Grande vittoria della Lazio primavera a Firenze, 2-0, con Lombardi e Crecco nei primi 24 minuti di gioco. Dal 36' del primo tempo la Lazio è rimasta in dieci per l'espulsione di Mamadou Tounkara per doppio giallo.
La squadra biancoceleste si è difesa con ordine per tutta la ripresa, sfiorando due volte con Lombardi il 3-0 (colpito anche un palo).
I ragazzi di Alberto Bollini rimangono così da soli in testa alla classifica, mettendo a segno la sesta vittoria consecutiva, e dimostrandosi veramente degni dello scudetto. Magnifica la prestazione dei due nazionali Lombardi e Crecco, e grandi parate del solito Strakosha. Peccato per l'espulsione di Tounkara, autore di un avvio scintillante: suo il perfetto assist per Crecco sul gol del 2-0.
Bollini ha presentato: Strakosha; Pollace, Ilari, Serpieri, Filippini; Murgia (Silvagni), Elez, Crecco (Oikonomidis); Lombardi (Palombi), Fiore, Tounkara. Si tratta davvero di uno squadrone eccezionale, che ogni sabato dà spettacolo di gioco e di gol.
Qui Lazio by Luigi Jadicicco raccoglie tutti i laziali, a cominciare da quelli dei nostri paesi che sono orgogliosi di far parte di una terra ricca di gloria, di arte e di storia. Con loro i tifosi della Lazio, prima squadra di calcio di Roma. Degli amati paesi laziali trattiamo tutti i problemi, le attese, le speranze.
sabato 30 novembre 2013
Lazio: tre vittorie in un solo giorno, campione d'Italia centrosud 1908
C'è un altro record della Lazio, da ricordare, oltre alle 14 vittorie iniziali del campionato 1913-14. E' il titolo di campione d'Italia del Centrosud, nel 1908.
La Lazio, come suo solito, aveva vinto anche quella edizione del campionato del sud, ed era la finalista contro la squadra toscana del Livorno per il titolo centrosud.
Ma, arrivata a Pisa, era il 7 giugno 1908, si era trovata contro la squadra del Lucca, che non aveva accettato l'eliminazione, e pretese di sfidare anche lei la Lazio: ore 10, squadre in campo, 3-0 per la Lazio.
A questo punto, anche la squadra del Pisa volle sfidare la Lazio, e alle 12 secondo incontro: Lazio-Pisa 4-0.
Finalmente, alle 16, il finalista Livorno scese in campo per battersi per il titolo. Spremendo le sue ultime forze, la Lazio riuscì a vincere per 1-0 e a conquistare il meritatissimo titolo di campione del centrosud.
Duecentosettanta minuti di calcio ininterrotto dalle 10 alle 18, tre vittorie, otto gol segnati, zero subiti. Era la Lazio di Olindo Bitetti, di Sante Ancherani e dei fratelli Corelli. Che grande Lazio!
Questi fatti sono narrati nel libro di Mario Pennacchia "Lazio, patria nostra".
La Lazio, come suo solito, aveva vinto anche quella edizione del campionato del sud, ed era la finalista contro la squadra toscana del Livorno per il titolo centrosud.
Ma, arrivata a Pisa, era il 7 giugno 1908, si era trovata contro la squadra del Lucca, che non aveva accettato l'eliminazione, e pretese di sfidare anche lei la Lazio: ore 10, squadre in campo, 3-0 per la Lazio.
A questo punto, anche la squadra del Pisa volle sfidare la Lazio, e alle 12 secondo incontro: Lazio-Pisa 4-0.
Finalmente, alle 16, il finalista Livorno scese in campo per battersi per il titolo. Spremendo le sue ultime forze, la Lazio riuscì a vincere per 1-0 e a conquistare il meritatissimo titolo di campione del centrosud.
Duecentosettanta minuti di calcio ininterrotto dalle 10 alle 18, tre vittorie, otto gol segnati, zero subiti. Era la Lazio di Olindo Bitetti, di Sante Ancherani e dei fratelli Corelli. Che grande Lazio!
Questi fatti sono narrati nel libro di Mario Pennacchia "Lazio, patria nostra".
I tifosi laziali provocati a Varsavia
Sono stati 140 i tifosi laziali fermati a Varsavia dalla polizia polacca. Secondo Igli Tare, la tifoseria biancoceleste si è comportata in modo corretto finchè non è stata provocata da tifosi del Legia, ancora risentiti , secondo loro, per l'accoglienza non proprio gentile ricevuta a Roma nella partita di andata.
Solo sessanta tifosi laziali sono riusciti ad arrivare allo stadio. Gli altri 140 sono stati portati al commissariato: oltre la metà sono stati rilasciati in serata, gli altri saranno via via rimandati a Roma man mano che si sta accertando il loro comportamento : avrebbero reagito con una sassaiola alle provocazioni.
Lotito ha chiesto accertamenti e rispetto della verità al ministero degli esteri. Ancora una volta la tifoseria laziale è apparsa sotto tiro, come se ci fosse una certa prevenzione da parte della Federazione internazionale: e non è la prima volta. Ma, in questo caso, bisognerebbe andare a fondo e scoprire quale è la verità.
Solo sessanta tifosi laziali sono riusciti ad arrivare allo stadio. Gli altri 140 sono stati portati al commissariato: oltre la metà sono stati rilasciati in serata, gli altri saranno via via rimandati a Roma man mano che si sta accertando il loro comportamento : avrebbero reagito con una sassaiola alle provocazioni.
Lotito ha chiesto accertamenti e rispetto della verità al ministero degli esteri. Ancora una volta la tifoseria laziale è apparsa sotto tiro, come se ci fosse una certa prevenzione da parte della Federazione internazionale: e non è la prima volta. Ma, in questo caso, bisognerebbe andare a fondo e scoprire quale è la verità.
La collana verde: 40. Damiano non trova pace
Damiano, con tutta la sua libertà, non trovava mai pace. Era irrequieto. Provava spesso una sensazione di vuoto dentro di sé, qualcosa che nessun lavoro e nessuna donna riusciva a colmare.
La sua anima cercava come una meta misteriosa, un traguardo da raggiungere, e si sfogava con lunghe galoppate solitarie sulla sua moto.
Un giorno inforcò una strada di montagna e prese a salire tornante dopo tornante, finché non si ritrovò su una cima da cui si poteva scorgere un panorama infinito. Si fermò, appoggiò la sua moto sulla fiancata di un muretto, e si sedette a guardare lo spazio sotto di sé. Vide da lontano il mare, un vago azzurro quasi indistinto, e sentì nel suo cuore un desiderio d'infinito che fino ad allora non aveva mai provato.
Un grande silenzio lo circondava. Damiano provò a chiedersi che cosa fosse quella inquietudine che da qualche tempo avvertiva, come se fino ad allora fosse vissuto invano, senza un perché.
Là vicino c'era una minuscola edicola con l'immagine di una donna col capo velato, le mani giunte in preghiera, e Damiano, con un sussulto, si chiese a quale donna le facesse pensare quell'immagine sacra.
Rosetta - ora la chiamavano Diletta - si stava facendo suora. Una volta, quando era ancora bambina, era stata lei che aveva incontrato al risveglio da un lunghissimo incubo. Anche allora si trovava sulla cima di una montagna, e quella bambina lo aveva trovato quasi nudo, coi fianchi coperti solo con le foglie di un arbusto.
La sua anima cercava come una meta misteriosa, un traguardo da raggiungere, e si sfogava con lunghe galoppate solitarie sulla sua moto.
Un giorno inforcò una strada di montagna e prese a salire tornante dopo tornante, finché non si ritrovò su una cima da cui si poteva scorgere un panorama infinito. Si fermò, appoggiò la sua moto sulla fiancata di un muretto, e si sedette a guardare lo spazio sotto di sé. Vide da lontano il mare, un vago azzurro quasi indistinto, e sentì nel suo cuore un desiderio d'infinito che fino ad allora non aveva mai provato.
Un grande silenzio lo circondava. Damiano provò a chiedersi che cosa fosse quella inquietudine che da qualche tempo avvertiva, come se fino ad allora fosse vissuto invano, senza un perché.
Là vicino c'era una minuscola edicola con l'immagine di una donna col capo velato, le mani giunte in preghiera, e Damiano, con un sussulto, si chiese a quale donna le facesse pensare quell'immagine sacra.
Rosetta - ora la chiamavano Diletta - si stava facendo suora. Una volta, quando era ancora bambina, era stata lei che aveva incontrato al risveglio da un lunghissimo incubo. Anche allora si trovava sulla cima di una montagna, e quella bambina lo aveva trovato quasi nudo, coi fianchi coperti solo con le foglie di un arbusto.
Albano: Terra Madre day
Martedì 10 dicembre, ad Albano, la cooperativa agricola biologica Capodarco, che coinvolge anche gli amici di Ariccia e Ciampino, festeggerà il Madre Terra day. Una festa in nome del cibo locale, cibo buono, pulito e giusto.
Durante la cena, l'attrice Arianna Moro leggerà alcuni brani del libro "Cibo e libertà" di Carlin Petrini. Si esibirà il gruppo "I canti della madre terra".
Info 06 9413492.
Durante la cena, l'attrice Arianna Moro leggerà alcuni brani del libro "Cibo e libertà" di Carlin Petrini. Si esibirà il gruppo "I canti della madre terra".
Info 06 9413492.
Lazio primavera: a Firenze con Tounkara
Oggi pomeriggio, a Firenze, scontro fra le due capolista del girone C primavera, Fiorentina e Lazio, prime a pari merito a quota 24 dopo nove giornate. Viola fortissimi, battuti una sola volta (dalla Roma a Trigoria) e per il resto sempre vittoriosi, come la Lazio, del resto (sconfitta solo a Palermo).
Sono le due più forti del girone, e non solo: lo dimostra la Lazio campione d'Italia, che a Firenze recupera i due squalificati Tounkara e Serpieri, entrambi giù selezionati da Petkovic per la prima squadra. Tounkara, il gemellino minore di Keita, è il capocannoniere del girone C con 11 reti all'attivo. Ma a Firenze sarà dura, e anche un pareggio sarebbe prezioso.
Sono le due più forti del girone, e non solo: lo dimostra la Lazio campione d'Italia, che a Firenze recupera i due squalificati Tounkara e Serpieri, entrambi giù selezionati da Petkovic per la prima squadra. Tounkara, il gemellino minore di Keita, è il capocannoniere del girone C con 11 reti all'attivo. Ma a Firenze sarà dura, e anche un pareggio sarebbe prezioso.
venerdì 29 novembre 2013
Quell'Hernanes lì...
In mezzo al gelo di Varsavia, con la maglietta della salute che usciva dal collo della maglia di gioco, si è visto ieri sera un Hernanes gigantesco, degno della maglia di titolare della nazionale brasiliana pentacampione del mondo. Probabilmente Scolari sta per recuperare un'importante pedina per i prossimi mondiali casalinghi, quelli da non perdere, quelli per cui i titoli potrebbero diventare sei...
Sfavillante è la parola che descrive la prova di Hernanes. Stupendo il passaggio filtrante al termine del quale Felipe Anderson, suo giovane allievo, ha depositato in rete il secondo gol della Lazio. Ma negli occhi c'è rimasta l'immagine di un'altra grande azione del Profeta, che nel giro breve di cinque o sei metri ha evitato con delle strettissime veroniche altrettanti avversari, mancando il gol entusiasmante solo per un'uscita fortunata del portiere all'ultimo secondo. Cose che sui campi di calcio si vedono raramente, e di cui solo pochissimi calciatori al mondo sono capaci.
Quell'Hernanes lì è un campione che si sta svegliando. Buon per la Lazio che presto potrà riaverlo al suo servizio almeno fino a maggio, magari protagonista di una bella rimonta in classifica. Sì, quell'Hernanes lì...
Sfavillante è la parola che descrive la prova di Hernanes. Stupendo il passaggio filtrante al termine del quale Felipe Anderson, suo giovane allievo, ha depositato in rete il secondo gol della Lazio. Ma negli occhi c'è rimasta l'immagine di un'altra grande azione del Profeta, che nel giro breve di cinque o sei metri ha evitato con delle strettissime veroniche altrettanti avversari, mancando il gol entusiasmante solo per un'uscita fortunata del portiere all'ultimo secondo. Cose che sui campi di calcio si vedono raramente, e di cui solo pochissimi calciatori al mondo sono capaci.
Quell'Hernanes lì è un campione che si sta svegliando. Buon per la Lazio che presto potrà riaverlo al suo servizio almeno fino a maggio, magari protagonista di una bella rimonta in classifica. Sì, quell'Hernanes lì...
Ceprano: percorso d'arte e gastronomia
Domenica 1 dicembre, "Percorsi d'arte in Ciociaria" fa tappa a Ceprano. E' un ciclo di visite turistiche, a cura del Centro Guide Cicerone, in concomitanza con la Prima Rassegna Enogastronomica Ciociara.
In primo piano l'interessantissimo Museo Archeologico di Fregellae, con fregi, epigrafi, terrecotte, ex voto, anfore e monete dell'antica città di epoca romana.
Tappa al ristorante "Villa Ida", con un gustoso menu a base di polenta fritta con salumi tipici ciociari e specialità del territorio, ricotte di bufala di Amaseno, millefoglie di vitello, lamelle di porcino con broccoletti e vino cesanese.
Info: 349.4981226.
In primo piano l'interessantissimo Museo Archeologico di Fregellae, con fregi, epigrafi, terrecotte, ex voto, anfore e monete dell'antica città di epoca romana.
Tappa al ristorante "Villa Ida", con un gustoso menu a base di polenta fritta con salumi tipici ciociari e specialità del territorio, ricotte di bufala di Amaseno, millefoglie di vitello, lamelle di porcino con broccoletti e vino cesanese.
Info: 349.4981226.
La magica Europa di Vlado Petkovic
Probabilmente a giugno Vladimir Petkovic se ne andrà, ma di lui, alla Lazio, resterà per sempre un ricordo incancellabile: due anni di grande Europa. In campionato non sarà andato splendidamente, ma in Europa League sì.
L'anno scorso, la Lazio si è dovuto fermare alla vigilia delle semifinali, sconfitta da un arbitro russo a Istanbul contro il Fenerbahce: uno 0-2 fatto di espulsioni alle prime battute, e di ingiusti calci di rigore. Malgrado ciò, la Lazio poté essere considerata quinta in Europa, prima per risultati fra le escluse dalle quattro semifinaliste.
Se aggiungiamo i risultati di quest'anno, con undici punti in sole cinque partite, il cammino europeo della Lazio di Petkovic diventa quasi una marcia trionfale: in 19 partite, 11 vittorie, 7 pareggi e quella sola maledetta sconfitta. Ben 32 reti segnate, e solo 13 subite (con due epici pareggi in rimonta fino al 3-3 in due durissime trasferte). Inoltre, segnaliamo Kozak capocannoniere europeo nell'edizione dell'anno scorso, con ben 10 reti, quante un ottimo attaccante segna in un intero campionato di 38 giornate, e Sergio Floccari cannoniere quest'anno con 4 reti in sole cinque partite disputate, che è un altro primato.
Si accusa Petkovic di non saper segnare, ma se questo può valere in campionato non vale certo in Europa, dove finora la Lazio ha una media di circa due reti a partita, con attacchi brillanti come quello dei tre giovanissimi di ieri a Varsavia, Perea e Felipe Anderson anni 20, e Balde Diao Keita addirittura 18.
Questa è la scintillante Europa di Vladimir Petkovic. Ieri sera si è rivisto anche uno sfavillante Hernanes. E questo potrebbe essere il segnale di un'inversione di marcia capace di cambiare tante cose...
L'anno scorso, la Lazio si è dovuto fermare alla vigilia delle semifinali, sconfitta da un arbitro russo a Istanbul contro il Fenerbahce: uno 0-2 fatto di espulsioni alle prime battute, e di ingiusti calci di rigore. Malgrado ciò, la Lazio poté essere considerata quinta in Europa, prima per risultati fra le escluse dalle quattro semifinaliste.
Se aggiungiamo i risultati di quest'anno, con undici punti in sole cinque partite, il cammino europeo della Lazio di Petkovic diventa quasi una marcia trionfale: in 19 partite, 11 vittorie, 7 pareggi e quella sola maledetta sconfitta. Ben 32 reti segnate, e solo 13 subite (con due epici pareggi in rimonta fino al 3-3 in due durissime trasferte). Inoltre, segnaliamo Kozak capocannoniere europeo nell'edizione dell'anno scorso, con ben 10 reti, quante un ottimo attaccante segna in un intero campionato di 38 giornate, e Sergio Floccari cannoniere quest'anno con 4 reti in sole cinque partite disputate, che è un altro primato.
Si accusa Petkovic di non saper segnare, ma se questo può valere in campionato non vale certo in Europa, dove finora la Lazio ha una media di circa due reti a partita, con attacchi brillanti come quello dei tre giovanissimi di ieri a Varsavia, Perea e Felipe Anderson anni 20, e Balde Diao Keita addirittura 18.
Questa è la scintillante Europa di Vladimir Petkovic. Ieri sera si è rivisto anche uno sfavillante Hernanes. E questo potrebbe essere il segnale di un'inversione di marcia capace di cambiare tante cose...
giovedì 28 novembre 2013
Lazio: l'attacco giovane vince a Varsavia- Perea e Felipe Anderson
La Lazio torna a vincere con l'attacco dei ventenni: Felipe Anderson-Perea-Keita. Due a zero a Varsavia contro il Legia, bel gioco e passaggio ai sedicesimi di finale in Europa League. Una Lazio tutta straniera, con tre giovanisismi come punte, proiettata nell'avvenire. Assai pregevoli tecnicamente i gol di Perea al 24' del primo tempo, e di Felipe Anderson al 12' della ripresa.
Il bel gioco è scaturito anche da una brillante prestazione di Hernanes, apparso in gran ripresa, e di Biglia, sempre preciso nel gioco di rilancio.
Molto spettacolare anche la partita di Cavanda, padrone della fascia destra.
Finalmente si è rivista una buona Lazio, anche se il Legia, che pure è capolista del campionato polacco, si è confermata la cenerentola del girone. La Lazio ha finalmente destato una buona impressione, con Radu che ha dato alla difesa una buona consistenza, e un Berisha che ha compiuto una serie di sicuri interventi.
Nel finale sono entrati anche Onazi, Floccari e Lulic, sostituendo Keita, Felipe Anderson e Gonzalez. Floccari è stato l'unico italiano a scendere in campo, su 14 giocatori schierati.
Ben 120 tifosi laziali sono stati arrestati dalla polizia polacca, accusati di una sassaiuola e di vari disordini, mentre altri trenta tifosi biancocelesti sono riusciti a sfuggire alla ricerca delle forze dell'ordine. Dobbiamo sempre farci riconoscere, nelle nostre uscite all'estero?
Il bel gioco è scaturito anche da una brillante prestazione di Hernanes, apparso in gran ripresa, e di Biglia, sempre preciso nel gioco di rilancio.
Molto spettacolare anche la partita di Cavanda, padrone della fascia destra.
Finalmente si è rivista una buona Lazio, anche se il Legia, che pure è capolista del campionato polacco, si è confermata la cenerentola del girone. La Lazio ha finalmente destato una buona impressione, con Radu che ha dato alla difesa una buona consistenza, e un Berisha che ha compiuto una serie di sicuri interventi.
Nel finale sono entrati anche Onazi, Floccari e Lulic, sostituendo Keita, Felipe Anderson e Gonzalez. Floccari è stato l'unico italiano a scendere in campo, su 14 giocatori schierati.
Ben 120 tifosi laziali sono stati arrestati dalla polizia polacca, accusati di una sassaiuola e di vari disordini, mentre altri trenta tifosi biancocelesti sono riusciti a sfuggire alla ricerca delle forze dell'ordine. Dobbiamo sempre farci riconoscere, nelle nostre uscite all'estero?
La collana verde: 39. Ornella, creatura libera
Ornella era anche lei una donna di quarant'anni che si atteggiava a bambina, piena di voglia di divertirsi e di concedersi ogni cosa, quasi per recuperare ciò che le era mancato da giovane.
Ornella amava fare qualunque cosa le passasse nella mente, non era una donna condizionata da qualsiasi vincolo sociale, non era moglie e non era madre: era solo una creatura libera.
A Damiano, Ornella piaceva per questo: la sentiva simile a lui, anche lui un animale libero da vincoli. Ordinarono al cameriere un buon pranzo, accompagnato da un vino generoso.
Era una giornata luminosa di ottobre, sul lago spirava una brezza leggera, la velocità li aveva riempiti entrambi di una grande energia e desiderio di gioia e di divertimento, appena appena un po' più ragionevoli di quello che può esserlo in adolescenti che fruiscono per la prima volta di una vera libertà.
