domenica 26 febbraio 2012

Klose segna, Marchetti difende: tre punti d'oro per la Lazio

La Lazio ha compiuto il miracolo della volontà. Un meraviglioso gol del solito Klose al 35' su brillante spunto di Hernanes permette ai biancocelesti di assicurarsi i tre punti contro l'insidiosa Fiorentina, che specialmente nel secondo tempo, dopo l'ingresso in campo di Cerci al posto di uno spento Ljajc, ha impegnato a fondo la rabberciata difesa laziale. E qui è venuta fuori la classe di Federico Marchetti, che ha detto no in almeno tre occasioni e salvato la situazione.
La Lazio ha anche colpito una traversa con Garrido appena tre minuti dopo il gol, ed ha avuto altre due occasioni con uno strepitoso Klose al 16' della ripresa e con il suo sostituto Kozak, entrato a dieci minuti dalla fine, che per poco non andava a segno proprio in chiusura di partita, al 93'.
Si può dire, dunque, che la Lazio, malconcia e stordita dalle polemiche, ha meritato questa vittoria, che le permette di mantenere il terzo posto a quota 45 alla pari con l'Udinese vittoriosa a Bologna.
Un nuovo infortunio ha colpito Lulic, che dopo mezz'ora di gioco ha dovuto lasciare il posto a Candreva, anche Garrido è dovuto uscire, sostituito da Zauri a inizio ripresa.
Vedremo domani mattina se questo successo è riuscito veramente a salvare il posto a Edy Reja, o se veramente Lotito intende affidare la guida della squadra al duo Zola-Casiraghi, come è trapelato ieri pomeriggio. Sarebbe una mossa rischiosa, da rinviare chiaramente a giugno se proprio non si vuole confermare il vecchio zio Edy, il quale ha mantenuto intatta la possibilità di conquistare un posto per la Champions League.
Siamo alla vigilia del derby. Anche questo dovrebbe spingere la dirigenza lkaziale alla prudenza e ala saggezza: Una mossa fuori tempo potrebbe rovinare la situazione, che ormai ci lascia con sole tredici partite secche da giocare, di cui soltanto sei lontano dallo stadio Olimpico tornato amico grazie anche all'aquila Olimpoia, alla quale Klose ha dedicato il suo tredicesimo gol indicandola col dito mentre stazionava sul tetto della tribuna come se stesse seguendo le vicende del gioco.

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