In tarda mattinata, la sbarra del grande ospedale si sollevò davanti all'ambulanza. Quassù il sole era molto più fiacco, e anche la tarda primavera era più pallida, ma non c'era tempo per guardarsi intorno perché bisognava subito partire con la terapia.
Tonino era stupito di vedere così tanti bambini, e lui era anche tra i più grandi! Ma la cosa bella è che c'erano anche le mamme, e non sembrava di essere proprio in ospedale perché tutto era colorato. C'erano molti giochi, e poi c'erano i dottori con il naso rosso che ti facevano ridere.
Totò era ripartito perché la terra aveva bisogno delle sue braccia, e Rocco poteva contare solo su di lui. Adelina, la sera, quando poteva, dormiva dallo zio Luigi. Giorno dopo giorno, la terapia mostrava la sua faccia sempre più feroce.
Quelle bottiglie colorate, il cui liquido arrivava dentro le sue vene, sembravano strappargli la carne, e Tonino si vedeva sempre più magro.
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