La Lazio, ogni giorno, acquista un pizzico in più di Albania: Igli Tare lavora bene, silenzioso ed efficiente. Sta dando una mano concreta a Petkovic. A Genova è stato Lorik Cana, sempre generoso e vigoroso, a regalarci quel pareggio al 94' che ha salvato la Lazio da una situazione davvero spinosa.
A Varsavia, giovedì, altra spruzzata di calcio albanese. Oltre a Cana, avremo tra i pali quel Berisha che già ha ben figurato contro il Limassol, salvandoci da un possibile pareggio che avrebbe compromesso la nostra marcia in Europa League. A Varsavia la Lazio si gioca gran parte della sua sicurezza di proseguire nelle fasi finali della Coppa, quelle dai sedicesimi in su, quelle che consentono la preminenza europea.
Petkovic ha già la squadra fatta: Berisha; Cavanda, Cana, Novaretti, Radu; Gonzalez, Onazi, Hernanes; Felipe Anderson, Perea, Ederson, con speranze per Keita di entrare almeno nel secondo tempo.
A riposo i vari Klose, Konko, Ledesma, Biglia, Marchetti, Ciani, Dias, Vinicius, Pereirinha, forse anche Floccari che è il goleador europeo. Se ci aggiungete Mauri, è un'intera squadra alternativa, tante risorse che attendono solo di poter essere rilanciate per cominciare davvero una lenta e graduale rimonta, cioè un cammino diametralmente opposto a quello dell'anno scorso, entusiasmante all'inizio e balbettante alla fine. Quale è la vera Lazio? Petkovic deve finalmente risolversi a darle il volto definitivo e un gioco programmato e non avventuroso come è stato finora.
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