- Magnifica giornata - disse Ornella contenta. - Potremmo fare più spesso delle cavalcate così divertenti -
- Certamente. Non amo sentirmi troppo condizionato dal mio lavoro, anche se mi piace molto. Per fortuna non sono sottoposto a nessun orario, come te del resto -
Assaporarono la gioia di poter fare ciò che piaceva loro, senza sentirsi schiavi di nessun legame familiare e sociale. Senza volerlo si erano ritrovati insieme, due caratteri uguali, due spiriti liberi. Era una situazione che si accostava terribilmente alla felicità, senza essere davvero felicità.
Ornella amava fare qualunque cosa le passasse nella mente, non era una donna condizionata da qualsiasi vincolo sociale, non era moglie e non era madre: era solo una creatura libera.
A Damiano, Ornella piaceva per questo: la sentiva simile a lui, anche lui un animale libero da vincoli. Ordinarono al cameriere un buon pranzo, accompagnato da un vino generoso.
Era una giornata luminosa di ottobre, sul lago spirava una brezza leggera, la velocità li aveva riempiti entrambi di una grande energia e desiderio di gioia e di divertimento, appena appena un po' più ragionevoli di quello che può esserlo in adolescenti che fruiscono per la prima volta di una vera libertà.
- Magnifica giornata - disse Ornella contenta. - Potremmo fare più spesso delle cavalcate così divertenti -
- Certamente. Non amo sentirmi troppo condizionato dal mio lavoro, anche se mi piace molto. Per fortuna non sono sottoposto a nessun orario, come te del resto -
Assaporarono la gioia di poter fare ciò che piaceva loro, senza sentirsi schiavi di nessun legame familiare e sociale. Senza volerlo si erano ritrovati insieme, due caratteri uguali, due spiriti liberi. Era una situazione che si accostava terribilmente alla felicità, senza essere davvero felicità.
Fiuggi: festa ebraica delle luci
Oggi, giovedì 28 novembre, la comunità ebraica di Anticoli (Fiuggi vecchia), celebrerà la Festa delle Luci o dei Candelabri, l'Hannukà, che durerà otto giorni. L'appuntamento è alle 17.30 di oggi giovedì nel giardino della Menorah (Bar Due P- Fiuggi Città).
Sarà programmato un documentario di Luigi Di Gianni. E' l'occasione per visitare l'antico ghetto di Anticoli e gustare le prelibatezze kosher della cucina ebraica ciociara.
Sarà programmato un documentario di Luigi Di Gianni. E' l'occasione per visitare l'antico ghetto di Anticoli e gustare le prelibatezze kosher della cucina ebraica ciociara.
Legia-Lazio su Rete 4, ore 18.55
Piccolo regalo della TV di Mediaset ai tifosi della Lazio: oggi alle 18.55, giovedì 28 novembre, da Varsavia verrà trasmessa in diretta la partita di Europa League tra Legia Varsavia e Lazio di Roma.
Un incontro importante, in quanto la Lazio potrebbe cogliere i punti sufficienti per assicurarsi il passaggio ai sedicesimi di finale. La classifica vede la Lazio al secondo posto a 8 punti, dietro il Trabzon a quota 10, ma con 4 punti di vantaggio sulla terza, l'Apollon Limassol, che oggi ha in programma la trasferta più dura sul terreno della capolista Trabzon.
Petkovic è consapevole dell'importanza dell'incontro odierno: il Legia è ultimo in classifica a zero punti, e dunque i biancocelesti hanno un'occasione eccellente per poter accedere ai sedicesimi fin da stasera. Il girone si chiuderà a Roma giovedì 12 dicembre con lo scontro al vertice tra Lazio e Trabzon, che potrebbe ancora regalare ai biancoelesti il primato del girone.
Lazio probabilmente in campo con questi uomini: Berisha; Cavanda, Novaretti, Cana, Radu; Gonzalez, Onazi, Hernanes; Felipe Anderson, Perea, Ederson, ma con la possibilità di vedere in azione anche Floccari e Keita almeno nel secondo tempo.
Un incontro importante, in quanto la Lazio potrebbe cogliere i punti sufficienti per assicurarsi il passaggio ai sedicesimi di finale. La classifica vede la Lazio al secondo posto a 8 punti, dietro il Trabzon a quota 10, ma con 4 punti di vantaggio sulla terza, l'Apollon Limassol, che oggi ha in programma la trasferta più dura sul terreno della capolista Trabzon.
Petkovic è consapevole dell'importanza dell'incontro odierno: il Legia è ultimo in classifica a zero punti, e dunque i biancocelesti hanno un'occasione eccellente per poter accedere ai sedicesimi fin da stasera. Il girone si chiuderà a Roma giovedì 12 dicembre con lo scontro al vertice tra Lazio e Trabzon, che potrebbe ancora regalare ai biancoelesti il primato del girone.
Lazio probabilmente in campo con questi uomini: Berisha; Cavanda, Novaretti, Cana, Radu; Gonzalez, Onazi, Hernanes; Felipe Anderson, Perea, Ederson, ma con la possibilità di vedere in azione anche Floccari e Keita almeno nel secondo tempo.
mercoledì 27 novembre 2013
Palestrina: a Castel San Pietro tre millenni di storia
Sabato 7 e domenica 8 dicembre, da Palestrina a Castel San Pietro, sarà rivisitato un itinerario storico di ben tre millenni, tre secoli prima della fondazione di Roma, con il "Percorso culturale Akropolis", organizzato dall'"Articolo Nove in cammino".
Si va alla scoperta dei luoghi più belli di Castel San Pietro, la vecchia acropoli di Praeneste sulla cima del monte Ginestro, il monte della Fortuna Primigenia legato alla storia di tre millenni, mille anni prima di Cristo.
Spazio "Articolo Nove" è sito in via Barberini 24. Per contatti, 0631054212.
Si va alla scoperta dei luoghi più belli di Castel San Pietro, la vecchia acropoli di Praeneste sulla cima del monte Ginestro, il monte della Fortuna Primigenia legato alla storia di tre millenni, mille anni prima di Cristo.
Spazio "Articolo Nove" è sito in via Barberini 24. Per contatti, 0631054212.
Petkovic: avanti Europa, poi se ne va?
Lotito è un fedelissimo, i suoi uomini non li abbandona mai. In dieci anni, ha cambiato allenatore solo due volte, Caso e Ballardini. Lotito è l'anti-Zamparini, quello che cambia quattro allenatori a campionato.
Però il grande feeling Lotito-Petkovic a poco a poco sta morendo. Petkovic è molto amato e se lo merita, è una persona eccezionale. Ma la conduzione tecnica di una grande squadra non può essere legata solo a sentimenti personali. Petkovic non riesce più a dare anima a questa squadra, e anche Lotito se ne sta convincendo.
Ci sono nell'aria movimenti di novità. Anche il legame con Tare, fortissimo, è in discussione. Lotito sta curando i contatti con il direttore tecnico del Parma Pietro Leonardi. Il presidente Gherardi se n'è accorto, e ha dichiarato: -Se una grande squadra fa un'importante offerta per Leonardi, come posso trattenerlo? -
Sembra che il tempo concesso a Tare-Petkovic sia vicino: il passaggio sicuro ai sedicesimi dell'Europa League. Una volta che la Lazio si sarà assicurato il passaggio ai sedicesimi di coppa, Petkovic potrà andare via. Si parla con insistenza dell'avvento di un allenatore nuovo, in futuro questo potrebbe essere l'ex laziale Simeone, ma nell'immediato si parla di un altro svizzero, Murat Yakin, attuale tecnico del Basilea, compare di nozze di Igli Tare.
Nel vespaio delle voci ci sono intrecci curiosi, di Tare che fa le scarpe a Petkovic, ma anche a se stesso, perché finora Tare è stato quello che ha salvato l'amico Petkovic, e se Lotito si convincerà a cambiare, è molto probabile che cambi anche Tare con il bravo Pietro Leonardi, che è diventato il suo nuovo pallino.
Però il grande feeling Lotito-Petkovic a poco a poco sta morendo. Petkovic è molto amato e se lo merita, è una persona eccezionale. Ma la conduzione tecnica di una grande squadra non può essere legata solo a sentimenti personali. Petkovic non riesce più a dare anima a questa squadra, e anche Lotito se ne sta convincendo.
Ci sono nell'aria movimenti di novità. Anche il legame con Tare, fortissimo, è in discussione. Lotito sta curando i contatti con il direttore tecnico del Parma Pietro Leonardi. Il presidente Gherardi se n'è accorto, e ha dichiarato: -Se una grande squadra fa un'importante offerta per Leonardi, come posso trattenerlo? -
Sembra che il tempo concesso a Tare-Petkovic sia vicino: il passaggio sicuro ai sedicesimi dell'Europa League. Una volta che la Lazio si sarà assicurato il passaggio ai sedicesimi di coppa, Petkovic potrà andare via. Si parla con insistenza dell'avvento di un allenatore nuovo, in futuro questo potrebbe essere l'ex laziale Simeone, ma nell'immediato si parla di un altro svizzero, Murat Yakin, attuale tecnico del Basilea, compare di nozze di Igli Tare.
Nel vespaio delle voci ci sono intrecci curiosi, di Tare che fa le scarpe a Petkovic, ma anche a se stesso, perché finora Tare è stato quello che ha salvato l'amico Petkovic, e se Lotito si convincerà a cambiare, è molto probabile che cambi anche Tare con il bravo Pietro Leonardi, che è diventato il suo nuovo pallino.
martedì 26 novembre 2013
Sta per uscire "Anni di scuola" di Luigi Jadicicco
Nei prossimi giorni, l'editore Vito Pacelli di "Booksprint" pubblicherà il nuovo libro di Luigi Jadicicco, "Anni di scuola", la crisi del sistema educativo italiano vista dal suo interno sotto forma di romanzo.
Si tratta dell'ennesima pubblicazione dell'autore, dopo "Foglie al vento" (1958), "Paese di Ciociaria", memorie di un bambino di dieci anni (2011), "Ti racconto una favola"(2012), "Vita di collegio" (2013), e "Pinocchio ancora burattino" (2013).
Nell'anno in corso, 2013, Luigi Jadicicco ha dunque pubblicato ben tre libri: una specie di record.
Si tratta dell'ennesima pubblicazione dell'autore, dopo "Foglie al vento" (1958), "Paese di Ciociaria", memorie di un bambino di dieci anni (2011), "Ti racconto una favola"(2012), "Vita di collegio" (2013), e "Pinocchio ancora burattino" (2013).
Nell'anno in corso, 2013, Luigi Jadicicco ha dunque pubblicato ben tre libri: una specie di record.
La collana verde: 38. Una giornata di libertà
Damiano era appassionato dei motori e della velocità. Al pian terreno della sua abitazione aveva un garage bene attrezzato, e vi teneva in bell'ordine l'automobile che si era subito acquistata, una robusta Volkswagen, e poi la sua vera passione, una motocicletta davvero scatenata, una Yamaha ultimo modello, con la quale trascorreva le più belle ore di libertà.
Indossato il casco, amava darsi alla velocità più sfrenata, quasi come un ragazzo, ignorando i suoi cinquant'anni ormai vicini. Partecipava ai motoraduni, accodandosi alle lunghe file di moto che affrontavano rumorosamente le strade di montagna, per inseguirsi con furia inarrestabile lungo i rettilinei, incurante dei pericoli.
Ornella aveva chiesto una volta di portarla con sé in motocicletta, dato che anche lei era amante della velocità e di quel senso di libertà che si provava sui duecento all'ora.
Damiano le aveva dato un suo casco ed erano partiti: nessuno li avrebbe riconosciuti, nelle loro tenute sportive di cuoio nero. Avevano percorso almeno cinquanta chilometri, allontanandosi dal paese, e arrivando sulle rive di un lago dove erano delle panche di legno e dei tavoli all'aperto di un vicino ristorante. Si erano fermati, era quasi l'ora di pranzo, era un giorno feriale e c'era pochissima gente.
Ornella si era tolta il casco, e aveva liberato i suoi lunghi capelli neri. Era sicura che nessuno li riconoscesse, e non aveva alcun timore di mettere in imbarazzo Damiano con la sua sfrontatezza da adolescente.
Indossato il casco, amava darsi alla velocità più sfrenata, quasi come un ragazzo, ignorando i suoi cinquant'anni ormai vicini. Partecipava ai motoraduni, accodandosi alle lunghe file di moto che affrontavano rumorosamente le strade di montagna, per inseguirsi con furia inarrestabile lungo i rettilinei, incurante dei pericoli.
Ornella aveva chiesto una volta di portarla con sé in motocicletta, dato che anche lei era amante della velocità e di quel senso di libertà che si provava sui duecento all'ora.
Damiano le aveva dato un suo casco ed erano partiti: nessuno li avrebbe riconosciuti, nelle loro tenute sportive di cuoio nero. Avevano percorso almeno cinquanta chilometri, allontanandosi dal paese, e arrivando sulle rive di un lago dove erano delle panche di legno e dei tavoli all'aperto di un vicino ristorante. Si erano fermati, era quasi l'ora di pranzo, era un giorno feriale e c'era pochissima gente.
Ornella si era tolta il casco, e aveva liberato i suoi lunghi capelli neri. Era sicura che nessuno li riconoscesse, e non aveva alcun timore di mettere in imbarazzo Damiano con la sua sfrontatezza da adolescente.
Zagarolo: Oro Rosso a Palazzo Rospigliosi
Il prestigioso scenario di Palazzo Rospigliosi, a Zagarolo, ospiterà per le feste natalizie una grande mostra dell'artigianato regionale, intitolata "Oro Rosso". Avrà inizio venerdì 6 dicembre e si protrarrà fino al 6 gennaio.
Ceramiche, addobbi natalizi, ricami, merletti al tombolo, vetrate artistiche, maglia, uncinetto, cake design, bigiotteria e molto altro. Una fantasmagoria di arte e di colori, ma anche di sapori: marmellate, dolci, cioccolateria e sala da the.
L'ingresso è gratuito. Previsto un afflusso da record.
Ceramiche, addobbi natalizi, ricami, merletti al tombolo, vetrate artistiche, maglia, uncinetto, cake design, bigiotteria e molto altro. Una fantasmagoria di arte e di colori, ma anche di sapori: marmellate, dolci, cioccolateria e sala da the.
L'ingresso è gratuito. Previsto un afflusso da record.
Una Lazio che sa di Albania: a Varsavia con Berisha
La Lazio, ogni giorno, acquista un pizzico in più di Albania: Igli Tare lavora bene, silenzioso ed efficiente. Sta dando una mano concreta a Petkovic. A Genova è stato Lorik Cana, sempre generoso e vigoroso, a regalarci quel pareggio al 94' che ha salvato la Lazio da una situazione davvero spinosa.
A Varsavia, giovedì, altra spruzzata di calcio albanese. Oltre a Cana, avremo tra i pali quel Berisha che già ha ben figurato contro il Limassol, salvandoci da un possibile pareggio che avrebbe compromesso la nostra marcia in Europa League. A Varsavia la Lazio si gioca gran parte della sua sicurezza di proseguire nelle fasi finali della Coppa, quelle dai sedicesimi in su, quelle che consentono la preminenza europea.
Petkovic ha già la squadra fatta: Berisha; Cavanda, Cana, Novaretti, Radu; Gonzalez, Onazi, Hernanes; Felipe Anderson, Perea, Ederson, con speranze per Keita di entrare almeno nel secondo tempo.
A riposo i vari Klose, Konko, Ledesma, Biglia, Marchetti, Ciani, Dias, Vinicius, Pereirinha, forse anche Floccari che è il goleador europeo. Se ci aggiungete Mauri, è un'intera squadra alternativa, tante risorse che attendono solo di poter essere rilanciate per cominciare davvero una lenta e graduale rimonta, cioè un cammino diametralmente opposto a quello dell'anno scorso, entusiasmante all'inizio e balbettante alla fine. Quale è la vera Lazio? Petkovic deve finalmente risolversi a darle il volto definitivo e un gioco programmato e non avventuroso come è stato finora.
A Varsavia, giovedì, altra spruzzata di calcio albanese. Oltre a Cana, avremo tra i pali quel Berisha che già ha ben figurato contro il Limassol, salvandoci da un possibile pareggio che avrebbe compromesso la nostra marcia in Europa League. A Varsavia la Lazio si gioca gran parte della sua sicurezza di proseguire nelle fasi finali della Coppa, quelle dai sedicesimi in su, quelle che consentono la preminenza europea.
Petkovic ha già la squadra fatta: Berisha; Cavanda, Cana, Novaretti, Radu; Gonzalez, Onazi, Hernanes; Felipe Anderson, Perea, Ederson, con speranze per Keita di entrare almeno nel secondo tempo.
A riposo i vari Klose, Konko, Ledesma, Biglia, Marchetti, Ciani, Dias, Vinicius, Pereirinha, forse anche Floccari che è il goleador europeo. Se ci aggiungete Mauri, è un'intera squadra alternativa, tante risorse che attendono solo di poter essere rilanciate per cominciare davvero una lenta e graduale rimonta, cioè un cammino diametralmente opposto a quello dell'anno scorso, entusiasmante all'inizio e balbettante alla fine. Quale è la vera Lazio? Petkovic deve finalmente risolversi a darle il volto definitivo e un gioco programmato e non avventuroso come è stato finora.
La Roma perde il primato, ma non deve perdere la testa
Il Cagliari si è messo un'altra volta di mezzo, sulla strada della Roma: sembra che Andrea Conti abbbia...un conto aperto coi giallorossi. Una Juventus extrautilitaria è così balzata in testa alla classifica per la prima volta quest'anno, con un rendimento super, due punti in più rispetto alla stagione record precedente.
Ma la squadra di Rudi Garcia non deve mollare: 34 a 33, conti apertissimi e ancora prospettive magnifiche per questa formazione del tutto inattesa a questi livelli alla vigilia del campionato. Nell'interesse del campionato stesso la Roma deve resistere e insistere, altrimenti la Juventus di Antonio Conte schiaccerà tutto e tutti.
Ma la squadra di Rudi Garcia non deve mollare: 34 a 33, conti apertissimi e ancora prospettive magnifiche per questa formazione del tutto inattesa a questi livelli alla vigilia del campionato. Nell'interesse del campionato stesso la Roma deve resistere e insistere, altrimenti la Juventus di Antonio Conte schiaccerà tutto e tutti.
lunedì 25 novembre 2013
Anagni: il "Progetto Sirio" prospera al Marconi
Anagni: grande successo del "Progetto Sirio" nella scuola serale per giovani e adulti dell'Istituto per Geometri, Ragionieri e Periti Commerciali "Guglielmo Marconi".
Il diploma diventerà spendibile anche per molti adulti nel mondo del lavoro. Un grazie sentitissimo degli studenti per il felice clima di amicizia e di serietà legato all'impegno di insegnanti in gamba come Civitella, D'Ambrogi, Anagni, Lucisano e Sardaro, che nelle varie discipline hanno saputo creare una partecipazione e un interesse che ogni giorno dà frutti concreti.
Il diploma diventerà spendibile anche per molti adulti nel mondo del lavoro. Un grazie sentitissimo degli studenti per il felice clima di amicizia e di serietà legato all'impegno di insegnanti in gamba come Civitella, D'Ambrogi, Anagni, Lucisano e Sardaro, che nelle varie discipline hanno saputo creare una partecipazione e un interesse che ogni giorno dà frutti concreti.
E' diventato duro essere tifosi della Lazio
La Lazio non vince più, né in casa né in trasferta. E soprattutto, la Lazio ha completamente dimenticato come si gioca a pallone. Sono quattro settimane abbondanti, dal 27 di ottobre, che aspettiamo una vittoria (Lazio-Cagliari 2-0) in campionato, da allora sono arrivati tre pareggi per 1-1 (Milan, Parma e Sampdoria) e la terribile sconfitta col Genoa per 2-0.
Il sole non sorge più sui colli fatali di Roma e sui nostri viaggi fuori delle mura di Roma, ogni domenica ci mordiamo le mani per la rabbia di non vedere più nemmeno uno sprazzo di gioco.
E' vero, siamo riusciti a vincere una partita in Europa League contro l'Apollon di Limassol con due gol di Floccari, ma poi abbiamo perfino assisitito all'arrembaggio dei semiprofessionsti ciprioti a caccia di un insperato pareggio mancato di poco, solo grazie a una prodezza del giovane portiere albanese Berisha. Un altro albanese, Cana, ha salvato Petkovic al 94' della ripresa a Marassi: Tare, abbiamo commentato, è arrivato in soccorso dell'amico Petkovic, tenendo ancora in piedi la sua panchina. Ma fino a quando?
