Ornella era anche lei una donna di quarant'anni che si atteggiava a bambina, piena di voglia di divertirsi e di concedersi ogni cosa, quasi per recuperare ciò che le era mancato da giovane.
Ornella amava fare qualunque cosa le passasse nella mente, non era una donna condizionata da qualsiasi vincolo sociale, non era moglie e non era madre: era solo una creatura libera.
A Damiano, Ornella piaceva per questo: la sentiva simile a lui, anche lui un animale libero da vincoli. Ordinarono al cameriere un buon pranzo, accompagnato da un vino generoso.
Era una giornata luminosa di ottobre, sul lago spirava una brezza leggera, la velocità li aveva riempiti entrambi di una grande energia e desiderio di gioia e di divertimento, appena appena un po' più ragionevoli di quello che può esserlo in adolescenti che fruiscono per la prima volta di una vera libertà.
- Magnifica giornata - disse Ornella contenta. - Potremmo fare più spesso delle cavalcate così divertenti -
- Certamente. Non amo sentirmi troppo condizionato dal mio lavoro, anche se mi piace molto. Per fortuna non sono sottoposto a nessun orario, come te del resto -
Assaporarono la gioia di poter fare ciò che piaceva loro, senza sentirsi schiavi di nessun legame familiare e sociale. Senza volerlo si erano ritrovati insieme, due caratteri uguali, due spiriti liberi. Era una situazione che si accostava terribilmente alla felicità, senza essere davvero felicità.
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