La mattina successiva, i nostri due amici Pinocchio e Lucignolo si recarono più presto del solito al mercato. Il carrettino era leggero leggero, e pensarono che presto non avrebbero fatto più neanche quella piccola fatica, perché avrebbero comprato un bel cavallino.
Aspettarono qualche minuto, ma compare Orso e compare Struzzo non erano ancora arrivati con la loro provvista di frutta. Aspettarono ancora, e nulla. Lucignolo disse: - Vado a vedere al Banco dell'Orso, saranno ancora lì -
Ma quando Lucignolo arrivò davanti alla porta del Banco, la bella scritta non c'era più. - Avrò sbagliato porta...- si disse Lucignolo. Si guardò intorno, e vide altre quattro o cinque porte, ma non ce n'era nessuna con quella scritta lì.
Il ragazzo ebbe un colpo al cuore, e cominciò a chiamare il suo amico: - Pinocchio, oh Pinocchio, corri...Il banco dell'Orso non c'è più! -
Pinocchio, pochi metri più in là, lo sentì e si precipitò con tutto il carrettino. - O Lucignolo, che follia abbiamo fatta! Abbiamo regalato tutti i nostri soldi a due imbroglioni! O mio Dio, è la stessa storia del Gatto e della Volpe! -
Eh, già, proprio così. Solo che stavolta gli zecchini d'oro non glieli aveva regalati Mangiafuoco, ma se li erano guadagnati col sudore della loro fronte, ed era ancora più doloroso.
- Mai più mi fiderò di nessuno, uomo o animale che sia!- gridò Pinocchio. E Lucignolo piangeva insieme a lui.
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