Il cortese Vladimir resterà biancoceleste fino a giugno, ma se continua così non riuscirà a salvare che qualche misero lembo della sua reputazione calcistica. Continua a cambiare schemi partita dopo partita, come un cieco che brancola nel buio e non conosce più né i suoi uomini né se stesso, il brillante se stesso di un anno fa. I vari Klose, Hernanes, Lulic, Ledesma, Marchetti (anche lui), non riescono più a ritrovare se stessi. Manca assolutamente un uomo di esperienza e di raziocinio come Mauri, ma chissà se anche lui non si sarebbe smarrito in questo marasma di cui non si conoscono le radici.
Passerà? Speriamo. E speriamo, soprattutto, che passi presto.
Il sole non sorge più sui colli fatali di Roma e sui nostri viaggi fuori delle mura di Roma, ogni domenica ci mordiamo le mani per la rabbia di non vedere più nemmeno uno sprazzo di gioco.
E' vero, siamo riusciti a vincere una partita in Europa League contro l'Apollon di Limassol con due gol di Floccari, ma poi abbiamo perfino assisitito all'arrembaggio dei semiprofessionsti ciprioti a caccia di un insperato pareggio mancato di poco, solo grazie a una prodezza del giovane portiere albanese Berisha. Un altro albanese, Cana, ha salvato Petkovic al 94' della ripresa a Marassi: Tare, abbiamo commentato, è arrivato in soccorso dell'amico Petkovic, tenendo ancora in piedi la sua panchina. Ma fino a quando?
Il cortese Vladimir resterà biancoceleste fino a giugno, ma se continua così non riuscirà a salvare che qualche misero lembo della sua reputazione calcistica. Continua a cambiare schemi partita dopo partita, come un cieco che brancola nel buio e non conosce più né i suoi uomini né se stesso, il brillante se stesso di un anno fa. I vari Klose, Hernanes, Lulic, Ledesma, Marchetti (anche lui), non riescono più a ritrovare se stessi. Manca assolutamente un uomo di esperienza e di raziocinio come Mauri, ma chissà se anche lui non si sarebbe smarrito in questo marasma di cui non si conoscono le radici.
Passerà? Speriamo. E speriamo, soprattutto, che passi presto.
domenica 24 novembre 2013
Lazio: Cana acciuffa il pareggio al 94'
L'albanese Lorik Cana, al quarto minuto di recupero, salva la Lazio a Genova da una umiliante sconfitta con la Samp.
Marchetti, mezz'ora prima, aveva fatto la frittata con una papera in occasione del gol di Soriano. Con un uomo di vantaggio per l'espulsione di Krsticic a inizio ripresa, i biancocelesti hanno dovuto aspettare l'ultimo disperato minuto di recupero per segnare quel piccolo gol e agguantare un fortunoso pareggio, salvando la faccia a tempo ormai scaduto.
Petkovic ha dovuto gettare in campo nel finale Perea, Hernanes ed Ederson al posto di Keita, Ledesma e Candreva, e meno male che il solito difensore, Cana, è riuscito a fare quel che cinque attaccanti non hanno saputo combinare, evitando una vergognosa sconfitta.
Comunque il generoso Cana ha salvato Petkovic da una situazione da brividi. Tare, ancora una volta, è andato in soccorso del tecnico di Sarajevo.
Due pareggi in due trasferte tra Parma e Genova, ma la vittoria fuori casa non vuole proprio arrivare.
Lazio in maschera ancora una volta: ma non è Carnevale. Guardiamoci in faccia, ragazzi!
Marchetti, mezz'ora prima, aveva fatto la frittata con una papera in occasione del gol di Soriano. Con un uomo di vantaggio per l'espulsione di Krsticic a inizio ripresa, i biancocelesti hanno dovuto aspettare l'ultimo disperato minuto di recupero per segnare quel piccolo gol e agguantare un fortunoso pareggio, salvando la faccia a tempo ormai scaduto.
Petkovic ha dovuto gettare in campo nel finale Perea, Hernanes ed Ederson al posto di Keita, Ledesma e Candreva, e meno male che il solito difensore, Cana, è riuscito a fare quel che cinque attaccanti non hanno saputo combinare, evitando una vergognosa sconfitta.
Comunque il generoso Cana ha salvato Petkovic da una situazione da brividi. Tare, ancora una volta, è andato in soccorso del tecnico di Sarajevo.
Due pareggi in due trasferte tra Parma e Genova, ma la vittoria fuori casa non vuole proprio arrivare.
Lazio in maschera ancora una volta: ma non è Carnevale. Guardiamoci in faccia, ragazzi!
E' morto Amedeo Amadei, ottavo re di Roma
Scompare, all'età di 92 anni, Amedeo Amadei, centravanti giallorosso, chiamato l'ottavo re di Roma. Amadei, definito anche "Il fornaretto di Frascati", esordì in serie A a soli quindici anni, nel 1937, il più giovane giocatore in assoluto nel massimo campionato, conquistò con la Roma il primo scudetto giallorosso del 1942, e giocò fino ad età inoltrata nel Napoli fino al 1956.
La sua figura rimane importante nel calcio laziale, anche dalla sponda biancoceleste, di cui fu sempre un rivale corretto e tradizionale.
La sua figura rimane importante nel calcio laziale, anche dalla sponda biancoceleste, di cui fu sempre un rivale corretto e tradizionale.
La collana verde: 37. Ornella non vuole legami
Ornella era esperta, e prendeva le necessarie precauzioni, pur essendo piena di fuoco e di slanci amorosi. Non voleva restare incinta, non voleva assolutamente legami, voleva poter staccarsi quando voleva senza assumere nessun obbligo.
Per un'altra donna, sposarsi con Damiano sarebbe stato magari un sogno ed anche un'ambizione sociale, perché l'uomo era ormai ricco e apprezzato da tutti. Ma per Ornella non era così: aveva conosciuto più di un adulto senza badare neanche se fosse libero o meno, tanto per lei fare l'amore era stato sempre un atto spontaneo e mai calcolato. Anche sua madre era stata sempre libera, ed aveva cresciuto sua figlia con quella mentalità: era stata una ragazza madre, e ad Ornella l'unica raccomandazione che aveva fatto era quella di saper mantenere la libertà e l'indipendenza da qualunque uomo.
La madre di Ornella era stata per tantissimi anni la donna più bella di tutto il paese. Era stata prescelta come modella da un pittore straniero, e lo scandalo era quello di aver ispirato un bellissimo quadro della Madonna, che da almeno mezzo secolo era sistemato dietro l'altare maggiore della parrocchia e nessuno aveva avuto da ridire, tanto bella era quella Vergine che allattava il bambino Gesù al suo seno candido e prosperoso. Nessun parroco aveva osato protestare, neanche quel brontolone di don Egidio. Forte di quella bellezza di cui era degna erede, Ornella andava sicura per la sua strada.
Per un'altra donna, sposarsi con Damiano sarebbe stato magari un sogno ed anche un'ambizione sociale, perché l'uomo era ormai ricco e apprezzato da tutti. Ma per Ornella non era così: aveva conosciuto più di un adulto senza badare neanche se fosse libero o meno, tanto per lei fare l'amore era stato sempre un atto spontaneo e mai calcolato. Anche sua madre era stata sempre libera, ed aveva cresciuto sua figlia con quella mentalità: era stata una ragazza madre, e ad Ornella l'unica raccomandazione che aveva fatto era quella di saper mantenere la libertà e l'indipendenza da qualunque uomo.
La madre di Ornella era stata per tantissimi anni la donna più bella di tutto il paese. Era stata prescelta come modella da un pittore straniero, e lo scandalo era quello di aver ispirato un bellissimo quadro della Madonna, che da almeno mezzo secolo era sistemato dietro l'altare maggiore della parrocchia e nessuno aveva avuto da ridire, tanto bella era quella Vergine che allattava il bambino Gesù al suo seno candido e prosperoso. Nessun parroco aveva osato protestare, neanche quel brontolone di don Egidio. Forte di quella bellezza di cui era degna erede, Ornella andava sicura per la sua strada.
Segni: strada interrotta per una grande frana
A Segni, a causa delle forti piogge, una grande frana ha interrotto la strada in Via di Roccamassima, per la caduta di un muro di cinta. Grossi massi hanno ostruito la carreggiata, e il traffico verso Rocamassima e Latina è rimasto chiuso.
Il proprietario del muro di cinta e della soprastante abitazione, Massimo Vari, ha assicurato l'immediato intervento di ripristino. La strada, grazie al pronto interessamento dei ragazzi della Protezione Civile e della Forestale di Segni, potrà essrere riaperta al traffico verso Roccamassima e Latina, con semafori in alternativa durante il periodo necessario per il ripristino.
Il proprietario del muro di cinta e della soprastante abitazione, Massimo Vari, ha assicurato l'immediato intervento di ripristino. La strada, grazie al pronto interessamento dei ragazzi della Protezione Civile e della Forestale di Segni, potrà essrere riaperta al traffico verso Roccamassima e Latina, con semafori in alternativa durante il periodo necessario per il ripristino.
La Lazio punta su Antonio Milic dello Spalato: piccoli campioni rinascono
La Lazio continua a puntare sui giovanissimi: da Spalato, in Croazia, giunge notizia di un serio interessamento per il centrocampista Antonio Milic, classe 1994, cioè 19 anni. Il ragazzo milita nelle file dell'Hajduk, stessa squadra da dove la Lazio ha prelevato Josip Elez, il bravo centrale difensivo che si sta facendo largo nella Primavera di Bollini.
Milic, l'anno scorso, ha avuto una stagione brillante nell'Hajduk, conquistando un posto fisso in prima squadra appena a diciotto anni, una vera rivelazione col suo gioco ragionato e brillante. Purtroppo un infortunio lo ha messo fuori squadra, e da allora ha stentato a riprendersi, sicché il giocatore ora gradirebbe trasferirsi altrove per ritrovare fiducia in se stesso. Il suo contratto è in scadenza 2015, sarebbe il momento giusto per approfittarne. Milic l'anno scorso era quotato sui sei milioni di euro, ma la sua quotazione attuale è decisamente inferiore, e con un paio di milioni potrebbe finire tranquillamente in biancoceleste.
L'anno scorso si interessarono a lui sia la Lazio che il Napoli, ed anche una squadra inglese di primo piano. Ora Igli Tare, che ha ottimi rapporti con l'Hajduk, sta tornando alla carica per avere Milic, un jolly di centrocampo capace di coprire più ruoli, e coi suoi 19 anni avrebbe tutto il tempo di risalire la corrente e di riprendere quota. In questi recuperi, la Lazio primavera si sta specializzando: basta pensare al rilancio dei due ex Barcellona Keita e Tounkara. A Formello, piccoli campioni rinascono.
Milic, l'anno scorso, ha avuto una stagione brillante nell'Hajduk, conquistando un posto fisso in prima squadra appena a diciotto anni, una vera rivelazione col suo gioco ragionato e brillante. Purtroppo un infortunio lo ha messo fuori squadra, e da allora ha stentato a riprendersi, sicché il giocatore ora gradirebbe trasferirsi altrove per ritrovare fiducia in se stesso. Il suo contratto è in scadenza 2015, sarebbe il momento giusto per approfittarne. Milic l'anno scorso era quotato sui sei milioni di euro, ma la sua quotazione attuale è decisamente inferiore, e con un paio di milioni potrebbe finire tranquillamente in biancoceleste.
L'anno scorso si interessarono a lui sia la Lazio che il Napoli, ed anche una squadra inglese di primo piano. Ora Igli Tare, che ha ottimi rapporti con l'Hajduk, sta tornando alla carica per avere Milic, un jolly di centrocampo capace di coprire più ruoli, e coi suoi 19 anni avrebbe tutto il tempo di risalire la corrente e di riprendere quota. In questi recuperi, la Lazio primavera si sta specializzando: basta pensare al rilancio dei due ex Barcellona Keita e Tounkara. A Formello, piccoli campioni rinascono.
sabato 23 novembre 2013
Che cuore la Lazio primavera: vince 4-3 sul Bari rimontando due gol negli ultimi cinque minuti - Sculli, Silvagni, Fiore, Milani
La Lazio primavera ha rischiato grosso col Bari: perdeva 2-0 nel primo tempo (Leonetti e De Crescenzio), ha rimontato 2-2 nei primi otto minuti della ripresa col fuoriquota Sculli e con Silvagni, appena entrato al posto di Pollace. Però il Bari, assai vigoroso, è tornato in vantaggio col solito Leonetti, e sembrava poter condurre in porto vittorioso la partita.
Ma nel finale, sotto una pioggia battente e con il Fersini ridotto a un pantano, la Lazio ha fatto meraviglie. Pareggio all'88' con Fiore, vittoria strappata rabbiosamente al 93' con Milani, subentrato ad Oikonomidis.
Una vittoria, dunque, che vale doppio, salvando il primato in classifica e dimostrando concretamente di che cuore e di che forza è fatta questa Lazio primavera campione d'Italia.
Alberto Bollini ha schierato: Guerrieri; Pollace (Silvagni), Ilari,Elez, Filippini; Oikonomidis (Milani), Murgia, Crecco; Fiore (Palombi), Sculli, Lombardi. Tounkara e Serpieri hanno scontato un turno di squalifica, e l'assenza del formidabile capocannoniere Mamadou Tounkara si è avvertita, anche se il bravo Sculli ha disputato una partita molto generosa.
Ma nel finale, sotto una pioggia battente e con il Fersini ridotto a un pantano, la Lazio ha fatto meraviglie. Pareggio all'88' con Fiore, vittoria strappata rabbiosamente al 93' con Milani, subentrato ad Oikonomidis.
Una vittoria, dunque, che vale doppio, salvando il primato in classifica e dimostrando concretamente di che cuore e di che forza è fatta questa Lazio primavera campione d'Italia.
Alberto Bollini ha schierato: Guerrieri; Pollace (Silvagni), Ilari,Elez, Filippini; Oikonomidis (Milani), Murgia, Crecco; Fiore (Palombi), Sculli, Lombardi. Tounkara e Serpieri hanno scontato un turno di squalifica, e l'assenza del formidabile capocannoniere Mamadou Tounkara si è avvertita, anche se il bravo Sculli ha disputato una partita molto generosa.
La collana verde: 36. Ornella non è d'accordo
Damiano ne parlò subito a Ornella, quando la sera stava preparando la cena in cucina.
- Di cosa s'impiccia, quel prete? - disse lei scuotendo la testa. - Ho smesso di frequentare la parrocchia proprio per i suoi eccessivi pettegolezzi. Vede sempre del male in ogni cosa che si fa -
Damiano sorrise. In parte condivideva. - Io sto bene così - disse. - Non sento proprio la necessità di sposarmi. Forse perché ci sei tu che sei così generosa e non chiedi nulla in cambio -
- Tu mi paghi, Damiano. Con questo tuo piccolo salario io tiro avanti bene, ho poche esigenze. Cucino volentieri per te, e pulisco la casa con un certo amore, perché tu sei una persona simpatica e un uomo sincero -
Cenarono insieme con allegria, gettandosi alle spalle quel discorso che risultava antipatico ad entrambi. La figura del prete sbiadiva sempre di più nei loro pensieri: in fondo, che obblighi avevano, verso di lui? Non frequentavano nemmeno la parrocchia, ed erano mesi che non andavano più in chiesa nessuno dei due.
Quella sera, quasi come risposta all'intromissione di don Egidio, Ornella scelse di dormire insieme a Damiano, cosa che in realtà accadeva solo sporadicamente e senza alcun impegno né da una parte né dall'altra.
Ornella parve più generosa a calda del solito. Aveva un corpo statuario, e anche Damiano manteneva un fisico vigoroso e sano. Facevano bene l'amore, con spontaneità e senza calcolo, con la più assoluta libertà.
- Di cosa s'impiccia, quel prete? - disse lei scuotendo la testa. - Ho smesso di frequentare la parrocchia proprio per i suoi eccessivi pettegolezzi. Vede sempre del male in ogni cosa che si fa -
Damiano sorrise. In parte condivideva. - Io sto bene così - disse. - Non sento proprio la necessità di sposarmi. Forse perché ci sei tu che sei così generosa e non chiedi nulla in cambio -
- Tu mi paghi, Damiano. Con questo tuo piccolo salario io tiro avanti bene, ho poche esigenze. Cucino volentieri per te, e pulisco la casa con un certo amore, perché tu sei una persona simpatica e un uomo sincero -
Cenarono insieme con allegria, gettandosi alle spalle quel discorso che risultava antipatico ad entrambi. La figura del prete sbiadiva sempre di più nei loro pensieri: in fondo, che obblighi avevano, verso di lui? Non frequentavano nemmeno la parrocchia, ed erano mesi che non andavano più in chiesa nessuno dei due.
Quella sera, quasi come risposta all'intromissione di don Egidio, Ornella scelse di dormire insieme a Damiano, cosa che in realtà accadeva solo sporadicamente e senza alcun impegno né da una parte né dall'altra.
Ornella parve più generosa a calda del solito. Aveva un corpo statuario, e anche Damiano manteneva un fisico vigoroso e sano. Facevano bene l'amore, con spontaneità e senza calcolo, con la più assoluta libertà.
San Cesareo: nuovo centro commerciale
Giovedì 28 novembre, in uno spettacolare impianto di nuovissima costruzione, sarà inaugurato a San Cesareo un grande centro commerciale, "La Noce", cittadella dello shopping di Roma Sud.
Quarantacinque negozi, duecentocinquanta nuovi posti di lavoro, trenta milioni d'investimento sono i numeri del nuovo centro commerciale, aperto in un'area di 500 mila abitanti tra i Castelli Romani e Roma Sud, con 650 posti auto e settecento metri quadrati di spazio, compreso uno sportello bancario.
I lavori di costruzione hanno richiesto due anni, e ospiteranno anche un bar, tabacchi e ristorazione. L'iniziativa è stata di 45 imprenditori e commercianti, senza alcun aiuto di natura pubblica.
Quarantacinque negozi, duecentocinquanta nuovi posti di lavoro, trenta milioni d'investimento sono i numeri del nuovo centro commerciale, aperto in un'area di 500 mila abitanti tra i Castelli Romani e Roma Sud, con 650 posti auto e settecento metri quadrati di spazio, compreso uno sportello bancario.
I lavori di costruzione hanno richiesto due anni, e ospiteranno anche un bar, tabacchi e ristorazione. L'iniziativa è stata di 45 imprenditori e commercianti, senza alcun aiuto di natura pubblica.
La Lazio pensa ad Ariaudo come difensore centrale
Classe 1989, ventiquattro anni, Lorenzo Ariaudo, difensore centrale del Cagliari di scuola juventina, potrebbe venire a rinforzare la difesa della Lazio dal prossimo gennaio. In rossoblu trova pochissimo spazio, mentre in biancoceleste potrebbe tornare a rifiorire, ritrovando se stesso e la buona quotazione che ne fece il perno difensivo della nazionale Under 21 di Gigi Casiraghi.
Ariaudo è in scadenza di contratto a giugno 2014, e quindi il Cagliari avrebbe tutto l'interesse a cercare di guadagnare qualcosa in extremis sulla sua cessione. Igli Tare cercherà di stringere i tempi prima della sosta natalizia.
Ariaudo ha un fisico eccellente, 1.86 per 71 chilogrammmi, e ha giocato finora 69 partite in serie A, segnando anche un gol, mentre con la Nazionale Under 21 ha disputato dieci incontri mettendo a segno anche una rete. Per la Lazio si tratterebbe di un eccellente rinforzo, ancora giovane, sicuramente bene impostato, e con la possibilità di ricostruirsi una carriera di tutto rispetto alle cure di un tecnico come Petkovic.
Ariaudo esordì in serie A in un Juventus-Lazio nel campionato 2008-2009, ed ha manifestato il vivo desiderio di ritrovare spazio in serie A proprio con la squadra biancoceleste.
Ariaudo è in scadenza di contratto a giugno 2014, e quindi il Cagliari avrebbe tutto l'interesse a cercare di guadagnare qualcosa in extremis sulla sua cessione. Igli Tare cercherà di stringere i tempi prima della sosta natalizia.
Ariaudo ha un fisico eccellente, 1.86 per 71 chilogrammmi, e ha giocato finora 69 partite in serie A, segnando anche un gol, mentre con la Nazionale Under 21 ha disputato dieci incontri mettendo a segno anche una rete. Per la Lazio si tratterebbe di un eccellente rinforzo, ancora giovane, sicuramente bene impostato, e con la possibilità di ricostruirsi una carriera di tutto rispetto alle cure di un tecnico come Petkovic.
