La pioggia cade in mezzo al bosco;
il verde tetto di fogliame
diventa un terso cristallo,
e come gocciola lieve quest'acqua
dal tinnio fitto sui rami
alle zolle morbide qui sotto
alle fratte
odorose di fragole
e di vecchie nere foglie morte!
Il tuono non fa paura
smorzato dalla verde volta,
e l'afa del luglio è di fuori,
sui campi riarsi, e sulle strade
polverose. Sul letto
scrosciante di foglie secche
tu palpiti vicina,
e non cerchi riparo
alla goccia che ti cade
fresca sui capelli e sul seno.
Quest'acqua d'estate è la tua voce,
limpida e sincera ora soltanto
che le tue labbra palpitano
serrate...serrate nel desiderio.
Cerchi le mie? Le mie solo?
...................
Insieme abbiamo bevuta
la goccia
cadutaci in volto dal ramo.
(1955)
.
Qui Lazio by Luigi Jadicicco raccoglie tutti i laziali, a cominciare da quelli dei nostri paesi che sono orgogliosi di far parte di una terra ricca di gloria, di arte e di storia. Con loro i tifosi della Lazio, prima squadra di calcio di Roma. Degli amati paesi laziali trattiamo tutti i problemi, le attese, le speranze.
mercoledì 29 febbraio 2012
Evoluzione: parola di frontiera
Evoluzione è una semplice parola di origine latina: evolutio, dal verbo e-volvere, che vuol dire "svolgere".
In origine era riferito al rotolo di papiro, che si srotola per leggerlo. Entrata nella lingua italiana attraverso il gergo scientifico, a metà del secolo XIX diventò una parola di frontiera tra un mondo "vecchio" e quello "progredito".
Le si aggiunse quell'"ismo" che , tra tutti quelli che ci hanno lasciato in eredità i secoli passati, è certamente il più assolutistico. Tanto da generare l'"evoluzionismo", che spiega il divenire della natura come selezione naturale dovuta al caso.
Da allora, col passare del tempo, è diventata una parola tabù, e se qualcuno dovesse dimenticarla, ci penserebbero Piero Angela e i vari divulgatori scientifico-naturalistici televisivi a ricordarglielo.
(da un articolo di Paolo Pivetti)
In origine era riferito al rotolo di papiro, che si srotola per leggerlo. Entrata nella lingua italiana attraverso il gergo scientifico, a metà del secolo XIX diventò una parola di frontiera tra un mondo "vecchio" e quello "progredito".
Le si aggiunse quell'"ismo" che , tra tutti quelli che ci hanno lasciato in eredità i secoli passati, è certamente il più assolutistico. Tanto da generare l'"evoluzionismo", che spiega il divenire della natura come selezione naturale dovuta al caso.
Da allora, col passare del tempo, è diventata una parola tabù, e se qualcuno dovesse dimenticarla, ci penserebbero Piero Angela e i vari divulgatori scientifico-naturalistici televisivi a ricordarglielo.
(da un articolo di Paolo Pivetti)
Velletri: nasce il centro di raccolta ecologica
Domenica 11 marzo, ore 11, verrà inaugurato a Velletri il centro di raccolta ecologica del Comune in Via Troncavia n. 4. La struttura sarà operativa dal 12 marzo, il lunedì,martedì, mercoledì e venerdì dalle 7 alle 13, il giovedì e sabato dalle 7 alle 13 e dalle 15 alle 18, e la domenica dalle 9 alle 12.
La raccolta dei rifiuti è riservata solo alle utenze domestiche, e riguarda il materiale ingombrante, le apparecchiature elettriche ed elettroniche, lo stesso tipo di apparecchiature contenenti CFC, gli sfalci e le potature degli alberi e i residui di ferro.
Gestisce il tutto la Volsca Ambiente e Servizi del Comune di Velletri, rinnovata nel parco veicolare. E' imminente la raccolta differenziata porta a porta per tutta la città.
Siamo di fronte a un profondo rinnovamento ecologico della città di Velletri, al quale hanno dato opera il sindaco Fausto Servadio, l'assessore all'ambiente Daniele Ognibene, i dirigenti della Volsca Franco De Felice e Piero Guidaldi, e l'assessore alla Provincia di Roma Michele Civita.
La raccolta dei rifiuti è riservata solo alle utenze domestiche, e riguarda il materiale ingombrante, le apparecchiature elettriche ed elettroniche, lo stesso tipo di apparecchiature contenenti CFC, gli sfalci e le potature degli alberi e i residui di ferro.
Gestisce il tutto la Volsca Ambiente e Servizi del Comune di Velletri, rinnovata nel parco veicolare. E' imminente la raccolta differenziata porta a porta per tutta la città.
Siamo di fronte a un profondo rinnovamento ecologico della città di Velletri, al quale hanno dato opera il sindaco Fausto Servadio, l'assessore all'ambiente Daniele Ognibene, i dirigenti della Volsca Franco De Felice e Piero Guidaldi, e l'assessore alla Provincia di Roma Michele Civita.
Mauri si riprende il posto di Lulic
Rispetto al derby di andata, molte carte sono state cambiate nella Lazio. Ceduti Cisse e Sculli, andati via anche Stendardo e Del Nero, infortunati Brocchi, Rocchi, Cana, in forte dubbio Radu e Konko, perduto per oltre un mese Senad Lulic: mamma mia, ci sarebbe da mettersi solo le mani nei capelli, per il povero zio Edy.
Gravissima soprattutto la rinuncia forzata a Lulic, grande protagonista della partita di andata. E meno male che è avvenuto il recupero di Stefano Mauri, che si candida per un ruolo di grido nella stracittadina di domenica prossima, da vecchio capitano aduso alle battaglie del derby. Sarà un po' questa la chiave dell'incontro, per la Lazio: il lavoro che Mauri saprà sostenere al posto del grande dispendio di energie del bosniaco, certo dotato di minor classe ma dalla forza fisica straripante.
Comunque Mauri avrà un ruolo fondamentale a centrocampo, in coppia con Hernanes, e con Ledesma, Matuzalem e Gonzalez formerà un pentagono dotato di classe, di gran possesso di palla e anche, con l'uruguayano, di un bel po' di vigoria fisica per supplire all'assenza di Lulic.
La Lazio è racchiusa per il resto in un binomio Marchetti-Klose che ci può essere invidiato: cannoniere che segna spietatamente, portiere che para nei momenti decisivi, due qualità che fanno una grande squadra. Marchetti sta dimostrando quanto sia ingiusta la preclusione del ct Prandelli nei suoi confronti: è mai possibile che gli preferisca Sirigu e Viviano, ed anche De Sancstis, che non sta certo facendo un grande campionato?
Per la linea difensiva, abbiamo di sicuro Dias, Biava e Diakité, mentre per l'altro ruolo di terzino si dovrà contare sul vecchio ma sempre valido Scaloni e sul bravo Garrido, che sta dando segni di chiara ripresa.
Tutto sommato, una squadra buona Reja riuscirà a metterla su. Ma ci vorrà cuore, grande cuore, e umiltà, profonda umiltà, per mettere a sedere ancora una volta l'ambiziosa Roma di Luis Enrique.
Gravissima soprattutto la rinuncia forzata a Lulic, grande protagonista della partita di andata. E meno male che è avvenuto il recupero di Stefano Mauri, che si candida per un ruolo di grido nella stracittadina di domenica prossima, da vecchio capitano aduso alle battaglie del derby. Sarà un po' questa la chiave dell'incontro, per la Lazio: il lavoro che Mauri saprà sostenere al posto del grande dispendio di energie del bosniaco, certo dotato di minor classe ma dalla forza fisica straripante.
Comunque Mauri avrà un ruolo fondamentale a centrocampo, in coppia con Hernanes, e con Ledesma, Matuzalem e Gonzalez formerà un pentagono dotato di classe, di gran possesso di palla e anche, con l'uruguayano, di un bel po' di vigoria fisica per supplire all'assenza di Lulic.
La Lazio è racchiusa per il resto in un binomio Marchetti-Klose che ci può essere invidiato: cannoniere che segna spietatamente, portiere che para nei momenti decisivi, due qualità che fanno una grande squadra. Marchetti sta dimostrando quanto sia ingiusta la preclusione del ct Prandelli nei suoi confronti: è mai possibile che gli preferisca Sirigu e Viviano, ed anche De Sancstis, che non sta certo facendo un grande campionato?
Per la linea difensiva, abbiamo di sicuro Dias, Biava e Diakité, mentre per l'altro ruolo di terzino si dovrà contare sul vecchio ma sempre valido Scaloni e sul bravo Garrido, che sta dando segni di chiara ripresa.
Tutto sommato, una squadra buona Reja riuscirà a metterla su. Ma ci vorrà cuore, grande cuore, e umiltà, profonda umiltà, per mettere a sedere ancora una volta l'ambiziosa Roma di Luis Enrique.
martedì 28 febbraio 2012
Pinocchio ancora burattino:20. Orate e triglie
Nuovo commercio, vita nuova! Le orate e le triglie del Pescatore Verde, insieme ad altri pesciolini più modesti,come la sardine e le alici, andarono veramente a ruba sul mercatino. Il pesce odorava di fresco e la gente lo comprava volentieri.
Alle undici il carrettino era stato completamente svuotato, l'incasso era andato bene. Avevano pagato uno scudo e ne avevano incassati tre: l'indomani avrebbero già potuto ripagare il somarello al Pescatore Verde, e fare un nuovo rifornimento di pesce fresco.
Si erano già quasi dimenticati della beffa dell'Orso e dello Struzzo, e dei cinque zecchini d'oro perduti. Ma ora dovevano stare sempre con gli occhi bene aperti, perchè di imbroglioni in giro ce ne sono tanti, e tutti pensavano che era facile mettere nel sacco due bambini di nove anni.
Però neanche il mercato del pesce durò a lungo, per Pinocchio, perché, ahimé, già lo stava aspettando una nuova avventura. Ma Lucignolo non volle parteciparvi, e così continuò per tantissimo tempo a recarsi al mercato col somarello Morello a vendere il pesce del buon Pescatore Verde. Metteva i quattrini da parte per quando sarebbe stato vecchio, consegnandoli alla brava comare Chiocciola, che sapeva farli fruttare zecchini d'oro e dare dei buoni consigli a quel bravissimo figliuolo che era diventato Lucignolo.
Pinocchio, invece, non si era scordato delle sue origini di burattino che amava l'avventura, e così ogni tanto ne combinava una delle sue. Questa volta, a tentarlo, fu quel bel mare azzurrissimo che si apriva all'infinito davanti alla grotta del Pescatore Verde.
Alle undici il carrettino era stato completamente svuotato, l'incasso era andato bene. Avevano pagato uno scudo e ne avevano incassati tre: l'indomani avrebbero già potuto ripagare il somarello al Pescatore Verde, e fare un nuovo rifornimento di pesce fresco.
Si erano già quasi dimenticati della beffa dell'Orso e dello Struzzo, e dei cinque zecchini d'oro perduti. Ma ora dovevano stare sempre con gli occhi bene aperti, perchè di imbroglioni in giro ce ne sono tanti, e tutti pensavano che era facile mettere nel sacco due bambini di nove anni.
Però neanche il mercato del pesce durò a lungo, per Pinocchio, perché, ahimé, già lo stava aspettando una nuova avventura. Ma Lucignolo non volle parteciparvi, e così continuò per tantissimo tempo a recarsi al mercato col somarello Morello a vendere il pesce del buon Pescatore Verde. Metteva i quattrini da parte per quando sarebbe stato vecchio, consegnandoli alla brava comare Chiocciola, che sapeva farli fruttare zecchini d'oro e dare dei buoni consigli a quel bravissimo figliuolo che era diventato Lucignolo.
Pinocchio, invece, non si era scordato delle sue origini di burattino che amava l'avventura, e così ogni tanto ne combinava una delle sue. Questa volta, a tentarlo, fu quel bel mare azzurrissimo che si apriva all'infinito davanti alla grotta del Pescatore Verde.
Accettare gli anni che passano
Accettare gli anni che passano non piace a nessuno.
L'accettazione riesce meglio a chi la fa coincidere con la saggezza: si è vissuto di più, si conosce di più, si elimina l'inutile e si guarda a tutto con un po' di filosofia.
L'alchimia di questi e altri elementi traspare dagli occhi, si rivela in un sorriso e alla fine si deposita nelle rughe, rendendole tracce rassicuranti di un cammmino che incuriosisce.
(da un articolo di Rosanna Biffi)
L'accettazione riesce meglio a chi la fa coincidere con la saggezza: si è vissuto di più, si conosce di più, si elimina l'inutile e si guarda a tutto con un po' di filosofia.
L'alchimia di questi e altri elementi traspare dagli occhi, si rivela in un sorriso e alla fine si deposita nelle rughe, rendendole tracce rassicuranti di un cammmino che incuriosisce.
(da un articolo di Rosanna Biffi)
Subiaco e Cassino: San Benedetto e l'Europa
Sabato prossimo 3 marzo comincia il Mese Benedettino, il mese internazionale per l'Europa che ha in San Benedetto il suo patrono.
Le nostre città di Subiaco e di Cassino, insieme a Norcia dove San Benedetto nacque 1500 anni fa, sono i fari di una luce di civiltà che ha dato un primato assoluto al nostro continente come guida al progresso umano. Benedetto, dallo Speco di Subiaco al monastero di Montecassino, ha mostrato all'Europa la via da seguire.
La fiaccola benedettina quest'anno verrà accesa a La Valletta, capitale di Malta (ogni anno una capitale europea diversa: ognuna fa la sua parte) alla presenza del primo ministro Lawrence Gozzi. Partecipano le Regioni Lazio e Umbria, e i primi cittadini di Subiaco, Francesco Pelliccia, di Cassino, Giuseppe Golini Petrarcone, e di Norcia, Giampaolo Stefanelli, accenderanno la fiaccola e daranno inizio alle celebrazioni. Partecipa anche il sindaco di Rojate, paese coinvolto nella storia benedettina.
La fiaccola benedettina sarà portata, partendo da Malta, dal Gruppo Marciatori Simbruini, e si presenterà a Roma il 14 marzo, quando verrà benedetta nella Sala Nervi in Vaticano da papa Benedetto XVI, particolarmente legato al santo di Subiaco.
Dal 18 al 25 marzo la città di Subiaco diventerà il centro delle ultime iniziative. Sarà inaugurato il percorso trekking "Il cammino delle Abbazie da Subiaco a Montecassino", che ripercorrerà il viaggio da Subiaco a Montecassino che San Benedetto fece nel 529 d.c.
Il 21, 24 e 25 marzo vi saranno importanti manifestazioni commerciali e turistiche, con la grande Fiera del 21 marzo.
Le nostre città di Subiaco e di Cassino, insieme a Norcia dove San Benedetto nacque 1500 anni fa, sono i fari di una luce di civiltà che ha dato un primato assoluto al nostro continente come guida al progresso umano. Benedetto, dallo Speco di Subiaco al monastero di Montecassino, ha mostrato all'Europa la via da seguire.
La fiaccola benedettina quest'anno verrà accesa a La Valletta, capitale di Malta (ogni anno una capitale europea diversa: ognuna fa la sua parte) alla presenza del primo ministro Lawrence Gozzi. Partecipano le Regioni Lazio e Umbria, e i primi cittadini di Subiaco, Francesco Pelliccia, di Cassino, Giuseppe Golini Petrarcone, e di Norcia, Giampaolo Stefanelli, accenderanno la fiaccola e daranno inizio alle celebrazioni. Partecipa anche il sindaco di Rojate, paese coinvolto nella storia benedettina.
La fiaccola benedettina sarà portata, partendo da Malta, dal Gruppo Marciatori Simbruini, e si presenterà a Roma il 14 marzo, quando verrà benedetta nella Sala Nervi in Vaticano da papa Benedetto XVI, particolarmente legato al santo di Subiaco.
Dal 18 al 25 marzo la città di Subiaco diventerà il centro delle ultime iniziative. Sarà inaugurato il percorso trekking "Il cammino delle Abbazie da Subiaco a Montecassino", che ripercorrerà il viaggio da Subiaco a Montecassino che San Benedetto fece nel 529 d.c.
Il 21, 24 e 25 marzo vi saranno importanti manifestazioni commerciali e turistiche, con la grande Fiera del 21 marzo.
Hernanes-Klose un duo mondiale
Abbiamo ammirato un duo di valore mondiale, domenica sera in Lazio-Fiorentina: il momento clou è stato quel passaggio illuminante di Hernanes concluso nel gol magistrale di Klose.
Non per nulla i due giocatori sono rispettivamente al top anche delle loro nazionali: Anderson Hernanes nel Brasile pentacampione del mondo, Miro Klose nella squadra nazionale tedesca, anch'essa una potenza del calcio mondiale.
La Lazio ha avuto la fortuna di poter assemblare insieme il giovane campione brasiliano e il vecchio fuoriclasse tedesco, in un duo formidabile che può portare la squadra molto lontano in questa primavera che tante promesse sembra voler favorire in casa biancoceleste.
Ma ci sono altri due nomi più umili, in casa Lazio, che stanno per mettere foglioline fresche su un tronco d'albero che sembrava colpito da un fulmine. Stiamo parlando di Stefano Mauri e di Javier Garrido, due uomini che Reja ha avuto la pazienza di aspettare e che ora sembrano in procinto di mantenere vecchie promesse. Mauri si è ripreso in pieno sul piano fisico, ed ora potrà cominciare a riprendere quota, aspirando anche lui alla maglia della nazionale azzurra alla quale la scorsa stagione era arrivato a furia di gol, assist e belle prestazioni. Quanto a Garrido, proprio quando sembrava definitivamente perduto ha dato all'improvviso segnali di vita nuova, come quella clamorosa traversa colpita con un gran tiro al volo contro la Fiorentina, accompagnata da una prestazione attenta e concreta, che lo ripropone fra i posssibili difensori titolari in questo delicato finale di stagione. Un altro nome in via di ricostruzione, come spesso accade a chi sa aspettare con umiltà e pazienza. Reja è stato sempre in grado di cogliere questi fermenti inaspettati di ripresa tra i suoi giocatori di rincalzo.
E la nave della Lazio va, ha cominciato a riprendere il largo con sicurezza, con Reja saldamente al timone. Questo trio di teste calde, Lotito-Tare-Reja, alla fin fine ci piace anche per quelle scenate da brividi che sono capaci di mettere in campo. Ma alla fine, come dice Zoff, sono sempre pronti a ritrovare una salda amicizia.
Non per nulla i due giocatori sono rispettivamente al top anche delle loro nazionali: Anderson Hernanes nel Brasile pentacampione del mondo, Miro Klose nella squadra nazionale tedesca, anch'essa una potenza del calcio mondiale.
La Lazio ha avuto la fortuna di poter assemblare insieme il giovane campione brasiliano e il vecchio fuoriclasse tedesco, in un duo formidabile che può portare la squadra molto lontano in questa primavera che tante promesse sembra voler favorire in casa biancoceleste.
Ma ci sono altri due nomi più umili, in casa Lazio, che stanno per mettere foglioline fresche su un tronco d'albero che sembrava colpito da un fulmine. Stiamo parlando di Stefano Mauri e di Javier Garrido, due uomini che Reja ha avuto la pazienza di aspettare e che ora sembrano in procinto di mantenere vecchie promesse. Mauri si è ripreso in pieno sul piano fisico, ed ora potrà cominciare a riprendere quota, aspirando anche lui alla maglia della nazionale azzurra alla quale la scorsa stagione era arrivato a furia di gol, assist e belle prestazioni. Quanto a Garrido, proprio quando sembrava definitivamente perduto ha dato all'improvviso segnali di vita nuova, come quella clamorosa traversa colpita con un gran tiro al volo contro la Fiorentina, accompagnata da una prestazione attenta e concreta, che lo ripropone fra i posssibili difensori titolari in questo delicato finale di stagione. Un altro nome in via di ricostruzione, come spesso accade a chi sa aspettare con umiltà e pazienza. Reja è stato sempre in grado di cogliere questi fermenti inaspettati di ripresa tra i suoi giocatori di rincalzo.
E la nave della Lazio va, ha cominciato a riprendere il largo con sicurezza, con Reja saldamente al timone. Questo trio di teste calde, Lotito-Tare-Reja, alla fin fine ci piace anche per quelle scenate da brividi che sono capaci di mettere in campo. Ma alla fine, come dice Zoff, sono sempre pronti a ritrovare una salda amicizia.
lunedì 27 febbraio 2012
Luce di primavera
Sento venir verso di me
la vita nella sua giovinezza,
sento sfiorarmi la carezza
delle sue mani di sole.
Tutto che morde in fondo al cuore
dà solo un brivido d' amaro:
il sentiero di fronte com'è chiaro,
com'è puro il passo che mi muove!
Ora, così! Così, sempre:
sempre innanzi nitida la via,
sempre più lontana l'agonia
che m'attanagliava di rancore.
Che mi canta dentro, in questa luce,
balsamo a ferite ancora crude?
che mi spinge? ancora che m'illude
che tutto è nuovo, tutto da conquistare?
Forse sei solo ebrezza di primavera,
o luce ch'oggi l'anima m'illumini;
forse ritornerà prima di sera,
sì, tornerà, l'ombra delle inquetudini.
Ma a questa luce il cuore s'è slargato;
mi sento buono, e sento buono il mondo.
Questo sorso di vita è sì profondo
che quasi è eterno...eterno come il sole.
(1954)
la vita nella sua giovinezza,
sento sfiorarmi la carezza
delle sue mani di sole.
Tutto che morde in fondo al cuore
dà solo un brivido d' amaro:
il sentiero di fronte com'è chiaro,
com'è puro il passo che mi muove!
Ora, così! Così, sempre:
sempre innanzi nitida la via,
sempre più lontana l'agonia
che m'attanagliava di rancore.
Che mi canta dentro, in questa luce,
balsamo a ferite ancora crude?
che mi spinge? ancora che m'illude
che tutto è nuovo, tutto da conquistare?
Forse sei solo ebrezza di primavera,
o luce ch'oggi l'anima m'illumini;
forse ritornerà prima di sera,
sì, tornerà, l'ombra delle inquetudini.
Ma a questa luce il cuore s'è slargato;
mi sento buono, e sento buono il mondo.
Questo sorso di vita è sì profondo
che quasi è eterno...eterno come il sole.
(1954)
Un sessantenne irresistibile
Nella classifica dei sessantenni irresistibili il migliore è Jeff Bridges, classe 1949, con rughe ben visibili, capelli ingrigiti, pancetta d'ordinanza. Uno che ha ricevuto il suo primo Oscar due anni fa, pur essendo tra i migliori attori della sua generazione (ricordiamo "Il grande Lebowski"), e che si è presentato a ritirarlo senza passare prima né dal dietologo, né dal chirurgo estetico.
Bridges non ha mai riempito le cronache mondane, è sposato da 34 anni con la stessa donna e ha quell'aria rilassata, scanzonata e riflessiva che spiega già da sola il suo fascino.
