Pinocchio aveva costruito anche un baracchino di quelli che usano i burattinai che danno spettacolo nei giardini pubblici, e si era sistemato davanti alla porta del suo laboratorio, con una grande scritta che diceva: "Nuovo Teatro dei Burattini per tutti i bambini musoni". Infatti, gli abitanti di quel paese si chiamavano musoni anche tra loro, e non si offendevano affatto: sapevano di essere fatti in quella maniera, e non ci facevano neanche più caso.
Il cane Fido si era posto sotto al baracchino, e faceva da altoparlante: -Venite, bambini, venite: il burattino Pinocchio ha inventato per voi questo bel teatrino, e vi divertirete. Non pagherete nulla, se non una piccola offerta in cambio del nostro lavoro -
E i bambini musoni si erano ammassati in buon numero davanti al baracchino di Pinocchio, dove c'era spazio per un centinaio di persone, e sembravano molto interessati.
Pinocchio aprì il piccolo sipario del baracchino, e si affacciò, stando in piedi su una grossa panca che il pubblico non vedeva. - Amici - disse - avete visto il mio amico Arlecchino, quello che ha un vestito fatto tutto di losanghe gialle, verdi, rosse e azzurre? -
- No, non lo abbiamo visto - risposero i bambini musoni senza accorgersi che stavano parlando, loro che non parlavano mai con nessuno.
- E allora... eccolo qua! - disse Pinocchio mostrando quel bellissimo Arlecchino nuovo nuovo.
- Cosa vuoi da me, Pinocchio? - disse Arlecchino (ma era Pinocchio che gli prestava la voce ).
- Da te voglio che mi procuri un cane parlante, perché voglio mandarlo a comprarmi delle salsicce! -
Ed ecco che anche Fido si affacciò dal baracchino dicendo: - Eccomi, padrone! -
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