Coi soldini ricavati dai piccoli spettacoli che dava ogni sabato davanti al suo locale, Pinocchio comprava altro legno pregiato, altra vernice di vari colori, e in poco tempo diede parecchi compagni al burattino Arlecchino: prima di tutto Pulcinella, poi la servetta Rosaura, poi il dottor Balanzone, poi Gianduia e Meneghino. Compresi Pinocchio e il cane parlante Fido, erano una decina di personaggi molto divertenti, e per ognuno di essi Pinocchio inventava una nuova storia e una nuova voce.
Veramente ogni burattino, non si sa come, dopo due o tre spettacoli imparava a parlare da solo e a inventare le sue storie, proprio come se ciascuno di essi fosse vero ed avesse una sua vita autonoma e indipendente.
Se qualche sabato pioveva, Pinocchio dava spettacolo dentro il suo locale: aveva creato un piccolo palcoscenico con due tendoni per sipario, e aveva sistemato anche delle lunghe panche di legno che potevano ospitare un centinaio di persone. La popolazione dei Musoni aveva una grande stima di Pinocchio e considerava il suo Teatro dei Burattini come una piccola gloria locale.
Proprio un sabato in cui si stava recitando una scena molto vivace dentro il locale, si sentì una gran confusione: un gruppo di persone estranee stava entrando nella sala.
Poi si sentì un vocione:- E' qui che si fabbricano burattini? -
Pinocchio allibì: ma quell'omone... ma quella voce...mio Dio, altri non era che Mangiafuoco, il gran maestro di quell'antico teatro di burattini in cui Pinocchio aveva rischiato di finire bruciato, ma poi aveva chiesto pietà in nome del suo babbo Geppetto, e Mangiafuoco non solo lo aveva perdonato, ma gli aveva anche regalato i famosi cinque zecchini d'oro.
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