La Lazio si è tolto l'ultimo dente traballante dell'Europa League, ed ora non restano che quattordici partite secche per conquistare il diritto alla Champions League.
Reja stia tranquillo, nessuno vuole mandarlo via prima di giugno, resta sempre il migliore, qualunque altra soluzione non convince ed è pure costosa. I giocatori lo amano, i tifosi ora l'hanno nel cuore, e non è vero che il presidente non lo voglia. Fino a giugno il posto è suo, come da logica e come da contratto.
Basta coi capricci e i malumori, da qualunque parte vengano. Ora la squadra ha gli elementi sufficienti per tirare avanti tranquilla e senza rancori, gli infortunati stanno rientrando, i nervosi si stanno calmando, le avversarie hanno le Coppe da giocare, Milan, Inter, Napoli e Udinese sono proprio gli avversari più fastidiosi, della Roma non dobbiamo avere paura, basta anche un pareggio nel derby per tenerla dietro a quattro punti e forse pure di più.
Ora pensiamo alla Fiorentina. Klose si è riposato e si è detto pronto ad impinguare il suo bottino di gol. Ne basta uno, ne serve un altro per sicurezza, e gli altri sono in grado di fornirlo. Ora non serve altro che smussare gli angoli del contrasto d'idee che ormai non ha più ragion d'esssere. I tre punti sui viola sarebbero proprio il toccasana per sbattere fuori ogni cenno di crisi, rafforzare il terzo posto e riprendere la marcia che ci vede ancora alla pari col rendimento dell'anno scorso, ma con una classifica più bassa ai vertici rispetto ad allora, quando con gli stessi punti eravamo quarti e non terzi. Stiamo meglio. Abbiamo Klose. Reja potrà lavorare tranquillo fino a giugno. Se arriverà la Champions, si vedrà se sarà il caso di cambiare allenatore affrontando l'avventura. Però solo con Eriksson o Capello.
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