Nell'ultimo anno non ha girato film per incidere un disco di musica country, uscito in estate. Una grande passione per la quale si è preso del tempo, coltivandola seriamente.
(da un articolo di Rosanna Biffi)
Bridges non ha mai riempito le cronache mondane, è sposato da 34 anni con la stessa donna e ha quell'aria rilassata, scanzonata e riflessiva che spiega già da sola il suo fascino.
Nell'ultimo anno non ha girato film per incidere un disco di musica country, uscito in estate. Una grande passione per la quale si è preso del tempo, coltivandola seriamente.
(da un articolo di Rosanna Biffi)
Valmontone: dopo Gardaland, ecco Rainbow!
Un ottimo bilancio, quello del primo anno di attività del Parco Magicland Rainbow di Valmontone, come rilevato nel convegno di domenica a Cave organizzato da Turismo Prenestino e Cave in Tour. Hanno partecipato dirigenti del Parco, autorità politiche della Regione e amministratori locali.
Risultanze principali: 1) un milione e trecentomila visitatori, che fanno di Rainbow il secondo parco giochi italiano dopo Gardaland
2) il più grande investimento sul territorio dal dopoguerra
3) dal 16 aprile inizia una campagna di pubblicizzazione su Italia 1, la rete dei bambini
4) il 31 marzo sarà inaugurata in modo suggestivo la nuova stagione
5) nel parco ci sarà una promozione permanente della Città di Cave realizzata da Cave in Tour con iniziative folk, enogastronomiche, artistiche e culturali
6) posti di lavoro: da un minimo di 250 a un totale di 800: ristoratori, stagisti, camerieri, pizzaioli.
7) attività commerciali di supporto, già in via di espansione
8) Hotel: gli alberghi di zona hanno già realizzato una convenzione di 45 euro per due giorni di presenza e un pernottamento
9) turismo: Magicland pù Outlet hanno già raggiunto un numero di visitatori quasi pari all'afflusso turistico di una grande città d'arte come Firenze.
10) queste cifre sono tutte destinate a crescere nei prossimi anni.
Risultanze principali: 1) un milione e trecentomila visitatori, che fanno di Rainbow il secondo parco giochi italiano dopo Gardaland
2) il più grande investimento sul territorio dal dopoguerra
3) dal 16 aprile inizia una campagna di pubblicizzazione su Italia 1, la rete dei bambini
4) il 31 marzo sarà inaugurata in modo suggestivo la nuova stagione
5) nel parco ci sarà una promozione permanente della Città di Cave realizzata da Cave in Tour con iniziative folk, enogastronomiche, artistiche e culturali
6) posti di lavoro: da un minimo di 250 a un totale di 800: ristoratori, stagisti, camerieri, pizzaioli.
7) attività commerciali di supporto, già in via di espansione
8) Hotel: gli alberghi di zona hanno già realizzato una convenzione di 45 euro per due giorni di presenza e un pernottamento
9) turismo: Magicland pù Outlet hanno già raggiunto un numero di visitatori quasi pari all'afflusso turistico di una grande città d'arte come Firenze.
10) queste cifre sono tutte destinate a crescere nei prossimi anni.
Classifica del girone di ritorno: Lazio capolista
1. Lazio punti 12
2. Atalanta, Catania, Lecce e Napoli punti 11
6. Milan e Palermo punti 10
8. Juventus e Chievo punti 9
10. Roma, Cagliari e Bologna punti 8
13. Udinese, Siena e Genoa punti 7
16. Fiorentina e Parma punti 6
18. Novara punti 5
19. Cesena e Inter punti 1
2. Atalanta, Catania, Lecce e Napoli punti 11
6. Milan e Palermo punti 10
8. Juventus e Chievo punti 9
10. Roma, Cagliari e Bologna punti 8
13. Udinese, Siena e Genoa punti 7
16. Fiorentina e Parma punti 6
18. Novara punti 5
19. Cesena e Inter punti 1
Girone di ritorno: la Lazio è la più forte!
La Lazio in crisi? Niente affatto. Nelle sei partite del girone di ritorno ha conquistato 12 punti, con una media di 2 punti a partita. E' vero che ha perso a Genova e a Palermo, ma ha vinto sul terreno del Chievo, ha battuto il Milan, Il Cesena e la Fiorentina, quarta vittoria casalinga consecutiva avendo in precedenza sconfitto anche l'Atalanta.
Da squadra tipicamente di trasferta, la Lazio ultimamente si è trasformata in squadra casalinga, e questo è molto importante per mantenere una media alta, perchè poi basta vincere ogni tanto una partita anche in trasferta per tenere la media scudetto, tre punti in casa e uno fuori.
Nelle sei partite del girone di ritorno la Lazio ha rimontato due punti al Milan, tre alla Juventus , quattro alla Roma e ben 5 all'Udinese. Se dunque la Lazio era una squadra in crisi, vuol dire che le altre erano più in crisi di lei.
La caratteristica della squadra di Reja è quella tipica della cacciatrice di 3 punti: allergia ai pareggi che non muovono quasi per niente la classifica; qualche sconfitta non arreca poi gravi danni se è seguita da due vittorie, perchè vogliono dire sei punti in tre partite, cioè esattamente la media scudetto.
Allo scudetto, la squadra di Klose ed Hernanes non punta davvero, ma alla Champions ci può pensare e come, anzi ci deve pensare, perchè l'Udinese ogni tanto ha anche lei i suoi momenti no. Alla Lazio, delle ultime tredici partite, ne toccano sette all'Olimpico e sei fuori, e se tenesse questa media, derby comopreso, otterrebbe la bellezza di altri 27 punti, 21 in casa e 6 fuori, chiudendo il campionato a quota 72, che sarebbe garanzia di terzo posto.
E' una cifra che la squadra di Reja può totalizzare. Alla faccia dei gufi che la volevano in crisi.
Da squadra tipicamente di trasferta, la Lazio ultimamente si è trasformata in squadra casalinga, e questo è molto importante per mantenere una media alta, perchè poi basta vincere ogni tanto una partita anche in trasferta per tenere la media scudetto, tre punti in casa e uno fuori.
Nelle sei partite del girone di ritorno la Lazio ha rimontato due punti al Milan, tre alla Juventus , quattro alla Roma e ben 5 all'Udinese. Se dunque la Lazio era una squadra in crisi, vuol dire che le altre erano più in crisi di lei.
La caratteristica della squadra di Reja è quella tipica della cacciatrice di 3 punti: allergia ai pareggi che non muovono quasi per niente la classifica; qualche sconfitta non arreca poi gravi danni se è seguita da due vittorie, perchè vogliono dire sei punti in tre partite, cioè esattamente la media scudetto.
Allo scudetto, la squadra di Klose ed Hernanes non punta davvero, ma alla Champions ci può pensare e come, anzi ci deve pensare, perchè l'Udinese ogni tanto ha anche lei i suoi momenti no. Alla Lazio, delle ultime tredici partite, ne toccano sette all'Olimpico e sei fuori, e se tenesse questa media, derby comopreso, otterrebbe la bellezza di altri 27 punti, 21 in casa e 6 fuori, chiudendo il campionato a quota 72, che sarebbe garanzia di terzo posto.
E' una cifra che la squadra di Reja può totalizzare. Alla faccia dei gufi che la volevano in crisi.
domenica 26 febbraio 2012
Klose segna, Marchetti difende: tre punti d'oro per la Lazio
La Lazio ha compiuto il miracolo della volontà. Un meraviglioso gol del solito Klose al 35' su brillante spunto di Hernanes permette ai biancocelesti di assicurarsi i tre punti contro l'insidiosa Fiorentina, che specialmente nel secondo tempo, dopo l'ingresso in campo di Cerci al posto di uno spento Ljajc, ha impegnato a fondo la rabberciata difesa laziale. E qui è venuta fuori la classe di Federico Marchetti, che ha detto no in almeno tre occasioni e salvato la situazione.
La Lazio ha anche colpito una traversa con Garrido appena tre minuti dopo il gol, ed ha avuto altre due occasioni con uno strepitoso Klose al 16' della ripresa e con il suo sostituto Kozak, entrato a dieci minuti dalla fine, che per poco non andava a segno proprio in chiusura di partita, al 93'.
Si può dire, dunque, che la Lazio, malconcia e stordita dalle polemiche, ha meritato questa vittoria, che le permette di mantenere il terzo posto a quota 45 alla pari con l'Udinese vittoriosa a Bologna.
Un nuovo infortunio ha colpito Lulic, che dopo mezz'ora di gioco ha dovuto lasciare il posto a Candreva, anche Garrido è dovuto uscire, sostituito da Zauri a inizio ripresa.
Vedremo domani mattina se questo successo è riuscito veramente a salvare il posto a Edy Reja, o se veramente Lotito intende affidare la guida della squadra al duo Zola-Casiraghi, come è trapelato ieri pomeriggio. Sarebbe una mossa rischiosa, da rinviare chiaramente a giugno se proprio non si vuole confermare il vecchio zio Edy, il quale ha mantenuto intatta la possibilità di conquistare un posto per la Champions League.
Siamo alla vigilia del derby. Anche questo dovrebbe spingere la dirigenza lkaziale alla prudenza e ala saggezza: Una mossa fuori tempo potrebbe rovinare la situazione, che ormai ci lascia con sole tredici partite secche da giocare, di cui soltanto sei lontano dallo stadio Olimpico tornato amico grazie anche all'aquila Olimpoia, alla quale Klose ha dedicato il suo tredicesimo gol indicandola col dito mentre stazionava sul tetto della tribuna come se stesse seguendo le vicende del gioco.
La Lazio ha anche colpito una traversa con Garrido appena tre minuti dopo il gol, ed ha avuto altre due occasioni con uno strepitoso Klose al 16' della ripresa e con il suo sostituto Kozak, entrato a dieci minuti dalla fine, che per poco non andava a segno proprio in chiusura di partita, al 93'.
Si può dire, dunque, che la Lazio, malconcia e stordita dalle polemiche, ha meritato questa vittoria, che le permette di mantenere il terzo posto a quota 45 alla pari con l'Udinese vittoriosa a Bologna.
Un nuovo infortunio ha colpito Lulic, che dopo mezz'ora di gioco ha dovuto lasciare il posto a Candreva, anche Garrido è dovuto uscire, sostituito da Zauri a inizio ripresa.
Vedremo domani mattina se questo successo è riuscito veramente a salvare il posto a Edy Reja, o se veramente Lotito intende affidare la guida della squadra al duo Zola-Casiraghi, come è trapelato ieri pomeriggio. Sarebbe una mossa rischiosa, da rinviare chiaramente a giugno se proprio non si vuole confermare il vecchio zio Edy, il quale ha mantenuto intatta la possibilità di conquistare un posto per la Champions League.
Siamo alla vigilia del derby. Anche questo dovrebbe spingere la dirigenza lkaziale alla prudenza e ala saggezza: Una mossa fuori tempo potrebbe rovinare la situazione, che ormai ci lascia con sole tredici partite secche da giocare, di cui soltanto sei lontano dallo stadio Olimpico tornato amico grazie anche all'aquila Olimpoia, alla quale Klose ha dedicato il suo tredicesimo gol indicandola col dito mentre stazionava sul tetto della tribuna come se stesse seguendo le vicende del gioco.
Pinocchio ancora burattino: 18. Dal Pescatore Verde
Era una bella mattinata di prima estate, quando Pinocchio e Lucignolo si ritrovarono per andare a cercare il Pescatore Verde.
La grotta del Pescatore era a mezzo chilometro dalla villa della Fata turchina. La spiaggia era ancora deserta, e i due bambini arrivarono presto.
Videro il Pescatore Verde affaccendato fuori dalla sua grotta, dalla quale usciva un filo di fumo. Pinocchio riconobbe subito il pescatore dalla sua ultima avventura: ripescato in mare da quella enorme rete insieme a tanti pesci, il burattino aveva rischiato di fare una brutta fine. Perciò si accostò con un atteggiamento di grande prudenza, e disse: - Pescatore, ti ricordi di quando mi infarinasti e stavi per friggermi in padella? Mi salvò solo l'arrivo di un cane...-
- Eri tu quel maledetto pesce di legno? Io stavo già per addentarti, incuriosito da quello strano aspetto. Perché ora ritorni da me e sei diventato un bambino? -
Lucignolo stava zitto da una parte, impressionato da quel gigantesco pescatore dal dorso nudo, con la sua lunga barba verdognola e un paio di calzonacci neri tutti sfilacciati.
Ma Pinocchio sembrava non avere affatto paura e stava dicendo: - Ci manda la Fata dai capelli turchini, e più precisamente la sua domestica comare Chiocciola. Dice che puoi affittarci la tua barca, o che almeno puoi consegnarci tutti i giorni un bel po' di pesci da portare al mercato. E' vero? -
Il pescatore sembrava un po' sorpreso e sbalordito. - E' proprio vero. Non riesco a smaltire tutto il pesce che vado pescando ogni giorno, e sono costretto anche a rigettarlo al mare lasciandone un po' anche ai cani e ai gatti. Una trentina di chili al giorno ve li potrei benissimo vendere. Ma dove li mettete? -
P.S. Per una inavvertenza, il capitolo 19 di "Pinocchio ancora burattino" è stato pubblicato il 19 marzo 2012, subito dopo il capitolo 27. Scusateci per l'errore.
La grotta del Pescatore era a mezzo chilometro dalla villa della Fata turchina. La spiaggia era ancora deserta, e i due bambini arrivarono presto.
Videro il Pescatore Verde affaccendato fuori dalla sua grotta, dalla quale usciva un filo di fumo. Pinocchio riconobbe subito il pescatore dalla sua ultima avventura: ripescato in mare da quella enorme rete insieme a tanti pesci, il burattino aveva rischiato di fare una brutta fine. Perciò si accostò con un atteggiamento di grande prudenza, e disse: - Pescatore, ti ricordi di quando mi infarinasti e stavi per friggermi in padella? Mi salvò solo l'arrivo di un cane...-
- Eri tu quel maledetto pesce di legno? Io stavo già per addentarti, incuriosito da quello strano aspetto. Perché ora ritorni da me e sei diventato un bambino? -
Lucignolo stava zitto da una parte, impressionato da quel gigantesco pescatore dal dorso nudo, con la sua lunga barba verdognola e un paio di calzonacci neri tutti sfilacciati.
Ma Pinocchio sembrava non avere affatto paura e stava dicendo: - Ci manda la Fata dai capelli turchini, e più precisamente la sua domestica comare Chiocciola. Dice che puoi affittarci la tua barca, o che almeno puoi consegnarci tutti i giorni un bel po' di pesci da portare al mercato. E' vero? -
Il pescatore sembrava un po' sorpreso e sbalordito. - E' proprio vero. Non riesco a smaltire tutto il pesce che vado pescando ogni giorno, e sono costretto anche a rigettarlo al mare lasciandone un po' anche ai cani e ai gatti. Una trentina di chili al giorno ve li potrei benissimo vendere. Ma dove li mettete? -
P.S. Per una inavvertenza, il capitolo 19 di "Pinocchio ancora burattino" è stato pubblicato il 19 marzo 2012, subito dopo il capitolo 27. Scusateci per l'errore.
Il fascino della maturità non è democratico
Il fascino dei personaggi maturi non si acquista in profumeria né in boutique. Non è democratico: o si ha o non si ha. Però è lui a decidere se le nostre rughe sono belle.
Guardiamo pure gli attori di cinema. Quasi sempre bellissimi da giovani, sono già favoriti in partenza per invecchiare meglio degli altri. Pochissimi però riescono ad avere anche belle rughe.
Consideriamo soltanto i campioni nella gestione della ruga: in decenni recenti, il migliore è stato Sean Connery, oggi ottantunenne. Nel 1995, quando a 65 anni interpretò re Artù ne "Il primo cavaliere", molte spettatrici non capirono come potesse Ginevra-Julia Ormond preferirgli il pur fascinoso Lancillotto-Richard Gere di 30 anni più giovane.
(da un articolo di Rosanna Biffi)
Guardiamo pure gli attori di cinema. Quasi sempre bellissimi da giovani, sono già favoriti in partenza per invecchiare meglio degli altri. Pochissimi però riescono ad avere anche belle rughe.
Consideriamo soltanto i campioni nella gestione della ruga: in decenni recenti, il migliore è stato Sean Connery, oggi ottantunenne. Nel 1995, quando a 65 anni interpretò re Artù ne "Il primo cavaliere", molte spettatrici non capirono come potesse Ginevra-Julia Ormond preferirgli il pur fascinoso Lancillotto-Richard Gere di 30 anni più giovane.
(da un articolo di Rosanna Biffi)
Le donne del Lazio sanno fare meglio degli uomini
Il presidente del consiglio regionale del Lazio Mario Abbruzzese, intervenendo al convegno "150 anni: prosegue il cammino delle donne" al Tempio di Adriano di Roma, ha affermato che le donne del Lazio e dell'Italia centrale hanno saputo vincere le resistenze di una tradizione maschile che le ostacolava, ed hanno raggiunto traguardi importanti sapendo fare meglio degli uomini nel campo lavorativo, imprenditoriale, sociale e politico.
Le imprese "in rosa", ha affermato Abbruzzese, continuano a crescere a un ritmo superiore a quello medio dell'imprenditoria nazionale. E' un fenomeno che autorevoli economisti riconoscono anche in campo mondiale, sintetizzandolo nel termine Womeconomics.
La Consulta Femminile del Lazio, che ha organizzato il convegno, esiste dal 1976, ed ha sempre portato un importante contributo alla crescita del welfare.
Le imprese "in rosa", ha affermato Abbruzzese, continuano a crescere a un ritmo superiore a quello medio dell'imprenditoria nazionale. E' un fenomeno che autorevoli economisti riconoscono anche in campo mondiale, sintetizzandolo nel termine Womeconomics.
La Consulta Femminile del Lazio, che ha organizzato il convegno, esiste dal 1976, ed ha sempre portato un importante contributo alla crescita del welfare.
Con Lazio-Fiorentina si conclude una settimana di passione
Noi laziali siamo fatti così. Mettiamo su delle commedie alla Pirandello. "Uno, nesssuno e centomila": dove Uno è il nostro credo, Nessuno è l'acquisto di gennaio, e Centomila sono le bestemmie dei tifosi contro tutta questa storia.
Per fortuna, conclusa come tutti desideravamo: niente De Canio, niente Zola, niente Bollini, niente Simone Inzaghi e Crialesi: Reja resta al suo posto, come se niente fosse stato, e promette anzi di restarci anche per il prossimo campionato perché è convinto di guadagnarsi un posto in Champions League.
Bisogna battere la Fiorentina: tre punti di platino per un posto in cielo. Milan e Juventus hanno pareggiato, il risultato che i laziali aspettavano; l'Inter può benissimo strappare un punto a Napoli; Udinese e Roma vedranno un po' di streghe sui campi rispettivamente di Bologna e di Bergamo, campi per niente morbidi. Tutto congiura a favore della Lazio, se la Lazio riuscirà ad essere se stessa, cioè una squadra folle e imprevedibile, capace di venir fuori proprio nelle occasioni più sconquassate.
Solo noi sappiamo metter su commedie del genere, con personaggi così divertenti come sanno essere Edy Reja, Claudio Lotito e Igli Tare. E magari la commedia finisce pure bene, con risate e applausi di tutta la platea.
Olimpia, sul trespolo, dopo aver compiuto il suo triplice volo, resta a guardare. E dice: ma guarda un po' con che matti mi tocca far da giullare!
Per fortuna, conclusa come tutti desideravamo: niente De Canio, niente Zola, niente Bollini, niente Simone Inzaghi e Crialesi: Reja resta al suo posto, come se niente fosse stato, e promette anzi di restarci anche per il prossimo campionato perché è convinto di guadagnarsi un posto in Champions League.
Bisogna battere la Fiorentina: tre punti di platino per un posto in cielo. Milan e Juventus hanno pareggiato, il risultato che i laziali aspettavano; l'Inter può benissimo strappare un punto a Napoli; Udinese e Roma vedranno un po' di streghe sui campi rispettivamente di Bologna e di Bergamo, campi per niente morbidi. Tutto congiura a favore della Lazio, se la Lazio riuscirà ad essere se stessa, cioè una squadra folle e imprevedibile, capace di venir fuori proprio nelle occasioni più sconquassate.
Solo noi sappiamo metter su commedie del genere, con personaggi così divertenti come sanno essere Edy Reja, Claudio Lotito e Igli Tare. E magari la commedia finisce pure bene, con risate e applausi di tutta la platea.
Olimpia, sul trespolo, dopo aver compiuto il suo triplice volo, resta a guardare. E dice: ma guarda un po' con che matti mi tocca far da giullare!
sabato 25 febbraio 2012
Reja resta: pace fatta con Lotito
Tutto è bene quel che finisce bene: stasera, al termine di un incontro chiarificatore con il presidente Claudio Lotito, Edoardo Reja ha dichiarato di restare al timone della squadra biancoceleste, e la sua intenzione di fare tutto il possibile per portarla alla conquista di un posto nella Champions League.
La querelle Reja-Tare-Lotito si è trascinata per tutta la settimana, ha portato al tentativo della Lazio di trovare un sostituto di Reja prima con De Canio poi con Zola. Finalmente è prevalso il buon senso, da una parte e dall'altra: Tare non si intrometterà più in questioni tecniche, limitandosi al suo ruolo di dirigente e basta.
Tutto in ordine, dunque, e domani sera contro la Fiorentina la Lazio cercherà in tutti i modi di conquistare quei tre punti che le garantirebbero la conferma del prestigioso terzo posto e soprattutto una definitiva "ripartenza" fino al termine della stagione. Rientra Klose, e Lulic lavorerà al suo fianco, sospinti entrambi da Hernanes, con la mediana Gonzales-Ledesma-Mauri e una difesa che potrà contare sul recupero di Biava e sul rientro di Marchetti.
La querelle Reja-Tare-Lotito si è trascinata per tutta la settimana, ha portato al tentativo della Lazio di trovare un sostituto di Reja prima con De Canio poi con Zola. Finalmente è prevalso il buon senso, da una parte e dall'altra: Tare non si intrometterà più in questioni tecniche, limitandosi al suo ruolo di dirigente e basta.
Tutto in ordine, dunque, e domani sera contro la Fiorentina la Lazio cercherà in tutti i modi di conquistare quei tre punti che le garantirebbero la conferma del prestigioso terzo posto e soprattutto una definitiva "ripartenza" fino al termine della stagione. Rientra Klose, e Lulic lavorerà al suo fianco, sospinti entrambi da Hernanes, con la mediana Gonzales-Ledesma-Mauri e una difesa che potrà contare sul recupero di Biava e sul rientro di Marchetti.
Rughe
Sulle tue labbra
vorrei veder brillar, fresco, un sorriso.
Ma non ti è dato, e invano
celi la piega amara della bocca
in quello scintillare d'occhi insano.
Le labbra, tese nello sforzo immane
di mostrar solo pace e gioia agli altri,
smascheran, nella morsa aspra dei denti,
tutto lo spasmo della tua miseria.
