Che ci andiamo a fare a Madrid? Annunciasi disastro simile o peggiore di Siena e di Palermo. La Lazio non sa più né giocare né vincere, in trasferta. Dopo sette vittorie, è arrivata la serie delle scoppole: 0-4 a Siena, 1-2 a San Siro con l'Inter, 1-3 col Milan in Coppa Italia, 1-5 a Palermo: quattro sconfitte, quattrodici gol subiti in quattro partite (in mezzo, magari, c'è stato il 3-0 di Verona col Chievo, ultimo grande successo fuori casa).
Reja, sul difficile terreno madrileno, intende oltretutto attuare un pesante turn over, tenendo a riposo un po' tutti i migliori: Klose, Lulic, Gonzalez, Radu e Biava. Un lusso veramente da grande squadra, se non sapessimo in quali condizioni si trova in questo momento la formazione biancoceleste.
Che cosa ci potrà salvare, da un nuovo disastro a Madrid? Solo un'impennata di orgoglio degli atleti in campo. Oltretutto, Alfaro e Stankevicius non sono neanche in lista Uefa, ma zio Edy potrà schierare i due squalificati del campionato Dias e Candreva, potrà recuperare Konko e Diakité che la loro squalifica l'hanno scontata, potrà ripresentare come titolare Stefano Mauri, il vecchio capitano che ritorna, e contare sull'orgoglio e sulle polveri asciutte di Libor Kozak.
La Lazio si schiererà con Marchetti; Konko, Diakitè, Dias e Zauri; Ledesma Matuzalem; Candreva, Hernanes, Mauri; Kozak. Non sarebbe poi nemmeno una squadra tanto male, anche se rabberciata in difesa. Tutto dipenderà con quale animo i nostri baldi giovani si presenteranno al cospetto della spietata folla madrilena.
Che Dio ce la mandi buona! Dall'Europa siamo fuori, ma almeno usciamone con dignità, e non con un nuovo disastro.
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