Ariaudo esordì in serie A in un Juventus-Lazio nel campionato 2008-2009, ed ha manifestato il vivo desiderio di ritrovare spazio in serie A proprio con la squadra biancoceleste.
Lazio-Bari primavera per il primato solitario
La Fiorentina, l'altra capolista del girrpne C della Primavera, è impegnata in una dura trasferta, e la Lazio di Bollini ha l'occasione giusta per staccare tutti. Arriva il Bari al Fersini di Formello, e i biancocelesti, guidati da un Lombardi in gran forma - una tripletta a Crotone sabato scorso - vogliono prendere la fuga e puntare subito alle finali per un nuovo scudetto.
Il Bari comunque è forte e opporrà una difesa in grande stile. Agli aquilotti il compito di afferrare la quinta vittoria consecutiva a suon di gol (sedici nelle ultime quattro partite).
Il Bari comunque è forte e opporrà una difesa in grande stile. Agli aquilotti il compito di afferrare la quinta vittoria consecutiva a suon di gol (sedici nelle ultime quattro partite).
venerdì 22 novembre 2013
Piglio: 29 bambini, 29 alberi
Festa dell'ecologia e degli alberi, ieri giovedì 21 novembre nel parco del convento di San Lorenzo a Piglio.
Organizzatori il Comune, la Pro Loco, la Codacons e la comunità francescana. Presenti Elena Lucidi di 102 anni e Domenico Loreti di 101, sono stati messi a dimora 29 alberi a nome dei 29 bambini nati a Piglio nell'anno in corso 2013, più due alberi a ricordo dei bambini Enrico Mazzoccu e Morgana Giagoni, scomparsi nell'alluvione in Sardegna. Il sindaco di Piglio Tommaso Cittadini ha espresso i sentimenti di partecipazione dell'intera comunità di Piglio.
Organizzatori il Comune, la Pro Loco, la Codacons e la comunità francescana. Presenti Elena Lucidi di 102 anni e Domenico Loreti di 101, sono stati messi a dimora 29 alberi a nome dei 29 bambini nati a Piglio nell'anno in corso 2013, più due alberi a ricordo dei bambini Enrico Mazzoccu e Morgana Giagoni, scomparsi nell'alluvione in Sardegna. Il sindaco di Piglio Tommaso Cittadini ha espresso i sentimenti di partecipazione dell'intera comunità di Piglio.
Cavanda, Onazi e Keita per vincere a Genova - Fuori Hernanes e Gonzalez
Petkovic ha deciso: a Genova, contro la Samp, fuori Hernanes e Gonzalez, entrambi fuori fase, dentro Cavanda, Onazi e Keita, forze giovani e fresche, conferme per Floccari e Lulic, due giocatori da rilanciare in assenza di Klose e col profeta a batterie scariche.
La Lazio ci prova, vuole finalmente tornare a vincere fuori casa, ma non sarà davvero facile, la Sampdoria ha chiamato Sinisa Mihajlovic al suo capezzale, e si sa che Sinisa è un lottatore, che trasmetterà ai blucerchiati se non altro tutta la forza fisica di cui possono disporre in questo momento.
Ci sarà da lottare fino al novantesimo e oltre, per cui anche la Lazio farà ricorso a quei giocatori che sul piano fisico stanno meglio degli altri. Di qui l'esclusione clamorosa di gente come Hernanes e Gonzalez, che sono i due giocatori più lontani dal loro standard di rendimento.
La difesa è ancora priva di Biava e Dias, e dovrà contare su Cana e Ciani come centrali, mentre Radu e Cavanda sono in questo momento la soluzione migliore per gli esterni. Per il resto, le forze giovani di Onazi e Keita sono lì pronte a dar man forte alla squadra, con Lulic, Floccari e Candreva che spenderanno tutte le loro migliori energie nella fase offensiva. Lulic sarà la chiave di volta del gioco, nel doppio ruolo di difensore aggiunto e di attaccante estemporaneo.
La Lazio ha ricaricato le batterie durante la pausa internazionale, riparte con tutte le migliori intenzioni in questo mese intenso e decisivo sia per il campionato che per il passaggio alle fasi finali dell'Europa League. Da qui a Natale avrà a disposizione ben sette incontri, cinque di campionato e due di Coppa, per ritrovare completamente se stessa.
La Lazio ci prova, vuole finalmente tornare a vincere fuori casa, ma non sarà davvero facile, la Sampdoria ha chiamato Sinisa Mihajlovic al suo capezzale, e si sa che Sinisa è un lottatore, che trasmetterà ai blucerchiati se non altro tutta la forza fisica di cui possono disporre in questo momento.
Ci sarà da lottare fino al novantesimo e oltre, per cui anche la Lazio farà ricorso a quei giocatori che sul piano fisico stanno meglio degli altri. Di qui l'esclusione clamorosa di gente come Hernanes e Gonzalez, che sono i due giocatori più lontani dal loro standard di rendimento.
La difesa è ancora priva di Biava e Dias, e dovrà contare su Cana e Ciani come centrali, mentre Radu e Cavanda sono in questo momento la soluzione migliore per gli esterni. Per il resto, le forze giovani di Onazi e Keita sono lì pronte a dar man forte alla squadra, con Lulic, Floccari e Candreva che spenderanno tutte le loro migliori energie nella fase offensiva. Lulic sarà la chiave di volta del gioco, nel doppio ruolo di difensore aggiunto e di attaccante estemporaneo.
La Lazio ha ricaricato le batterie durante la pausa internazionale, riparte con tutte le migliori intenzioni in questo mese intenso e decisivo sia per il campionato che per il passaggio alle fasi finali dell'Europa League. Da qui a Natale avrà a disposizione ben sette incontri, cinque di campionato e due di Coppa, per ritrovare completamente se stessa.
giovedì 21 novembre 2013
La collana verde: 35. Un paese all'antica
- Damiano, questo è un paese all'antica, la gente ama le cose chiare e pulite. Ornella ti ha mai chiesto di sposarla? -
- No, don Egidio: non credo che voglia con me un legame di questo tipo, e comunque non lo voglio neanch'io. Cosa posso farci se la gente fa delle chiacchiere? -
Don Egidio scosse la testa. - Non è così semplice: non siamo in una città dove queste situazioni possono essere frequenti e tollerate -
Damiano tacque un momento, e poi replicò: - Non posso farci niente -
-Per caso hai qualche altra donna nella tua mente? Ho sentito delle voci. Una ragazza si è fatta suora e si dice che lo abbia fatto per cancellare un amore infelice -
- Parli forse di Rosetta? Per me era soltanto una bambina. Non posso addossarmi responsabilità che non sono le mie -
- Senti, Damiano: noi in paese ti vogliamo bene, ammiriamo il tuo lavoro, ti consideriamo uno dei nostri. Se tu sposassi Ornella, che è stata sempre una donna in gamba, ogni cosa andrebbe al suo posto. Mi prometti che ci penserai? -
- Se la promessa ti può tranquillizzare, don Egidio, posso provare anche a pensarci. Dammi del tempo, voglio abituarmi a una prospettiva che non è nei miei pensieri. Lo faccio per amore di pace e di armonia. Può darsi che davvero pensi a dare una soluziome a questo che per voi appare un problema -
- Grazie, Damiano. Ti considero un uomo di parola e a cui dare fiducia -
Il vecchio prete cercò la mano dell'uomo e la strinse quasi per siglare un patto silenzioso.
- No, don Egidio: non credo che voglia con me un legame di questo tipo, e comunque non lo voglio neanch'io. Cosa posso farci se la gente fa delle chiacchiere? -
Don Egidio scosse la testa. - Non è così semplice: non siamo in una città dove queste situazioni possono essere frequenti e tollerate -
Damiano tacque un momento, e poi replicò: - Non posso farci niente -
-Per caso hai qualche altra donna nella tua mente? Ho sentito delle voci. Una ragazza si è fatta suora e si dice che lo abbia fatto per cancellare un amore infelice -
- Parli forse di Rosetta? Per me era soltanto una bambina. Non posso addossarmi responsabilità che non sono le mie -
- Senti, Damiano: noi in paese ti vogliamo bene, ammiriamo il tuo lavoro, ti consideriamo uno dei nostri. Se tu sposassi Ornella, che è stata sempre una donna in gamba, ogni cosa andrebbe al suo posto. Mi prometti che ci penserai? -
- Se la promessa ti può tranquillizzare, don Egidio, posso provare anche a pensarci. Dammi del tempo, voglio abituarmi a una prospettiva che non è nei miei pensieri. Lo faccio per amore di pace e di armonia. Può darsi che davvero pensi a dare una soluziome a questo che per voi appare un problema -
- Grazie, Damiano. Ti considero un uomo di parola e a cui dare fiducia -
Il vecchio prete cercò la mano dell'uomo e la strinse quasi per siglare un patto silenzioso.
Roiate: festa dell'olio nuovo
Sabato 23 novembre, a Roiate, festa dell'olio nuovo. Organizza l'Associazione Roiate in Progress.
Sarò allestito, in pieno centro storico, uno stand gastronomico che consentirà di gustare specialità di cucina contadina realizzate con l'olio nuovo extravergine.
Nel menu, bruschette tradizionali e farcite al formaggio, pasta e fagioli e salsicce, accompagnate da ottimo vino Cesanese.
Menu a 6 euro. Info 338 8240470.
Sarò allestito, in pieno centro storico, uno stand gastronomico che consentirà di gustare specialità di cucina contadina realizzate con l'olio nuovo extravergine.
Nel menu, bruschette tradizionali e farcite al formaggio, pasta e fagioli e salsicce, accompagnate da ottimo vino Cesanese.
Menu a 6 euro. Info 338 8240470.
Marchetti e Onazi: attenzione, Lazio!
Due gioielli della Lazio molto desiderati in questo momento da grandi squadre europee. Il Milan ha messo gli occhi sul portierone biancoceleste Federico Marchetti, il Liverpool starebbe facendo un pensierino sul ventenne centrocampista nigeriano Ogeyi Onazi dopo la splendida esibizione a Londra nell'amichevole Italia-Nigeria.
C'è anche un terzo laziale "mondiale" che tutti vorrebbero: Antonio Candreva. Lui è l'uomo-base dei cambiamenti tattici di Prandelli, che quando vuole una Nazionale più offensiva subito pensa al centrocampista laziale per allargare il gioco sulle estreme, per servirsi dei suoi cross preziosi e dei suoi assist intelligenti. Molti squadroni seguono Candreva.
La Lazio ha poi altri 2mondiali" nelle sue file, almeno quattro: Klose, Gonzalez, Lulic e il profeta Hernanes. Klose ed Hernanes attualmente sono in ribasso nelle file della Germania e del Brasile, ma da qui a giugno ci sarà sicuramente una loro ripresa, di cui si potrà giovare prima di tutto la Lazio per risalire posizioni in classifica. Quanto a Gonzalez e Lulic, nessuno dei due appare nella forma strepitosa di un anno fa, ma fanno parte entrambi della categoria dei "cursori", degli uomini di grande volontà e di grande rendimento fisico, che alla lunga riescono sempre ad emergere. Anche da questi due la Lazio, oltre alle loro nazionali, si aspetta grandi cose per un rilancio.
La Lazio, attualmente in ombra con il suo ottavo posto in classifica, basandosi su questi sette giocatori "mondiali" non può non risalire in graduatoria, poichè le sue basi tecniche sono assai migliori delle modesta posizione in classifica. Sarà decisivo questo mese prima della sosta natalizia, per capire quanto i biancocelesti potranno fare in campionato e in Europa League.
C'è anche un terzo laziale "mondiale" che tutti vorrebbero: Antonio Candreva. Lui è l'uomo-base dei cambiamenti tattici di Prandelli, che quando vuole una Nazionale più offensiva subito pensa al centrocampista laziale per allargare il gioco sulle estreme, per servirsi dei suoi cross preziosi e dei suoi assist intelligenti. Molti squadroni seguono Candreva.
La Lazio ha poi altri 2mondiali" nelle sue file, almeno quattro: Klose, Gonzalez, Lulic e il profeta Hernanes. Klose ed Hernanes attualmente sono in ribasso nelle file della Germania e del Brasile, ma da qui a giugno ci sarà sicuramente una loro ripresa, di cui si potrà giovare prima di tutto la Lazio per risalire posizioni in classifica. Quanto a Gonzalez e Lulic, nessuno dei due appare nella forma strepitosa di un anno fa, ma fanno parte entrambi della categoria dei "cursori", degli uomini di grande volontà e di grande rendimento fisico, che alla lunga riescono sempre ad emergere. Anche da questi due la Lazio, oltre alle loro nazionali, si aspetta grandi cose per un rilancio.
La Lazio, attualmente in ombra con il suo ottavo posto in classifica, basandosi su questi sette giocatori "mondiali" non può non risalire in graduatoria, poichè le sue basi tecniche sono assai migliori delle modesta posizione in classifica. Sarà decisivo questo mese prima della sosta natalizia, per capire quanto i biancocelesti potranno fare in campionato e in Europa League.
mercoledì 20 novembre 2013
Palestrina: marionette senza fili
All'Auditorium Pierluigi da Palestrina, sabato 23 e domenica 24 novembre, alle ore 18, va in scena a Palestrina, con la compagnia "Marionette senza fili", lo spettacolo teatrale "La guerra di Martin" di Francesco Silvestri, una favola per bambini con la regia di Claudio Tagliacozzo, che è anche protagonista sulla scena nel ruolo di uno spaventapasseri.
Uno spettacolo per bambini di tutte le età, dai 4 ai 90 anni, che cerca di spiegare i perchè dell'eterna lotta della vita, tenendo sempre aperto il cuore alla speranza.
Ingresso 10 euro per gli adulti, 5 euro per i ragazzi, gratuito per i bambini fino a cinque anni.
Uno spettacolo per bambini di tutte le età, dai 4 ai 90 anni, che cerca di spiegare i perchè dell'eterna lotta della vita, tenendo sempre aperto il cuore alla speranza.
Ingresso 10 euro per gli adulti, 5 euro per i ragazzi, gratuito per i bambini fino a cinque anni.
Mamadou Tounkara: a gennaio, sarà lui la nuova punta della Lazio
No, di altri attaccanti la Lazio non avrà bisogno, a gennaio non arriverà nessuno. O meglio: la punta nuova arriverà proprio da Formello, dalla Primavera di Alberto Bollini, e sarà Mamadou Tounkara.
Tounkara, gemellino di Balde Diao Keita, ha un fisico prorompente e sta facendo strage di gol nel campionato dei giovani: in otto partite disputate, ha segnato 9 reti ed è il capocannoniere indiscusso del girone C. Tounkara ha preso il posto di Keita nelle file della Primavera, ha un anno in meno di Balde Diao, saranno diciotto a gennaio, per ora siamo ancora a quota 17, e si tratta di un vero fenomeno, che ha già colpito l'attenzione e l'immaginazione di Petkovic. Lo ha già visto in azione ad Auronzo la scorsa estate, e i due ragazzini senegalesi di passaporto Barcellona hanno dato spettacolo.
Entrambi sono stati cacciati via dai blugrana, Keita per uno scherzo innocente a un compagno, Tounkara per aver saltato un giorno di scuola: a Barcellona non si perdona nulla. Ma si tratta di due ragazzi bravi, e la Lazio ha colto la palla al balzo, facendo i due migliori acquisti delle ultime stagioni e di quelle ancora che verranno.
Una coppia formidabile di attaccanti, maturati nel fisico oltre che tecnicamente, bravi che più non si può ed ormai maturi, entrambi, per la serie A.
Il gioco dei due fantastici gemellini si integra a meraviglia. Tounkara è la punta pura, il vero centravanti da sfondamento, mentre Keita è il fantasista che va in gol e fa assist preziosi con movimenti straordinari, partendo sempre dall'esterno.
Se Petkovic riuscirà a integrarli in breve tra i grandi, la Lazio avrà davvero un formidabile attacco per il futuro, e per tante stagioni. Un grazie al Barcellona, che con mezzo milione di euro ci ha regalato due grandi campioni, due uomini da spettacolo e da gol.
Tounkara, gemellino di Balde Diao Keita, ha un fisico prorompente e sta facendo strage di gol nel campionato dei giovani: in otto partite disputate, ha segnato 9 reti ed è il capocannoniere indiscusso del girone C. Tounkara ha preso il posto di Keita nelle file della Primavera, ha un anno in meno di Balde Diao, saranno diciotto a gennaio, per ora siamo ancora a quota 17, e si tratta di un vero fenomeno, che ha già colpito l'attenzione e l'immaginazione di Petkovic. Lo ha già visto in azione ad Auronzo la scorsa estate, e i due ragazzini senegalesi di passaporto Barcellona hanno dato spettacolo.
Entrambi sono stati cacciati via dai blugrana, Keita per uno scherzo innocente a un compagno, Tounkara per aver saltato un giorno di scuola: a Barcellona non si perdona nulla. Ma si tratta di due ragazzi bravi, e la Lazio ha colto la palla al balzo, facendo i due migliori acquisti delle ultime stagioni e di quelle ancora che verranno.
Una coppia formidabile di attaccanti, maturati nel fisico oltre che tecnicamente, bravi che più non si può ed ormai maturi, entrambi, per la serie A.
Il gioco dei due fantastici gemellini si integra a meraviglia. Tounkara è la punta pura, il vero centravanti da sfondamento, mentre Keita è il fantasista che va in gol e fa assist preziosi con movimenti straordinari, partendo sempre dall'esterno.
Se Petkovic riuscirà a integrarli in breve tra i grandi, la Lazio avrà davvero un formidabile attacco per il futuro, e per tante stagioni. Un grazie al Barcellona, che con mezzo milione di euro ci ha regalato due grandi campioni, due uomini da spettacolo e da gol.
martedì 19 novembre 2013
La collana verde: 34. Un problema per il paese
La relazione fra Damiano ed Ornella era oggetto di scandalo nel paese, e il parroco don Egidio era preoccupato. Quell'uomo aveva suscitato una certa diffidenza nel prete fin dalla sua prima comparsa: non si accostava mai in chiesa, nessuno lo aveva mai visto pregare.
Un giorno don Egidio, incontrandolo davanti all'officina, aveva avuto il coraggio di fermarlo e d'interrogarlo.
- E' vero che tua moglie è morta tanti anni fa? - gli aveva chiesto guardandolo fisso negli occhi.
Damiano era rimasto piuttosto seccato da quella intrusione, ma aveva risposto: - Perché me lo chiedi? Forse non credi a quello che ho raccontato a tutti? Hanno perfino richiesto informazioni al Comune del mio paese, ed hanno avuto una conferma -
Don Egidio, un prete coraggioso e deciso, non si era lasciato intimorire.
- Io credo che un uomo forte come te abbia bisogno di una donna: ma non di un'avventura casuale, bensì di un rapporto regolare. Ornella è una mia parrocchiana, una volta frequentava regolarmente la chiesa, ma da quando ha un rapporto con te non si fa più vedere -
Damiano si era lasciato sfuggire un sorriso alquanto imbarazzato.
- Don Egidio, queste cose tu devi chiederle a lei e vedertela con lei: che cosa c'entro io? Ornella è una donna matura, sa quel che fa, e poi con me l'unico rapporto che ha è quello di farmi un po' da domestica, le pulizie e prepararmi i pasti. Talvolta, naturalmente, si ferma anche un po' da me, ma siamo persone adulte: che cosa c'è di male? -
Un giorno don Egidio, incontrandolo davanti all'officina, aveva avuto il coraggio di fermarlo e d'interrogarlo.
- E' vero che tua moglie è morta tanti anni fa? - gli aveva chiesto guardandolo fisso negli occhi.
Damiano era rimasto piuttosto seccato da quella intrusione, ma aveva risposto: - Perché me lo chiedi? Forse non credi a quello che ho raccontato a tutti? Hanno perfino richiesto informazioni al Comune del mio paese, ed hanno avuto una conferma -
Don Egidio, un prete coraggioso e deciso, non si era lasciato intimorire.
- Io credo che un uomo forte come te abbia bisogno di una donna: ma non di un'avventura casuale, bensì di un rapporto regolare. Ornella è una mia parrocchiana, una volta frequentava regolarmente la chiesa, ma da quando ha un rapporto con te non si fa più vedere -
Damiano si era lasciato sfuggire un sorriso alquanto imbarazzato.
- Don Egidio, queste cose tu devi chiederle a lei e vedertela con lei: che cosa c'entro io? Ornella è una donna matura, sa quel che fa, e poi con me l'unico rapporto che ha è quello di farmi un po' da domestica, le pulizie e prepararmi i pasti. Talvolta, naturalmente, si ferma anche un po' da me, ma siamo persone adulte: che cosa c'è di male? -
Frosinone: piantati cento alberi al Parco delle Sorgenti
Frosinone si appresta a presentare una folta coltivazione di piante nuove nella zona denominata "Parco delle Sorgenti" in occasione della "Giornata nazionale degli alberi".