Non puoi sorridere. Nel tuo sguardo mite,
mite e slavato, c'è già l'abbandono,
il supino acquetarsi dell'ignavia.
Il battito flaccido del sangue
ti sparge le membra di veleno
che gli altri, in questo solo munifici,
t'iniettano, con la bassezza maligna
della loro superorità, o con l'invidia
grande nella loro nullità.
Ti fosse di conforto, almeno, il pianto!
Il veleno ha essiccato già la fonte
delle lagrime buone: di veleno
sa la goccia restia che ti tormenta
sulla piega riarsa della bocca.
E quella luce, a illuminarti gli occhi
per un istante! Quella luce strana!
(1953)
vorrei veder brillar, fresco, un sorriso.
Ma non ti è dato, e invano
celi la piega amara della bocca
in quello scintillare d'occhi insano.
Le labbra, tese nello sforzo immane
di mostrar solo pace e gioia agli altri,
smascheran, nella morsa aspra dei denti,
tutto lo spasmo della tua miseria.
Non puoi sorridere. Nel tuo sguardo mite,
mite e slavato, c'è già l'abbandono,
il supino acquetarsi dell'ignavia.
Il battito flaccido del sangue
ti sparge le membra di veleno
che gli altri, in questo solo munifici,
t'iniettano, con la bassezza maligna
della loro superorità, o con l'invidia
grande nella loro nullità.
Ti fosse di conforto, almeno, il pianto!
Il veleno ha essiccato già la fonte
delle lagrime buone: di veleno
sa la goccia restia che ti tormenta
sulla piega riarsa della bocca.
E quella luce, a illuminarti gli occhi
per un istante! Quella luce strana!
(1953)
Il fascino delle rughe
Le rughe sono belle? Dipende da chi le ha. Gli anni sono una livella che, passando e ripassando, appiana le differenze tra belli e non.
Si può essere ancora belli a sessant'anni ? Sicuramente sì. Ma se per bellezza si intende la perfezione giovanile, allora la sconfitta è totale.
Dopo i quaranta (perché ormai tutti rimaniamo giovanili più a lungo), tra le rughette intorno agli occhi e gli accenni di cellulite si inserisce il fascino, un riempitivo naturale dei segni della pelle. Quegli aspetti della personalità che si acquisiscono solo avendo vissuto, imparato e metabolizzato gli anni in modo del tutto personale.
(da un articolo di Rosanna Biffi)
Si può essere ancora belli a sessant'anni ? Sicuramente sì. Ma se per bellezza si intende la perfezione giovanile, allora la sconfitta è totale.
Dopo i quaranta (perché ormai tutti rimaniamo giovanili più a lungo), tra le rughette intorno agli occhi e gli accenni di cellulite si inserisce il fascino, un riempitivo naturale dei segni della pelle. Quegli aspetti della personalità che si acquisiscono solo avendo vissuto, imparato e metabolizzato gli anni in modo del tutto personale.
(da un articolo di Rosanna Biffi)
Beccata in Svizzera la postina di Castel San Pietro
E' finito il volo di Daniela Paponetti, la famosa postina di Castel San Pietro Romano, anni 57, residente a Zagarolo, fuggita dopo aver fatto sparire quattro milioni di euro sottratti ai pensionati e ai risparmiatori del piccolo centro prenestino.
La donna, originaria dell'Aquila, è stata arrestata nel Cantone dei Grigioni, a Samnaun, il paradiso dei contrabbandieri nel triangolo di confine tra Svizzera, Italia e Austria. La cattura è stata il frutto di un'attiva collaborazione tra i carabinieri di Palestrina, la Procura della Repubblica di Tivoli, l'Interpol e la polizia svizzera.
Erano 15 anni che la postina lavorava nel piccolo paese presso Palestrina, godendo della generale fiducia . Con abile trucchetti contabili era riuscita ad accumulare una cifra consistente, fino al momento in cui si è resa conto di essere stata scoperta. Era il 5 maggio del 2011, e approfittando della sosta del sabato aveva preso il volo gettando lo scompiglio nel paese e finendo perfino nella trasmissione "Chi l'ha visto?".
La latitanza è durata più di nove mesi, ma la polizia era da tempo sulle sue tracce. Ora dovrà far fronte alla denuncia di truffa e peculato, e al risarcimento dei danni procurati a sessanta risparmiatori, fra cui lo stesso sindaco di Castel San Pietro, paese famoso perché vi fu girato interamente il film "Pane, amore e fantasia".
La donna, originaria dell'Aquila, è stata arrestata nel Cantone dei Grigioni, a Samnaun, il paradiso dei contrabbandieri nel triangolo di confine tra Svizzera, Italia e Austria. La cattura è stata il frutto di un'attiva collaborazione tra i carabinieri di Palestrina, la Procura della Repubblica di Tivoli, l'Interpol e la polizia svizzera.
Erano 15 anni che la postina lavorava nel piccolo paese presso Palestrina, godendo della generale fiducia . Con abile trucchetti contabili era riuscita ad accumulare una cifra consistente, fino al momento in cui si è resa conto di essere stata scoperta. Era il 5 maggio del 2011, e approfittando della sosta del sabato aveva preso il volo gettando lo scompiglio nel paese e finendo perfino nella trasmissione "Chi l'ha visto?".
La latitanza è durata più di nove mesi, ma la polizia era da tempo sulle sue tracce. Ora dovrà far fronte alla denuncia di truffa e peculato, e al risarcimento dei danni procurati a sessanta risparmiatori, fra cui lo stesso sindaco di Castel San Pietro, paese famoso perché vi fu girato interamente il film "Pane, amore e fantasia".
Se Reja salta, arriva Luigi De Canio
E' sempre più probabile che Edy Reja lasci la Lazio: Lotito si è praticamente accordato con Luigi De Canio, l'allenatore che l'anno scorso salvò il Lecce dalla retrocessione proprio come ora sta facendo Serse Cosmi. Se Reja insiste nelle sue posizioni, in giornata arriva De Canio.
Insanabile la rottura tra Reja e Igli Tare. Tra i due è esplosa una vera e propria guerra, e Reja non tollera la presenza negli spogliatoi del dirigente albanese, sia per le promesse fallite della campagna acquisti di gennaio, sia per certe intromissioni tecniche che hanno intralciato il lavoro dell'allenatore in queste ultime settimane.
Per restare, Reja ha chiesto l'allontanamento di Tare, e per Lotito sarebbe un boccone amaro da mandar giù, perchè in pratica Tare rappresenta le posizioni del presidente e non certo quelle del tecnico. E' uno scontro in terza persona che non riguarda affatto il rinnovo del contratto per il prossimo anno, cosa che Reja usa fare solo a fine stagione in base ai risultati ottenuti.
Dispiace che in tutto ciò ci vada di mezzo la Lazio e la sua tranquillità, alla vigilia di una partita così importante come quella con la Fiorentina, vincendo la quale la Lazio potrebbe consolidare in modo concreto il suo terzo posto, visto che l'Udinese ha in programma la dura trasferta di Bologna, la Roma è impegnata a Bergamo, il Napoli riceve l'Inter e c'è il grande scontro Milan-Juventus. Sarebbe da criminali, per l'avvenire della Lazio, giocarsi così un'occasione fondamentale.
Insanabile la rottura tra Reja e Igli Tare. Tra i due è esplosa una vera e propria guerra, e Reja non tollera la presenza negli spogliatoi del dirigente albanese, sia per le promesse fallite della campagna acquisti di gennaio, sia per certe intromissioni tecniche che hanno intralciato il lavoro dell'allenatore in queste ultime settimane.
Per restare, Reja ha chiesto l'allontanamento di Tare, e per Lotito sarebbe un boccone amaro da mandar giù, perchè in pratica Tare rappresenta le posizioni del presidente e non certo quelle del tecnico. E' uno scontro in terza persona che non riguarda affatto il rinnovo del contratto per il prossimo anno, cosa che Reja usa fare solo a fine stagione in base ai risultati ottenuti.
Dispiace che in tutto ciò ci vada di mezzo la Lazio e la sua tranquillità, alla vigilia di una partita così importante come quella con la Fiorentina, vincendo la quale la Lazio potrebbe consolidare in modo concreto il suo terzo posto, visto che l'Udinese ha in programma la dura trasferta di Bologna, la Roma è impegnata a Bergamo, il Napoli riceve l'Inter e c'è il grande scontro Milan-Juventus. Sarebbe da criminali, per l'avvenire della Lazio, giocarsi così un'occasione fondamentale.
venerdì 24 febbraio 2012
Piccole Storie di Animali su Pileum.blogspot.com
Sul bellissimo Pileum.blogspot.com di Antonio Iadicicco potete leggere in modo integrale tutte le 81 "Piccole storie di animali" di Luigi Jadicicco, che fra alcuni giorni sarà possibile trovare anche in normale edizione stampata, e che stanno incontrando un particolare interesse da parte dei lettori.
Pinocchio ancora burattino: 17. Comare Chiocciola consola Pinocchio
- Dove si va, adesso? - disse Pinocchio sconsolato. - Dal mio babbo Geppetto non ho proprio il coraggio. Pensare che mi stimava così tanto, che credeva di essere diventato ricco anche lui! Troppa delusione, troppa delusione! -
Lucignolo disse: - Si va dalla comare Chiocciola. Non è cattiva, in fondo. E' stata lei che mi ha procurato i cinque zecchini d'oro. Oh, se non li avessi mai cambiati, i miei scudi! Mi sembravano troppo pesanti, trecento scudi, ma quei bricconi non me li avrebbero mai potuti rubare -
E giù lagrimoni grossi così. Col carrettino ciondoloni, rientrarono pian piano a casa della Fata dai capelli turchini. Per fortuna Lucignolo aveva la chiave, perché altrimenti comare Chiocciola avrebbe impiegato due ore per venire ad aprire.
Invece comare Chiocciola era lì sulla porta e sembrava che li stesse aspettando.
- Oh, bambini, ma cosa avete? - disse con voce lenta lenta. - Perché quest'aria così sconsolata? -
Lucignolo raccontò tutto, e madama Chiocciola non sembrava credere a tanta cattiveria e malizia.
- Mi avevate detto che erano due bravi animali, generosi e precisi. Si è visto! Ma ora su, non ci state a pensare troppo. Un po' di scudi per comprare un somarello ci sono rimasti. E cambierete attività. Andate dal Pescatore Verde alla grotta sul mare, e ditegli che potete vendere i suoi pesci. Invece delle pesche e delle banane, venderete i pesci. Può essere anche un buon cambio. Basta che stavolta non vi fate gabbare -
A comare Chiocciola si era sciolta la lingua. Parlava e parlava veloce come non aveva parlato mai. E mentre lei parlava, Pinocchio e Lucignolo si andavano consolando della grande sventura che avevano dovuto sopportare.
- Domani mattina andiamo dal Pescatore Verde a fare il nostro nuovo patto commerciale - disse Lucignolo serio serio. E Pinocchio tornò di nuovo sereno a casa di Geppetto a raccontare tutto senza disperazione.
Lucignolo disse: - Si va dalla comare Chiocciola. Non è cattiva, in fondo. E' stata lei che mi ha procurato i cinque zecchini d'oro. Oh, se non li avessi mai cambiati, i miei scudi! Mi sembravano troppo pesanti, trecento scudi, ma quei bricconi non me li avrebbero mai potuti rubare -
E giù lagrimoni grossi così. Col carrettino ciondoloni, rientrarono pian piano a casa della Fata dai capelli turchini. Per fortuna Lucignolo aveva la chiave, perché altrimenti comare Chiocciola avrebbe impiegato due ore per venire ad aprire.
Invece comare Chiocciola era lì sulla porta e sembrava che li stesse aspettando.
- Oh, bambini, ma cosa avete? - disse con voce lenta lenta. - Perché quest'aria così sconsolata? -
Lucignolo raccontò tutto, e madama Chiocciola non sembrava credere a tanta cattiveria e malizia.
- Mi avevate detto che erano due bravi animali, generosi e precisi. Si è visto! Ma ora su, non ci state a pensare troppo. Un po' di scudi per comprare un somarello ci sono rimasti. E cambierete attività. Andate dal Pescatore Verde alla grotta sul mare, e ditegli che potete vendere i suoi pesci. Invece delle pesche e delle banane, venderete i pesci. Può essere anche un buon cambio. Basta che stavolta non vi fate gabbare -
A comare Chiocciola si era sciolta la lingua. Parlava e parlava veloce come non aveva parlato mai. E mentre lei parlava, Pinocchio e Lucignolo si andavano consolando della grande sventura che avevano dovuto sopportare.
- Domani mattina andiamo dal Pescatore Verde a fare il nostro nuovo patto commerciale - disse Lucignolo serio serio. E Pinocchio tornò di nuovo sereno a casa di Geppetto a raccontare tutto senza disperazione.
I giovani e la religione
Oggi, da parte dei giovani, c'è uno spegnimento d'interesse nei confronti di un vissuto di Chiesa che attira poco? Si preferisce ripiegare su forme blande, part-time e fai-da-te, elastiche e flessibili del credere? Sì e no. Nel senso che la giovinezza resta - oggi come ieri - il segmento della vita che più si distanzia dall'esperienza religiosa tradizionale, ma si dimostra anche fucina per nuove eleborazioni e rilanci.
Che vi sia discontinuità, anche notevole, rispetto a tappe che un tempo erano del tutto consequenziali e spingevano verso un vissuto cristiano sociologicamente garantito non sorprende più nessuno, e si va verso un cristianesimo scelto perchè interessante. La preoccupazione primaria della Chiesa , nella prospettiva di un'adesione alla fede oggi del tutto libera, non dovrebbe essere quella di non perdere i giovani, ma che essi non si perdano.
Il disinteresse personale è la misura del vero interesse nei confronti dei giovani, a tutti i livelli, perché dice che si mette davvero al centro il loro vero bene.
(da un articolo di Ugo Sartorio)
Che vi sia discontinuità, anche notevole, rispetto a tappe che un tempo erano del tutto consequenziali e spingevano verso un vissuto cristiano sociologicamente garantito non sorprende più nessuno, e si va verso un cristianesimo scelto perchè interessante. La preoccupazione primaria della Chiesa , nella prospettiva di un'adesione alla fede oggi del tutto libera, non dovrebbe essere quella di non perdere i giovani, ma che essi non si perdano.
Il disinteresse personale è la misura del vero interesse nei confronti dei giovani, a tutti i livelli, perché dice che si mette davvero al centro il loro vero bene.
(da un articolo di Ugo Sartorio)
Artena: il calcio fa bene ai bambini
Bella iniziativa della Vis Artena di calcio: "Tutti i ragazzi hanno diritto allo sport" è uno dei suoi punti cardine, e la società ha creato dei piani per il "sociale" e per la "scuola".
In questi giorni è infatti iniziato il progetto "Attività motoria attraverso il calcio" per le quinte classi dell'Istituto Comprensivo Stefano Serangeli, per accostare i ragazzi all'autostima delle proprie capacità, a una crescita personale e dei propri processi di autonomia, e alla coscienza del loro ruolo nella realtà sociale.
Il progetto andrà avanti fino a maggio, realizzando anche un altro programma, quello dell'inserimento di bambini un po' più svantaggiati: finora se sono stati inseriti già sei.
Il direttore generale Maurizi e il presidente Tabanelli si dicono orgogliosi dei risultati ottenuti.
In questi giorni è infatti iniziato il progetto "Attività motoria attraverso il calcio" per le quinte classi dell'Istituto Comprensivo Stefano Serangeli, per accostare i ragazzi all'autostima delle proprie capacità, a una crescita personale e dei propri processi di autonomia, e alla coscienza del loro ruolo nella realtà sociale.
Il progetto andrà avanti fino a maggio, realizzando anche un altro programma, quello dell'inserimento di bambini un po' più svantaggiati: finora se sono stati inseriti già sei.
Il direttore generale Maurizi e il presidente Tabanelli si dicono orgogliosi dei risultati ottenuti.
Reja stia tranquillo, nessuno vuol mandarlo via, il migliore è sempre lui
La Lazio si è tolto l'ultimo dente traballante dell'Europa League, ed ora non restano che quattordici partite secche per conquistare il diritto alla Champions League.
Reja stia tranquillo, nessuno vuole mandarlo via prima di giugno, resta sempre il migliore, qualunque altra soluzione non convince ed è pure costosa. I giocatori lo amano, i tifosi ora l'hanno nel cuore, e non è vero che il presidente non lo voglia. Fino a giugno il posto è suo, come da logica e come da contratto.
Basta coi capricci e i malumori, da qualunque parte vengano. Ora la squadra ha gli elementi sufficienti per tirare avanti tranquilla e senza rancori, gli infortunati stanno rientrando, i nervosi si stanno calmando, le avversarie hanno le Coppe da giocare, Milan, Inter, Napoli e Udinese sono proprio gli avversari più fastidiosi, della Roma non dobbiamo avere paura, basta anche un pareggio nel derby per tenerla dietro a quattro punti e forse pure di più.
Ora pensiamo alla Fiorentina. Klose si è riposato e si è detto pronto ad impinguare il suo bottino di gol. Ne basta uno, ne serve un altro per sicurezza, e gli altri sono in grado di fornirlo. Ora non serve altro che smussare gli angoli del contrasto d'idee che ormai non ha più ragion d'esssere. I tre punti sui viola sarebbero proprio il toccasana per sbattere fuori ogni cenno di crisi, rafforzare il terzo posto e riprendere la marcia che ci vede ancora alla pari col rendimento dell'anno scorso, ma con una classifica più bassa ai vertici rispetto ad allora, quando con gli stessi punti eravamo quarti e non terzi. Stiamo meglio. Abbiamo Klose. Reja potrà lavorare tranquillo fino a giugno. Se arriverà la Champions, si vedrà se sarà il caso di cambiare allenatore affrontando l'avventura. Però solo con Eriksson o Capello.
Reja stia tranquillo, nessuno vuole mandarlo via prima di giugno, resta sempre il migliore, qualunque altra soluzione non convince ed è pure costosa. I giocatori lo amano, i tifosi ora l'hanno nel cuore, e non è vero che il presidente non lo voglia. Fino a giugno il posto è suo, come da logica e come da contratto.
Basta coi capricci e i malumori, da qualunque parte vengano. Ora la squadra ha gli elementi sufficienti per tirare avanti tranquilla e senza rancori, gli infortunati stanno rientrando, i nervosi si stanno calmando, le avversarie hanno le Coppe da giocare, Milan, Inter, Napoli e Udinese sono proprio gli avversari più fastidiosi, della Roma non dobbiamo avere paura, basta anche un pareggio nel derby per tenerla dietro a quattro punti e forse pure di più.
Ora pensiamo alla Fiorentina. Klose si è riposato e si è detto pronto ad impinguare il suo bottino di gol. Ne basta uno, ne serve un altro per sicurezza, e gli altri sono in grado di fornirlo. Ora non serve altro che smussare gli angoli del contrasto d'idee che ormai non ha più ragion d'esssere. I tre punti sui viola sarebbero proprio il toccasana per sbattere fuori ogni cenno di crisi, rafforzare il terzo posto e riprendere la marcia che ci vede ancora alla pari col rendimento dell'anno scorso, ma con una classifica più bassa ai vertici rispetto ad allora, quando con gli stessi punti eravamo quarti e non terzi. Stiamo meglio. Abbiamo Klose. Reja potrà lavorare tranquillo fino a giugno. Se arriverà la Champions, si vedrà se sarà il caso di cambiare allenatore affrontando l'avventura. Però solo con Eriksson o Capello.
giovedì 23 febbraio 2012
La Lazio perde ancora, ma almeno salva la faccia
La Lazio esce dall'Europa League perdendo 1-0, gol del difensore Godin al 2' della ripresa. Ma la squadra biancoceleste si è battuta con dignità, resistendo per tutto il primo tempo grazie anche a grandi parate di Bizzarri, schierato a sorpresa al posto di Marchetti. Almeno la difesa ha tenuto bene il campo, con buone prove di Diakité, Zauri e Ledesma. Anche il centrocampo ha fatto la sua parte, senza poter tuttavia contare su Hernanes che ha deluso ancora una volta, non riuscendo a sospingere la squadra in avanti e a lanciare qualche volta in modo insidioso Kozak, che ha avuto pochissimi palloni utili a disposizione.
Ha fatto il suo dovere Stefano Mauri, che ha tenuto per tutta la partita e sarà un recupero prezioso per la squadra. Nella ripresa Reja ha cercato di giocare la carta Gonzalez, schierandolo a posto di Candreva, che si era impegnato senza riuscire a brillare: l'uruguagio ha lottato, senza poter comunque cambiare le carte in tavola. Poi è stato il turno dei giovanissimi Rozzi e Zampa a dare il cambio a Lulic e Ledesma, e nell'ultimo quarto d'ora hanno cercato di dare un po' di spinta alla ricerca del possibile pareggio.
I 2600 tifosi della Lazio si sono fatti sentire, ma in modo estremamente corretto. Anzi, tre di essi, prima dell'incontro, sono stati accerchiati e picchiati dai tifosi dell'Atletico e sono stati condotti all'ospedale per accertamenti.
Rimane il problema Reja. Ha smentito di aver dato "dimissioni irrevocabili", come è stato scritto. Ma sarà difficile che resti. Domani sarà la giornata decisiva. Speriamo che il buon senso predomini, in questo momento così difficile per la società biancoceleste.
Ha fatto il suo dovere Stefano Mauri, che ha tenuto per tutta la partita e sarà un recupero prezioso per la squadra. Nella ripresa Reja ha cercato di giocare la carta Gonzalez, schierandolo a posto di Candreva, che si era impegnato senza riuscire a brillare: l'uruguagio ha lottato, senza poter comunque cambiare le carte in tavola. Poi è stato il turno dei giovanissimi Rozzi e Zampa a dare il cambio a Lulic e Ledesma, e nell'ultimo quarto d'ora hanno cercato di dare un po' di spinta alla ricerca del possibile pareggio.
I 2600 tifosi della Lazio si sono fatti sentire, ma in modo estremamente corretto. Anzi, tre di essi, prima dell'incontro, sono stati accerchiati e picchiati dai tifosi dell'Atletico e sono stati condotti all'ospedale per accertamenti.
Rimane il problema Reja. Ha smentito di aver dato "dimissioni irrevocabili", come è stato scritto. Ma sarà difficile che resti. Domani sarà la giornata decisiva. Speriamo che il buon senso predomini, in questo momento così difficile per la società biancoceleste.
Quemadmodum cervus...
Mentre, più celere, l'ora
fugge, portando seco sogni e onori,
insazia, l'anima implora
quell'acqua che, sola, ristori.
Ha sete! Sete, non d'oro,
non di lusinghe, né d'amor fallace:
vuol, dopo il vuoto lavoro,
quell'acqua che, sola, dà pace.
Volgendo al limpido cielo
lo sguardo, vitreo per gli affanni umani,
implora, contro il suo gelo,
quell'acqua che infiammi e risani.
L'acqua, di tanto capace,
c'è: sgorga dall'altar dell'Uomo Dio;
quell'acqua ch'è fiamma e ch'è pace
è l'acqua che dà solo Dio.
