Geppetto è commosso. Una lagrima gli brilla in fondo agli occhi stanchi.
- Bravi ragazzi! Così mi piaci, Pinocchio. Io non sono più in grado di guadagnarmi la vita se non ogni tanto con qualche sedia, una scala, o qualche piccolo tavolo. Bravo! Ora puoi già pensare a te e forse anche a me che sono troppo vecchio -
- Mi dai il tuo consenso, babbo? Sono davvero contento -
L'indomani presto, Pinocchio si avviò canticchiando verso la casa della Fata Turchina, dove per uno strano gioco del destino ora viveva il suo amico Lucignolo, che lui aveva creduto morto fino a poche ore prima.
Altro che morto! Il bravo Lucignolo, che non era più un discolaccio, sprizzava energia da tutti i pori. Pinocchio lo trovò già pronto, col carrettino carico di frutta.
- Dai, Pinocchio, dai, che andiamo a guadagnarci i primi soldi della nostra vita! -
Pinocchio prese una delle due stanghe del carrettino, lasciando l'altra a Lucignolo. Eppure il carrettino pesava tanto! Saranno stati buoni cinquanta chilogrammi di frutta, tra mele, pere e pesche, tutte belle colorate e odorose. A venderle tutte, avrebbero incassato almeno dieci scudi, o uno zecchino d'oro.
Mentre trascinavano il carrettino verso il mercato, la gente che passava si meravigliava.
- Guardate, guardate! Pinocchio e Lucignolo che vanno al lavoro! Ma sono diventati matti? Non erano quelli che si erano recati al paese della cuccagna ed erano diventati due ciuchini? Come cambia, il mondo! -
- Eh, già - diceva una donna anziana con un grande scialle addosso. - Loro sono amici della Fata dai capelli turchini, e quella è una gran maga, può fare tutto quello che vuole! -
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