L'assessorato all'ambiente ha provveduto a mettere a dimora oltre cento alberi di media grandezza e migliaia di piante fiorite, con il recupero di un importante spazio verde abbandonato di circa due ettari, che è diventato un parco urbano denominato appunto "Il parco delle Sorgenti".
L'inaugurazione avverrà nelle giornate di mercoledì 20 e giovedì 21 novembre, alla presenza delle scolaresche cittadine.
L'assessorato all'ambiente ha provveduto a mettere a dimora oltre cento alberi di media grandezza e migliaia di piante fiorite, con il recupero di un importante spazio verde abbandonato di circa due ettari, che è diventato un parco urbano denominato appunto "Il parco delle Sorgenti".
L'inaugurazione avverrà nelle giornate di mercoledì 20 e giovedì 21 novembre, alla presenza delle scolaresche cittadine.
John Guidetti laziale a gennaio?
Lotito e Tare continuano ad assciurare che a gennaio non arriverà alcun rinforzo offensivo, ma alla Lazio ogni giorno si affaccia un nome nuovo o seminuovo. L'elenco si allunga ogni giorno di più, e sta tornando di moda anche qualche vecchio cavallo di battaglia.
Un nome interessante in assoluto è quello del giovanissimo John Guidetti, attaccante svedese di origine italina, anni 21 (è nato il 15 aprile del 1992). Milita nel Manchester City, è in scadenza di contratto, potrebbe in effetti arrivare a gennaio a dare una mano per l'attacco biancoceleste, sempre povero in fatto di gol: siamo quelli che tiriamo di più e raccogliamo di meno.
Invece il gol è l'arma che contraddistingue il giovane Guidetti: finora ha giocato solo 38 partite da professionista, mettendo a segno la bellezza di 24 gol. Siccome il campionato italiano dura proprio 38 partite, vorrebbe dire che Guidetti in una stagione, pur con la sua giovane età, mette a segno 24 gol, cifra con cui si guadagnerebbe il titolo di capocannoniere.
John ha esordito nel 2008 con una squadra svedese di secondo piano, finendo poi al Feyenord in Olanda e infine al Manchester City. Sempre confermando la caratteristica del gol. Ha un bel fisico, 1.81 per 79 chilogramnmi, e si è fatto largo nelle nazionali giovanmili di Svezia.
Di lui alla Lazio si è parlato già nella scorsa estate, ma ora il sogno di Guidetti potrebbe realizzarsi a gennaio, e Tare ci sta facendo un pensierino, anche perché l'affare si può concludere senza un eccessivo esborso di denaro.
Un nome interessante in assoluto è quello del giovanissimo John Guidetti, attaccante svedese di origine italina, anni 21 (è nato il 15 aprile del 1992). Milita nel Manchester City, è in scadenza di contratto, potrebbe in effetti arrivare a gennaio a dare una mano per l'attacco biancoceleste, sempre povero in fatto di gol: siamo quelli che tiriamo di più e raccogliamo di meno.
Invece il gol è l'arma che contraddistingue il giovane Guidetti: finora ha giocato solo 38 partite da professionista, mettendo a segno la bellezza di 24 gol. Siccome il campionato italiano dura proprio 38 partite, vorrebbe dire che Guidetti in una stagione, pur con la sua giovane età, mette a segno 24 gol, cifra con cui si guadagnerebbe il titolo di capocannoniere.
John ha esordito nel 2008 con una squadra svedese di secondo piano, finendo poi al Feyenord in Olanda e infine al Manchester City. Sempre confermando la caratteristica del gol. Ha un bel fisico, 1.81 per 79 chilogramnmi, e si è fatto largo nelle nazionali giovanmili di Svezia.
Di lui alla Lazio si è parlato già nella scorsa estate, ma ora il sogno di Guidetti potrebbe realizzarsi a gennaio, e Tare ci sta facendo un pensierino, anche perché l'affare si può concludere senza un eccessivo esborso di denaro.
lunedì 18 novembre 2013
Candreva-Onazi, pareggio a Londra
Bel pareggio, a Londra, 2-2, tra l'Italia e una forte Nigeria campione d'Africa.
Gol azzurri di Pepito Rossi e di Giaccherini, che ha agguantato il pareggio sul vantaggio nigeriano, grazie a un intelligente passaggio smarcante di Candreva. Nella ripresa, la nazionale azzurra ha premuto in prevalenza, e avrebbe meritato il successo.
Tra i nigeriani, magnifica la prova del ventenne laziale Onazi, che ha pilotato il gioco dei verdi con l'autorità di un vero leader naturale. Note positive, dunque, per la Lazio, in proiezione campionato.
Gol azzurri di Pepito Rossi e di Giaccherini, che ha agguantato il pareggio sul vantaggio nigeriano, grazie a un intelligente passaggio smarcante di Candreva. Nella ripresa, la nazionale azzurra ha premuto in prevalenza, e avrebbe meritato il successo.
Tra i nigeriani, magnifica la prova del ventenne laziale Onazi, che ha pilotato il gioco dei verdi con l'autorità di un vero leader naturale. Note positive, dunque, per la Lazio, in proiezione campionato.
Castel San Pietro Romano: museo virtuale
A Castel San Pietro Romano, nel restaurato Palazzo Mocci, è stato inaugurato il Museo Virtuale "Terra Nostra".
Alla presenza di metà popolazione del minuscolo e pittoresco paese, è stato proiettato il film "Pane, Amore e Fantasia", che nel 1953 rese famoso Castel San Pietro Romano in tutto il mondo.
Il Museo Virtuale si compone per ora di soli quattro volumi, visibili e leggibili col solo tocco della mano. Il primo libro è appunto "Pane, Amore e Fantasia", mentre il secondo è dedicato alla "Natura dei Monti Prenestini".
Il sindaco Dario Fiasco si propone di arricchire progressivamente le pubblicazioni del Museo Virtuale per valorizzare le risorse del paese e incrementarne il richiamo turistico.
Alla presenza di metà popolazione del minuscolo e pittoresco paese, è stato proiettato il film "Pane, Amore e Fantasia", che nel 1953 rese famoso Castel San Pietro Romano in tutto il mondo.
Il Museo Virtuale si compone per ora di soli quattro volumi, visibili e leggibili col solo tocco della mano. Il primo libro è appunto "Pane, Amore e Fantasia", mentre il secondo è dedicato alla "Natura dei Monti Prenestini".
Il sindaco Dario Fiasco si propone di arricchire progressivamente le pubblicazioni del Museo Virtuale per valorizzare le risorse del paese e incrementarne il richiamo turistico.
Berisha è forte: para anche i rigori (oltre a tirarli)
Dei sette acquisti fatti a giugno, alla Lazio (Biglia, Felipe Anderson, Novaretti, Perea, Vinicius, Elez...) ci si scorda quasi sempre di Berisha, venuto tra mille polemiche con il Chievo per il quale aveva già firmato, e poi messo da parte, dato che Marchetti finora ha giocato anche in Europa League.
Ma Etrit Berisha, anni 24, è anche il portiere titolare della nazionale albanese guidata dal nostro De Biasi, e in nazionale si fa valere, e come! Nell'ultima partita, contro la Bielorussia, prima ha parato un calcio di rigore, e nel finale ha salvato lo zero a zero con tre interventi uno più spettacolare dell'altro.
Berisha arrivò alla Lazio con uno straordinario record: nella sua squadra svedese, il Kalmar, tirava anche i calci di rigore reaalizzandoli spietatamente, e nella sua ultima partita con la squadra scandinava aveva addirittura dato la vittoria in trasferta ai suoi con il rigore dell'1-0. Finora Berisha ha messo a segno quattro reti in partite ufficiali, ma spesso va in gol anche nelle partite amichevoli, poiché dal dischetto è veramente infallibile, e lo chiamano apposta per fare spettacolo. Nella Lazio, un altro grandissimo portiere segnava su calcio di rigore: Sentimenti IV.
La Lazio ha pagato Berisha appena 500 mila euro, ed ha sicuramente fatto un grande affare. Il ragazzo ha un carattere disinvolto e sicuro di sé, tanto da essersi procurato un po' di guai, ad esempio con la firma avventata con un dirigente del Chievo, per fortuna della Lazio risultata irregolare perché in termini non ufficiali e fuori tempo. Polemiche anche per un'intervista avventata, in cui dalla Svezia dichiarava di non ritenersi inferiore a Marchetti e chiedeva spazio almeno per l'Europa League. Il suo mentore Igli Tare, che lo ha portato alla Lazio, ha dovuto dare una energica tirata di orecchi al suo pupillo, invitandolo a stare molto calmo: per crescere, c'è sempre tempo.
Oggi, pur giocando poco in biancoceleste, sappiamo che Berisha vale molto. E se si parla di una richiesta del Milan per Marchetti, forse alle spalle c'è qualcosa di vero, perché la Lazio è già sicura di avere, con Berisha, un sostituto più che valido.
Ma Etrit Berisha, anni 24, è anche il portiere titolare della nazionale albanese guidata dal nostro De Biasi, e in nazionale si fa valere, e come! Nell'ultima partita, contro la Bielorussia, prima ha parato un calcio di rigore, e nel finale ha salvato lo zero a zero con tre interventi uno più spettacolare dell'altro.
Berisha arrivò alla Lazio con uno straordinario record: nella sua squadra svedese, il Kalmar, tirava anche i calci di rigore reaalizzandoli spietatamente, e nella sua ultima partita con la squadra scandinava aveva addirittura dato la vittoria in trasferta ai suoi con il rigore dell'1-0. Finora Berisha ha messo a segno quattro reti in partite ufficiali, ma spesso va in gol anche nelle partite amichevoli, poiché dal dischetto è veramente infallibile, e lo chiamano apposta per fare spettacolo. Nella Lazio, un altro grandissimo portiere segnava su calcio di rigore: Sentimenti IV.
La Lazio ha pagato Berisha appena 500 mila euro, ed ha sicuramente fatto un grande affare. Il ragazzo ha un carattere disinvolto e sicuro di sé, tanto da essersi procurato un po' di guai, ad esempio con la firma avventata con un dirigente del Chievo, per fortuna della Lazio risultata irregolare perché in termini non ufficiali e fuori tempo. Polemiche anche per un'intervista avventata, in cui dalla Svezia dichiarava di non ritenersi inferiore a Marchetti e chiedeva spazio almeno per l'Europa League. Il suo mentore Igli Tare, che lo ha portato alla Lazio, ha dovuto dare una energica tirata di orecchi al suo pupillo, invitandolo a stare molto calmo: per crescere, c'è sempre tempo.
Oggi, pur giocando poco in biancoceleste, sappiamo che Berisha vale molto. E se si parla di una richiesta del Milan per Marchetti, forse alle spalle c'è qualcosa di vero, perché la Lazio è già sicura di avere, con Berisha, un sostituto più che valido.
domenica 17 novembre 2013
La collana verde: 33. Un piccolo mondo operoso
Le affidarono il controllo della farmacia, dove c'era anche un tavolo per poter consultare i libri e studiare, e nel contempo di rendersi disponibile in corsia, dove in effetti Diletta stazionava la maggior parte del tempo. Nell'ospedale lavoravano quattro medici nei reparti fonndamentali, e una decina d'infermiere, di cui due religiose, lei compresa. Quel piccolo mondo operoso e instancabile sembrava proprio quel che Diletta avrebbe più desiderato, ma soprattutto il contatto con la sofferenza da lenire, il dolore da consolare e la speranza da tenere viva erano il campo dove la giovane suora poteva espandere tutto il suo impegno e la sua vitalità.
La parte spirituale e religiosa della sua giornata era alimentata in modo ampio dalle ore dalla sera al mattino, ore di preghiera e di riposo ristoratore dopo le lunghe fatiche sostenute in ospedale, dove la sua figura agile e slanciata si muoveva con armonia, apprezzata e desiderata da tutti, medici, malati e infermieri.
Diletta sembrava nata per questo compito così importante e delicato, e la sua mente sveglia le consentiva anche di seguire i medici, di conoscere i malati e le malattie, di curare il male con sempre maggiore capacità. Le due ore del primo pomeriggio, quando in corsia si creava una calma relativa, poteva dedicarle anche allo studio: consultava i testi, l'atlante di anatomia, il manuale delle medicine. Nel corso di poco più di un anno poté sostenere perfino l'esame d'infermiera professionale con ottimo risultato e i complimenti della commissione, formata da tre docenti e recatasi appositamente all'ospedale per esaminare lei e altre due candidate laiche, pure promosse con buon esito.
I progressi di Diletta erano accolti con vivo consenso dal dottor Eusebi e dagli altri medici, che trovavano in lei un buon sostegno nelle loro fatiche.
La parte spirituale e religiosa della sua giornata era alimentata in modo ampio dalle ore dalla sera al mattino, ore di preghiera e di riposo ristoratore dopo le lunghe fatiche sostenute in ospedale, dove la sua figura agile e slanciata si muoveva con armonia, apprezzata e desiderata da tutti, medici, malati e infermieri.
Diletta sembrava nata per questo compito così importante e delicato, e la sua mente sveglia le consentiva anche di seguire i medici, di conoscere i malati e le malattie, di curare il male con sempre maggiore capacità. Le due ore del primo pomeriggio, quando in corsia si creava una calma relativa, poteva dedicarle anche allo studio: consultava i testi, l'atlante di anatomia, il manuale delle medicine. Nel corso di poco più di un anno poté sostenere perfino l'esame d'infermiera professionale con ottimo risultato e i complimenti della commissione, formata da tre docenti e recatasi appositamente all'ospedale per esaminare lei e altre due candidate laiche, pure promosse con buon esito.
I progressi di Diletta erano accolti con vivo consenso dal dottor Eusebi e dagli altri medici, che trovavano in lei un buon sostegno nelle loro fatiche.
Casalvieri e Supino: trionfo della cucina ciociara ad Arezzo
La provincia di Frosinone ha vinto due importanti premi all'AGRO e TOUR 2013 di Arezzo.
L'agriturismo "Il Fascinaro" di Casalvieri ha trionfato con il piatto "Pollo ruspante sorpresa alla pignatta", mentre "Il Castagneto" di Supino ha conquistato il terzo posto nella classifica generale con i dolci natalizi "Susamelli" e "Roccocò Alvitano" abbinati alla rattafia.
La gara ha visto la partecipazione di ben dieci regioni italiane, presenti con 32 piatti in gara. Il Lazio era rappresentato da cinque aziende ciociare partecipanti al Campionato Italiano di Cucina Contadina, confermando una prestigiosa eccellenza in campo nazionale.
L'agriturismo "Il Fascinaro" di Casalvieri ha trionfato con il piatto "Pollo ruspante sorpresa alla pignatta", mentre "Il Castagneto" di Supino ha conquistato il terzo posto nella classifica generale con i dolci natalizi "Susamelli" e "Roccocò Alvitano" abbinati alla rattafia.
La gara ha visto la partecipazione di ben dieci regioni italiane, presenti con 32 piatti in gara. Il Lazio era rappresentato da cinque aziende ciociare partecipanti al Campionato Italiano di Cucina Contadina, confermando una prestigiosa eccellenza in campo nazionale.
Tare prepara per la Lazio un terzo nazionale albanese: il terzino Mavraj
Un po' per volta, Igli Tare sta portando alla Lazio la nazionale di Albania. Dopo il difensore Cana e il portiere Berisha (magnifici nell'ultimo incontro internazionale), forse è in arrivo alla Lazio anche il forte terzino Mergim Mavraj, tedesco di Albania, militante nella squadra di serie B tedesca Greuther Furth.
Sarebbe davvero un acquisto interessante, con la penuria di difensori di razza in biancoceleste, depauperati anche dalla sicura partenza del "vecio" André Dias in scadenza di contratto e deciso a tornare in Brasile. Mergim Mavraj merita tutte le attenzioni: è alto 1.89, pesa 80 chilogrammi, ha il doppio passaporto tedesco e albanese, ha 27 anni e una robusta esperienza, ha giocato nella nazionale Under 20 tedesca, ma ha finito per optare per la nazionale di Albania alle dipendenze del c.t. italiano De Biase. Con Berisha e Cana fa parte del nucleo difensivo albanese, che si sta rivelando molto forte anche in campo internazionale.
Mergim Mavraj ha anche il vantaggio di non costare troppo: con un paio di milioni di euro può diventare subito biancoceleste, e verrebbe fin da gennaio a rinforzare un reparto che ha bisogno di una iniezione di fiducia dopo i tanti infortuni a Konko, Biava, Vinicius e lo stesso Radu, tornato in campo dopo una lunga pausa forzata. Poi ci si meraviglia che la Lazio non sia stata finora continua e brillante come in passato, ma la serie degli infortuni, specialmente in difesa, sta pesando davvero troppo sul rendimento della squadra di Petkovic. L'acquisto di un uomo valido come Mavraj sarebbe quanto mai opportuno.
Sarebbe davvero un acquisto interessante, con la penuria di difensori di razza in biancoceleste, depauperati anche dalla sicura partenza del "vecio" André Dias in scadenza di contratto e deciso a tornare in Brasile. Mergim Mavraj merita tutte le attenzioni: è alto 1.89, pesa 80 chilogrammi, ha il doppio passaporto tedesco e albanese, ha 27 anni e una robusta esperienza, ha giocato nella nazionale Under 20 tedesca, ma ha finito per optare per la nazionale di Albania alle dipendenze del c.t. italiano De Biase. Con Berisha e Cana fa parte del nucleo difensivo albanese, che si sta rivelando molto forte anche in campo internazionale.
Mergim Mavraj ha anche il vantaggio di non costare troppo: con un paio di milioni di euro può diventare subito biancoceleste, e verrebbe fin da gennaio a rinforzare un reparto che ha bisogno di una iniezione di fiducia dopo i tanti infortuni a Konko, Biava, Vinicius e lo stesso Radu, tornato in campo dopo una lunga pausa forzata. Poi ci si meraviglia che la Lazio non sia stata finora continua e brillante come in passato, ma la serie degli infortuni, specialmente in difesa, sta pesando davvero troppo sul rendimento della squadra di Petkovic. L'acquisto di un uomo valido come Mavraj sarebbe quanto mai opportuno.
sabato 16 novembre 2013
Lazio primavera straripante a Crotone: 6-1, triplo Lombardi, doppio Tounkara, rete di Steri
Lazio a valanga anche a Crotone, con uno straripante 6-1. Tre reti del sempre più bravo Lombardi, uomo da nazionale, doppietta di un eccellente Tounkara, vero ispiratore delle migliori manovre, e gol di Steri, subentrato nel finale a Fiore.
A inizio ripresa il Crotone, che stava perdendo 3-0 (rete di Tounkara e doppietta di Lombardi), ha tentato una vibrante reazione, riducendo le distanze con Riggio e poi sbagliando un rigore con Tripicchio, parato alla grande dallo scattante Guerrieri. Scampato il rischio, la Lazio ha ripreso a macinare il suo gran gioco con le reti di Lombardi, Tounkara e Steri.
Questa la formazione schierata da Alberto Bollini: Guerrieri; Pollace, Serpieri, Elez, Filippini; Crecco, Murgia, Oikonomidis (Silvagni); Tounkara, Lombardi (Palombi), Fiore (Steri).
Mamadou Tounkara è il capocanniere del girone C con 9 reti segnate in otto partite.
A inizio ripresa il Crotone, che stava perdendo 3-0 (rete di Tounkara e doppietta di Lombardi), ha tentato una vibrante reazione, riducendo le distanze con Riggio e poi sbagliando un rigore con Tripicchio, parato alla grande dallo scattante Guerrieri. Scampato il rischio, la Lazio ha ripreso a macinare il suo gran gioco con le reti di Lombardi, Tounkara e Steri.
Questa la formazione schierata da Alberto Bollini: Guerrieri; Pollace, Serpieri, Elez, Filippini; Crecco, Murgia, Oikonomidis (Silvagni); Tounkara, Lombardi (Palombi), Fiore (Steri).
Mamadou Tounkara è il capocanniere del girone C con 9 reti segnate in otto partite.
Lazio primavera a Crotone per difendere il primato
Oggi pomeriggio la Lazio Primavera di Alberto Bollini affronta la dura trasferta di Crotone, con tutte le intenzioni di difendere il primato in classifica. Tuttavia non sarà facile, poiché il Crotone appare una squadra quadrata e capace di battersi alla pari con tutte le migliori formazioni, avendo sconfitto sia il Catania che il Palermo, che sono tra le principali protagoniste del girone C.