(1950)
fugge, portando seco sogni e onori,
insazia, l'anima implora
quell'acqua che, sola, ristori.
Ha sete! Sete, non d'oro,
non di lusinghe, né d'amor fallace:
vuol, dopo il vuoto lavoro,
quell'acqua che, sola, dà pace.
Volgendo al limpido cielo
lo sguardo, vitreo per gli affanni umani,
implora, contro il suo gelo,
quell'acqua che infiammi e risani.
L'acqua, di tanto capace,
c'è: sgorga dall'altar dell'Uomo Dio;
quell'acqua ch'è fiamma e ch'è pace
è l'acqua che dà solo Dio.
(1950)
Non è mai stato così difficile essere giovani
Dentro una giovinezza lunga, disarticolata, precaria, davanti alla quale il futuro sta come un "buco nero", senza praterie dove correre e senza modelli di comportamento da replicare, crescono ormai generazioni intere.
Non è mai stato così difficile essere giovani: nessuna generazione ha dovuto assorbire nel presente quello che tutti i giovani di tutti i tempi affidavano al futuro, al cambiamento che la stessa età prometteva.
Inoltre questa situazione di "stand by" e di appesantimento del presente non potrà che sfociare nella "protesta", che è cosa buona solo quando è nonviolenta e accompagnata da una "proposta".
(da un articolo di Ugo Sartorio)
Non è mai stato così difficile essere giovani: nessuna generazione ha dovuto assorbire nel presente quello che tutti i giovani di tutti i tempi affidavano al futuro, al cambiamento che la stessa età prometteva.
Inoltre questa situazione di "stand by" e di appesantimento del presente non potrà che sfociare nella "protesta", che è cosa buona solo quando è nonviolenta e accompagnata da una "proposta".
(da un articolo di Ugo Sartorio)
San Cesareo: i poliziotti vanno a scuola
Dal 13 al 16 febbraio, nell'aula consiliare del Comune di San Cesareo, si è tenuto un corso di aggiornamento e di formazione professionale per i componenti della polizia locale, organizzato dal tenente colonnello Guido Scarpato in collaborazione con la SICAN Eventi.
Hanno partecipato i vigili dei Comuni di San Cesareo, Zagarolo, Monte Porzio Catone, Lariano e Olevano Romano. Argomenti base i problemi fondamentali di polizia amministrativa e di polizia stradale, sviluppati da docenti altamente qualificati.
Il successo è stato vivissimo, con una partecipazione attiva e diretta dei vigili, che hanno potuto risolvere tutti i loro dubbi affrontando questioni di concreto interesse.
Al termine la piena soddisfazione per la riuscita del corso è stata espressa dal vicesindaco di San Cesareo Massimo Mattogno.
Hanno partecipato i vigili dei Comuni di San Cesareo, Zagarolo, Monte Porzio Catone, Lariano e Olevano Romano. Argomenti base i problemi fondamentali di polizia amministrativa e di polizia stradale, sviluppati da docenti altamente qualificati.
Il successo è stato vivissimo, con una partecipazione attiva e diretta dei vigili, che hanno potuto risolvere tutti i loro dubbi affrontando questioni di concreto interesse.
Al termine la piena soddisfazione per la riuscita del corso è stata espressa dal vicesindaco di San Cesareo Massimo Mattogno.
Resta con noi, Edy, fino alla Champions League!
Reja lo sa, che Lotito non lo considera l'allenatore per il prossimo anno, e ha deciso di andarsene prima che gli scada il contratto.
Ma un'azione del genere non si addice a un uomo come Reja, gentiluomo e di parola. Ha capito che Lotito non gli dà retta fino in fondo, e si sta ormai staccando dal nostro futuro. Sta sbagliando. Deve resistere fino alla fine della stagione, e dimostrare di che cosa è veramente capace: di conquistare quella Champions League, quel terzo posto residuo, a caccia del quale c'è una muta di altre squadre scatenate: l''Udinese, il Napoli, la Roma, l'Inter.
Ma c'è anche la Lazio, e finora la Lazio, pur con le ossa rotte, pur senza gli attesi puntelli di gennaio, sta facendo meglio delle altre, esclusa l'Udinese con la quale siamo alla pari, ma che sta subendo ora tutti quegli incidenti di cui noi siamo restati vittime per mesi e mesi.
Reja mandi giù il rospo di non sentirsi amato da Lotito, e continui a lottare per la squadra e per la tifoseria che lo ha eletto suo idolo da quando è riuscito a vincere il derby. E che, vogliamo lasciare la squadra proprio alla vigilia del nuovo derby, che la Roma sta aspettando da mesi convinta di prendersi la rivincita? Edy deve dimostrare di essere migliore di quel Luis Enrique di cui tutta la stampa tesse elogi, latore del verbo del calcio nuovo, dimenticandosi del nostro umile tecnico friulano capace di ottenere grandi risultati riciclando vecchi campioni , ottimizzando giocatori normalissimi e lanciando giovani rivelazioni come Lulic.
Vada come vada oggi a Madrid, Reja deve restare al suo posto fino alla fine del campionato, centrando il glorioso traguardo della Champions.
Ma un'azione del genere non si addice a un uomo come Reja, gentiluomo e di parola. Ha capito che Lotito non gli dà retta fino in fondo, e si sta ormai staccando dal nostro futuro. Sta sbagliando. Deve resistere fino alla fine della stagione, e dimostrare di che cosa è veramente capace: di conquistare quella Champions League, quel terzo posto residuo, a caccia del quale c'è una muta di altre squadre scatenate: l''Udinese, il Napoli, la Roma, l'Inter.
Ma c'è anche la Lazio, e finora la Lazio, pur con le ossa rotte, pur senza gli attesi puntelli di gennaio, sta facendo meglio delle altre, esclusa l'Udinese con la quale siamo alla pari, ma che sta subendo ora tutti quegli incidenti di cui noi siamo restati vittime per mesi e mesi.
Reja mandi giù il rospo di non sentirsi amato da Lotito, e continui a lottare per la squadra e per la tifoseria che lo ha eletto suo idolo da quando è riuscito a vincere il derby. E che, vogliamo lasciare la squadra proprio alla vigilia del nuovo derby, che la Roma sta aspettando da mesi convinta di prendersi la rivincita? Edy deve dimostrare di essere migliore di quel Luis Enrique di cui tutta la stampa tesse elogi, latore del verbo del calcio nuovo, dimenticandosi del nostro umile tecnico friulano capace di ottenere grandi risultati riciclando vecchi campioni , ottimizzando giocatori normalissimi e lanciando giovani rivelazioni come Lulic.
Vada come vada oggi a Madrid, Reja deve restare al suo posto fino alla fine del campionato, centrando il glorioso traguardo della Champions.
mercoledì 22 febbraio 2012
L'aquila Olimpia non è vessata, ma amata
Una sentenza ufficiale ha stabilito che il trattamento riservato all'aquila Olimpia, simbolo e portafortuna della Lazio, non può essere considerato vessatorio, come sostenuto da qualche presunto "amico degli animali".L'aquila laziale è ben trattata e protetta, diciamo pure "amata". E magari fossero tutti gli animali ad avere lo stesso trattamento.
Olimpia dunque continuerà a volare all'Olimpico, per la gioia dei tifosi laziali, specialmente di quelli più piccoli che si recano apposta allo stadio per vederla volare e fermarsi al punto giusto prima degli incontri casalinghi. E speriamo che continui a lungo a portarci fortuna.
Olimpia dunque continuerà a volare all'Olimpico, per la gioia dei tifosi laziali, specialmente di quelli più piccoli che si recano apposta allo stadio per vederla volare e fermarsi al punto giusto prima degli incontri casalinghi. E speriamo che continui a lungo a portarci fortuna.
Reja se ne va? Non è lui che dovrebbe dimettersi
Essere terzi in classifica significa che in Italia solo la Juventus e il Milan hanno fatto meglio di te. Eppure l'allenatore della squadra terza in classifica si dimette a seguito di due brutte sconfitte derivate dai troppi infortuni subiti dalla squadra e dai mancati acquisti di gennaio.
Qualcun altro ha colpe maggiori di Reja e dovrebbe essere lui a prenderne atto. I miracoli non sempre sono possibili: Reja è partito lo stesso per Madrid con la squadra, ma quali speranze può avere se la situazione rimane la solita?
Si parla di suoi possibili sostituti. Nomi risibili. Speriamo che Reja resti al timone della Lazio fino a giugno, e poi, se è proprio impossibile la convivenza, si vedrà. Ma con un allenatore che valga più di lui, e sono veramente pochi. Allegri e Conte.
Qualcun altro ha colpe maggiori di Reja e dovrebbe essere lui a prenderne atto. I miracoli non sempre sono possibili: Reja è partito lo stesso per Madrid con la squadra, ma quali speranze può avere se la situazione rimane la solita?
Si parla di suoi possibili sostituti. Nomi risibili. Speriamo che Reja resti al timone della Lazio fino a giugno, e poi, se è proprio impossibile la convivenza, si vedrà. Ma con un allenatore che valga più di lui, e sono veramente pochi. Allegri e Conte.
Pinocchio ancora burattino: 16. Il Banco è scomparso
La mattina successiva, i nostri due amici Pinocchio e Lucignolo si recarono più presto del solito al mercato. Il carrettino era leggero leggero, e pensarono che presto non avrebbero fatto più neanche quella piccola fatica, perché avrebbero comprato un bel cavallino.
Aspettarono qualche minuto, ma compare Orso e compare Struzzo non erano ancora arrivati con la loro provvista di frutta. Aspettarono ancora, e nulla. Lucignolo disse: - Vado a vedere al Banco dell'Orso, saranno ancora lì -
Ma quando Lucignolo arrivò davanti alla porta del Banco, la bella scritta non c'era più. - Avrò sbagliato porta...- si disse Lucignolo. Si guardò intorno, e vide altre quattro o cinque porte, ma non ce n'era nessuna con quella scritta lì.
Il ragazzo ebbe un colpo al cuore, e cominciò a chiamare il suo amico: - Pinocchio, oh Pinocchio, corri...Il banco dell'Orso non c'è più! -
Pinocchio, pochi metri più in là, lo sentì e si precipitò con tutto il carrettino. - O Lucignolo, che follia abbiamo fatta! Abbiamo regalato tutti i nostri soldi a due imbroglioni! O mio Dio, è la stessa storia del Gatto e della Volpe! -
Eh, già, proprio così. Solo che stavolta gli zecchini d'oro non glieli aveva regalati Mangiafuoco, ma se li erano guadagnati col sudore della loro fronte, ed era ancora più doloroso.
- Mai più mi fiderò di nessuno, uomo o animale che sia!- gridò Pinocchio. E Lucignolo piangeva insieme a lui.
Aspettarono qualche minuto, ma compare Orso e compare Struzzo non erano ancora arrivati con la loro provvista di frutta. Aspettarono ancora, e nulla. Lucignolo disse: - Vado a vedere al Banco dell'Orso, saranno ancora lì -
Ma quando Lucignolo arrivò davanti alla porta del Banco, la bella scritta non c'era più. - Avrò sbagliato porta...- si disse Lucignolo. Si guardò intorno, e vide altre quattro o cinque porte, ma non ce n'era nessuna con quella scritta lì.
Il ragazzo ebbe un colpo al cuore, e cominciò a chiamare il suo amico: - Pinocchio, oh Pinocchio, corri...Il banco dell'Orso non c'è più! -
Pinocchio, pochi metri più in là, lo sentì e si precipitò con tutto il carrettino. - O Lucignolo, che follia abbiamo fatta! Abbiamo regalato tutti i nostri soldi a due imbroglioni! O mio Dio, è la stessa storia del Gatto e della Volpe! -
Eh, già, proprio così. Solo che stavolta gli zecchini d'oro non glieli aveva regalati Mangiafuoco, ma se li erano guadagnati col sudore della loro fronte, ed era ancora più doloroso.
- Mai più mi fiderò di nessuno, uomo o animale che sia!- gridò Pinocchio. E Lucignolo piangeva insieme a lui.
Un mondo che non ama i giovani
Siamo ormai in un mondo che ama la giovinezza e perciò stesso non ama i giovani, non fosse altro perché questi ricordano implacabilmente a chi giovane non è che se non accetta di stare nella propria pelle sta recitando.
In pratica il giovane, quello vero, "mette a nudo quella maschera di plastica che gli adulti indossano per negare la verità della vita e della storia, il suo lato di durezza", come scrive acutamente Armando Matteo nel suo fortunato libro "La prima generazione incredula. Il difficile rapporto tra i giovani e la fede".
(da un articolo di Ugo Sartorio)
In pratica il giovane, quello vero, "mette a nudo quella maschera di plastica che gli adulti indossano per negare la verità della vita e della storia, il suo lato di durezza", come scrive acutamente Armando Matteo nel suo fortunato libro "La prima generazione incredula. Il difficile rapporto tra i giovani e la fede".
(da un articolo di Ugo Sartorio)
Valmontone: domenica è ancora Carnevale
L'amministrazione comunale di Valmontone vuole prendersi una rivincita sulla neve: il Carnevale annullato per il maltempo domenica 19 sarà recuperato, come si fa con le partite di calcio, domenica prossima 26 febbraio, con grande gioia della gente di tutta la zona, che intende far festa per sfogarsi delle recenti disavventure climatiche.
Il sindaco Egidio Calvano e l'assessore allo spettacolo Massimiliano Bellotti hanno deciso di accogliere il desiderio, comune a tutti, di far festa per ripagarsi delle grandi fatiche per spalare la neve e porre riparo ai danni subiti. In particolare saranno felici i bambini, che da tempo si stavano preparando a questa festa con i loro costumi.
Domenica, dunque, alle 14.30 in Piazza della Repubblica, ci sarà la sfilata dei carri allegorici a tema, intitolati: Carosello, Trenino italiano, I gladiatori dell'antica Roma, Shrek, I Puffi, C'era una volta e Gli antichi Egizi.
La sfilata sarà resa ancora più allegra dalla Banda Musicale Città di Valmontone "Otello Francesconi".
Il sindaco Egidio Calvano e l'assessore allo spettacolo Massimiliano Bellotti hanno deciso di accogliere il desiderio, comune a tutti, di far festa per ripagarsi delle grandi fatiche per spalare la neve e porre riparo ai danni subiti. In particolare saranno felici i bambini, che da tempo si stavano preparando a questa festa con i loro costumi.
Domenica, dunque, alle 14.30 in Piazza della Repubblica, ci sarà la sfilata dei carri allegorici a tema, intitolati: Carosello, Trenino italiano, I gladiatori dell'antica Roma, Shrek, I Puffi, C'era una volta e Gli antichi Egizi.
La sfilata sarà resa ancora più allegra dalla Banda Musicale Città di Valmontone "Otello Francesconi".
Il Cosacco nostra ultima speranza a Madrid
Ringraziamo la pubalgia che l'ha salvato, altrimenti anche Libor Kozak sarebbe partito in quella specie di svendita gigante che è stata la campagna di gennaio per la Lazio. Lo volevano Bologna, Cesena, Lecce, Sampdoria e tante altre squadre, e se fosse stato in piedi sarebbe sicuramente partito anche lui.
Santa Pubalgia ce l'ha mantenuto, ed appena è guarito subito Reja l'ha gettato in campo per due manciate di minuti e sono venuti subito due gol: uno, quello preziosissimo della vittoria sul Cesena, l'altro quello che ci ha salvato uno straccetto di onore a Palermo, altrimento il 5-0 ci avrebbe mandati a quella che era la "scoletta" del Tifone. Il 5-0 era segno d'inferiorità di categoria, era la vigilia della serie B. Con 5-1 ti salvi appena appena, ma ti salvi.
Grazie Kozak: sei la nostra ultima speranza, a Madrid. Poni caso che la Lazio trovi una delle sue serate di vena, quei famosi 3-0 di Verona col Chievo, di Cagliari, sul Novara. Un 3-0 a Madrid, sogno di una notte di mezzo inverno, basterebbe a qualificarci con un'impresa sbalorditiva.
Se una piccola piccola speranza l'abbiamo ancora, lo dobbiamo al Cosacco, a Libor Kozàk, il gigante che evidentemente nel cognome porta le tracce di un'antica origine delle steppe e della Madre Russia. Comunque vada a finire, teniamocelo caro, Libor, perchè sarà lui l'erede del grande Klose, e a partire da lontano anche del grande Silvio Piola, stessa stazza di gigante, stessa grandezza nella caccia al gol, l'uomo-gol più importante forse dell'intera storia calcistica italiana.
Andiamo a Madrid con una squadra rabberciata, il cui unico traguardo reale è quello di salvare la faccia di fronte all'Europa con una prestazione dignitosa. E Kozak è forse l'unico appiglio concreto di questa speranza.
Santa Pubalgia ce l'ha mantenuto, ed appena è guarito subito Reja l'ha gettato in campo per due manciate di minuti e sono venuti subito due gol: uno, quello preziosissimo della vittoria sul Cesena, l'altro quello che ci ha salvato uno straccetto di onore a Palermo, altrimento il 5-0 ci avrebbe mandati a quella che era la "scoletta" del Tifone. Il 5-0 era segno d'inferiorità di categoria, era la vigilia della serie B. Con 5-1 ti salvi appena appena, ma ti salvi.
Grazie Kozak: sei la nostra ultima speranza, a Madrid. Poni caso che la Lazio trovi una delle sue serate di vena, quei famosi 3-0 di Verona col Chievo, di Cagliari, sul Novara. Un 3-0 a Madrid, sogno di una notte di mezzo inverno, basterebbe a qualificarci con un'impresa sbalorditiva.
Se una piccola piccola speranza l'abbiamo ancora, lo dobbiamo al Cosacco, a Libor Kozàk, il gigante che evidentemente nel cognome porta le tracce di un'antica origine delle steppe e della Madre Russia. Comunque vada a finire, teniamocelo caro, Libor, perchè sarà lui l'erede del grande Klose, e a partire da lontano anche del grande Silvio Piola, stessa stazza di gigante, stessa grandezza nella caccia al gol, l'uomo-gol più importante forse dell'intera storia calcistica italiana.
Andiamo a Madrid con una squadra rabberciata, il cui unico traguardo reale è quello di salvare la faccia di fronte all'Europa con una prestazione dignitosa. E Kozak è forse l'unico appiglio concreto di questa speranza.
martedì 21 febbraio 2012
Indirizzo sbagliato
Un orfano scrive a suo fratello, ultimo consanguineo restatogli, adottato da una famiglia di una città lontana. Non riceve mai risposta. Ha scritto una ennesima volta, e sogna...
...................
Ecco. Il postino ha suonato
in via Abate Gimma.
Il fratellino è volato
al suono del campanello
che dice: - Corri: ti porto
notizie di tuo fratello.
Sta bene. Ti vuol sempre bene.
Anche se tu non gli scrivi.
Su, scorda un po' le tue pene!
Tu li hai, un padre e una madre,
sia pure adottivi.
Ti scrive dagli orfanelli,
ti chiede che lo ricordi:
amatevi, siete fratelli! -
Ed ecco, un po' di calore
allaccia un istante, un istante,
due cuori fratelli.
Ed ecco, una lettera parte
da via Abate Gimma.
.............
Ed ecco, la lettera arriva.
C'è scritto su:...Sconosciuto.
Respinta al mittente.
(1953)
...................
Ecco. Il postino ha suonato
in via Abate Gimma.
Il fratellino è volato
al suono del campanello
che dice: - Corri: ti porto
notizie di tuo fratello.
Sta bene. Ti vuol sempre bene.
Anche se tu non gli scrivi.
Su, scorda un po' le tue pene!
Tu li hai, un padre e una madre,
sia pure adottivi.
Ti scrive dagli orfanelli,
ti chiede che lo ricordi:
amatevi, siete fratelli! -
Ed ecco, un po' di calore
allaccia un istante, un istante,
due cuori fratelli.
Ed ecco, una lettera parte
da via Abate Gimma.
.............
Ed ecco, la lettera arriva.
C'è scritto su:...Sconosciuto.
Respinta al mittente.
(1953)
Uno scippo generazionale
Dopo la cosiddetta giovinezza, prolungata fino all'impossibile, oggi si invecchia subito, perché fino a quando non si è vecchi si è giovani, come si usa dire.
Ma, a questo punto, chi è adulto? Buona domanda, che ci porta a constatare come oggi il giovanilismo sia il peggior nemico dei giovani, perché scippa quella giovinezza - con tutti i suoi diritti - che solo a loro appartiene.
(da un articolo di Ugo Sartorio)
Ma, a questo punto, chi è adulto? Buona domanda, che ci porta a constatare come oggi il giovanilismo sia il peggior nemico dei giovani, perché scippa quella giovinezza - con tutti i suoi diritti - che solo a loro appartiene.
(da un articolo di Ugo Sartorio)
Cave Olevano Valmontone: chiesti i danni all'Enel
Il sindaco di Cave, Massimo Umbertini, ha convocato i suoi colleghi di Valmontone, Olevano Romano, Bellegra, Labico e San Vito Romano per intraprendere un'azione comune contro l'Enel per i gravi danni subiti durante le nevicate delle prime settimane di febbraio.
Tutta la questione sarà messa nelle mani di uno studio legale, realizzando una Class Action collettiva contro Enel spa.
- Zone dei nostri comuni - ha spiegato nel suo intervento l'avvocato Marco Mampieri, sindaco di Olevano Romano - sono rimaste senza corrente per oltre cinque giorni, subendo danni gravissimi che richiederanno il sostegno degli enti sovracomunali. Lo stesso tipo di azione attueremo con i comuni del Sublacense in una riunione stasera stessa a Subiaco -
Il sindaco di Cave Umbertini era già sceso in piazza contro l'Enel durante la nevicata, bloccando per protesta il traffico sulla Statale 155 per alcune ore e suscitando dure polemiche.
Tutta la questione sarà messa nelle mani di uno studio legale, realizzando una Class Action collettiva contro Enel spa.
- Zone dei nostri comuni - ha spiegato nel suo intervento l'avvocato Marco Mampieri, sindaco di Olevano Romano - sono rimaste senza corrente per oltre cinque giorni, subendo danni gravissimi che richiederanno il sostegno degli enti sovracomunali. Lo stesso tipo di azione attueremo con i comuni del Sublacense in una riunione stasera stessa a Subiaco -
Il sindaco di Cave Umbertini era già sceso in piazza contro l'Enel durante la nevicata, bloccando per protesta il traffico sulla Statale 155 per alcune ore e suscitando dure polemiche.
Che ci andiamo a fare a Madrid? disastro annunciasi
Che ci andiamo a fare a Madrid? Annunciasi disastro simile o peggiore di Siena e di Palermo. La Lazio non sa più né giocare né vincere, in trasferta. Dopo sette vittorie, è arrivata la serie delle scoppole: 0-4 a Siena, 1-2 a San Siro con l'Inter, 1-3 col Milan in Coppa Italia, 1-5 a Palermo: quattro sconfitte, quattrodici gol subiti in quattro partite (in mezzo, magari, c'è stato il 3-0 di Verona col Chievo, ultimo grande successo fuori casa).
