martedì 7 febbraio 2012

Lazio: un solo amico, il calendario

Alla Lazio è restato un solo amico: il calendario. Fra tante assenze e tanti infortuni, con la squalifica proprio stupida di Mobido Diakité senza la quale potevamo addirittura tornare imbattuti da Genova, ecco finalmente una mano amica: il calendario.
L'agenda del calcio di questa settimana dice: Lazio-Cesena, Udinese-Milan, Bologna-Juventus. Un turno che sembra fatto apposta per rilanciare le nostre ambizioni. Se tutto va come deve andare, la Lazio ridotta all'osso in fatto di giocatori potrebbe addirittura approfittare di questa occasione per recuperare altri punti sulle tre squadre che la precedono in classifica.
Tutto questo è fondamentale, per il nostro campionato. Bisogna stringere i denti e battere il Cesena, perchè quei tre punti ci darebbero una tregua, ci consentirebbero di recuperare almeno un paio di giocatori, e quindi di affrontare con animo più sereno sia lo scontro con l'Atletico Madrid sia la trasferta di Palermo.
Nulla è perduto, per la Lazio: basta non piangersi addosso per gli errori commessi e per gli infortuni di alcuni giocatori. La fortuna ti toglie qualcosa con la mano destra e te la restituisce con la sinistra. Via via rentreranno Kozak, Mauri, Dias, Alfaro, Rocchi, lo stesso Diakité, Brocchi e via dicendo. Il nostro organico non è insufficiente, lo è solo in questo momento di emergenza. E non abbiamo affatto bisogno di ricorrere all'ingaggio di qualche vecchio giocatore rimasto senza contratto.
Se mai, anche noi possiamo lanciare qualche giocatore della Primavera, perché per fortuna il nostro vivaio presenta tante giovani promesse, anche se potevamo magari tenerci quel Ceccarelli che poteva essere utile in queste circostanze così negative. Pensate che persino l'infortunio del giovanissimo e bravo Crescenzi ha finito per pesare negativamente, perchè avremmo potuto benissimo lanciarlo in questo momento di crudele emergenza.
Perciò diciamo: stringere i denti. Passerà. Se la squadra può essere davvero grande lo si vede in questo momento avverso, come è sempre accaduto.

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