Ma la Lazio di Tounkara, Elez e Serpieri, di Crecco e di Lombardi, di Strakosha e di Pollace,
di Ilari e di Filippini, di Pace, Fiore e Palombi, vittoriosa nelle ultime tre giornate con ben dieci reti all'attivo, non ha paura nemmeno del Crotone, pur sapendo che dovrà lottare dal primo all'ultimo minuto.
Ma la Lazio di Tounkara, Elez e Serpieri, di Crecco e di Lombardi, di Strakosha e di Pollace,
di Ilari e di Filippini, di Pace, Fiore e Palombi, vittoriosa nelle ultime tre giornate con ben dieci reti all'attivo, non ha paura nemmeno del Crotone, pur sapendo che dovrà lottare dal primo all'ultimo minuto.
La collana verde: 32. I progressi in ospedale
Diletta mostrava spiccate attitudini per le scienze, e si appassionava alla conoscenza della vita animale e allo studio del corpo umano. La madre superiora capì che la giovane suora poteva divenire un'eccellente infermiera, ed essere molto utile nella cura dei malati anche nell'ospedale del paese, molto povero di personale, che ogni tanto veniva a chiedere un aiuto alle sorelle del convento.
Un giorno madre Edoarda chiamò suor Diletta, e le disse: - Ti piacerebbe lavorare stabilmente nell'ospedale? Spesso mi chiedono la disponibilità di qualche sorella, e tu mi sembri la più indicata -
- Volentieri, madre! Quante ore al giorno dovrei lavorare in ospedale? - rispose con interesse suor Diletta.
- Dipende anche da te. Puoi lavorare lì dalle otto di mattina, dopo le preghiere e la colazione, e trattenerti fino a sera. Puoi rientare alle venti, per l'ora di cena e le preghiere serali, dormendo al convento -
A Diletta l'idea piacque molto. All'ospedale avrebbe potuto approfondire le sue conoscenze scientifiche e rendersi veramente utile alla gente che soffre. Il contatto con i medici l'avrebbe aiutata nel comprendere le caratteristiche delle principali malattie, e trasformare le sue nozioni elementari di scienze in una conoscenza appropriata. Forse, nelle dodici ore, avrebbe potuto trovare anche il tempo di studiare in modo serio.
Il dottor Eusebi, primario del piccolo ospedale, l'accolse con molta amicizia. - Piacere, Diletta! Sono sicuro che tu ci darai una valida mano: mi sembri la persona giusta! -
Un giorno madre Edoarda chiamò suor Diletta, e le disse: - Ti piacerebbe lavorare stabilmente nell'ospedale? Spesso mi chiedono la disponibilità di qualche sorella, e tu mi sembri la più indicata -
- Volentieri, madre! Quante ore al giorno dovrei lavorare in ospedale? - rispose con interesse suor Diletta.
- Dipende anche da te. Puoi lavorare lì dalle otto di mattina, dopo le preghiere e la colazione, e trattenerti fino a sera. Puoi rientare alle venti, per l'ora di cena e le preghiere serali, dormendo al convento -
A Diletta l'idea piacque molto. All'ospedale avrebbe potuto approfondire le sue conoscenze scientifiche e rendersi veramente utile alla gente che soffre. Il contatto con i medici l'avrebbe aiutata nel comprendere le caratteristiche delle principali malattie, e trasformare le sue nozioni elementari di scienze in una conoscenza appropriata. Forse, nelle dodici ore, avrebbe potuto trovare anche il tempo di studiare in modo serio.
Il dottor Eusebi, primario del piccolo ospedale, l'accolse con molta amicizia. - Piacere, Diletta! Sono sicuro che tu ci darai una valida mano: mi sembri la persona giusta! -
Frosinone: piccole e medie imprese
Unindustria di Frosinone ha coinvolto tre aziende, 120 studenti e quattro scuole nel "Piccole e Medie Imprese Day" tenuto ieri a Frosinone. E' stata la Quarta Giornata Nazionale delle Piccole e Medie Imprese, nata per far conoscere ai giovani l'impegno delle piccole imprese a favore dello sviluppo del Paese.
Gli studenti hanno visitato l'azienda Liquori Sarandrea di Collepardo, col museo delle erbe officinali e l'ecocampionario illustrati da Marco Sarandrea e dal biologo Fabio Collepardo Coccia, che hanno sottolineato le proprietà delle erbe medicinali.
Altre aziende presentate sono state l'Oasi dei Sapori di Posta Fibreno e l'agriturismo Corte dei Papi di Anagni, inserita nel percorso del vino Cesanese di Piglio.
Le scuole coinvolte sono state l'istituto Angeloni di Frosinone, il San Benedetto di Cassino, il Buonarroti di Fiuggi e l'IPSSEOA di Ceccano.
Gli studenti hanno visitato l'azienda Liquori Sarandrea di Collepardo, col museo delle erbe officinali e l'ecocampionario illustrati da Marco Sarandrea e dal biologo Fabio Collepardo Coccia, che hanno sottolineato le proprietà delle erbe medicinali.
Altre aziende presentate sono state l'Oasi dei Sapori di Posta Fibreno e l'agriturismo Corte dei Papi di Anagni, inserita nel percorso del vino Cesanese di Piglio.
Le scuole coinvolte sono state l'istituto Angeloni di Frosinone, il San Benedetto di Cassino, il Buonarroti di Fiuggi e l'IPSSEOA di Ceccano.
Danilo Cataldi, speranza laziale che cresce a Crotone
Danilo Cataldi ce lo siamo quasi dimenticato, era già stato segnalato per la prima squadra ed è stato spedito a farsi le ossa altrove: nel caso suo, a Crotone, una piazza molto buona per crescere.
E Cataldi non si è fatto aspettare. Ha preso a giocare con la solita autorità nel ruolo di centrocampista centrale, con l'esperienza di un adulto: ma ha solo 19 anni, è un romano di Roma nato il 6 agosto 1994.
Evani, selezionatore dell'Under 20, non se l'è fatto sfuggire, e dopo averlo visto in azione se n'è uscito con queste parole: - Cataldi è uno che diventerà grande. Ha la stoffa del piccolo campione. Sentiremo presto parlare di lui e della sua crescita -
Buono per la Lazio: che sta seminando piccoli campioni e presto li raccoglierà più grandi. Una volta li seminava per gli altri, come accadde per Di Vaio. Oggi questo errore non lo commette più. Il prossimo agosto, a Roma, torneranno sicuramente almeno due giovanissimi campioni, Danilo Cataldi e Antonio Rozzi, per due ruoli importanti come centrocampista di manovra e prima punta. Oggi Rozzi e Cataldi sono valutati intorno ai 300 mila / 500 mila euro, ma con la prossima stagione il loro valore commerciale, se continueranno così - pian piano anche Rozzi si sta facendo le ossa a Madrid - è destinato a salire di molto, e sicuramente Petkovic - o chi per lui - avrà a disposizione due importanti pedine in più.
In questo caso, chi è il seminatore d'oro? Alberto Bollini, con il sostegno importante di Igli Tare, che i piccoli geni li va trovando e raccogliendo un po' dappertutto.
E Cataldi non si è fatto aspettare. Ha preso a giocare con la solita autorità nel ruolo di centrocampista centrale, con l'esperienza di un adulto: ma ha solo 19 anni, è un romano di Roma nato il 6 agosto 1994.
Evani, selezionatore dell'Under 20, non se l'è fatto sfuggire, e dopo averlo visto in azione se n'è uscito con queste parole: - Cataldi è uno che diventerà grande. Ha la stoffa del piccolo campione. Sentiremo presto parlare di lui e della sua crescita -
Buono per la Lazio: che sta seminando piccoli campioni e presto li raccoglierà più grandi. Una volta li seminava per gli altri, come accadde per Di Vaio. Oggi questo errore non lo commette più. Il prossimo agosto, a Roma, torneranno sicuramente almeno due giovanissimi campioni, Danilo Cataldi e Antonio Rozzi, per due ruoli importanti come centrocampista di manovra e prima punta. Oggi Rozzi e Cataldi sono valutati intorno ai 300 mila / 500 mila euro, ma con la prossima stagione il loro valore commerciale, se continueranno così - pian piano anche Rozzi si sta facendo le ossa a Madrid - è destinato a salire di molto, e sicuramente Petkovic - o chi per lui - avrà a disposizione due importanti pedine in più.
In questo caso, chi è il seminatore d'oro? Alberto Bollini, con il sostegno importante di Igli Tare, che i piccoli geni li va trovando e raccogliendo un po' dappertutto.
venerdì 15 novembre 2013
Rozzi-gol anche contro l'Irlanda del Nord
Antonio Rozzi, seconda partita nella Under 21 e secondo gol. Il laziale in esilio a Madrid con il Real B è entrato in campo solo al minuto 86' .e al primo pallone utile è scattato in contropiede e deciso l'incontro con il gol del 2-0. Poi è arrivato anche il terzo gol azzurro, e la formazione di Di Biagio ora è a tre punti dal Belgio avendo giocato una partita in meno. Siamo dunque ancora in corsa per la finale europea.
Alatri: percorsi di arte e gusto
Ad Alatri, domenica 17 novembre, terza tappa del tour "Percorsi d'arte in Ciociaria", in concomitanza con la rassegna "Autunno in tavola".
Alatri è stata prescelta per la sua maestosa acropoli, le vie, i vicoli, le piazze e le magnifiche chiese del centro storico, con grandi memorie risalenti al XIII secolo.
Alatri vanta anche 19 ristoranti di Gusto, che hanno preparato una grande rassegna con eccezionali menu.
In precedenza, i percorsi d'arte hanno toccato Anagni e Arpino, e proseguiranno con Aquino, Castrocielo, Ceprano, Ceccano, Ferentino, Serrone e Trevi nel Lazio.
Prenotazioni al 339 1511344.
Alatri è stata prescelta per la sua maestosa acropoli, le vie, i vicoli, le piazze e le magnifiche chiese del centro storico, con grandi memorie risalenti al XIII secolo.
Alatri vanta anche 19 ristoranti di Gusto, che hanno preparato una grande rassegna con eccezionali menu.
In precedenza, i percorsi d'arte hanno toccato Anagni e Arpino, e proseguiranno con Aquino, Castrocielo, Ceprano, Ceccano, Ferentino, Serrone e Trevi nel Lazio.
Prenotazioni al 339 1511344.
Filip Djordjevic, nazionale serbo, è l'erede di Klose
La Lazio ha fatto la sua scelta: sarà il centravanti della nazionale di Serbia, Filip Djordjevic, l'erede di Miro Klose. Djordjevic, attualmente militante nel Nantes, in Francia, è in scadenza di contratto a giugno 2014, e Lotito, anticipando una folta concorrenza, si è assicurato l'acquisto del forte attaccante.
Filip Djordjevic, classe 1987, ha 26 anni, e un gran fisico, 1.86 per 85 chilogrammi. Ha iniziato la sua carriera otto anni fa nella Stella Rossa di Belgrado, per poi trasferirsi al Nantes, dove nelle ultime cinque stagioni ha segnato la bellezza di 57 gol. Ha un totale di 221 partite disputate, con 73 gol all'attivo, con una media di 30 incontri a stagione e il notevole bottino di 12 reti per campionato. Ha giocato sette volte come centravanti della nazionale di Serbia, mettendo a segno 3 reti.
Si tratta, come è evidente, di un calciatore che ha le caratteristiche ideali per prendere il posto di Klose, destinato a lasciare la Lazio al termine di questo campionato. L'unico inconveniente è che Djordjevic risulta extracomunitario all'anagrafe calcistica, e la Lazio ha già occupato questo ruolo, ma la Serbia è in procinto di entrare nella comunità europea, e comunque Djordjevic sta cercando un passaporto comunitario che da qui a giugno probabilmente troverà. Così Djordjevic appare destinato a diventare, nella Lazio, l'erede di due grandi giocatori serbi come Sinisa Mihajlovic e Dejan Stankovic, che nella squadra biancoceleste hanno lasciato un segno molto tangibile della loro straordinaria bravura e grande forza fisica.
Filip Djordjevic, classe 1987, ha 26 anni, e un gran fisico, 1.86 per 85 chilogrammi. Ha iniziato la sua carriera otto anni fa nella Stella Rossa di Belgrado, per poi trasferirsi al Nantes, dove nelle ultime cinque stagioni ha segnato la bellezza di 57 gol. Ha un totale di 221 partite disputate, con 73 gol all'attivo, con una media di 30 incontri a stagione e il notevole bottino di 12 reti per campionato. Ha giocato sette volte come centravanti della nazionale di Serbia, mettendo a segno 3 reti.
Si tratta, come è evidente, di un calciatore che ha le caratteristiche ideali per prendere il posto di Klose, destinato a lasciare la Lazio al termine di questo campionato. L'unico inconveniente è che Djordjevic risulta extracomunitario all'anagrafe calcistica, e la Lazio ha già occupato questo ruolo, ma la Serbia è in procinto di entrare nella comunità europea, e comunque Djordjevic sta cercando un passaporto comunitario che da qui a giugno probabilmente troverà. Così Djordjevic appare destinato a diventare, nella Lazio, l'erede di due grandi giocatori serbi come Sinisa Mihajlovic e Dejan Stankovic, che nella squadra biancoceleste hanno lasciato un segno molto tangibile della loro straordinaria bravura e grande forza fisica.
giovedì 14 novembre 2013
La collana verde: 31. La rinuncia dell'amore
Rimanevano perplessità dove Diletta parlava di amore, e le suore capivano che la giovane conversa aveva avuto un'esperienza diretta che esse invece ignoravano, e riuscivano a intuire la grande capacità di sacrificio e di rinuncia propria di un'anima grande.
Da quel momento suor Diletta crebbe enormemente nella stima di tutte le suore. I suoi studi progredivano, era arrivato il momento di decidere sulla sua vocazione e sui suoi voti definitivi. Le prospettarono la possibilità di lasciare ad altre aspiranti il suo lavoro nell'orto e nei campi per dedicarsi maggiormente allo studio, alla meditazione e alla preghiera, ma Diletta disse di no.
- Il lavoro dei campi è per me una forza in più: mi piace il contatto con la terra, mi dà energia, mi tiene in stretto rapporto con il mio passato. No, senza il lavoro dei campi non troverei la forza per tenere il mio corpo e le mie capacità fisiche in esercizio, e da questo esercizio dipende anche la chiarezza che ho nella mia mente di fronte alle mie pasate vicende -
La superiora, madre Edoarda, approvava, anche se intuiva che l'animo di suor Diletta ancora sanguinava per quella vecchia ferita, ma il tenersi così impegnata in modo costante l'aiutava moltissimo a vincersi e a superare ogni ostacolo.
Diletta, da quando aveva preso a studiare, aveva avuto anche lei la sua cameretta individuale, lasciando la camerata in cui vivevano le aspiranti, le converse e le sorelle più giovani. Per questo, ora poteva prolungare le sue ore di studio e di meditazione, e stava compiendo grandi progressi dentro il suo animo.
Da quel momento suor Diletta crebbe enormemente nella stima di tutte le suore. I suoi studi progredivano, era arrivato il momento di decidere sulla sua vocazione e sui suoi voti definitivi. Le prospettarono la possibilità di lasciare ad altre aspiranti il suo lavoro nell'orto e nei campi per dedicarsi maggiormente allo studio, alla meditazione e alla preghiera, ma Diletta disse di no.
- Il lavoro dei campi è per me una forza in più: mi piace il contatto con la terra, mi dà energia, mi tiene in stretto rapporto con il mio passato. No, senza il lavoro dei campi non troverei la forza per tenere il mio corpo e le mie capacità fisiche in esercizio, e da questo esercizio dipende anche la chiarezza che ho nella mia mente di fronte alle mie pasate vicende -
La superiora, madre Edoarda, approvava, anche se intuiva che l'animo di suor Diletta ancora sanguinava per quella vecchia ferita, ma il tenersi così impegnata in modo costante l'aiutava moltissimo a vincersi e a superare ogni ostacolo.
Diletta, da quando aveva preso a studiare, aveva avuto anche lei la sua cameretta individuale, lasciando la camerata in cui vivevano le aspiranti, le converse e le sorelle più giovani. Per questo, ora poteva prolungare le sue ore di studio e di meditazione, e stava compiendo grandi progressi dentro il suo animo.
Lariano: 92 punti luce agli Arcioni
Inaugurato, a Lariano, in zona Arcioni, via Enrico Fermi, il nuovo impianto d'illuminazione. Si tratta di ben 92 punti luce, che rappresentano una svolta per questa importante zona della città.
Inizialmente il progetto prevedeva solo 50 punti luce, ma si è riusciti con un grande sforzo a ottenere "il massimo lavoro realizzabile".
Il sindaco Maurizio Caliciotti ha ringraziato i residenti della zona per il supporto offerto. Agli Arcioni è stato anche realizzato un intervento di regimentazione delle acque fluviali, con un netto miglioramento dei servizi e della vivibilità.
Inizialmente il progetto prevedeva solo 50 punti luce, ma si è riusciti con un grande sforzo a ottenere "il massimo lavoro realizzabile".
Il sindaco Maurizio Caliciotti ha ringraziato i residenti della zona per il supporto offerto. Agli Arcioni è stato anche realizzato un intervento di regimentazione delle acque fluviali, con un netto miglioramento dei servizi e della vivibilità.
Yilmaz disoccupato cerca squadra. E la Lazio...
Destino: Burak Yilmaz non gioca più. Neanche con Roberto Mancini, che ha preso la guida del Galatasaray ed ha provato a recuperarlo utilizzandolo come seconda punta, ma inutilmente. Il gigante turco, formidabile stoccatore, ha perduto completamente se stesso e resta sempre più di frequente fuori squadra. E' praticamente disoccupato, e ora sta cercando uno spiraglio in Inghilterra. Di Lazio non si parla più: eppure, fino al primo di settembre, era in cima a tutti i sogni dei tifosi biancocelesti.
Ora Yilmaz lo si potrebbe avere per la metà della cifra di allora: cinque milioni invece di dieci. Ma Lotito non ne vuole assolutamente sapere, magari la Lazio cerca altrove, forse il francese Gomis, o forse proprio non cerca nessuno: Tare ha detto che a gennaio non arriveranno attaccanti, bastano Klose, Floccari, Perea, Keita, il ritorno di Hernanes al gol e il possibile recupero di Stefano Mauri.
La crisi del gol, in qualche modo, dovrebbe finire, e forse non ci sarebbe davvero bisogno del soccorso prestato da Yilmaz, che piuttosto ha bisogno lui di essere aiutato a ritrovare se stesso. Ma una operazione del genere, chissà se converrebbe davvero alla Lazio.
Ora Yilmaz lo si potrebbe avere per la metà della cifra di allora: cinque milioni invece di dieci. Ma Lotito non ne vuole assolutamente sapere, magari la Lazio cerca altrove, forse il francese Gomis, o forse proprio non cerca nessuno: Tare ha detto che a gennaio non arriveranno attaccanti, bastano Klose, Floccari, Perea, Keita, il ritorno di Hernanes al gol e il possibile recupero di Stefano Mauri.
La crisi del gol, in qualche modo, dovrebbe finire, e forse non ci sarebbe davvero bisogno del soccorso prestato da Yilmaz, che piuttosto ha bisogno lui di essere aiutato a ritrovare se stesso. Ma una operazione del genere, chissà se converrebbe davvero alla Lazio.
Tommaso Rocchi al Padova
Siamo felici che Tommaso Rocchi abbia firmato il contratto per il Padova: continuerà a giocare anche all'età di 36 anni, integro nel fisico.
Tommaso Rocchi è indissolubilmente legato alla storia della Lazio degli ultimi dieci anni, nella quale ha militato esattemente per un decennio, dal 2004 al 2013, giocando 293 partite e segnando 105 gol tra campionato e coppe.
Tommaso Rocchi ha rappresentato la sintesi della Lazio di Lotito, per la quale ha contribuito alla conquista di una Coppa Italia e di una SuperCoppa. Lui l'autore del fantastico gol all'Inter a Pechino, massimo trofeo conquistato dalla Lazio nella sua storia, peraltro già vincitrice di una precedente SuperCoppa con un gol di Salas al Manchester.
A Rocchi è leghata dunque la storia laziale degli ultimi anni, ma il forte centravanti ha ancora birra nelle gambe, e vedrete che anche a Padova riuscitrà a dire la sua, con un contributo di saggezza e di gol. Rocchi ha giocato anche tre volte nella Nazionale azzurra, a dimostrazione di un'eccellenza di gioco e di massima utilità.
Tommaso Rocchi è indissolubilmente legato alla storia della Lazio degli ultimi dieci anni, nella quale ha militato esattemente per un decennio, dal 2004 al 2013, giocando 293 partite e segnando 105 gol tra campionato e coppe.