Reja, sul difficile terreno madrileno, intende oltretutto attuare un pesante turn over, tenendo a riposo un po' tutti i migliori: Klose, Lulic, Gonzalez, Radu e Biava. Un lusso veramente da grande squadra, se non sapessimo in quali condizioni si trova in questo momento la formazione biancoceleste.
Che cosa ci potrà salvare, da un nuovo disastro a Madrid? Solo un'impennata di orgoglio degli atleti in campo. Oltretutto, Alfaro e Stankevicius non sono neanche in lista Uefa, ma zio Edy potrà schierare i due squalificati del campionato Dias e Candreva, potrà recuperare Konko e Diakité che la loro squalifica l'hanno scontata, potrà ripresentare come titolare Stefano Mauri, il vecchio capitano che ritorna, e contare sull'orgoglio e sulle polveri asciutte di Libor Kozak.
La Lazio si schiererà con Marchetti; Konko, Diakitè, Dias e Zauri; Ledesma Matuzalem; Candreva, Hernanes, Mauri; Kozak. Non sarebbe poi nemmeno una squadra tanto male, anche se rabberciata in difesa. Tutto dipenderà con quale animo i nostri baldi giovani si presenteranno al cospetto della spietata folla madrilena.
Che Dio ce la mandi buona! Dall'Europa siamo fuori, ma almeno usciamone con dignità, e non con un nuovo disastro.
Reja, sul difficile terreno madrileno, intende oltretutto attuare un pesante turn over, tenendo a riposo un po' tutti i migliori: Klose, Lulic, Gonzalez, Radu e Biava. Un lusso veramente da grande squadra, se non sapessimo in quali condizioni si trova in questo momento la formazione biancoceleste.
Che cosa ci potrà salvare, da un nuovo disastro a Madrid? Solo un'impennata di orgoglio degli atleti in campo. Oltretutto, Alfaro e Stankevicius non sono neanche in lista Uefa, ma zio Edy potrà schierare i due squalificati del campionato Dias e Candreva, potrà recuperare Konko e Diakité che la loro squalifica l'hanno scontata, potrà ripresentare come titolare Stefano Mauri, il vecchio capitano che ritorna, e contare sull'orgoglio e sulle polveri asciutte di Libor Kozak.
La Lazio si schiererà con Marchetti; Konko, Diakitè, Dias e Zauri; Ledesma Matuzalem; Candreva, Hernanes, Mauri; Kozak. Non sarebbe poi nemmeno una squadra tanto male, anche se rabberciata in difesa. Tutto dipenderà con quale animo i nostri baldi giovani si presenteranno al cospetto della spietata folla madrilena.
Che Dio ce la mandi buona! Dall'Europa siamo fuori, ma almeno usciamone con dignità, e non con un nuovo disastro.
lunedì 20 febbraio 2012
Pinocchio ancora burattino: 15. Il sogno di Pinocchio
L'Orso aprì la porta: era uno stanzone con una scrivania in fondo. L'Orso tirò fuori da una cartella verde un grande foglio, e scrisse: "Pinocchio e Lucignolo s'impegnano ad acquistare una grande fornitura di ananassi e banane per tutta l'estate, trenta chili di ananassi e trenta di banane al giorno, fino alla fine di agosto, in cambio di cinque zecchini d'oro - Firmato: Orso Bruno e Struzzo dagli occhiali."
- Firmate anche voi - dissero i due compari.
Anche Lucignolo e Pinocchio firmarono. Lucignolo consegnò i cinque zecchini d'oro. Poi tutti e quattro si strinsero la mano.
- Da domani sarete regolarmente riforniti di frutta tutti i santi giorni fino al 31 agosto - disse l'Orso.
Uscirono, e l'Orso Bruno chiuse a chiave lo stanzone. Pinocchio e Lucignolo salutarono ancora, e fecero ritorno a casa tutti contenti. Lavoro e guadagno assicurati per ben tre mesi, e gli zecchini d'oro si sarebbero sicuramente raddoppiati. Avrebbero comprato un cavallino per il carretto, e nel frattempo avrebbero avuto il nuovo raccolto di pere, mele e pesche.
Poi avrebbero comprato anche una bella barca, e per tutta l'invernata sarebbero andati a pesca, almeno nelle belle giornate. Il mare era proprio lì vicino, a cento metri dalla casa della Fatina dai capelli turchini.
Quella notte Pinocchio sognò frutteti meravigliosi, barche piene di pesci, e una gran quantità di zecchini d'oro. Sognò di essere diventato un gran signore e di avere anche una banca intestata a suo nome: "Banca di Lucignolo e di Pinocchio".
Si girava e si rigirava nel suo lettino, e Geppetto, che dormiva poco, pensava che il suo figliuolo, quel giorno, si fosse stancato per aver lavorato troppo.
- Firmate anche voi - dissero i due compari.
Anche Lucignolo e Pinocchio firmarono. Lucignolo consegnò i cinque zecchini d'oro. Poi tutti e quattro si strinsero la mano.
- Da domani sarete regolarmente riforniti di frutta tutti i santi giorni fino al 31 agosto - disse l'Orso.
Uscirono, e l'Orso Bruno chiuse a chiave lo stanzone. Pinocchio e Lucignolo salutarono ancora, e fecero ritorno a casa tutti contenti. Lavoro e guadagno assicurati per ben tre mesi, e gli zecchini d'oro si sarebbero sicuramente raddoppiati. Avrebbero comprato un cavallino per il carretto, e nel frattempo avrebbero avuto il nuovo raccolto di pere, mele e pesche.
Poi avrebbero comprato anche una bella barca, e per tutta l'invernata sarebbero andati a pesca, almeno nelle belle giornate. Il mare era proprio lì vicino, a cento metri dalla casa della Fatina dai capelli turchini.
Quella notte Pinocchio sognò frutteti meravigliosi, barche piene di pesci, e una gran quantità di zecchini d'oro. Sognò di essere diventato un gran signore e di avere anche una banca intestata a suo nome: "Banca di Lucignolo e di Pinocchio".
Si girava e si rigirava nel suo lettino, e Geppetto, che dormiva poco, pensava che il suo figliuolo, quel giorno, si fosse stancato per aver lavorato troppo.
Un ragazzo di 40 anni
La situazione generazionale, in qualche decennio, si è capovolta. La giovinezza non è più un momento breve: ora si dilata all'infinito, è praticamente inesauribile, e non fanno sorridere nessuno quelle compagnie di quarantenni, uomini e donne, che si danno del "ragazzo".
Si può leggere, nelle posta del cuore di qualche rivista: "Ho un ragazzo di 41 anni...": e questa quota si avvicina a quei 45 anni che agli inizi del xx secolo rappresentava l'età media della popolazione in Europa.
(da un articolo di Ugo Sartorio)
Si può leggere, nelle posta del cuore di qualche rivista: "Ho un ragazzo di 41 anni...": e questa quota si avvicina a quei 45 anni che agli inizi del xx secolo rappresentava l'età media della popolazione in Europa.
(da un articolo di Ugo Sartorio)
Cave: che cosa è cambiato con Magicland?
E' passato un anno dall'apertura del Parco di Magicland a Valmontone. Che cosa è cambiato, nella zona, e soprattutto che cosa cambierà per il futuro?
E' quanto si chiede il convegno organizzato a Cave per sabato 25 febbraio, ore 17, aula consiliare. Promotrici le associazioni "Turismo Prenestino" e "Cave in Tour", per capire i mutamenti portati sul territorio a distanza di un anno dall'apertura del grande Parco Giochi di Rainbow Magicland.
Al convegno è interessata la Regione Lazio, che interviene con l'assessore al Turismo Stefano Zappalà e l'assessore allo Svilupppo Giancarlo Miele. Presente la Rainbow col dirigente Stefano Cigarini e il Comune di Cave, col sindaco Massimo Umbertini e l'assessore Fabio Felici.
L'argomento fondamentale è la prospettiva futura per l'occupazione e il modo di organizzare l'integrazione nel territorio, tuttora in fase di avvio.
E' quanto si chiede il convegno organizzato a Cave per sabato 25 febbraio, ore 17, aula consiliare. Promotrici le associazioni "Turismo Prenestino" e "Cave in Tour", per capire i mutamenti portati sul territorio a distanza di un anno dall'apertura del grande Parco Giochi di Rainbow Magicland.
Al convegno è interessata la Regione Lazio, che interviene con l'assessore al Turismo Stefano Zappalà e l'assessore allo Svilupppo Giancarlo Miele. Presente la Rainbow col dirigente Stefano Cigarini e il Comune di Cave, col sindaco Massimo Umbertini e l'assessore Fabio Felici.
L'argomento fondamentale è la prospettiva futura per l'occupazione e il modo di organizzare l'integrazione nel territorio, tuttora in fase di avvio.
L'incubo di Reja: ritrovare una difesa
Un momento nerissimo, per Reja. La difesa continua a perdere pezzi, e quello schieramento a tre troppe volte è stato sinonimo di scoppola, dalle quattro alle cinque reti subite, roba da "scoletta" del Tifone.
Dopo il 5-1 di Palermo, la Lazio riesce a recuperare Konko e Diakité che hanno scontato la squalifica, ma sempre per squalifica perde di nuovo Dias. André sta vivendo un momentaccio, è irrequieto e nervoso, e pensare che era lui che infondeva fiducia all'intero reparto. Deve darsi una calmata, come deve darsela anche Reja, un recidivo pure lui, incapace di frenare il rubinetto delle inutili proteste.
Dal momento che anche Radu è recuperabile, non resta che tornare al reparto a quattro con arretramento di Lulic, contando sul recupero di Mauri a centrocampo. Lulic terzino sembra un lusso, per la Lazio, nel senso che rimane senza il fondamentale contributo di Senad nel vivo della proiezione offensiva del gioco : ma se la squadra torna a star bene sulle gambe ( è questione di riposarsi un po' di più, e ora dopo Madrid ci potremo riposare ad abundantiam), vedrete che Lulic si renderà pericoloso anche da quella posizione come faceva Alexandar Kolarov, il suo illustre predecessore.
Diamo tregua a questa Lazio disarcionata, non può essere quella che ha conquistato il terzo posto ed è riuscita a mantenerlo malgrado le ultime brutte vicende difensive. L'attacco gira, è fra i tre più forti del campionato, Kozak è già al secondo gol dopo due piccoli spezzoni di partite, bisogna trovare il modo di sfruttarlo adeguatamente dando anche un po' di respiro al grande Klose, ipersfruttato.
Vedrete che, malgrado tutto, la Lazio si riprenderà. Ma deve rinsaldare la difesa, perchè alla fine conterà, come l'anno scorso, la differenza gol, e sarebbe da tordi perdere per la seconda volta la Champions League per colpa di sbandate difensive come quelle di Siena e di Palermo.
Dopo il 5-1 di Palermo, la Lazio riesce a recuperare Konko e Diakité che hanno scontato la squalifica, ma sempre per squalifica perde di nuovo Dias. André sta vivendo un momentaccio, è irrequieto e nervoso, e pensare che era lui che infondeva fiducia all'intero reparto. Deve darsi una calmata, come deve darsela anche Reja, un recidivo pure lui, incapace di frenare il rubinetto delle inutili proteste.
Dal momento che anche Radu è recuperabile, non resta che tornare al reparto a quattro con arretramento di Lulic, contando sul recupero di Mauri a centrocampo. Lulic terzino sembra un lusso, per la Lazio, nel senso che rimane senza il fondamentale contributo di Senad nel vivo della proiezione offensiva del gioco : ma se la squadra torna a star bene sulle gambe ( è questione di riposarsi un po' di più, e ora dopo Madrid ci potremo riposare ad abundantiam), vedrete che Lulic si renderà pericoloso anche da quella posizione come faceva Alexandar Kolarov, il suo illustre predecessore.
Diamo tregua a questa Lazio disarcionata, non può essere quella che ha conquistato il terzo posto ed è riuscita a mantenerlo malgrado le ultime brutte vicende difensive. L'attacco gira, è fra i tre più forti del campionato, Kozak è già al secondo gol dopo due piccoli spezzoni di partite, bisogna trovare il modo di sfruttarlo adeguatamente dando anche un po' di respiro al grande Klose, ipersfruttato.
Vedrete che, malgrado tutto, la Lazio si riprenderà. Ma deve rinsaldare la difesa, perchè alla fine conterà, come l'anno scorso, la differenza gol, e sarebbe da tordi perdere per la seconda volta la Champions League per colpa di sbandate difensive come quelle di Siena e di Palermo.
domenica 19 febbraio 2012
Lazio da asilo infantile: 1-5 a Palermo - Kozak per la bandiera
Che succede, a questa Lazio? La sua difesa è diventata una groviera, più buchi che sostanza. Una squadra sfatta, smarrita e inutile. I rosanero passavano senza far nessuna fatica.
E' vero, la difesa era stata rimediata alla meglio con i fondi del barile, ma c'era troppo nervosismo. Dias, che avrebbe dovuto dar fiducia ai suoi, era il più nervoso, e alla fine si è fatto espellere. Per lui è veramente un periodaccio.
Ma molto nervoso era anche Reja, di fronte all'abulia e all' inconsistenza dei suoi, e a sette minuti dalla fine si è fatto espellere anche lui per proteste reiterate e inutili su un fallo ai danni di Candreva.
Anche Klose era in vena scadente, ed è stato sostituito nella ripresa da Kozak, che ha avuto il piccolo merito di segnare la rete della bandiera sul 5-0, salvando uno straccio di onore finito nel secchio delle immondizie sotto i colpi facili facili di Barreto al 10', Donati al 20', Silvestre al 41', Budan al 2' della ripresa e Miccoli al 5'. Ma la Lazio dov'era? Si può andare in giro per l'Italia a lasciarsi umiliare così? Se fosse andata in campo la squadra Primavera forse il risultato sarebbe stato migliore.
Stanchi per la partita con l'Atletico, peraltro disputata con nessuna energia. Spaventati per la trasferta di Madrid e impauriti per la partita di domenica con la Fiorentina.
Chi ci salverà da questa brutta situazione?
Ha esordito con un po' di brio Alfaro, veloce e sgusciante ma impreciso, grossa occasione divorata all'inizio della partita. E' rientrato Mauri per gli ultimi 15 minuti, e speriamo che da oggi in poi risulti utile alla squadra.
Ma certo questa Lazio così malridotta fa cadere le braccia, e ci vorrà una reazione rabbiosa, anche perché il derby è alle porte. E meno male che l'Udinese è mezza cotta anche lei, sicchè ci consoliamo per aver conservato il terzo posto a pari merito. Ma il nostro futuro non fa presagire nulla di buono.
E' vero, la difesa era stata rimediata alla meglio con i fondi del barile, ma c'era troppo nervosismo. Dias, che avrebbe dovuto dar fiducia ai suoi, era il più nervoso, e alla fine si è fatto espellere. Per lui è veramente un periodaccio.
Ma molto nervoso era anche Reja, di fronte all'abulia e all' inconsistenza dei suoi, e a sette minuti dalla fine si è fatto espellere anche lui per proteste reiterate e inutili su un fallo ai danni di Candreva.
Anche Klose era in vena scadente, ed è stato sostituito nella ripresa da Kozak, che ha avuto il piccolo merito di segnare la rete della bandiera sul 5-0, salvando uno straccio di onore finito nel secchio delle immondizie sotto i colpi facili facili di Barreto al 10', Donati al 20', Silvestre al 41', Budan al 2' della ripresa e Miccoli al 5'. Ma la Lazio dov'era? Si può andare in giro per l'Italia a lasciarsi umiliare così? Se fosse andata in campo la squadra Primavera forse il risultato sarebbe stato migliore.
Stanchi per la partita con l'Atletico, peraltro disputata con nessuna energia. Spaventati per la trasferta di Madrid e impauriti per la partita di domenica con la Fiorentina.
Chi ci salverà da questa brutta situazione?
Ha esordito con un po' di brio Alfaro, veloce e sgusciante ma impreciso, grossa occasione divorata all'inizio della partita. E' rientrato Mauri per gli ultimi 15 minuti, e speriamo che da oggi in poi risulti utile alla squadra.
Ma certo questa Lazio così malridotta fa cadere le braccia, e ci vorrà una reazione rabbiosa, anche perché il derby è alle porte. E meno male che l'Udinese è mezza cotta anche lei, sicchè ci consoliamo per aver conservato il terzo posto a pari merito. Ma il nostro futuro non fa presagire nulla di buono.
Primeggiano le donne, meno che nella politica
Trionfano le donne a San Remo. Emma, Arisa, Noemi...Così avviene da anni nello sport: le nostre nuotatrici, le nostre tenniste, le nostre pallavoliste, le nostre pallanuotiste sono tra le prime nel mondo.
Dovunque, anche nella scuola, primeggiano le donne. Dappertutto, meno che nella politica.
Forse per questo andiamo così male, nella politica come nell'economia? Se provassimo a mettere le chiavi del potere in mano alle donne anche in questi due settori, forse potrebbe verificarsi un netto miglioramento della situazione.
Dovunque, anche nella scuola, primeggiano le donne. Dappertutto, meno che nella politica.
Forse per questo andiamo così male, nella politica come nell'economia? Se provassimo a mettere le chiavi del potere in mano alle donne anche in questi due settori, forse potrebbe verificarsi un netto miglioramento della situazione.
La giovinezza era breve
Un tempo la giovinezza era un tratto breve, fugace, non fosse altro perché dietro la vita premeva. Si studiava per prepararsi a lavorare o si iniziava subito a lavorare per aiutare la famiglia d' origine e poi costruirsene una propria.
Nell'età adulta si entrava d'impeto e le responsabilità, anche pesanti, non erano risparmiate a nessuno.
La vecchiaia, quando le forze declinavano, era altrettanto breve della giovinezza: non c'erano i farmaci che oggi permettono alle malattie di cronicizzarsi, per cui da malati-sani ( con una mezza manciata di pillole al giorno) si vive abbastanza bene.
(da un articolo di Ugo Sartorio).
Nell'età adulta si entrava d'impeto e le responsabilità, anche pesanti, non erano risparmiate a nessuno.
La vecchiaia, quando le forze declinavano, era altrettanto breve della giovinezza: non c'erano i farmaci che oggi permettono alle malattie di cronicizzarsi, per cui da malati-sani ( con una mezza manciata di pillole al giorno) si vive abbastanza bene.
(da un articolo di Ugo Sartorio).
Stella di solitudine
Stella di solitudine,
che brilli obliqua, a celarti
al raggio vanitoso della luna.
Stella bella dell'angolo
di cielo più libero di stelle.
Salire sui pioli del tuo oro
che si sgrana nella notte,
sui pioli che cedono sotto al piede
morbido dei sogni e delle chimere.
E così, lontano...Portarti
nel regno della solitudine,
come se io ne fossi il re, non tu la signora.
Aggrapparsi alle assi del tuo oro,
e strapparti, smagliando la tua luce,
per volare leggero
fino all'aura incolore dei sogni
più belli perchè non sognati,
dove il tuo raggio è il mio,
dove tenue fai e disfai,
nel tremolio dei desideri,
profili cari, incubi amati,
col pulviscolo argenteo che si slarga
sulla pupilla.
Col pulviscolo argenteo che torna
su su fino al tuo tremito,
stella di solitudine.
(1952)
che brilli obliqua, a celarti
al raggio vanitoso della luna.
Stella bella dell'angolo
di cielo più libero di stelle.
Salire sui pioli del tuo oro
che si sgrana nella notte,
sui pioli che cedono sotto al piede
morbido dei sogni e delle chimere.
E così, lontano...Portarti
nel regno della solitudine,
come se io ne fossi il re, non tu la signora.
Aggrapparsi alle assi del tuo oro,
e strapparti, smagliando la tua luce,
per volare leggero
fino all'aura incolore dei sogni
più belli perchè non sognati,
dove il tuo raggio è il mio,
dove tenue fai e disfai,
nel tremolio dei desideri,
profili cari, incubi amati,
col pulviscolo argenteo che si slarga
sulla pupilla.
Col pulviscolo argenteo che torna
su su fino al tuo tremito,
stella di solitudine.
(1952)
Fiuggi: 15 milioni inglesi per le Terme
Fumata bianca per le Terme di Fiuggi: ieri sera, dall'Hotel Silva Splendid, è giunta la bella notizia che la società inglese Viky Financial Services Ltd ha presentato un piano industriale per il rilancio delle prestigiose terme fiuggine.
Il piano è stato illustrato dal manager italiano Felice De Gennaro: prevede 15 milioni di euro per i primi tre anni, con occupazione di maestranze programmata per almeno sei mesi all'anno. Sono intervenuti anche i rappresentanti inglesi Antony Flynn e Raimond Romrbach, insieme all'altro manager italiano Antonio Sausa.
E' stata programmata la creazione della Fiuggi Card, una carta prepagata del circuito Mastercards, che dovrebbe produrre una spesa di 5 milioni di euro all'anno. Si punta a un rilancio della città di Fiuggi, facendo leva sulla popolazione dai 30 ai 55 anni. Si aprirà fra l'altro un portale web intitolato "Gli amici di Fiuggi". Si punterà a grandi occasioni di svago: cinema, teatro, spettacoli musicali, sale da gioco, moda, aree per ragazzi.
Si farà leva su uno stretto contatto con gli albergatori di Fiuggi, e sul lancio di prodotti cosmetici e sanitari, con la nascita di un centro urologico nazionale. Alla direzione sanitaria tornerà il professor Renato Del Monte. Ci sarà infine il rilancio anche del golf.
Insomma, grandi idee per una grande Fiuggi. Stavolta si può procedere davvero sul concreto.
Il piano è stato illustrato dal manager italiano Felice De Gennaro: prevede 15 milioni di euro per i primi tre anni, con occupazione di maestranze programmata per almeno sei mesi all'anno. Sono intervenuti anche i rappresentanti inglesi Antony Flynn e Raimond Romrbach, insieme all'altro manager italiano Antonio Sausa.
E' stata programmata la creazione della Fiuggi Card, una carta prepagata del circuito Mastercards, che dovrebbe produrre una spesa di 5 milioni di euro all'anno. Si punta a un rilancio della città di Fiuggi, facendo leva sulla popolazione dai 30 ai 55 anni. Si aprirà fra l'altro un portale web intitolato "Gli amici di Fiuggi". Si punterà a grandi occasioni di svago: cinema, teatro, spettacoli musicali, sale da gioco, moda, aree per ragazzi.
Si farà leva su uno stretto contatto con gli albergatori di Fiuggi, e sul lancio di prodotti cosmetici e sanitari, con la nascita di un centro urologico nazionale. Alla direzione sanitaria tornerà il professor Renato Del Monte. Ci sarà infine il rilancio anche del golf.
Insomma, grandi idee per una grande Fiuggi. Stavolta si può procedere davvero sul concreto.
Lazio inedita a Palermo: Alfaro, forse Mauri, e Ledesma-Gonzalez in difesa
Ha gli uomini contati, Reja, per la dura trasferta di Palermo. E allora cerca di piazzarli tutti quanti, quasi senza badare ai ruoli, cercando di ottenere il meglio che quegli undici possono dare.
