La vittoria della Lazio a Trigoria nel derby primavera ha fatto saltare, ieri pomeriggio, l'imbattibilità di tutta la Roma, dalla prima squadra alle formazioni giovanili, finora sempre vittoriose. E' come se una grande magia venisse interrotta all'improvviso, facendo capire a tutti che certi sogni ogni giorno più accarezzati possono improvvisamente finire.
Lotito è stato il primo a tirare in campo la magia per quanto riguarda la Roma, e il capo dei tifosi romanisti, Marione Corsi, si è premurato di fare una telefonata al presidente biancoceleste annunciando: "Io sono Ignazio, il mago che fa vincere la Lazio!". Al che il presidente ha risposto: "E io sono Pietro, il mago che te lo piazza...d. d."
Come vedete, si fa molta accademia tra opposte tifoserie, ma non c'è dubbio che ieri Alberto Bollini ha dato un grosso dispiacere alla Roma infliggendole la prima sconfitta della stagione. Bene o male doveva arrivare, magia o non magia. La vera magia è stata quella di gettare in campo a inizio di ripresa quel Balde Diao Keita, un vero fenomeno, che ha ribaltato il risultato fino ad allora favorevole ai colori giallorossi.
Oggi la Roma grande è attesa a Torino, contro i granata, a una dura controprova. E dovrà vedersela con quell'Alessio Cerci di Valmontone, ex giallorosso, vero fenomeno del calcio italiano in questo momento, tra i massimi cannonieri del campionato. Se Rudi Garcia supererà anche questa prova, allora davvero la Roma potrà cominciare a pensare allo scudetto. Uno scudetto veramente da magia.
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