Lotito, per mesi e mesi, ha ripetuto lo stesso ritornello: ho speso 28 milioni per la campagna acquisti.
Ebbene, li ha spesi male. Non ha centrato gli obbiettivi giusti, disperdendo il suo mirino su altri bersagli che non portavano selvaggina nel carniere.
Sette acquisti: Biglia, Novaretti, Felipe Anderson, Perea, Vinicius, Berisha, Elez...Quanti di questi erano necessari?
Alla Lazio servivano solo due grandi giocatori da 14 milioni l'uno: un fortissimo centravanti (Yilmaz? Gilardino?) e un fortissimo centrale difensivo (Ogbonna? ). Con due giocatori così avremmo coperto l'attacco contro le possibili fasi no di Miro Klose e contro le debolezze difensive, organiche da un paio di stagioni almeno, magari accentuate dalla partenza di Diakité.
Non è stata una campagna acquisti oculata. E la colpa è anche di Petkovic che si è limitato ad accettare, aziendalmente, ciò che Lotito e Tare gli ammannivano, magari senza neanche consultarlo. Il doppione Biglia-Ledesma è stato un classico: invece di rafforzarla, ha indebolito la squadra portando dubbi dove non c'erano.
Perea è un attaccante interessante, ma ha venti anni e non proprio le caratteristiche tecniche dello sfondatore, quell'uomo-gol di cui la Lazio ha assoluto bisogno. Quanti punti abbiamo lasciato sul campo in questa prima parte di campionato per non essere riusciti a trasformare in gol tutte le occasioni create? Io direi che si tratta di almeno cinque o sei punti, con i quali oggi saremmo alla stessa altezza di Inter e Fiorentina, cioè in zona Champions come preventivato da tutti, a partire da Petkovic che deve assumersi interamente le sue responsabilità.
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