Ne verrà fuori una squadra d'attacco: al fenomenale Klose verrà affiancato, per un inatteso esordio, il dottorino Alfaro, studente in medicina, attaccante uruguayano sveglio e intraprendente. Alle spalle dei due ci sarà il solito prezioso gioco di lancio e di sgancio di Hernanes, che sta ritrovando la forma migliore ed è stato convocato dalla nazionale brasiliana.
Reja ha gli uomini contatissimi in difesa, anzi gliene mancano un paio. Sarebbe tentato di riprovare lo schieramento a tre, ma rimane troppo rischioso, contro un Palermo che presenta il tridente. Allora, recuperato alla meglio Dias, e fidandosi ancora di Zauri uomo dovunque, il buon Edy riscopre il razionale Ledesma come centrale e molto probabilmente Gonzalez terzino alla Lulic, poiché purtroppo il bosniaco non potrà essere della partita.
Per la linea mediana restano Matuzalem, Condreva e nientemeno che Garrido, il qulke ama le proiezioni in avanti e in questa funzione riesce meglio che da terzino. Nella ripresa, ed ecco l'altra piacevole novità, dovremmo assistere al rientro di Stefano Mauri, che una ventina di minuti finali può già averli nelle gambe.
Sarà insomma una Lazio che vuole proporre il suo gioco e non limitarsi a un compito difensivo contro lo scatenato attaccao casalingo del Palermo. Infatti, solo proponendo il suo gioco la Lazio può, con gli uomini contatissimi, proteggere le lacune difensive preferendo procurare grattacapi alla difesa rosanero. Sarà molto interessante vedere come andarà a finire, questa rivoluzione forzata di Edy Reja, che si sta scoprendo addirittura il bernoccolo dell'inventore.
Ne verrà fuori una squadra d'attacco: al fenomenale Klose verrà affiancato, per un inatteso esordio, il dottorino Alfaro, studente in medicina, attaccante uruguayano sveglio e intraprendente. Alle spalle dei due ci sarà il solito prezioso gioco di lancio e di sgancio di Hernanes, che sta ritrovando la forma migliore ed è stato convocato dalla nazionale brasiliana.
Reja ha gli uomini contatissimi in difesa, anzi gliene mancano un paio. Sarebbe tentato di riprovare lo schieramento a tre, ma rimane troppo rischioso, contro un Palermo che presenta il tridente. Allora, recuperato alla meglio Dias, e fidandosi ancora di Zauri uomo dovunque, il buon Edy riscopre il razionale Ledesma come centrale e molto probabilmente Gonzalez terzino alla Lulic, poiché purtroppo il bosniaco non potrà essere della partita.
Per la linea mediana restano Matuzalem, Condreva e nientemeno che Garrido, il qulke ama le proiezioni in avanti e in questa funzione riesce meglio che da terzino. Nella ripresa, ed ecco l'altra piacevole novità, dovremmo assistere al rientro di Stefano Mauri, che una ventina di minuti finali può già averli nelle gambe.
Sarà insomma una Lazio che vuole proporre il suo gioco e non limitarsi a un compito difensivo contro lo scatenato attaccao casalingo del Palermo. Infatti, solo proponendo il suo gioco la Lazio può, con gli uomini contatissimi, proteggere le lacune difensive preferendo procurare grattacapi alla difesa rosanero. Sarà molto interessante vedere come andarà a finire, questa rivoluzione forzata di Edy Reja, che si sta scoprendo addirittura il bernoccolo dell'inventore.
sabato 18 febbraio 2012
Pinocchio ancora burattino: 14. La Banca dell'Orso
La vendita degli ananassi e delle banane non andò per niente male: Pinocchio e Lucignolo si ripagarono dei tre scudi e ne guadagnarono altri due.
Gli ananassi erano grandi e maturi e furono tutti venduti; rimase qualche banana, ma Pinocchio ne prese un po' per il babbo Geppetto e Lucignolo un altro po' per Madama Chiocciola che gli preparava tutti i giorni i pasti. Facevano la vita da gran signori: grazie, grazie, Fatina dai capelli turchini.
Anche il giorno dopo compare Orso Bruno e compare Struzzo portarono la stessa quantità di ananassi e di banane, e se la fecero pagare tre scudi. La vendita andava benino, e c'erano altri due o tre scudi di guadagno.
Il terzo giorno l'Orso disse: - Se volete, potete assicurarvi la fornitura per tutta l'estate. Pagherete soltanto trecento scudi o cinque zecchini d'oro, come preferite -
Lucignolo quella cifra l'aveva già messa da parte: la comare Chiocciola, che conosceva un grosso banchiere, trasformava gli scudi in zecchini d'oro.
A Lucignolo l'affare proposto da compare Orso parve conveniente. Fornitura per tutta l'estate voleva dire un guadagno assicurato almeno del doppio.
- Lasciate che ne parli un po' col mio amico Pinocchio - rispose.
- Bene. Se siete d'accordo, domani venite al mio banco, dieci metri più in là, e concluderemo l'affare -
Lucignolo fece presto a convincere Pinocchio. Così il giorno dopo portò con sé i cinque zecchini d'oro, tutto il loro guadagno dopo mesi di fatiche. Quando ebbero finito di vendere la solita quantità di ananassi e di banane, si accompagnarono all'Orso Bruno e allo Struzzo con gli occhiali, che li stavano aspettando, e arrivarono a una grande porta che recava sopra la scritta: "Banca dell'Orso".
Gli ananassi erano grandi e maturi e furono tutti venduti; rimase qualche banana, ma Pinocchio ne prese un po' per il babbo Geppetto e Lucignolo un altro po' per Madama Chiocciola che gli preparava tutti i giorni i pasti. Facevano la vita da gran signori: grazie, grazie, Fatina dai capelli turchini.
Anche il giorno dopo compare Orso Bruno e compare Struzzo portarono la stessa quantità di ananassi e di banane, e se la fecero pagare tre scudi. La vendita andava benino, e c'erano altri due o tre scudi di guadagno.
Il terzo giorno l'Orso disse: - Se volete, potete assicurarvi la fornitura per tutta l'estate. Pagherete soltanto trecento scudi o cinque zecchini d'oro, come preferite -
Lucignolo quella cifra l'aveva già messa da parte: la comare Chiocciola, che conosceva un grosso banchiere, trasformava gli scudi in zecchini d'oro.
A Lucignolo l'affare proposto da compare Orso parve conveniente. Fornitura per tutta l'estate voleva dire un guadagno assicurato almeno del doppio.
- Lasciate che ne parli un po' col mio amico Pinocchio - rispose.
- Bene. Se siete d'accordo, domani venite al mio banco, dieci metri più in là, e concluderemo l'affare -
Lucignolo fece presto a convincere Pinocchio. Così il giorno dopo portò con sé i cinque zecchini d'oro, tutto il loro guadagno dopo mesi di fatiche. Quando ebbero finito di vendere la solita quantità di ananassi e di banane, si accompagnarono all'Orso Bruno e allo Struzzo con gli occhiali, che li stavano aspettando, e arrivarono a una grande porta che recava sopra la scritta: "Banca dell'Orso".
Rivolgersi direttamente all'Agenzia delle Entrate
L'Agenzia delle Entrate non chiede dati, e tanto meno il loro invio, tramite posta elettronica, mentre per quel che riguarda i rimborsi fiscali fanno fede i servizi on line, al sito ufficiale www.agenziaentrate.gov.it, oppure le istanze presentate di persona presso gli Uffici sul territorio, a fronte della esibizione di un documento di riconcoscimento in corso di validità.
(da una rubrica di consigli utili per le famiglie)
(da una rubrica di consigli utili per le famiglie)
Subiaco: il "Papero" è finito nelle mani della giustizia
Il famoso estorsore degli Altipiani di Arcinazzo, Angelo Mancini, 41 anni, ben noto col soprannome di "Papero", è finito nella mani della giustizia proprio in questi giorni di neve e di gelo. La sua specialità erano le estorsioni ai danni di alcuni imprenditori edili della zona, per cui era stato già sottoposto a sorveglianza speciale.
Il "Papero" aveva ottenuto con la violenza e le minacce il pagamento di 20 mila euro, e danneggiato in più occasioni le opere di costruzione e portatoi a termine anche altri numerosi tentativi nei vicini comuni di Piglio e di Anagni, una volta addirittura con sequestro di persona.
L'arresto è avvenuto durante una nottata sotto la neve nella sua abitazione, alla presenza di una giovane amica rumena, ad opera del maresciallo Ernesto Di Lorenzo del Nucleo Operativo dei Carabinieri di Subiaco.
Il "Papero" aveva ottenuto con la violenza e le minacce il pagamento di 20 mila euro, e danneggiato in più occasioni le opere di costruzione e portatoi a termine anche altri numerosi tentativi nei vicini comuni di Piglio e di Anagni, una volta addirittura con sequestro di persona.
L'arresto è avvenuto durante una nottata sotto la neve nella sua abitazione, alla presenza di una giovane amica rumena, ad opera del maresciallo Ernesto Di Lorenzo del Nucleo Operativo dei Carabinieri di Subiaco.
Siamo senza difesa, forse a giugno arriva Rodolfo
La Lazio è rimasta senza difesa: chi squalificato, come Konko e Diakité, chi stiracchiato, come Diaz, Radu, Stankevicius, Biava. Sono rimasti pochi pezzi, per lo più di ricambio, come Zauri e Garrido, ed è saltata anche la soluzione disperata di Lulic, che è più fuori che dentro.
Reja non sa dove mettere le mani, per la trasferta di Palermo, contro i rosanero che in casa diventano irresistibili. Chi riuscirà a fermare un diavolo scatenato come Miccoli?
Anche per gli altri reparti, l'allenatore dovrà utilizzare un esordiente come Alfaro, chiamare subito in campo Candreva, far ricorso ai due giovanissimi Rozzi e Zampa. Si sente fortemente l'assenza di Rocchi anche perché Klose è acciaccato pure lui.
Una Lazio a pezzi. Sarà una trasferta durissima, e dovranno mettercela tutta per tenere a galla almeno la dignità, dopo la batosta con l'Atletico. Unica nota positiva, il ritorno di Mauri che sarà almeno in panchina.
E unica consolazione il fatto che Lotito ha capito di dover mettere mano al portafogli per questa povera difesa, ringiovanirla e rafforzarla per essere una degna aspirante alla zona alta della classifica. Dal Brasile annunciano il possibile arrivo di Rodolfo Dini, centrale del San Paolo, venticinque anni, stesso agente di Hernanes. Il giocatore è alto 1.93, pesa 86 chili ed ha un costo che si aggira tra i 6 e i 7 milioni di euro. Probabilmente servirà anche qualche altro difensore di classe, come Tasci o Pridl militanti in Bundesliga e considerati tra gli obbiettivi della Lazio.
Ma ora dobbiamo pensare a Palermo, e a come uscirne fuori salvando la faccia con le poche forze rimaste.
Reja non sa dove mettere le mani, per la trasferta di Palermo, contro i rosanero che in casa diventano irresistibili. Chi riuscirà a fermare un diavolo scatenato come Miccoli?
Anche per gli altri reparti, l'allenatore dovrà utilizzare un esordiente come Alfaro, chiamare subito in campo Candreva, far ricorso ai due giovanissimi Rozzi e Zampa. Si sente fortemente l'assenza di Rocchi anche perché Klose è acciaccato pure lui.
Una Lazio a pezzi. Sarà una trasferta durissima, e dovranno mettercela tutta per tenere a galla almeno la dignità, dopo la batosta con l'Atletico. Unica nota positiva, il ritorno di Mauri che sarà almeno in panchina.
E unica consolazione il fatto che Lotito ha capito di dover mettere mano al portafogli per questa povera difesa, ringiovanirla e rafforzarla per essere una degna aspirante alla zona alta della classifica. Dal Brasile annunciano il possibile arrivo di Rodolfo Dini, centrale del San Paolo, venticinque anni, stesso agente di Hernanes. Il giocatore è alto 1.93, pesa 86 chili ed ha un costo che si aggira tra i 6 e i 7 milioni di euro. Probabilmente servirà anche qualche altro difensore di classe, come Tasci o Pridl militanti in Bundesliga e considerati tra gli obbiettivi della Lazio.
Ma ora dobbiamo pensare a Palermo, e a come uscirne fuori salvando la faccia con le poche forze rimaste.
venerdì 17 febbraio 2012
Pensandoti
Penso...e mi sento un po' triste...
penso...e ti sento lontana...
ti penso...L'alba diafàna
scolora in cose mai viste.
Penso...E già il sole si china
sull'acqua, fino a baciarla...
mentre, col canto che parla,
alla compagna vicina,
il passerotto cinguetta
tutto il suo amore; le dice:
- Vieni, ti rendo felice!
Vieni dal cuor che ti aspetta! -
Felici! Tutto è già in festa
nell'aria di primavera,
e gioia a tutto ridesta
quel volo di capinera...
Ma, su quell'ala, già posa,
forse, il mio ardente pensiero;
e, per le vie del mistero,
bussa alla tua porta ascosa...
(1952)
penso...e ti sento lontana...
ti penso...L'alba diafàna
scolora in cose mai viste.
Penso...E già il sole si china
sull'acqua, fino a baciarla...
mentre, col canto che parla,
alla compagna vicina,
il passerotto cinguetta
tutto il suo amore; le dice:
- Vieni, ti rendo felice!
Vieni dal cuor che ti aspetta! -
Felici! Tutto è già in festa
nell'aria di primavera,
e gioia a tutto ridesta
quel volo di capinera...
Ma, su quell'ala, già posa,
forse, il mio ardente pensiero;
e, per le vie del mistero,
bussa alla tua porta ascosa...
(1952)
Raggiri fiscali al telefono
Non sono mancati, in materia di Fisco, casi di raggiri telefonici: i truffatori chiamano in ufficio o a domicilio, e spacciandosi per dipendenti del Fisco, cercano di far cadere nel tranello il titolare, magari in merito a un presunto rimborso fiscale.
L'agenzia delle Entrate invita i contribuenti vittime di tali raggiri a segnalarli sia alle Forze della Polizia sia al più vicino ufficio dell' Agenzia delle Entrate presente sul territorio.
(da una rubrica di consigli utili alla famiglia)
L'agenzia delle Entrate invita i contribuenti vittime di tali raggiri a segnalarli sia alle Forze della Polizia sia al più vicino ufficio dell' Agenzia delle Entrate presente sul territorio.
(da una rubrica di consigli utili alla famiglia)
Ciampino: due fratelli rubavano elettricità al Comune
Abitano in un appartamento di proprietà comunale assegnato alla madre defunta. Non contenti, hanno realizzato un impianto artigianale di collegamento all'energia elettrica del comune, fruendo abusivamente dei consumi.
Si tratta di due fratelli. Le forze dell'ordine hanno notato una forte dispersione di energia dall'impianto comunale di via Achille Grandi, e con l'aiuto di tecnici sono riusciti a risalire all'origine dell'anomalia, tra l'altro molto pericolosa.
I due fratelli, scoperti in flagranza di reato, sono stati denunciati alla Magistratura di Velletri.
Si tratta di due fratelli. Le forze dell'ordine hanno notato una forte dispersione di energia dall'impianto comunale di via Achille Grandi, e con l'aiuto di tecnici sono riusciti a risalire all'origine dell'anomalia, tra l'altro molto pericolosa.
I due fratelli, scoperti in flagranza di reato, sono stati denunciati alla Magistratura di Velletri.
Le Coppe ce le siamo bevute: erano proprio amare
Niente da fare, siamo realisti. L'Atletico Madrid si è fatto una bella passeggiata, tanto più facile se si pensa che ha dovuto addirittura rimontare un gol e lo ha fatto come se si trattasse di bere un bicchier d'acqua. Ma chi ha "bevuto" è stata la Lazio. Si è bevuto in meno di un mese prima la Coppa Italia e poi la Coppa Europa, con lo stesso nettissimo 3-1 sia contro il Milan che contro l'Atletico Madrid. Queste due squadre sono su un pianeta diverso, per noi, e non sempre basta la buona volontà per far notare meno la netta differenza.
E' vero, noi quel Milan poi in campionato lo abbiamo tartassato e rimandato a casa con una sconfitta secca per 2-0, ed anche in quel caso la Lazio era dimezzata dagli infortuni e mancava addirittura del suo uomo-guida, Miro Klose. E il miracolo si è ripetuto, incredibilmente, pochi giorni dopo, con quella storica rimonta contro il Cesena. Ieri sera sarebbe stato necessario un altro miracolo di quel genere, ma le forze non ci sono bastate. Oltre a Dias, Radu e soprattutto Lulic, si sono infortunati anche Konko e Biava, ed ora siamo ridotti all'osso.
A partire dal Cholo Simeone, tutti parlano di una Lazio che non è ancora eliminata, che a Madrid venderà ancora cara la pelle e riuscirà a mettere il bastone fra le ruote all'Atletico fino all'ultimo minuto. Noi non crediamo. La Lazio le due Coppe se le è già bevute, e sono state l'una più amara dell'altra, perchè chi ci ha porto il bicchiere era di un altro pianeta al quale per ora la Lazio non può assolutamente arrivare. Altro che campagna acquisti di gennaio; qua ci serviva la campagna acquisti di tutti gli ultimi dieci anni, e soprattutto che la jella si scordasse di noi per una serata.
Ora pensiamo al campionato. Abbiamo da difendere un incredibile terzo posto. Quello sì che sarebbe un miracolo grandissimo, che ci ripagherebbe di ogni amarezza.
E' vero, noi quel Milan poi in campionato lo abbiamo tartassato e rimandato a casa con una sconfitta secca per 2-0, ed anche in quel caso la Lazio era dimezzata dagli infortuni e mancava addirittura del suo uomo-guida, Miro Klose. E il miracolo si è ripetuto, incredibilmente, pochi giorni dopo, con quella storica rimonta contro il Cesena. Ieri sera sarebbe stato necessario un altro miracolo di quel genere, ma le forze non ci sono bastate. Oltre a Dias, Radu e soprattutto Lulic, si sono infortunati anche Konko e Biava, ed ora siamo ridotti all'osso.
A partire dal Cholo Simeone, tutti parlano di una Lazio che non è ancora eliminata, che a Madrid venderà ancora cara la pelle e riuscirà a mettere il bastone fra le ruote all'Atletico fino all'ultimo minuto. Noi non crediamo. La Lazio le due Coppe se le è già bevute, e sono state l'una più amara dell'altra, perchè chi ci ha porto il bicchiere era di un altro pianeta al quale per ora la Lazio non può assolutamente arrivare. Altro che campagna acquisti di gennaio; qua ci serviva la campagna acquisti di tutti gli ultimi dieci anni, e soprattutto che la jella si scordasse di noi per una serata.
Ora pensiamo al campionato. Abbiamo da difendere un incredibile terzo posto. Quello sì che sarebbe un miracolo grandissimo, che ci ripagherebbe di ogni amarezza.
giovedì 16 febbraio 2012
Klose illude, poi la Lazio sprofonda
Miro Klose illude la Lazio con il suo gol al 18', su tiro di Candreva respinto male dal portiere Courtois. Poi l'Atletico si è spinto in avanti, la difesa biancoceleste ha subito scricchiolato, e dopo soli sei minuti Adriano Lopez ha pareggiato. Ancora una dozzina di minuti, nuovi errori dei difensori di Reja, e su invito di Diego il brillante Falcao ha infranto le nostre illusioni.
Errori in serie della difesa biancoceleste: Konko e Diakité hanno dato regolarmente via libera allo scatenato Lopez, che con Diego e Falcao ha imperversato senza pietà, evidenziando la fragilità della Lazio.
Nella ripresa Reja ha gettato nella mischia Kozak togliendo Gonzalez, e la Lazio ha avuto una certa reazione, insistendo sui palloni alti per favorire gli interventi del duo Klose-Kozak, ma proprio nel pieno della reazione biancoceleste è arrivata la mazzata finale con il solito Falcao. Era appena il 62'e la partita era finita. Simeone ritirava via via i suoi migliori schierando tre rincalzi: la Lazio non esisteva più, perchè aveva mollato anche sul piano dell'impegno.
Infortunatosi anche Biava, sostituito da Stankevicius nella ripresa, doieco minuti di Europa sono stati concessi al giovane Zampa che ha preso il posto di Ledesma.
Ma ormai la Lazio stava pensando al campionato e alla dura trasferta di Palermo. A Madrid andremo solo per cercare di salvare la faccia con una prestazione orgogliosa, perchè ormai non c'è più spazio nemmeno per un miracolo.
Fischiatissimi dai trentamila Lotito e Tare per la fallimentare campagna acquisti di gennaio.
Errori in serie della difesa biancoceleste: Konko e Diakité hanno dato regolarmente via libera allo scatenato Lopez, che con Diego e Falcao ha imperversato senza pietà, evidenziando la fragilità della Lazio.
Nella ripresa Reja ha gettato nella mischia Kozak togliendo Gonzalez, e la Lazio ha avuto una certa reazione, insistendo sui palloni alti per favorire gli interventi del duo Klose-Kozak, ma proprio nel pieno della reazione biancoceleste è arrivata la mazzata finale con il solito Falcao. Era appena il 62'e la partita era finita. Simeone ritirava via via i suoi migliori schierando tre rincalzi: la Lazio non esisteva più, perchè aveva mollato anche sul piano dell'impegno.
Infortunatosi anche Biava, sostituito da Stankevicius nella ripresa, doieco minuti di Europa sono stati concessi al giovane Zampa che ha preso il posto di Ledesma.
Ma ormai la Lazio stava pensando al campionato e alla dura trasferta di Palermo. A Madrid andremo solo per cercare di salvare la faccia con una prestazione orgogliosa, perchè ormai non c'è più spazio nemmeno per un miracolo.
Fischiatissimi dai trentamila Lotito e Tare per la fallimentare campagna acquisti di gennaio.
Pinocchio ancora burattino: 13. Dalle pere agli ananassi
L'Orso Bruno e lo Struzzo con gli occhiali salutarono i due bambini e se ne andarono.
Pinocchio e Lucignolo non stavano in sé dalla gioia. Che fortuna: appena finite pere, mele e pesche, arrivavano gli ananassi e le banane. La buona sorte era davvero dalla parte loro. Avrebbero fatto un bel po' di soldi, aperto una grande frutteria, poi si sarebbero dati alla pesca: l'avvenire era tutto con loro!
Al mattino successivo si recarono al mercato con il carrettino leggero leggero: erano rimaste davvero poche mele: infatti, pere e pesche erano proprio finite. Appena arrivati, eccoti sopraggiungere freschi freschi l'Orso Bruno e lo Struzzo: portavano due sacchi colmi di ananassi e di banane. Li scaricarono sul carrettino e li sistemarono in una bella composizione.
- Quanto volete per tutta questa frutta? - disse subito Lucignolo.
