venerdì 17 febbraio 2012

Le Coppe ce le siamo bevute: erano proprio amare

Niente da fare, siamo realisti. L'Atletico Madrid si è fatto una bella passeggiata, tanto più facile se si pensa che ha dovuto addirittura rimontare un gol e lo ha fatto come se si trattasse di bere un bicchier d'acqua. Ma chi ha "bevuto" è stata la Lazio. Si è bevuto in meno di un mese prima la Coppa Italia e poi la Coppa Europa, con lo stesso nettissimo 3-1 sia contro il Milan che contro l'Atletico Madrid. Queste due squadre sono su un pianeta diverso, per noi, e non sempre basta la buona volontà per far notare meno la netta differenza.
E' vero, noi quel Milan poi in campionato lo abbiamo tartassato e rimandato a casa con una sconfitta secca per 2-0, ed anche in quel caso la Lazio era dimezzata dagli infortuni e mancava addirittura del suo uomo-guida, Miro Klose. E il miracolo si è ripetuto, incredibilmente, pochi giorni dopo, con quella storica rimonta contro il Cesena. Ieri sera sarebbe stato necessario un altro miracolo di quel genere, ma le forze non ci sono bastate. Oltre a Dias, Radu e soprattutto Lulic, si sono infortunati anche Konko e Biava, ed ora siamo ridotti all'osso.
A partire dal Cholo Simeone, tutti parlano di una Lazio che non è ancora eliminata, che a Madrid venderà ancora cara la pelle e riuscirà a mettere il bastone fra le ruote all'Atletico fino all'ultimo minuto. Noi non crediamo. La Lazio le due Coppe se le è già bevute, e sono state l'una più amara dell'altra, perchè chi ci ha porto il bicchiere era di un altro pianeta al quale per ora la Lazio non può assolutamente arrivare. Altro che campagna acquisti di gennaio; qua ci serviva la campagna acquisti di tutti gli ultimi dieci anni, e soprattutto che la jella si scordasse di noi per una serata.
Ora pensiamo al campionato. Abbiamo da difendere un incredibile terzo posto. Quello sì che sarebbe un miracolo grandissimo, che ci ripagherebbe di ogni amarezza.

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