giovedì 7 novembre 2013

Lazio: siamo tra le prime cinque squadre italiane, e intendiamo restarci

Via questo pessimismo incombente: la Lazio è tra la prime cinque squadre italiane in Europa, e intendiamo restarci. Prima di noi Juventus, Napoli e Milan in Champions, poi ci siamo noi e la Fiorentina in Europa League, e abbiamo la possibilità anche comoda di restarci.
Abbiamo paura dell'Apollon? Sarebbe assurdo. A Cipro li abbiamo messi alle corde e non siamo riusciti a passare, ma abbiamo preso un punto in trasferta come vuole la media scudetto. Stasera metteremo in campo i nostri Hernanes, Keita, Felipe Anderson, Perea e Floccari,  faremo riposare Klose, ma c'è quanto basta per prenderci questi tre punti.
L'unica cosa brutta è quella Curva Nord deserta per colpa di quei soliti quattro imbecilli che fanno razzismo, dimostrando di essere a livello di civiltà zero e d'intelligenza sotto zero, con i nostri Ciani, Keita, Cavanda, Konko, Tounkara magnifici rappresentanti dell'umanità colorata anche nel  calcio, dove la differenza fa emozione: visto ieri sera le prodezze di cui è capace un Neymar? E non è stato Pelé il più grande calciatore di sempre?

Dimostriamo la nostra civiltà, la nostra cultura, capace di mandare un italiano alla guida della più grande ed evoluta città del mondo, New York. Scusateci se stiamo facendo un discorso che forse col calcio non c'entra niente, oppure c'entra tantissimo. E basta con questi piagnistei di lazialotti di periferia, riprendiamoci di prepotenza il nostro posto tra le grandi: ci spetta di diritto perchè ce lo siamo guadagnato con anni e anni di calcio serio e studiato con cura a tavolino, anche se le ciambelle non riescono sempre con il buco. Ma il sapore della nostra pasticceria resta sempre di primissima qualità.

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