- Non tanto - disse l'Orso Bruno sbadigliando, come se avesse fatto tanta fatica. - Tre scudi ed è tutto vostro. Vedrete che ne ricaverete almeno il doppio -
Pinocchio era sbalordito. Tre scudi tutta quella frutta pregiata? Anche Lucignolo stentava a crederci. Tirò subito fuori i tre scudi e pagò seduta stante i due compari di affari.
L'Orso disse: - Domani vi porteremo altri ananassi e altre banane. Noi non abbiamo tempo per stare qui a vendere al minuto. Abbiamo grandi affari da ogni parte del mondo. Ma se voi volete...-
- Che cosa? - chiese Lucignolo interessato.
- Ne riparliamo domani, ma si tratta di un grande affare e dovete pensarci bene -
Pinocchio e Lucignolo non stavano in sé dalla gioia. Che fortuna: appena finite pere, mele e pesche, arrivavano gli ananassi e le banane. La buona sorte era davvero dalla parte loro. Avrebbero fatto un bel po' di soldi, aperto una grande frutteria, poi si sarebbero dati alla pesca: l'avvenire era tutto con loro!
Al mattino successivo si recarono al mercato con il carrettino leggero leggero: erano rimaste davvero poche mele: infatti, pere e pesche erano proprio finite. Appena arrivati, eccoti sopraggiungere freschi freschi l'Orso Bruno e lo Struzzo: portavano due sacchi colmi di ananassi e di banane. Li scaricarono sul carrettino e li sistemarono in una bella composizione.
- Quanto volete per tutta questa frutta? - disse subito Lucignolo.
- Non tanto - disse l'Orso Bruno sbadigliando, come se avesse fatto tanta fatica. - Tre scudi ed è tutto vostro. Vedrete che ne ricaverete almeno il doppio -
Pinocchio era sbalordito. Tre scudi tutta quella frutta pregiata? Anche Lucignolo stentava a crederci. Tirò subito fuori i tre scudi e pagò seduta stante i due compari di affari.
L'Orso disse: - Domani vi porteremo altri ananassi e altre banane. Noi non abbiamo tempo per stare qui a vendere al minuto. Abbiamo grandi affari da ogni parte del mondo. Ma se voi volete...-
- Che cosa? - chiese Lucignolo interessato.
- Ne riparliamo domani, ma si tratta di un grande affare e dovete pensarci bene -
Le Guide del Fisco
Tutte le pubblicazioni e tutte le "Guide del Fisco" sono gratuite e scaricabili on line, dal sito internet ufficiale www.agenziaentrate.gov.it, oppure si possono ritirare presso gli Uffici territoriali.
In pratica, i truffatori sfruttano indebitamente il logo dell'Agenzia delle Entrate per sottrarrre i dati sensibili dei contribuenti; oppure, spacciandosi per dipendenti del Fisco, tentano di vendere porta a porta, a pagamento, pubblicazioni e riviste, quando invece, come accennato, queste sono sempre rigorosamente gratis.
(da una rubrica di consigli pratici per la famiglia)
In pratica, i truffatori sfruttano indebitamente il logo dell'Agenzia delle Entrate per sottrarrre i dati sensibili dei contribuenti; oppure, spacciandosi per dipendenti del Fisco, tentano di vendere porta a porta, a pagamento, pubblicazioni e riviste, quando invece, come accennato, queste sono sempre rigorosamente gratis.
(da una rubrica di consigli pratici per la famiglia)
Ariccia: ha rubato un camion carico di porchetta
Arrestato ieri mattina all'alba per furto aggravato in piena flagranza un quarantenne di Ariccia per aver rubato...un camion carico di porchetta.
Il furgone era stato lasciato per un momento incustodito davanti al laboratorio, dopo essere stato caricato dell'appetitosa porchetta.
L'uomo, appostato dietroi l'angolo, è saltato di corsa sull'automezzo e si è precipitato a gran velocità verso i Pratoni del Vivaro.
Il proprietario del laboratorio, accortosi immediatamente del furto, ha chiamato i carabinieri in servizio notturno di pattugliamento. Erano le 4 del mattino, e prima che il ladro giungesse a Velletri è stato raggiunto e arrestato. Si è giustificato dicendo che voleva fare un giretto con il camion.
Il prezioso carico era destinato per il mercato di Napoli, e il valore della porchetta si aggirava sui 20 mila eruro.
Il furgone era stato lasciato per un momento incustodito davanti al laboratorio, dopo essere stato caricato dell'appetitosa porchetta.
L'uomo, appostato dietroi l'angolo, è saltato di corsa sull'automezzo e si è precipitato a gran velocità verso i Pratoni del Vivaro.
Il proprietario del laboratorio, accortosi immediatamente del furto, ha chiamato i carabinieri in servizio notturno di pattugliamento. Erano le 4 del mattino, e prima che il ladro giungesse a Velletri è stato raggiunto e arrestato. Si è giustificato dicendo che voleva fare un giretto con il camion.
Il prezioso carico era destinato per il mercato di Napoli, e il valore della porchetta si aggirava sui 20 mila eruro.
L'Atletico è favorito, ma noi abbiamo Klose
Sono sei partite che Simeone è sulla panchina dell'Atletico, e sei partite che la sua difesa non prende gol. El Cholo sa trasmettere la sua grinta a tutta una squadra, e sarà molto dura stasera, per la Lazio, penetrare tra quelle maglie così strette.
I bookmakers danno favorito l'Atletico, per il passaggio agli ottavi di questa popolatissima Europa League, che ha visto in azione quasi un centinaio di squadre delle trenta nazioni d'Europa. Ora sono rimaste in 32, ma se la Lazio vuole restare a galla tra le prime 16 dovrà compiere un'impresa straordinaria.
Le quote riservate ai goleador vedono però favoriti due laziali: Klose ed Hernanes sono più quotati di Falcao e Diego. Questo vuol dire che il miracolo deve farlo il campionissimo tedesco, e accanto a lui il Profeta, che sembra rinato a nuova vita e da qualche tempo ha ripreso a marciare alla grande.
Un altro segnale positivo è il recupero quasi sicuro di Dias e Lulic, due veri punti di forza della squadra in difesa e a centrocampo. Se Reja li potrà schierare, avremo una formazione completa in tutti i ruoli, altrimenti il miracolo lo aspetteremo da uomini come Candreva e Diakité, che sono rincalzi per modo di dire.
Al miracolo Reja ci crede. Pensiamo a perforare quella difesa così arcigna, e poi a Madrid sapremo vendere cara la pelle.
I bookmakers danno favorito l'Atletico, per il passaggio agli ottavi di questa popolatissima Europa League, che ha visto in azione quasi un centinaio di squadre delle trenta nazioni d'Europa. Ora sono rimaste in 32, ma se la Lazio vuole restare a galla tra le prime 16 dovrà compiere un'impresa straordinaria.
Le quote riservate ai goleador vedono però favoriti due laziali: Klose ed Hernanes sono più quotati di Falcao e Diego. Questo vuol dire che il miracolo deve farlo il campionissimo tedesco, e accanto a lui il Profeta, che sembra rinato a nuova vita e da qualche tempo ha ripreso a marciare alla grande.
Un altro segnale positivo è il recupero quasi sicuro di Dias e Lulic, due veri punti di forza della squadra in difesa e a centrocampo. Se Reja li potrà schierare, avremo una formazione completa in tutti i ruoli, altrimenti il miracolo lo aspetteremo da uomini come Candreva e Diakité, che sono rincalzi per modo di dire.
Al miracolo Reja ci crede. Pensiamo a perforare quella difesa così arcigna, e poi a Madrid sapremo vendere cara la pelle.
mercoledì 15 febbraio 2012
Le Olimpiadi del '60 furono un grande affare economico
Mario Monti ha visto le Olimpiadi come un paio di scarpe troppo costose, e non se le è volute permettere. Ma facendo così ha impedito che l'Italia le indossasse e facesse un bel balzo in avanti nella strada della ripresa.
Ciò che costa oggi lo si può sempre pagare domani, basta essere precisi nella rateazione. Non mi sarei mai potuto permettere di comprarmi una casa, ma feci un mutuo che si rivelò favorevole ed ora mi ritrovo una gran bella casa per la quale non pago l'affitto.
Anche Roma 2020 sarebbe stata probabilmente una casa bellissima. Ma teniamoci in tasca questi 100 euro, perchè ci serviranno. A comprare il pane la prossima settimana.
Chi non spera, non spende.
Il CONI, autonomamente, potrebbe creare un grande trust di finanziatori tipo fratelli Della Valle, disposti ad affrontare un miliardario restauro del Colosseo, tipo Montezemolo, Briatore, Moratti, Agnelli, De Laurentiis e perfino Berlusconi, disposti a investire in stadi, piscine, villaggi olimpici, nuovi alberghi, fast food, strutture nautiche, velodromi e via dicendo, che diventerebbero fonte di lavoro e di guadagno per centinania di migliaia di giovani e relative famiglie, con respiro per tutto il Paese. L'impresa privata può fare quello che lo Stato non si sente di fare.
Ciò che costa oggi lo si può sempre pagare domani, basta essere precisi nella rateazione. Non mi sarei mai potuto permettere di comprarmi una casa, ma feci un mutuo che si rivelò favorevole ed ora mi ritrovo una gran bella casa per la quale non pago l'affitto.
Anche Roma 2020 sarebbe stata probabilmente una casa bellissima. Ma teniamoci in tasca questi 100 euro, perchè ci serviranno. A comprare il pane la prossima settimana.
Chi non spera, non spende.
Il CONI, autonomamente, potrebbe creare un grande trust di finanziatori tipo fratelli Della Valle, disposti ad affrontare un miliardario restauro del Colosseo, tipo Montezemolo, Briatore, Moratti, Agnelli, De Laurentiis e perfino Berlusconi, disposti a investire in stadi, piscine, villaggi olimpici, nuovi alberghi, fast food, strutture nautiche, velodromi e via dicendo, che diventerebbero fonte di lavoro e di guadagno per centinania di migliaia di giovani e relative famiglie, con respiro per tutto il Paese. L'impresa privata può fare quello che lo Stato non si sente di fare.
Come due gocce d'aprile
Nell'alba che già scintilla,
sul fiore primaverile
ride la stilla a una stilla
nell'aurea luce di aprile.
Sono due gocce-sorelle,
là sopra a una margherita:
sono le gocce più belle,
e l'una all'altra sta unita.
Quand'ecco il sole, già pieno,
ruba una stilla-sorella,
la porta via in un baleno
in una nube monella.
E l'altra piange, sul fiore,
la bella goccia rubata;
mentre dal ciel, con fragore,
la nube scende accigliata.
La fuggitiva dispera
di ritrovar la sorella;
piange la sua sorte nera;
invidia, in cielo, la stella.
Ma, nel suo pianto, discende
tremula in pioggia; e il destino
vuol ripagarla: si stende,
morbida, su un fiorellino.
E, quando il sol torna in vita,
e su nel cielo sfavilla,
là, sopra alla margherita,
ride la stilla alla stilla.
(1952)
sul fiore primaverile
ride la stilla a una stilla
nell'aurea luce di aprile.
Sono due gocce-sorelle,
là sopra a una margherita:
sono le gocce più belle,
e l'una all'altra sta unita.
Quand'ecco il sole, già pieno,
ruba una stilla-sorella,
la porta via in un baleno
in una nube monella.
E l'altra piange, sul fiore,
la bella goccia rubata;
mentre dal ciel, con fragore,
la nube scende accigliata.
La fuggitiva dispera
di ritrovar la sorella;
piange la sua sorte nera;
invidia, in cielo, la stella.
Ma, nel suo pianto, discende
tremula in pioggia; e il destino
vuol ripagarla: si stende,
morbida, su un fiorellino.
E, quando il sol torna in vita,
e su nel cielo sfavilla,
là, sopra alla margherita,
ride la stilla alla stilla.
(1952)
Comunicazioni fiscali
Alcune delle truffe più diffuse vengono messe in atto nel periodo di presentazione della dichiarazione dei redditi.
In tutta Italia vengono segnalati numerosi casi di raggiri e truffe.
L'agenzia delle Entrate ricorda ai contribuenti che lke comunicazioni fiscali avvengono solo per posta, e senza alcun aggravio di spesa a carico del destinatario.
Inoltre, l'amministrazione finanziaria dello stato non autorizza alcun dipendente a chiedere ai contribuenti denaro, in qualsiasi forma ciò avvenga , come ad esempio via posta elettronica, telefono o porta a porta.
(da una rubrica di consigli pratici alle famiglie)
In tutta Italia vengono segnalati numerosi casi di raggiri e truffe.
L'agenzia delle Entrate ricorda ai contribuenti che lke comunicazioni fiscali avvengono solo per posta, e senza alcun aggravio di spesa a carico del destinatario.
Inoltre, l'amministrazione finanziaria dello stato non autorizza alcun dipendente a chiedere ai contribuenti denaro, in qualsiasi forma ciò avvenga , come ad esempio via posta elettronica, telefono o porta a porta.
(da una rubrica di consigli pratici alle famiglie)
Palestrina: alla Martuccia, sette giorni dedicati alla birra
Si esce a fatica dal brutto periodo della neve, e una spinta alla ripresa della normalità la dà una simpatica iniziativa, in via della Martuccia, dell'omonima Birreria, che organizza un'intera settimana dedicata ai quattro tipi di birra Brewdog.
Saranno sette serate, da giovedì 16 febbraio fino a mercoledì 22, con musica live in acustica e un menu speciale comprendente gnocchetti, caciottine al miele, zuppa di fagioli, salsiccette all'arancia e tortine di cioccolato, abbinate alle birre Chaos Theory, Punk Ipa, 5 AM Saint e Hops Kill.
Saranno sette serate, da giovedì 16 febbraio fino a mercoledì 22, con musica live in acustica e un menu speciale comprendente gnocchetti, caciottine al miele, zuppa di fagioli, salsiccette all'arancia e tortine di cioccolato, abbinate alle birre Chaos Theory, Punk Ipa, 5 AM Saint e Hops Kill.
Tutti vogliono Lulic-Gonzalez, il centrocampo più forte del mondo
Alla Lazio, quasi senza accorgersene, hanno formato la coppia di cursori più forte del mondo, Gonzalez-Lulic, macinatori di chilometri, quattro polmoni di acciaio. Epica la loro prestazione nel secondo tempo di Lazio-Cesena, quando in dieci la Lazio ha saputo rimontare lo svantaggio di due gol e vincere una partita straperduta.
La grande crescita del duo bosniaco-uruguayano si era già vista in tante occasioni precedenti, specialmente lo splendido Lazio-Milan 2-0, pure concentrato in un secondo tempo tutto muscolare ma non solo. Tante squadre europee stanno seguendo la crescita esponenziale di questa coppia che non si ferma mai, e la Juventus, in prima fila, ha offerto a Lotito, a febbraio, 15 milioni per Senad Lulic, mostrando anche interesse per quel Gonzalez che non sarà un mostro di tecnica, ma è capace col suo fiato di tenere in piedi un'intera squadra e di emergere sempre alla distanza. Non è un caso che la Lazio costruisca i suoi risultati migliori nella parte conclusiva di quasi ogni partita.
Ora però i biancocelesti, se vogliono veramente formare uno squadrone capace di puntare allo scudetto, debbono pensare a conservare i Lulic e i Gonzalez, e non a venderli: anzi, dovranno essere capaci di individuare altri giocatori dalle stesse caratteristiche, temprati nell'acciaio e resistenti alla distanza.
Vedremo contro l'Atletico Madrid, che Simeone ha reso impenetrabile in difesa, che cosa saprà fare domani questa Lazio. Peccato che proprio Senad Lulic sia fortemente in dubbio, il suo ginocchio non è ancora a posto, e forse sarà sostituito da Candreva, un altro centrocampista che fa della forza fisica il suo segreto. E finalmente la Lazio tornerà ad avere in campo un giocatore romano de Roma.
La grande crescita del duo bosniaco-uruguayano si era già vista in tante occasioni precedenti, specialmente lo splendido Lazio-Milan 2-0, pure concentrato in un secondo tempo tutto muscolare ma non solo. Tante squadre europee stanno seguendo la crescita esponenziale di questa coppia che non si ferma mai, e la Juventus, in prima fila, ha offerto a Lotito, a febbraio, 15 milioni per Senad Lulic, mostrando anche interesse per quel Gonzalez che non sarà un mostro di tecnica, ma è capace col suo fiato di tenere in piedi un'intera squadra e di emergere sempre alla distanza. Non è un caso che la Lazio costruisca i suoi risultati migliori nella parte conclusiva di quasi ogni partita.
Ora però i biancocelesti, se vogliono veramente formare uno squadrone capace di puntare allo scudetto, debbono pensare a conservare i Lulic e i Gonzalez, e non a venderli: anzi, dovranno essere capaci di individuare altri giocatori dalle stesse caratteristiche, temprati nell'acciaio e resistenti alla distanza.
Vedremo contro l'Atletico Madrid, che Simeone ha reso impenetrabile in difesa, che cosa saprà fare domani questa Lazio. Peccato che proprio Senad Lulic sia fortemente in dubbio, il suo ginocchio non è ancora a posto, e forse sarà sostituito da Candreva, un altro centrocampista che fa della forza fisica il suo segreto. E finalmente la Lazio tornerà ad avere in campo un giocatore romano de Roma.
martedì 14 febbraio 2012
Con l'Atletico, la Lazio schiera il K2 Klose-Kozak.
La Lazio si è allenata anche oggi sul terreno di Mostacciano, in preparazione ai sedicesimi di Europa League contro l'Atletico Madrid allenato da Simeone.
Sono apparsi in forma particolarmente brillante i due ultimi acquisti, Alfaro e Candreva, velocissimo il primo, con il piede molto centrato il secondo, applaudito anche da Klose per un gol particolarmente bello all'incrocio dei pali.
Si è rivisto finalmente anche Stefano Mauri, sebbene non ancora con la palla al piede. Sarà pronto fra una quindicina di giorni, e sarà un recupero importante.
Per la gara con l'Atletico Madrid Reja potrebbe presentare l'attacco K2, Kozak-Klose. Alle loro spalle il duo Candreva-Hernanes, Ledesma-Matuzalem in mediana, Konko Biava Radu Lulic in difesa, Marchetti in porta. Gonzalez in ballottaggio con Candreva.
Sono apparsi in forma particolarmente brillante i due ultimi acquisti, Alfaro e Candreva, velocissimo il primo, con il piede molto centrato il secondo, applaudito anche da Klose per un gol particolarmente bello all'incrocio dei pali.
Si è rivisto finalmente anche Stefano Mauri, sebbene non ancora con la palla al piede. Sarà pronto fra una quindicina di giorni, e sarà un recupero importante.
Per la gara con l'Atletico Madrid Reja potrebbe presentare l'attacco K2, Kozak-Klose. Alle loro spalle il duo Candreva-Hernanes, Ledesma-Matuzalem in mediana, Konko Biava Radu Lulic in difesa, Marchetti in porta. Gonzalez in ballottaggio con Candreva.
Pinocchio ancora burattino: 12. L'Orso e lo Struzzo
Dopo parecchi giorni, Pinocchio e Lucignolo ricevettero una strana visita. Erano due personaggi davvero curiosi: un grosso Orso bruno con un cappellaccio alla texana, e un goffo Struzzo con un paio di occhiali neri e un fazzolettone rosso al collo.
I due si accostarono alla bancarella di Pinocchio e Lucignolo, e si misero ad ammirare quella bella frutta gialla, rossa e verde dagli odori intensi.
- Ne avete ancora molta, ragazzi? - chiese l'Orso bruno con curiosità.
Lucignolo lo guardò con una certa meraviglia e rispose: - Veramente, è proprio l'ultima frutta del nostro giardino -
- E domani che farete? -chiese a sua volta lo Struzzo con gli occhiali neri.
- Mah...forse ci riposiamo. Metteremo in ordine il giardino -
- Noi avremmo un buon affare da proporvi - disse con aria interessata l'Orso bruno. - Della frutta pregiata da vendere. Ananassi e banane. Fareste soldi molto più rapidamente che con la solita frutta -
- La nostra - disse Pinocchio - non è la solita frutta. E' frutta di primissima qualità -
- Vedo - convenne lo Struzzo. - Però ormai è finita. Se avete un po' di soldi, domani vi porteremo una gran quantità di banane e di ananassi e potrete cominciare a venderli -
Lucignolo si fermò a pensare. - Perché no? Quanto serve? -
- Per ora basteranno una ventina di scudi, poi si vedrà. Potremmo fare un buon contratto, conveniente per voi e per noi. Ci vediamo domani mattina? -
- D'accordo - dissero insieme Lucignolo e Pinocchio.
I due si accostarono alla bancarella di Pinocchio e Lucignolo, e si misero ad ammirare quella bella frutta gialla, rossa e verde dagli odori intensi.
- Ne avete ancora molta, ragazzi? - chiese l'Orso bruno con curiosità.
Lucignolo lo guardò con una certa meraviglia e rispose: - Veramente, è proprio l'ultima frutta del nostro giardino -
- E domani che farete? -chiese a sua volta lo Struzzo con gli occhiali neri.
- Mah...forse ci riposiamo. Metteremo in ordine il giardino -
- Noi avremmo un buon affare da proporvi - disse con aria interessata l'Orso bruno. - Della frutta pregiata da vendere. Ananassi e banane. Fareste soldi molto più rapidamente che con la solita frutta -
- La nostra - disse Pinocchio - non è la solita frutta. E' frutta di primissima qualità -
- Vedo - convenne lo Struzzo. - Però ormai è finita. Se avete un po' di soldi, domani vi porteremo una gran quantità di banane e di ananassi e potrete cominciare a venderli -
Lucignolo si fermò a pensare. - Perché no? Quanto serve? -
- Per ora basteranno una ventina di scudi, poi si vedrà. Potremmo fare un buon contratto, conveniente per voi e per noi. Ci vediamo domani mattina? -
- D'accordo - dissero insieme Lucignolo e Pinocchio.
Vitamine nei cosmetici
La presenza di vitamine nei cosmetici è molto esaltata nella pubblicità. Tuttavia un ingrediente da solo non basta a garantire la bontà del cosmetico.
L'efficacia delle vitamine è reale solo se il prodotto rimane a lungo a contatto con la pelle, come avviene per le creme.
Nei prodotti da risciacquare, invece, l'utilità è scarsa o nulla.
(da una rubrica sulla spesa della famiglia)
L'efficacia delle vitamine è reale solo se il prodotto rimane a lungo a contatto con la pelle, come avviene per le creme.
Nei prodotti da risciacquare, invece, l'utilità è scarsa o nulla.
(da una rubrica sulla spesa della famiglia)
Serrone: gli alpini riportano l'acqua a 200 famiglie
Nove ore di durissimo lavoro per tagliare alberi pericolanti e togliere la neve sono occorse agli alpini dell'ANA e ai ragazzi della Protezione Civile, che alla fine sono riusciti a liberare la parte alta del paese di Serrone e a riportare l'acqua a oltre 200 famiglie che ne erano sprovviste da una settimana.