Tommaso Rocchi ha rappresentato la sintesi della Lazio di Lotito, per la quale ha contribuito alla conquista di una Coppa Italia e di una SuperCoppa. Lui l'autore del fantastico gol all'Inter a Pechino, massimo trofeo conquistato dalla Lazio nella sua storia, peraltro già vincitrice di una precedente SuperCoppa con un gol di Salas al Manchester.
A Rocchi è leghata dunque la storia laziale degli ultimi anni, ma il forte centravanti ha ancora birra nelle gambe, e vedrete che anche a Padova riuscitrà a dire la sua, con un contributo di saggezza e di gol. Rocchi ha giocato anche tre volte nella Nazionale azzurra, a dimostrazione di un'eccellenza di gioco e di massima utilità.
mercoledì 13 novembre 2013
Prandelli: prendete esempio da Candreva
Antonio Candreva si sta ritagliando un importante spazio nella nazionale azzurra in vista dei mondiali in Brasile 2014.
Candreva è un vero e proprio "resuscitato", che nella Lazio ha gettato in campo tutto se stesso fino ad essere richiamato in nazionale dopo anni di silenzio, anni in cui sembrava perduto. Da allora, Candreva non ha più mollato, e ogni settimana si segnala sempe in campo per il suo grande impegno e la voglia di lottare su ogni pallone.
"Avevo bisogno di sapere se alcuni uomini della nazionale si battono sempre con ardore come nella loro squadra di club. Seguendo Candreva, devo porlo come esempio per tutti quelli che veramente si battono a fondo anche nella Nazionale" ha detto di lui il c.t. Cesare Prandelli, sinceramente ammirato.
Ah, se Mario Balotelli avesse lo stesso spirito di dedizione e di disciplina tattica che dimostra in campo il bravo Candreva!
Candreva è un vero e proprio "resuscitato", che nella Lazio ha gettato in campo tutto se stesso fino ad essere richiamato in nazionale dopo anni di silenzio, anni in cui sembrava perduto. Da allora, Candreva non ha più mollato, e ogni settimana si segnala sempe in campo per il suo grande impegno e la voglia di lottare su ogni pallone.
"Avevo bisogno di sapere se alcuni uomini della nazionale si battono sempre con ardore come nella loro squadra di club. Seguendo Candreva, devo porlo come esempio per tutti quelli che veramente si battono a fondo anche nella Nazionale" ha detto di lui il c.t. Cesare Prandelli, sinceramente ammirato.
Ah, se Mario Balotelli avesse lo stesso spirito di dedizione e di disciplina tattica che dimostra in campo il bravo Candreva!
Frosinone: venti opere d'arte donate al Comune
Lunedì sera 11 novembre venti pregevoli opere d'arte sono state donate al Comune di Frosinone da Alfio Borghesi, direttore della rassegna "L'arte visiva contemporanea".
Il sindaco Nicola Ottaviani e l'intera giunta hanno ricevuto con soddisfazione queste opere, che daranno vita a una grande mostra il prossimo anno, e costituiranno il nucleo di una pinacoteca comunale che finora Frosinone non ha avuto.
Gli artisti che hanno fatto dono di una loro opera significativa sono Elzio D'Appollonio, Luigi Centra, Edda Carminucci, Loredana Manciati, Giovanni Colacicchi, Enrico Benaglia, Franco Clary, Danilo Maestosi, Aldo Delli Carpini, Carlo Rosselli, Myriam Rosola, Anna Maria Fardelli, Livio Antonucci, Patrizia Ricca, Giovanni Reffo, Sabina Faustini, Giuseppe Morano, Rita De Luca, Rita Mele e Mario Patrizi. Provvisoriamente, potrete ammirare queste opere nel salone comunale.
Il sindaco Nicola Ottaviani e l'intera giunta hanno ricevuto con soddisfazione queste opere, che daranno vita a una grande mostra il prossimo anno, e costituiranno il nucleo di una pinacoteca comunale che finora Frosinone non ha avuto.
Gli artisti che hanno fatto dono di una loro opera significativa sono Elzio D'Appollonio, Luigi Centra, Edda Carminucci, Loredana Manciati, Giovanni Colacicchi, Enrico Benaglia, Franco Clary, Danilo Maestosi, Aldo Delli Carpini, Carlo Rosselli, Myriam Rosola, Anna Maria Fardelli, Livio Antonucci, Patrizia Ricca, Giovanni Reffo, Sabina Faustini, Giuseppe Morano, Rita De Luca, Rita Mele e Mario Patrizi. Provvisoriamente, potrete ammirare queste opere nel salone comunale.
In cantiere a Formello una Lazio di ventenni, guidata da Keita
Vincenzino D'Amico continua ad additare in Lotito la causa degli attuali mali della Lazio, colpevole di non saper fronteggiare la capolista Roma e di vivacchiare in un anonimo centro classifica. Non è nemmeno Petkovic la causa di questi mali tecnici, e non bastano i tanti infortuni a giustificare il cattivo rendimento, e forse nemmeno il momentaneo smarrimento di due grandi come Hernanes e Klose.
Ma dare le colpe di questa mediocre condizione laziale al suo presidente non è del tutto ragionevole. L'unica grave lacuna dimostrata da Lotito è quella di non aver individuato bene le vere esigenze tecniche dell'attuale Lazio, la mancanza cioè di un grande attaccante da affiancare a Klose e di un grande centrale difensivo da sistemare tra Cavanda e Radu, al fianco di Biava che ci manca tanto, così come ci manca a centrocampo l'intelligenza tattica di Mauri.
Ma Lotito ha tanti meriti che non si possono disconoscere. Bene o male, la Lazio ha una strattura da squadra di eccellenza, e lo conferma la presenza tra le cinque squadre italiane che ci rappresentano in Europa, dove la Roma per ora manca.
Però, se uno va a Formello e s'informa sulle forze nuove che stanno nascendo, vedrà spuntare all'orizzonte una grande Lazio per il futuro, formata da ventenni: Berisha 24; Cavanda 22, Elez 19, Serpieri 19, Vinicius 20; Onazi 20, Antic 18, Felipe Anderson 20; Tounkara 18, Perea 20, Keita 18. La media è addirittura inferiore a 20 anni, siamo al livello di 19 e 10 mesi. Questa formazione, se fossimo a Bergamo o a Verona, potrebbe già giocare adesso in serie A e sarebbe in grado di non sfigurare contro squadre di livello medio della massima categoria. Lasciamo fare un po' di esperienza a questi ragazzi, lasciamoli lavorare in pace, e vedrete che potrebbe nascerne una Lazio che promette grandi cose per il futuro, anche a livello spettacolare. E merito di tutto ciò va proprio attribuito a quel Lotito e a quel Tare che Vincenzino D'Amico proprio non riesce ad amare.
Ma dare le colpe di questa mediocre condizione laziale al suo presidente non è del tutto ragionevole. L'unica grave lacuna dimostrata da Lotito è quella di non aver individuato bene le vere esigenze tecniche dell'attuale Lazio, la mancanza cioè di un grande attaccante da affiancare a Klose e di un grande centrale difensivo da sistemare tra Cavanda e Radu, al fianco di Biava che ci manca tanto, così come ci manca a centrocampo l'intelligenza tattica di Mauri.
Ma Lotito ha tanti meriti che non si possono disconoscere. Bene o male, la Lazio ha una strattura da squadra di eccellenza, e lo conferma la presenza tra le cinque squadre italiane che ci rappresentano in Europa, dove la Roma per ora manca.
Però, se uno va a Formello e s'informa sulle forze nuove che stanno nascendo, vedrà spuntare all'orizzonte una grande Lazio per il futuro, formata da ventenni: Berisha 24; Cavanda 22, Elez 19, Serpieri 19, Vinicius 20; Onazi 20, Antic 18, Felipe Anderson 20; Tounkara 18, Perea 20, Keita 18. La media è addirittura inferiore a 20 anni, siamo al livello di 19 e 10 mesi. Questa formazione, se fossimo a Bergamo o a Verona, potrebbe già giocare adesso in serie A e sarebbe in grado di non sfigurare contro squadre di livello medio della massima categoria. Lasciamo fare un po' di esperienza a questi ragazzi, lasciamoli lavorare in pace, e vedrete che potrebbe nascerne una Lazio che promette grandi cose per il futuro, anche a livello spettacolare. E merito di tutto ciò va proprio attribuito a quel Lotito e a quel Tare che Vincenzino D'Amico proprio non riesce ad amare.
martedì 12 novembre 2013
La Lazio cerca un centravanti da gol: è il francese Gomis?
Per gennaio, la Lazio cerca un centravanti da gol, da affiancare a Klose o da schierare al posto del tedesco in caso d'infortunio. Sulla scena è libero, in quanto in rotta con la sua squadra, il Lione, il centravanti della nazionale francese Bafétimbi Gomis, senegalese di origine come Keita, anni 28, classe 1985, offerto già da Canovi qualche mese fa alla Lazio per tre milioni: sarebbe stata un'occasione da non lasciarsi sfuggire, ma Lotito ha detto no.
Però, per gennaio, la situazione può evolversi, Gomis è libero di scegliersi un'altra squadra, e i dirigenti biancocelesti potrebbero anche ripensarci. Gomis ha un bel fisico, 1.89 per 80 chilogrammi, ha una bella carriera alle spalle con S. Etienne e Lione, ha un'esperienza di 310 partite giocate con 100 gol all'attivo, ha giocato dieci volte come centravanti della nazionale francese segnando tre gol.
Nella sua carriera decennale, ha una media di 31 partite giocate e di 10 gol a ogni stagione. Con la riapertura delle liste a gennaio, la Lazio potrebbe portare a Formello questo interessante attaccante pagando il solo premio d'ingaggio più una piccola percentuale al procuratore, spendendo forse una cifra comoda, intorno ai due milioni di euro. Sarebbe ancora una buona occasione.
Però, per gennaio, la situazione può evolversi, Gomis è libero di scegliersi un'altra squadra, e i dirigenti biancocelesti potrebbero anche ripensarci. Gomis ha un bel fisico, 1.89 per 80 chilogrammi, ha una bella carriera alle spalle con S. Etienne e Lione, ha un'esperienza di 310 partite giocate con 100 gol all'attivo, ha giocato dieci volte come centravanti della nazionale francese segnando tre gol.
Nella sua carriera decennale, ha una media di 31 partite giocate e di 10 gol a ogni stagione. Con la riapertura delle liste a gennaio, la Lazio potrebbe portare a Formello questo interessante attaccante pagando il solo premio d'ingaggio più una piccola percentuale al procuratore, spendendo forse una cifra comoda, intorno ai due milioni di euro. Sarebbe ancora una buona occasione.
La collana verde: 30. Gli studi di Diletta
Così Diletta si ritrovò tra i banchi delle ragazze che avevano dieci anni meno di lei a frequentare la scuola media. Le sue mani erano arrossate e callose per i lavori che svolgeva nell'orto e nella campagna il pomeriggio, e prendevano la penna con gioia per svolgere i compiti, nei quali appplicava tutta la sua maturità e la voglia di recuperare e di essere alla pari con le altre.
Le insegnanti, tutte suore, erano soddisfatte di lei. Il suo modo di esprimersi era forse rozzo e troppo spontaneo, ma il ragionamento era profondo e accurato nello scendere in profondità.
Aveva qualche difficoltà in latino e in francese, ma si prendeva la rivincita in matematica e nella storia, dove riusciva ad arrivare dove le altre facevano gran fatica. Studiava e faceva i compiti la sera tardi, quando aveva concluso i suoi lavori nei campi, piuttosto faticosi. Si tratteneva a studiare anche dopo la cena, andando a dormire solo dopo la mezzanotte, anche se poi la levata era alle sei del mattino.
Una volta Diletta sorprese le sue insegnanti con un tema molto bello sul sacrificio e l'amore del prossimo. Aveva fatto una sintesi così bella delle sue esperienze familiari e personali, che la professoressa d'italiano, l'aristocratica suor Pamela, rimase sbalordita di fronte a tanta profondità di pensiero e incalzante sincerità: lo fece leggere alle altre insegnanti, suor Virginia di francese e suor Michela di matematica, che stentavano a credere che una ragazza semiselvaggia e incolta come Diletta fosse capace di tanta finezza di sentimenti e di tanto ardore espressivo.
Le insegnanti, tutte suore, erano soddisfatte di lei. Il suo modo di esprimersi era forse rozzo e troppo spontaneo, ma il ragionamento era profondo e accurato nello scendere in profondità.
Aveva qualche difficoltà in latino e in francese, ma si prendeva la rivincita in matematica e nella storia, dove riusciva ad arrivare dove le altre facevano gran fatica. Studiava e faceva i compiti la sera tardi, quando aveva concluso i suoi lavori nei campi, piuttosto faticosi. Si tratteneva a studiare anche dopo la cena, andando a dormire solo dopo la mezzanotte, anche se poi la levata era alle sei del mattino.
Una volta Diletta sorprese le sue insegnanti con un tema molto bello sul sacrificio e l'amore del prossimo. Aveva fatto una sintesi così bella delle sue esperienze familiari e personali, che la professoressa d'italiano, l'aristocratica suor Pamela, rimase sbalordita di fronte a tanta profondità di pensiero e incalzante sincerità: lo fece leggere alle altre insegnanti, suor Virginia di francese e suor Michela di matematica, che stentavano a credere che una ragazza semiselvaggia e incolta come Diletta fosse capace di tanta finezza di sentimenti e di tanto ardore espressivo.
Colleferro: ricordiamo Nassiriya
Oggi, martedì 12 novembre, ricorre il decimo anno dell'attentato alla base militare italiana di Nassiriya, in Iraq.
Il sindaco di Colleferro, Mario Cacciotti, nella piazza di Fontana dell'Oste dedicata alla memoria degli eroi di Nassiriya, ricorda i diciannove connazionali, fra militari, carabinieri e civili, tragicamente periti nell'attentato di un gruppo di terroristi islamici avvenuto il 12 novembre 2003, quando le due palazzine in cui risiedevano i carabinieri e i militari del comando italiano furono colpite dal tremendo attacco trerroristico. Una tragedia che non potremo mai dimenticare.
Presenti tutte le scolaresche di Colleferro, il sindaco deporrà una corona d'alloro ai piedi della scultura che ricorda il tragico evento.
Il sindaco di Colleferro, Mario Cacciotti, nella piazza di Fontana dell'Oste dedicata alla memoria degli eroi di Nassiriya, ricorda i diciannove connazionali, fra militari, carabinieri e civili, tragicamente periti nell'attentato di un gruppo di terroristi islamici avvenuto il 12 novembre 2003, quando le due palazzine in cui risiedevano i carabinieri e i militari del comando italiano furono colpite dal tremendo attacco trerroristico. Una tragedia che non potremo mai dimenticare.
Presenti tutte le scolaresche di Colleferro, il sindaco deporrà una corona d'alloro ai piedi della scultura che ricorda il tragico evento.
Keita è secondo, nella graduatoria dei marcatori laziali più giovani
Non si parla che di lui, di Balde Diao Keita, e del suo straordinario gol di Parma, siglato a diciotto anni, il più giovane marcatore della serie A di quest'anno.
Ma la Lazio, in passato, ha sempre presentato giovani fenomeni subito in gol ai loro esordi. Ricordiamo ad esempio Bruno Giordano, che esordì in serie a diciannove anni in un Sampdoria-Lazio (1974) subito realizzando la rete decisiva del vittorioso 1-0. O anche Michelino Laudrup, che segnò il suo primo gol a 19 anni nel 1983.
Il Corriere dello Sport, per mano di Daniele Rindone, pubblica questa mattina la graduatoria dei primi dieci giovani attaccanti laziali andati a rete nel massimo campionato, e scopriamo così che primo in graduatoria è Marco Di Vaio, che segnò la sua prima rete in serie A in Lazio-Padova 5-1 del 1994 a soli 18 anni e 4 mesi, contro i 18 anni e 8 mesi di Balde Diao Keita.
Tra i fenomeni giovani della Lazio, anche Vincenzino D'Amico, autore del suo primo gol in serie A a 19 anni e due mesi contro il Bologna nel 1974.
Ecco comunque la graduatoria completa dei primi dieci marcatori laziali giovani in serie A dal dopoguerra in poi, cioè negli ultimi 67 anni dal 1946 ad oggi:
1. Marco Di Vaio, 18 anni e 4 mesi
2. Keita Balde Diao, 18 anni e 8 mesi
3. Mauro Meluso, 18 anni e 10 mesi
4. Bruno Giordano, 19 anni e un mese
5. Claudio De Sousa, 19 anni e due mesi
6. Vincenzo D'Amico, 19 anni e due mesi
7. Michael Laudrup, 19 anni e due mesi
8. Antonio Rizzolo, 19 annni e sei mesi
9. Alessandro Iannuzzi, 20 anni e tre mesi
10. Ogenyi Onazi, 20 anni e 4 mesi.
Se prendiamo invece in considerazione anche i campionati precedenti al 1946, il più giovane marcatore laziale di sempre risulta il grande Fulvio Bernardini: segnò nel 1922 a 16 anni e due mesi, ma allora la serie A non era ancora a girone unico.
Ma la Lazio, in passato, ha sempre presentato giovani fenomeni subito in gol ai loro esordi. Ricordiamo ad esempio Bruno Giordano, che esordì in serie a diciannove anni in un Sampdoria-Lazio (1974) subito realizzando la rete decisiva del vittorioso 1-0. O anche Michelino Laudrup, che segnò il suo primo gol a 19 anni nel 1983.
Il Corriere dello Sport, per mano di Daniele Rindone, pubblica questa mattina la graduatoria dei primi dieci giovani attaccanti laziali andati a rete nel massimo campionato, e scopriamo così che primo in graduatoria è Marco Di Vaio, che segnò la sua prima rete in serie A in Lazio-Padova 5-1 del 1994 a soli 18 anni e 4 mesi, contro i 18 anni e 8 mesi di Balde Diao Keita.
Tra i fenomeni giovani della Lazio, anche Vincenzino D'Amico, autore del suo primo gol in serie A a 19 anni e due mesi contro il Bologna nel 1974.
Ecco comunque la graduatoria completa dei primi dieci marcatori laziali giovani in serie A dal dopoguerra in poi, cioè negli ultimi 67 anni dal 1946 ad oggi:
1. Marco Di Vaio, 18 anni e 4 mesi
2. Keita Balde Diao, 18 anni e 8 mesi
3. Mauro Meluso, 18 anni e 10 mesi
4. Bruno Giordano, 19 anni e un mese
5. Claudio De Sousa, 19 anni e due mesi
6. Vincenzo D'Amico, 19 anni e due mesi
7. Michael Laudrup, 19 anni e due mesi
8. Antonio Rizzolo, 19 annni e sei mesi
9. Alessandro Iannuzzi, 20 anni e tre mesi
10. Ogenyi Onazi, 20 anni e 4 mesi.
Se prendiamo invece in considerazione anche i campionati precedenti al 1946, il più giovane marcatore laziale di sempre risulta il grande Fulvio Bernardini: segnò nel 1922 a 16 anni e due mesi, ma allora la serie A non era ancora a girone unico.
lunedì 11 novembre 2013
Acuto: le sferzate di MAN
Continuano da oltre venti anni le sferzate di MAN, pensatore locale, autore di brillanti manifesti settimanali che punzecchiano il malcostume dei politici.
MAN, pseudonimo di Patrizio Pilozzi, non si fa scrupolo di criticare anche un nipote, nella fattispecie l'onorevole Nazzareno Pilozzi, parlamentare del SEL, dall'alto dei suoi 21 mila euro mensili, mentre il popolino langue. MAN difende i lavoratori locali e i giovani disoccupati, ricordando che suo fratello, l'ex sindaco PD Pio Pilozzi, padre di Nazzareno, gli negò il permesso di aprire a Colle Burano un grande centro sportivo con piscina, che avrebbe portato all'intero paese di Acuto lavoro per tanti giovani, e quindi benessere per tutta la collettività.
MAN ha di recente aderito alle idee del Movimento 5 Stelle, facendosene promotore a livello locale.
MAN, pseudonimo di Patrizio Pilozzi, non si fa scrupolo di criticare anche un nipote, nella fattispecie l'onorevole Nazzareno Pilozzi, parlamentare del SEL, dall'alto dei suoi 21 mila euro mensili, mentre il popolino langue. MAN difende i lavoratori locali e i giovani disoccupati, ricordando che suo fratello, l'ex sindaco PD Pio Pilozzi, padre di Nazzareno, gli negò il permesso di aprire a Colle Burano un grande centro sportivo con piscina, che avrebbe portato all'intero paese di Acuto lavoro per tanti giovani, e quindi benessere per tutta la collettività.
MAN ha di recente aderito alle idee del Movimento 5 Stelle, facendosene promotore a livello locale.
