venerdì 10 febbraio 2012

Pinocchio ancora burattino: 10. Un atto di bontà

La più alta delle due guardie tirò subito fuori dalla sua borsa di cuoio marrone un bel foglio di carta verdolina, e cominciò a scrivere piano piano. Fece qualche domanda qua e là, in che via era il campo, in che via era la casa, quanti anni aveva Lucignolo, quanti Pinocchio. Poi tirò fuori un bel timbro, fece uno scarabocchio, e la licenza era bella e pronta.
- Ecco - disse il carabiniere col pennacchio e un gran paio di baffi, allungando il foglio a Lucignolo, che gli sembrava un po' più sveglio di Pinocchio. - Sono due scudi -
- Due scudi! - Lucignolo diventò prima rosso, poi verde, poi giallo, e non sapeva che dire. - Oh, guarda, abbiamo lasciato il borsellino a casa. Potete passare a fine mattinata, quando avremo incassato un po' di soldi? -
Il secondo carabiniere stava per infuriarsi, battendo i piedi in terra per la rabbia, ma l'altro, che era un po' più tenero perché aveva un figliuolo dell'età dei due bambini, rimase un po' a pensare, e poi disse sì, che andava bene, e prima dell'una sarebbe passato a riscuotere il dovuto. Tutto in regola, dunque.
- Tenete sempre la licenza a portata di mano - disse consegnandola a Lucignolo.
Lucignolo e Pinocchio erano commossi. - Grazie, grazie davvero! Volete assaggiare una delle nostre pesche? - disse Pinocchio.
Poi ci ripensò, riempì due buste di buona frutta, e le offrì ai due carabinieri, che accettarono con un bell'inchino e un bel sorriso.
La mattina era cominciata male e bene nello stesso tempo, e proseguì alla stessa maniera. All'inizio nessuno si accostò alla bancarella dei due bambini. Ma poi venne una giovane massaia e prese un bustone di pere. Poi la serva del convento, e portò via un bel po' di frutta in una grande sacca di tela che portava con sé. Ci vollero dieci minuti per pesarla tutta.

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