Il sindaco Maurizio Proietto e il consigliere Emiliano Campoli hanno chiamato nella mattinata di domenica undici alpini della sezione di Padova e Feltre in questi giorni di base a Colleferro, per cercare di normalizzare la situazione degli abitanti di Serrone nella zona della Rocca dei Colonna fino alla cisterna dell'acqua, e nel pomeriggio finalmente l'operazione è riuscita.
Inoltre gli uomini della Protezione Civile di Colleferro, guidati da da Ettore Togneri, sono riusciti a portare, con un faticoso viaggio di 80 chilometri da Viterbo, 50 quintali di mangime nelle stalle del paese, salvando centinaia di mucche e pecore.
Il sindaco Maurizio Proietto e il consigliere Emiliano Campoli hanno chiamato nella mattinata di domenica undici alpini della sezione di Padova e Feltre in questi giorni di base a Colleferro, per cercare di normalizzare la situazione degli abitanti di Serrone nella zona della Rocca dei Colonna fino alla cisterna dell'acqua, e nel pomeriggio finalmente l'operazione è riuscita.
Inoltre gli uomini della Protezione Civile di Colleferro, guidati da da Ettore Togneri, sono riusciti a portare, con un faticoso viaggio di 80 chilometri da Viterbo, 50 quintali di mangime nelle stalle del paese, salvando centinaia di mucche e pecore.
Che fare con Zarate: 15 milioni o lo riprendiamo?
Di referendum, nel calcio, se ne fanno tanti, ma uno molto interessante sarebbe senz'altro quello su Zarate. Che cosa deve fare, la Lazio: realizzare i 15 milioni del suo prezzo, oppure recuperarlo per il prossimo anno?
Infatti, si sa che Spalletti vorrrebbe subito Maurito per il suo Zenit di Mosca già per questo scorcio finale di campionato. Zarate non vorrebbe muoversi da Milano, spera ancora che l'Inter trovi la maniera di utilizzarlo e possibilmente di rilanciarlo. Forse si è pentito di aver lasciato la Lazio, dove bene o male era considerato un titolare e avrebbe disputato quasi tutte le partite almeno parzialmente, con la possibilità di realizzare una decina di gol a campionato, come è sempre accaduto.
Maurito ha 25 anni, a pallone ci sa giocare sul serio, l'unico vero problema non è neanche di natura tattica, bensì di disponibilità a stare agli ordini di Reja. Con le idee tattiche di Reja si è trovato male anche Cisse, un giocatore e cannoniere veramente grande, ma se fosse stato disposto umilmenmte ad assecondare la visione di gioco di Reja avrebbe potuto benissimo tenere il suo ruolo e aspettare il momento del ritorno al gol. Zarate dovrebbe fare altrettanto, e se davvero volesse riprendere la sua strada in biancoceleste basterebbe essere solo un tantinello più malleabile.
Ora si lanci pure il referendum: Zarate lo vogliamo oppure no, noi tifosi della Lazio? O sarà meglio recuperare quei 15 milioni per comprare un altro giocatore più concreto, magari il famoso centrale difensivo giovane che aspettiamo da anni? Guarda caso: 15 milioni ce li offrono già tante squadre europee per quel Lulic che, con tanta umiltà e buona volontà, si è trasformato da pulcino a vera aquila imperiale, adattandosi alla trasformazione da terzino a potente centrocampista impostagli da quel mago che sa essere spesso Edy Reja.
Se vuoi diventare un grande calciatore, vai a giocare da Edy Reja: è per questo che la Lazio, ora, può vendere dappertutto i suoi giocatori in soprannumero, rivalutati e corteggiati, mentre una volta nessuno li voleva. Zarate e Cisse avrebbero dovuto tenerne conto, ma si sono ribellati, e almeno nel caso di Zarate non gli è convenuto per niente.
Infatti, si sa che Spalletti vorrrebbe subito Maurito per il suo Zenit di Mosca già per questo scorcio finale di campionato. Zarate non vorrebbe muoversi da Milano, spera ancora che l'Inter trovi la maniera di utilizzarlo e possibilmente di rilanciarlo. Forse si è pentito di aver lasciato la Lazio, dove bene o male era considerato un titolare e avrebbe disputato quasi tutte le partite almeno parzialmente, con la possibilità di realizzare una decina di gol a campionato, come è sempre accaduto.
Maurito ha 25 anni, a pallone ci sa giocare sul serio, l'unico vero problema non è neanche di natura tattica, bensì di disponibilità a stare agli ordini di Reja. Con le idee tattiche di Reja si è trovato male anche Cisse, un giocatore e cannoniere veramente grande, ma se fosse stato disposto umilmenmte ad assecondare la visione di gioco di Reja avrebbe potuto benissimo tenere il suo ruolo e aspettare il momento del ritorno al gol. Zarate dovrebbe fare altrettanto, e se davvero volesse riprendere la sua strada in biancoceleste basterebbe essere solo un tantinello più malleabile.
Ora si lanci pure il referendum: Zarate lo vogliamo oppure no, noi tifosi della Lazio? O sarà meglio recuperare quei 15 milioni per comprare un altro giocatore più concreto, magari il famoso centrale difensivo giovane che aspettiamo da anni? Guarda caso: 15 milioni ce li offrono già tante squadre europee per quel Lulic che, con tanta umiltà e buona volontà, si è trasformato da pulcino a vera aquila imperiale, adattandosi alla trasformazione da terzino a potente centrocampista impostagli da quel mago che sa essere spesso Edy Reja.
Se vuoi diventare un grande calciatore, vai a giocare da Edy Reja: è per questo che la Lazio, ora, può vendere dappertutto i suoi giocatori in soprannumero, rivalutati e corteggiati, mentre una volta nessuno li voleva. Zarate e Cisse avrebbero dovuto tenerne conto, ma si sono ribellati, e almeno nel caso di Zarate non gli è convenuto per niente.
lunedì 13 febbraio 2012
Rosario di maggio
Ave Maria.
La testa, fra le mani,
cerca di pensare,
ma non ci riesce
perché è troppo pesante.
Ave Maria.
La bocca parla,
le gambe si muovono stanche,
il cuore batte ma non vive.
Ave Maria.
Mentre le labbra si muovono,
il cuore no;
ma tu capisci lo stesso
che ti voglio bene.
Ave Maria.
Questa preghiera vuota
è forse la più bella, qua in mezzo.
Io almeno non penso, e parlo;
essi pensano, sì, qualcosa pensano,
ma non parlano.
Ave Maria.
Io non voglio pensare,
anche se la testa tenta;
io non posso pensare.
Ma se potessi...
Ave Maria.
Se potessi pensare,
batterei con tutta la mia poca forza
la mia debole testa
contro un muro.
Ave Maria.
Sto pensando,
sto pensando questo.
Perdonami.
Non farmi pensare più.
Ave Maria.
Ave Maria.
(1952)
La testa, fra le mani,
cerca di pensare,
ma non ci riesce
perché è troppo pesante.
Ave Maria.
La bocca parla,
le gambe si muovono stanche,
il cuore batte ma non vive.
Ave Maria.
Mentre le labbra si muovono,
il cuore no;
ma tu capisci lo stesso
che ti voglio bene.
Ave Maria.
Questa preghiera vuota
è forse la più bella, qua in mezzo.
Io almeno non penso, e parlo;
essi pensano, sì, qualcosa pensano,
ma non parlano.
Ave Maria.
Io non voglio pensare,
anche se la testa tenta;
io non posso pensare.
Ma se potessi...
Ave Maria.
Se potessi pensare,
batterei con tutta la mia poca forza
la mia debole testa
contro un muro.
Ave Maria.
Sto pensando,
sto pensando questo.
Perdonami.
Non farmi pensare più.
Ave Maria.
Ave Maria.
(1952)
Gli slogan dei cosmetici
Quando su un prodotto cosmetico leggiamo "dermatologicamente testato" non significa che il prodotto non possa provocare allergie. Idem dicasi per "ipoallergenico" o per "clinicamente testato": non sono validi indicatori di qualità, perché gli studi a cui questi cosmetici vengono sottoposti non sono comparabili con quelli obbligatori fatti per i farmaci.
(da una rubrica sulla spesa della famiglia)
(da una rubrica sulla spesa della famiglia)
Paliano: per Livio Beshir esordio nel film "Acab"
L'attore di Paliano Livio Beshir ha esordito nel cinema con il film poliziesco "Acab", regia di Stefano Sollima tratto dal libro omonimo di Carlo Bonini, recitando in un piccolo ruolo a fianco di Pier Francesco Favino e Filippo Nigro.
Nei primi due giorni di uscita il film ha incassato la notevole cifra di oltre un milione di euro.
Livio Beshir, nato a Paliano 32 anni fa da madre italiana e padre egiziano cittadino americano, si sta facendo largo nel mondo dello spettacolo come presentatore e attore tv nel cast di "Un posto al sole", ed ha vinto il premio della critica con la Compagnia Teatrale degli Artefatti.
Nei primi due giorni di uscita il film ha incassato la notevole cifra di oltre un milione di euro.
Livio Beshir, nato a Paliano 32 anni fa da madre italiana e padre egiziano cittadino americano, si sta facendo largo nel mondo dello spettacolo come presentatore e attore tv nel cast di "Un posto al sole", ed ha vinto il premio della critica con la Compagnia Teatrale degli Artefatti.
Con Reja al comando, il Concordia non sarebbe affondato
Ora tutti osannano Reja. E' uno degli allenatore più longevi alla guida della Lazio, sta disputando il suo terzo campionato di fila, cosa che oggi è concessa a ben pochi allenatori. Sempre discusso, sempre con un piede fuori di Formello, continua a ottenere risultati da grande squadra pur avendo sopportato una campagna vendite paurosa. Dall'anno scorso è partita un'intera squadra: i portieri Muslera, Carrizo e Berni; i difensori Lichtesteiner, Tuja, Stendardo , Cribari e Cavanda, i centrocampisti Bresciano e Del Nero, gli attaccanti Zarate, Floccari, Foggia, Sculli e Cisse. Sono entrati, di nuovi, Marchetti, Konko, Lulic, Zauri, Cana, Klose, Alfaro. Sette contro quindici.
Ci ha guadagnato Lotito con ben otto reingaggi da pagare in meno, ci ha rimesso Reja con altrettanti giocatori non più a disposizione.
E' vero che Reja aveva chiesto per primo uno sfoltimento della rosa da 36 a 26 giocatori, ma oltretutto il tecnico friulano ha dovuto sopportare una grave emorragia per gli infortuni che lo hanno privato a lungo di uomini come Mauri, Brocchi,Rocchi, Cana ed Alfaro, per non parlare che dei più importanti, tra cui Mauri e Brocchi, vere colonne portanti della squadra.
Così, spesso, Reja è stato costretto a dare i numeri, raschiando il fondo del barile per mettere in piedi una formazione decente. Ha dovuto chiamare in campo anche i giovanisssimi Cavanda, Zampa e Rozzi, e mettere in lista per l'Europa un ragazzo sconosciuto come Monteforte perchè non aveva più centravanti da schierare dopo Klose.
Reja ha fatto miracoli. Si è permesso perfino il lusso di sbagliare qualche mossa e qualche partita, ma alla fine i risultati sono stati sempre superiori al previsto proprio perché ha sempre agito con umiltà, mai con arroganza, con un piede fuori di Formello. E ora, dopo la storica rimonta col Cesena, Reja ha trovato finalmente il posto giusto nel cuore di qualunque tifoso biancoceleste.
Reja è il salvatore della navicella biancoceleste grazie alla sua umiltà. Se fosse stato al comando della grande nave Concordia, il vascello non solo non sarebbe affondato, ma navigherebbe sicuro anche sulle onde più tempestose.
Ci ha guadagnato Lotito con ben otto reingaggi da pagare in meno, ci ha rimesso Reja con altrettanti giocatori non più a disposizione.
E' vero che Reja aveva chiesto per primo uno sfoltimento della rosa da 36 a 26 giocatori, ma oltretutto il tecnico friulano ha dovuto sopportare una grave emorragia per gli infortuni che lo hanno privato a lungo di uomini come Mauri, Brocchi,Rocchi, Cana ed Alfaro, per non parlare che dei più importanti, tra cui Mauri e Brocchi, vere colonne portanti della squadra.
Così, spesso, Reja è stato costretto a dare i numeri, raschiando il fondo del barile per mettere in piedi una formazione decente. Ha dovuto chiamare in campo anche i giovanisssimi Cavanda, Zampa e Rozzi, e mettere in lista per l'Europa un ragazzo sconosciuto come Monteforte perchè non aveva più centravanti da schierare dopo Klose.
Reja ha fatto miracoli. Si è permesso perfino il lusso di sbagliare qualche mossa e qualche partita, ma alla fine i risultati sono stati sempre superiori al previsto proprio perché ha sempre agito con umiltà, mai con arroganza, con un piede fuori di Formello. E ora, dopo la storica rimonta col Cesena, Reja ha trovato finalmente il posto giusto nel cuore di qualunque tifoso biancoceleste.
Reja è il salvatore della navicella biancoceleste grazie alla sua umiltà. Se fosse stato al comando della grande nave Concordia, il vascello non solo non sarebbe affondato, ma navigherebbe sicuro anche sulle onde più tempestose.
domenica 12 febbraio 2012
Le bufale cosmetiche
Internet è una grande risorsa, ma talvolta anche un concentramento di leggende metropolitane.
Sfatiamo alcuni falsi sui cosmetici diffusi sul web. Ad esempio: non esistono i "rossetti al piombo": il piombo è certo tossico, ma non viene messo intenzionalmente nei rossetti. E' un inquinante, e quindi possono essercene delle tracce minime.
Altra storia, quella dei prodotti che fanno schiuma - dentifrici, shampoo e affini - contenenti il cancerogeno sodio lauretil solfato. La sostanza c'è, ma non è dannosa.
Assolti anche i parabeni - metylparaben, ethilparaben - se usati in basse quantità.
(da una rubrica sulla spesa della famiglia)
Sfatiamo alcuni falsi sui cosmetici diffusi sul web. Ad esempio: non esistono i "rossetti al piombo": il piombo è certo tossico, ma non viene messo intenzionalmente nei rossetti. E' un inquinante, e quindi possono essercene delle tracce minime.
Altra storia, quella dei prodotti che fanno schiuma - dentifrici, shampoo e affini - contenenti il cancerogeno sodio lauretil solfato. La sostanza c'è, ma non è dannosa.
Assolti anche i parabeni - metylparaben, ethilparaben - se usati in basse quantità.
(da una rubrica sulla spesa della famiglia)
Pinocchio ancora burattino: 11. Due scudi per la licenza
Erano le dieci, e metà della frutta della Fata Turchina era già andata via. Si era sparsa la voce: della frutta così bella era un po' che non si vedeva, saporita e colorata che era un piacere vederla.
All'una in punto le due guardie tornarono, e con loro grande meraviglia Lucignolo consegnò tutto contento i due scudi per la licenza. Lui e Pinocchio si sentivano quasi grandi e giudiziosi come due adulti. Era andata proprio bene! Certamente la Fata dai capelli turchini aveva pensato a loro e li aveva aiutati. Tutti li avevano accolti bene e avevano fatto loro i complimenti.
Così, col carrettino leggero leggero, Pinocchio e Lucignolo tornarono a casa, e avevano nelle tasche anche altri tre scudi guadagnati col sudore della loro fronte.
- Che ne faremo, dei soldi che potremo guadagnare? - chiese Pinocchio a Lucignolo.
- Per ora li tengo io. Ho un buon nascondiglio, e la signora Chiocciola neanche immagina dove. Quando avremo guadagnato parecchi zecchini d'oro, prima ci procureremo un cavallino, e poi compreremo una bella barca e andremo a pesca, mentre nel giardino crescerà altra frutta per la prossima stagione -
Pinocchio era sbalordito per la grande maturità che mostrava Lucignolo. Non era davvero più quello sbandato che lo aveva portato a perdersi nel Paese della Cuccagna.
Al mattino dopo tornarono al mercato, e fu un'altra buona giornata. I due carabinieri erano diventati loro amici, e li salutarono con simpatia e affetto.
- Vorrei che anche mio figlio fosse un ragazzo in gamba come voi - disse il carabiniere coi baffoni.
All'una in punto le due guardie tornarono, e con loro grande meraviglia Lucignolo consegnò tutto contento i due scudi per la licenza. Lui e Pinocchio si sentivano quasi grandi e giudiziosi come due adulti. Era andata proprio bene! Certamente la Fata dai capelli turchini aveva pensato a loro e li aveva aiutati. Tutti li avevano accolti bene e avevano fatto loro i complimenti.
Così, col carrettino leggero leggero, Pinocchio e Lucignolo tornarono a casa, e avevano nelle tasche anche altri tre scudi guadagnati col sudore della loro fronte.
- Che ne faremo, dei soldi che potremo guadagnare? - chiese Pinocchio a Lucignolo.
- Per ora li tengo io. Ho un buon nascondiglio, e la signora Chiocciola neanche immagina dove. Quando avremo guadagnato parecchi zecchini d'oro, prima ci procureremo un cavallino, e poi compreremo una bella barca e andremo a pesca, mentre nel giardino crescerà altra frutta per la prossima stagione -
Pinocchio era sbalordito per la grande maturità che mostrava Lucignolo. Non era davvero più quello sbandato che lo aveva portato a perdersi nel Paese della Cuccagna.
Al mattino dopo tornarono al mercato, e fu un'altra buona giornata. I due carabinieri erano diventati loro amici, e li salutarono con simpatia e affetto.
- Vorrei che anche mio figlio fosse un ragazzo in gamba come voi - disse il carabiniere coi baffoni.
Colleferro: domani assisteremo al lancio del razzo Vega
Domani, lunedì 13 febbraio, ore 11 italiane, la popolazione di Colleferro potrà assistere da un maxischermo in Piazza Italia al lancio del razzo vettore Vega dalla base spaziale di Kourou nella Guyana francese.
Un razzo che Colleferro può considerare suo, perché frutto di tre intensi anni di preparazione all'Avio di Colleferro, un progetto dell'eccellenza italiana e in particolare colleferrina.
Il sindaco Mario Cacciotti ha predisposto il grande schermo in piazza perchè la città di Colleferro possa assistere in diretta ai risultati del grande lavoro dei nostri ingegneri e tecnici, impegnati, nell'ambito di un grande programma condotto dall'agenzia europea ESA, dall'agenzia spaziale italiana ASI e dall'agenzia spaziale francese CNES, in un campo di enorme rilievo per il futuro dell'economia e del progresso mondiale.
Un razzo che Colleferro può considerare suo, perché frutto di tre intensi anni di preparazione all'Avio di Colleferro, un progetto dell'eccellenza italiana e in particolare colleferrina.
Il sindaco Mario Cacciotti ha predisposto il grande schermo in piazza perchè la città di Colleferro possa assistere in diretta ai risultati del grande lavoro dei nostri ingegneri e tecnici, impegnati, nell'ambito di un grande programma condotto dall'agenzia europea ESA, dall'agenzia spaziale italiana ASI e dall'agenzia spaziale francese CNES, in un campo di enorme rilievo per il futuro dell'economia e del progresso mondiale.
Lazio: di questo passo, 70 punti e terzo posto assicurato
Le statistiche sono perentorie: continuando così, senza neanche migliorarsi, la Lazio concluderà il campionato a 70 punti e conquisterà il terzo posto.
Infatti la squadra di Reja marcia al ritmo di punti 1.82 a partita, per un totale di 42, uno in più dello scorso anno alla quarta giornata di ritorno. Restano da disputare 15 partite, e al medesimo ritmo i biancocelesti guadagnerebbero altri 28 punti, con un totale finale di 70.
Questa cifra, 70, sembra magica. Se andiamo ad analizzare gli ultimi due campionati, avremo nel 2010 Inter 82, Roma 80 Milan 70; nel 2011 Milan 82, Inter 76 Napoli 70. Anche nei campionati precedenti le cifre erano del tutto analoghe.
La Lazio, ovviamente, non può affidarsi alla sola scaramanzia per conquistare la Champions League, ma per essere sicuri di vincere la concorrenza di Udinese, Inter e Roma deve cercare di fare, se possibile, anche qualcosa in più. La presenza di un campionissimo come Klose, che se non dà l'alto contributo dei suoi gol non fa mai mancare quello, altrettanto prezioso, degli assist, fornisce alla squadra di Reja un'ulteriore garanzia.
La Lazio, negli ultimi campionati, non ha mai segnato tanti gol come in questa stagione. I numeri dicono che la squadra detiene il terzo posto tra quelle più prolifiche, pur giocando con una sola punta, ma avendo alle spalle di questa un formidabile centrocampo offensivo con i suoi Hernanes e i suoi Lulic,ed anche con il dinamismo di Gonzalez.
Si tratta, ora, di rinsaldare e meglio proteggere la difesa, dove si sono registrate le assenze frequenti di Dias e l'eccessivo nervosismo, in certe circostanze, dello stesso Dias, di Diakité e di Konko. Con un po' più di calma alle spalle, e con il recupero di alcuni titolari che mancano da mesi all'appello, la Lazio potrà ancora migliorare il suo rendimento.
Ci aspettano quattro mesi di belle prospettive e di possibili conquiste, italiane ed europee.
Infatti la squadra di Reja marcia al ritmo di punti 1.82 a partita, per un totale di 42, uno in più dello scorso anno alla quarta giornata di ritorno. Restano da disputare 15 partite, e al medesimo ritmo i biancocelesti guadagnerebbero altri 28 punti, con un totale finale di 70.
Questa cifra, 70, sembra magica. Se andiamo ad analizzare gli ultimi due campionati, avremo nel 2010 Inter 82, Roma 80 Milan 70; nel 2011 Milan 82, Inter 76 Napoli 70. Anche nei campionati precedenti le cifre erano del tutto analoghe.
La Lazio, ovviamente, non può affidarsi alla sola scaramanzia per conquistare la Champions League, ma per essere sicuri di vincere la concorrenza di Udinese, Inter e Roma deve cercare di fare, se possibile, anche qualcosa in più. La presenza di un campionissimo come Klose, che se non dà l'alto contributo dei suoi gol non fa mai mancare quello, altrettanto prezioso, degli assist, fornisce alla squadra di Reja un'ulteriore garanzia.
La Lazio, negli ultimi campionati, non ha mai segnato tanti gol come in questa stagione. I numeri dicono che la squadra detiene il terzo posto tra quelle più prolifiche, pur giocando con una sola punta, ma avendo alle spalle di questa un formidabile centrocampo offensivo con i suoi Hernanes e i suoi Lulic,ed anche con il dinamismo di Gonzalez.
Si tratta, ora, di rinsaldare e meglio proteggere la difesa, dove si sono registrate le assenze frequenti di Dias e l'eccessivo nervosismo, in certe circostanze, dello stesso Dias, di Diakité e di Konko. Con un po' più di calma alle spalle, e con il recupero di alcuni titolari che mancano da mesi all'appello, la Lazio potrà ancora migliorare il suo rendimento.
Ci aspettano quattro mesi di belle prospettive e di possibili conquiste, italiane ed europee.
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