Keita: piccolo Zarate intelligente
Balde Diao Keita, con lo straordinario gol di Parma, già si è ritagliato un suo piccolo posto al sole nella serie A, di cui quest'anno risulta essere il più giovane marcatore con i suoi diciotto anni.
Nell'inquadrarlo, mobilissimo e geniale nei movimenti nell'area parmense, è sembrato per un momento di rivedere un altro piccolo grande funambolo laziale, il Maurito Zarate della Lazio di cinque anni fa, al momento della sua prima stagione biancoceleste. Stesso stupore sul volto dei tifosi, stessa allegria: abbiamo trovato un grandissimo campione.
Col senno di poi rispetto a Zarate, possiamo dire che Keita è un piccolo Zarate intelligente: ogni sua mossa è finalizzata, tutto è bello ma tutto è utile, e non per niente, nella sua carriera ancora brevissima fra i "grandi", si è già segnalato per aver sempre lasciato il segno in ogni partita con assist decisivi, a Hernanes e a Floccari in Europa League, ma anche in campionato.
Ora non dobbiamo bruciare, per la troppa fretta di vederlo grande, questo meraviglioso germoglio di speranze. Petkovic deve adoperarlo a sprazzi e con grande tempestività, dandogli modo di crescere ancora, "adelante cum juicio", "avanti con giudizio". Alla fine di questo campionato sicuramente Balde Diao Keita avrà compiuto un bel passo in avanti nella sua carriera di grande promessa, con immensa gioia di Tare che lo ha portato da Barcellona a Roma, e di Lotito, che senza colpo ferire potrebbe ritrovarsi in cassaforte quei venti milioni di euro persi così stupidamente nell'affare Maurito Zarate, per colpa quasi esclusiva di un calciatore bravo quanto mal consigliato.
Nell'inquadrarlo, mobilissimo e geniale nei movimenti nell'area parmense, è sembrato per un momento di rivedere un altro piccolo grande funambolo laziale, il Maurito Zarate della Lazio di cinque anni fa, al momento della sua prima stagione biancoceleste. Stesso stupore sul volto dei tifosi, stessa allegria: abbiamo trovato un grandissimo campione.
Col senno di poi rispetto a Zarate, possiamo dire che Keita è un piccolo Zarate intelligente: ogni sua mossa è finalizzata, tutto è bello ma tutto è utile, e non per niente, nella sua carriera ancora brevissima fra i "grandi", si è già segnalato per aver sempre lasciato il segno in ogni partita con assist decisivi, a Hernanes e a Floccari in Europa League, ma anche in campionato.
Ora non dobbiamo bruciare, per la troppa fretta di vederlo grande, questo meraviglioso germoglio di speranze. Petkovic deve adoperarlo a sprazzi e con grande tempestività, dandogli modo di crescere ancora, "adelante cum juicio", "avanti con giudizio". Alla fine di questo campionato sicuramente Balde Diao Keita avrà compiuto un bel passo in avanti nella sua carriera di grande promessa, con immensa gioia di Tare che lo ha portato da Barcellona a Roma, e di Lotito, che senza colpo ferire potrebbe ritrovarsi in cassaforte quei venti milioni di euro persi così stupidamente nell'affare Maurito Zarate, per colpa quasi esclusiva di un calciatore bravo quanto mal consigliato.
domenica 10 novembre 2013
Keita primo gol: utile pareggio a Parma
Buon pareggio per la Lazio sul difficile campo del Parma. Prima rete in serie A del giovane Balde Diao Keita, il ragazzo fenomeno che un po' per volta si sta facendo largo nel massimo scenario del calcio dopo le grandi prodezze nella Primavera.
Su una grande azione di Candreva, al 5' della ripresa, Keita è andato a segno con freddezza, con le mosse istintive del fuoriclasse, facendo sognare per tredici minuti la Lazio, raggiunta da una rete di testa di Lucarelli sulla solita azione di calcio d'angolo.
La Lazio si è battuta con impegno e vigore, e nel finale ha cercato anche di tornare in vantaggio e portare a casa i tre punti approfittando della superiorità numerica per l'espulsione di Rosi per doppia ammonizione.
Solida in difesa, la squadra di Petkovic è apparsa in condizioni fisiche buone, segno di un graduale miglioramento che potrà consolidarsi con la pausa internazionale. Alla ripresa, nuova trasferta a Genova contro la Sampdoria, con la quale abbiamo una tradizione favorevole. Klose ed Hernanes, apparsi entrambi in ripresa, avranno modo di ritrovare la migliore condizione atletica e cercare di condurre la Lazio, finalmente, a una vittoria in trasferta, primo passo immancabile per risalire posizioni in classifica.
Su una grande azione di Candreva, al 5' della ripresa, Keita è andato a segno con freddezza, con le mosse istintive del fuoriclasse, facendo sognare per tredici minuti la Lazio, raggiunta da una rete di testa di Lucarelli sulla solita azione di calcio d'angolo.
La Lazio si è battuta con impegno e vigore, e nel finale ha cercato anche di tornare in vantaggio e portare a casa i tre punti approfittando della superiorità numerica per l'espulsione di Rosi per doppia ammonizione.
Solida in difesa, la squadra di Petkovic è apparsa in condizioni fisiche buone, segno di un graduale miglioramento che potrà consolidarsi con la pausa internazionale. Alla ripresa, nuova trasferta a Genova contro la Sampdoria, con la quale abbiamo una tradizione favorevole. Klose ed Hernanes, apparsi entrambi in ripresa, avranno modo di ritrovare la migliore condizione atletica e cercare di condurre la Lazio, finalmente, a una vittoria in trasferta, primo passo immancabile per risalire posizioni in classifica.
La collana verde: 29. Mi chiamerò Diletta
- Ho paura che i miei genitori vorranno portarmi via - disse Rosetta con voce tremante.
- Rosetta, hai venticinque anni, sei maggiorenne da tempo, non potranno far nulla contro la tua volontà neanche di fronte alla legge. Basta che tu dica di aver preso questa decisione liberamente -
La ragazza parve rasserenarsi un po'. Salutò commossa suor Giuseppina, e la ringraziò di cuore. Poi indossò un saio grigio scuro che la madre superiora le aveva già preparato, e cominciò la sua vita di convento.
- Scegli il tuo nome da sorella - le disse la superiora.
- Mi chiamerò Diletta - disse la ragazza.
- Diletta, da questo momento tu lavorerai nel nostro orto e nel nostro giardino, mentre al mattino andrai a scuola con le nostre educande, perché vogliamo fare di te una maestra per i bambini del paese che vengono nel nostro asilo, e se sarai brava potrai insegnare anche ai bambini delle elementari -
- Madre, so appena leggere e scrivere...-
- Ma ho capito che sei molto intelligente e avrai tutto il tempo per imparare, migliorare e diventare una vera maestra -
A Rosetta questa nuova vita piaceva. Si applicava con amore al suo lavoro nell'orto e nei campi. Al mattino, nel banco di un'aula insieme a ragazze più giovani, cercava di apprendere cose nuove, leggere e scrivere, imparare anche a memoria delle lezioni. E poi pregava, pregava con fede. L'immagine di Damiano ogni tanto la inseguiva, ma lei aveva imparato a scacciarla via con altri pensieri più sereni, e pian piano quel fantasma sembrava sbiadire e lasciarle un po' di pace e serenità.
- Rosetta, hai venticinque anni, sei maggiorenne da tempo, non potranno far nulla contro la tua volontà neanche di fronte alla legge. Basta che tu dica di aver preso questa decisione liberamente -
La ragazza parve rasserenarsi un po'. Salutò commossa suor Giuseppina, e la ringraziò di cuore. Poi indossò un saio grigio scuro che la madre superiora le aveva già preparato, e cominciò la sua vita di convento.
- Scegli il tuo nome da sorella - le disse la superiora.
- Mi chiamerò Diletta - disse la ragazza.
- Diletta, da questo momento tu lavorerai nel nostro orto e nel nostro giardino, mentre al mattino andrai a scuola con le nostre educande, perché vogliamo fare di te una maestra per i bambini del paese che vengono nel nostro asilo, e se sarai brava potrai insegnare anche ai bambini delle elementari -
- Madre, so appena leggere e scrivere...-
- Ma ho capito che sei molto intelligente e avrai tutto il tempo per imparare, migliorare e diventare una vera maestra -
A Rosetta questa nuova vita piaceva. Si applicava con amore al suo lavoro nell'orto e nei campi. Al mattino, nel banco di un'aula insieme a ragazze più giovani, cercava di apprendere cose nuove, leggere e scrivere, imparare anche a memoria delle lezioni. E poi pregava, pregava con fede. L'immagine di Damiano ogni tanto la inseguiva, ma lei aveva imparato a scacciarla via con altri pensieri più sereni, e pian piano quel fantasma sembrava sbiadire e lasciarle un po' di pace e serenità.
Piglio e Paliano: Cesanese e bruschette
A Piglio, ieri sabato 9 novembre, un pomeriggio in allegria, con la presentazione dell'olio novello e del Cesanese nuovo della Cantina Sociale.
Un complessino di musica popolare, i divertenti "Ari Essu Kissy",14 ragazzi di Cave molto bene organizzati, ha rallegrato il pomeriggio in piazza Roma. La Cantina Sociale di Piglio ha offerto vino novello a volontà, festeggiando le cinquemila bottiglie prodotte nella recente vendemmia.
Così i frantoi di "Agripiglio", gestiti da ragazzi pieni di volontà e fantasia, hanno presentato la recente produzione di olio novello, con bruschette abbondanti e assai gradite. Anche il frantoio delle Mole di Paliano ha presentato la sua recente produzione del nuovo tipo di oliva, la Rosciola.
E' stato un appuntamento festoso, rallegrato dalla presentazione delle due diverse qualità di bruschetta, di Piglio e di Paliano, entrambe molto apprezzate.
Un complessino di musica popolare, i divertenti "Ari Essu Kissy",14 ragazzi di Cave molto bene organizzati, ha rallegrato il pomeriggio in piazza Roma. La Cantina Sociale di Piglio ha offerto vino novello a volontà, festeggiando le cinquemila bottiglie prodotte nella recente vendemmia.
Così i frantoi di "Agripiglio", gestiti da ragazzi pieni di volontà e fantasia, hanno presentato la recente produzione di olio novello, con bruschette abbondanti e assai gradite. Anche il frantoio delle Mole di Paliano ha presentato la sua recente produzione del nuovo tipo di oliva, la Rosciola.
E' stato un appuntamento festoso, rallegrato dalla presentazione delle due diverse qualità di bruschetta, di Piglio e di Paliano, entrambe molto apprezzate.
A Parma col tridente Candreva-Klose-Keita
La Lazio va a Parma con un bel carico di speranze e con una squadra votata all'attacco, alla ricerca della prima vittoria in trasferta della stagione, anche se il Parma è un avversario più che pericoloso.
Petkovic intende giocare tutte le sue carte, schierando una formazione organica e bene articolata, con un tridente molto interessante formato da tre fenomeni del calcio: Candreva-Klose-Keita, tutti e tre giocatori da spettacolo, anche se di esperienze profondamente diverse, giovinezza, maturità e vecchia classe.
Anche il difesa e in mediana Petkovic fa ricorso alle sue forze migliori: Marchetti, Konko, Cana, Novaretti e Radu nel reparto arretrato, e Onazi-Ledsma-Hernanes a metà campo, con rinnovata fiducia nel Profeta che si sta impegnando per ritrovare se stesso.
E' possibile, perciò, che da Parma giungano buone notizie: Petkovic non ritiene di essere in discussione e conta di rimettere in sella al più presto una squadra che ancora può dire la sua e dare inizio alla rimonta in classifica.
Petkovic intende giocare tutte le sue carte, schierando una formazione organica e bene articolata, con un tridente molto interessante formato da tre fenomeni del calcio: Candreva-Klose-Keita, tutti e tre giocatori da spettacolo, anche se di esperienze profondamente diverse, giovinezza, maturità e vecchia classe.
Anche il difesa e in mediana Petkovic fa ricorso alle sue forze migliori: Marchetti, Konko, Cana, Novaretti e Radu nel reparto arretrato, e Onazi-Ledsma-Hernanes a metà campo, con rinnovata fiducia nel Profeta che si sta impegnando per ritrovare se stesso.
E' possibile, perciò, che da Parma giungano buone notizie: Petkovic non ritiene di essere in discussione e conta di rimettere in sella al più presto una squadra che ancora può dire la sua e dare inizio alla rimonta in classifica.
La Lazio cerca Yahaya, l'Iniesta nigeriano di 16 anni
La Lazio a caccia di SuperAquile, ossia di bravi calciatori nigeriani, giovani e forti come Ogenyi Onazi.
Dopo il centravanti Ezeh, dal gol facile, ecco un altro campione del mondo Under 17 cercato dalla Lazio: si tratta del centrocampista Musa Yahaya, protagonista della vittoria nigeriana sul Messico per 3-0, che ha assegnato il titolo di categoria alla potente squadra africana.
Yahaya è nato il 16 dicembre 1997, e deve dunque ancora compiere sedici anni, ma si segnala già come un fenomeno. In Nigeria lo hanno paragonato, come qualità di gioco, al grande Iniesta, il più forte centrocampista in giro per il mondo del calcio. Contro il Messico ha sfoggiato un gioco esplosivo, ispirando la rete iniziale e colpendo il palo con un bolide da grande distanza.
Yahaya ha un gioco molto tecnico e un fisico di grande vigoria. Lo cercano, oltre alla Lazio, anche la Roma, il Benfica e l'Atletico Madrid, e anche in questo caso Tare e Lotito dovranno cercare di vincere una forte concorrenza: ma la Lazio ha il grosso vantaggio di avere già in squadra un altro nigeriano, Onazi, che sicuramente farà da richiamo anche ai suoi giovani compagni Ezeh e Yahaya.
Buona caccia, dunque, per la società biancoceleste, che sta organizzando un fortissimo cantiere di speranze internazionali.
Dopo il centravanti Ezeh, dal gol facile, ecco un altro campione del mondo Under 17 cercato dalla Lazio: si tratta del centrocampista Musa Yahaya, protagonista della vittoria nigeriana sul Messico per 3-0, che ha assegnato il titolo di categoria alla potente squadra africana.
Yahaya è nato il 16 dicembre 1997, e deve dunque ancora compiere sedici anni, ma si segnala già come un fenomeno. In Nigeria lo hanno paragonato, come qualità di gioco, al grande Iniesta, il più forte centrocampista in giro per il mondo del calcio. Contro il Messico ha sfoggiato un gioco esplosivo, ispirando la rete iniziale e colpendo il palo con un bolide da grande distanza.
Yahaya ha un gioco molto tecnico e un fisico di grande vigoria. Lo cercano, oltre alla Lazio, anche la Roma, il Benfica e l'Atletico Madrid, e anche in questo caso Tare e Lotito dovranno cercare di vincere una forte concorrenza: ma la Lazio ha il grosso vantaggio di avere già in squadra un altro nigeriano, Onazi, che sicuramente farà da richiamo anche ai suoi giovani compagni Ezeh e Yahaya.
Buona caccia, dunque, per la società biancoceleste, che sta organizzando un fortissimo cantiere di speranze internazionali.
sabato 9 novembre 2013
Lazio Primavera: vittoria sul Latina per 4-2. Doppietta di Fiore e reti di Crecco e Oikonomidis
Quattro reti della Lazio Primavera al Latina nel piccolo derby di Formello. Nel finale, reazione dei pontini, che riescono a segnare due gol, accorciando le distanze dal 4-0 ottenuto da Crecco, Oikonomidis e una doppietta di Fiore. Per il Latina, a segno Manni e Addessi.
Partita interessante e scoppiettante, con ampie marcature: il Latina non si è mai arreso, mostrando buone qualità.
La Lazio di Alberto Bollini ha comunque ottenuto una vittoria molto importante, mantenendo il primato in classifica.
Formazione della Lazio: Guerrieri; Pollace, Elez, Serpieri, Filippini; Pace (Fé), Oikonomidis, Crecco; Lombardi, Tounkara (Palombi), Fiore (Murgia).
Partita interessante e scoppiettante, con ampie marcature: il Latina non si è mai arreso, mostrando buone qualità.
La Lazio di Alberto Bollini ha comunque ottenuto una vittoria molto importante, mantenendo il primato in classifica.
Formazione della Lazio: Guerrieri; Pollace, Elez, Serpieri, Filippini; Pace (Fé), Oikonomidis, Crecco; Lombardi, Tounkara (Palombi), Fiore (Murgia).
Primavera: Lazio-Latina, per il primato in solitudine
Oggi piccolo derby Lazio-Latina Primavera, per il primato in solitudine dei ragazzi di Alberto Bollini, capaci di una sensazionale rimonta nel giro di una settimana: sei punti ripresi alla Roma, e primato riconquistato.
Oggi la Lazio, guidata dal rientrante fenomeno Tounkara, il gemellino di Keita, si batterà per rimanere sola in testa alla classifica, sfoggiando il suo brillante scudetto tricolore, quanto mai meritato. Le giovanili della Lazio stanno conquistando davvero il primo posto in Italia, garantendoci un brillante futuro.
Oggi la Lazio, guidata dal rientrante fenomeno Tounkara, il gemellino di Keita, si batterà per rimanere sola in testa alla classifica, sfoggiando il suo brillante scudetto tricolore, quanto mai meritato. Le giovanili della Lazio stanno conquistando davvero il primo posto in Italia, garantendoci un brillante futuro.
La collana verde: 28. La fuga di Rosetta
Rosetta aveva frequenti crisi di pianto, e andava spesso a trovare suor Giuseppina per farsi consolare.
Le suora si rendeva conto che la situazione, anziché alleggerirsi, andava diventando sempre più grave, e allora disse alla ragazza: - Rosetta, non dovrei dirti io che cosa devi fare. Obbedire ai tuoi, per essere poi infelice per tutta la vita? D'altra parte, da quanto ho capito, quell'uomo per cui tu sembri così presa da non capire più nulla ha già un'altra donna e non pensa davvero a te. Ti resta solo una via, se non vuoi diventare folle, ed è il convento. Se tu vuoi, ed hai il coraggio di farlo davvero, io ti accompagnerò e farò in modo di spiegare alle mie consorelle che la tua decisione è giusta e logica -
Così Rosetta si convinse. Non avrebbe mai avuto il consenso dei suoi genitori, e pertanto organizzò una fuga. Non doveva portare nulla con sé, tranne un po' di biancheria intima e qualche indumento per il lavoro. Mise tutto in una piccola valigia di cartone e si presentò da suor Giuseppina una mattina, per essere portata nel convento delle suore del paese vicino.
Suor Giuseppina accompagnò la ragazza sulla corriera delle 10. Bussarono al convento, e chiesero di parlare con la madre priora, alla quale comunque era stata già raccontata tutta la storia, ed anche lei era convinta che per Rosetta quella fosse la soluzione meno drammatica.
- Resterai con noi per un periodo di prova in qualità di conversa. Fra un anno vedremo se potrai prendere i voti, e con essi il velo definitivo. Per ora rivestirai un semplice saio da sorella inserviente, pregherai e lavorerai con noi -
Le suora si rendeva conto che la situazione, anziché alleggerirsi, andava diventando sempre più grave, e allora disse alla ragazza: - Rosetta, non dovrei dirti io che cosa devi fare. Obbedire ai tuoi, per essere poi infelice per tutta la vita? D'altra parte, da quanto ho capito, quell'uomo per cui tu sembri così presa da non capire più nulla ha già un'altra donna e non pensa davvero a te. Ti resta solo una via, se non vuoi diventare folle, ed è il convento. Se tu vuoi, ed hai il coraggio di farlo davvero, io ti accompagnerò e farò in modo di spiegare alle mie consorelle che la tua decisione è giusta e logica -
Così Rosetta si convinse. Non avrebbe mai avuto il consenso dei suoi genitori, e pertanto organizzò una fuga. Non doveva portare nulla con sé, tranne un po' di biancheria intima e qualche indumento per il lavoro. Mise tutto in una piccola valigia di cartone e si presentò da suor Giuseppina una mattina, per essere portata nel convento delle suore del paese vicino.
Suor Giuseppina accompagnò la ragazza sulla corriera delle 10. Bussarono al convento, e chiesero di parlare con la madre priora, alla quale comunque era stata già raccontata tutta la storia, ed anche lei era convinta che per Rosetta quella fosse la soluzione meno drammatica.
- Resterai con noi per un periodo di prova in qualità di conversa. Fra un anno vedremo se potrai prendere i voti, e con essi il velo definitivo. Per ora rivestirai un semplice saio da sorella inserviente, pregherai e lavorerai con noi -
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