venerdì 30 settembre 2011

Vita di collegio: 101. Una giornata al "Corriere"

Le giornate, al Corriere dello sport, si svolgevano così: appuntamento al mattino inoltrato, verso le undici (il giornale chiudeva all'una di notte). Riunione della presidenza e decisioni da prendere per i servizi del giorno. Nel periodo di Ghirelli, la riunione era generale, e si effettuava in direzione: Ghirelli commentava il giornale uscito al mattino, rimproverando gli errori e - raramente - facendo un elogio per le cose ben riuscite.
A mezzogiorno cominciava il lavoro per tutti, interrotto dopo un'ora per una breve visita alla tavola calda - ce n'erano due, vicine, molto ben attrezzate.
Il lavoro riprendeva alle due, chi in redazione, chi, come me, per il lavoro sul campo. Io andavo alle Tre Fontane, dove si allenava la Roma; mi vedevo con alcuni colleghi dei principali giornali romani: oltre al Corriere, c'erano i rappresentanti del Messaggero, del Tempo, della Gazzetta dello Sport, di Tuttosport, del Paese, di Paese-Sera, dell'ANSA e del Momento-Sera. Talvolta qualcuno di questi colleghi mancava, e poteva capitare anche a me, e allora si suppliva con una specie di catena di montaggio, fornendo notizie per telefono ai colleghi assenti. I rapporti fra noi erano ottimi. Nel giro c'erano anche il Quotidiano, il Popolo, l'Unità e altre testate importanti.
Tornavamo in redazione, alla fine della seduta di allenamento o di gioco, verso le diciotto. A disposizione avevamo la macchina di qualche collega, come Francesco Rossi del Messaggero o Sandro Petrucci del Momento Sera, due miei carissimi amici che saluto da queste righe più di cinquanta anni dopo.

Quando spegnere la TV

Con l'inizio delle scuole, è partita anche la nuova stagione televisiva. Quella dei ragazzi ha caratteristiche insane: che senso può avere un cartone animato offerto alle 7.00 o 7.30 del mattino? Uno solo: il bambino, o il ragazzino, è rimbambito dal sonno o brontola perché non ha voglia di sbrigarsi, ed ecco che lo si parcheggia davanti alla tivù per addolcirgli il passaggio notte-giorno, magari con il biberon alla mano ( si sa di bambini di sei-sette anni che fanno ancora colazione così). Poi sarà pronto per uscire, ancora stordito dalla prima dose video della giornata, la prima di molte altre.
Un ottimo proposito per il nuovo anno scolastico, per avere bambini più svegli, meno schiavi dei media, più bambini: almeno la mattina, la tivù lasciamola spenta.
( da un articolo di Beatrice Masini )

Palestrina: il vescovo Sigalini fuori pericolo

Sciolta la prognosi per il vescovo di Palestrina monsignor Domenico Sigalini, le cui condizioni si sono definitivamente stabilizzate. E' stato trasferito in un normale reparto medico del Gemelli, e il professor Massimo Antonelli parla di un progressivo miglioramento dello stato di salute, consigliando di evitare le visite per accelerare la piena ripresa.
Ci vorrà ancora del tempo per un completo recupero, e pertanto le attività diocesane restano affidate al vicario monsignor Felice Gabrielli.

La Lazio: una grande macchina ancora in rodaggio

La Lazio, malgrado l'ingiusta sconfitta, mi ha dato l'impressione di una grande macchina ancora in rodaggio. Il motore rombava a vuoto, la velocità prodotta era meno della metà di quella posseduta dai suoi cavalli.
Presi uno per uno, c'erano almeno cinque o sei giocatori laziali che ti facevano pensare a uno squadrone che potrebbe far meraviglie. Mi sono piaciuti molto Klose, Lulic, Gonzalez, Brocchi, a tratti Cissé, Konko e Sculli, mentre Cana sciupava energie preziose, Dias si lasciava condizionare dal nervosismo, Diakité aveva momenti d'incertezza inspiegabili. Marchetti ha effettuato parecchi interventi pregevoli, e solo quel tiraccio di Insua da trenta metri l'ha sorpreso, ma era coperto prima da Klose e poi da Diakité che ha fatto un movimento sbagliato.
Dico la verità: gli unici che mi hanno un po' deluso sono stati Rocchi e soprattutto Hernanes: Rocchi per quel colpo di testa a porta vuota che ci ha privati di un sacrosanto 2-2, Hernanes per un gioco lento e troppo pensato che strideva maledettamente al confronto della grande velocità e vigoria del gioco dello Sporting. In confronto a lui, la velocità di Carrillo era di un altro pianeta. Di una Lazio lenta, Hernanes è stato di gran lunga il più lento.
E poi: si è sentita maledettamente l'assenza di due grandi giocatori che "pensano": Ledesma e Mauri, che sono i due animatori rispettivamente della difesa e dell'attacco della Lazio. Senza di loro, i pregi di quella macchina di lusso che è la Lazio si riducono della metà.
Domenica a Firenze dovremo dimostrare che Lisbona è stata una pagina sfortunata. Alla quale, comunque, si può rimediare, perché Zurigo e Vaslui restano alla nostra portata. Sarà decisivo, probabilmente, l'incontro finale di rivincita all'Olimpico contro lo Sporting Lisbona. Per quel giorno, vedrete, la Lazio vera ci sarà.

giovedì 29 settembre 2011

La Lazio a Lisbona butta via il pareggio con Rocchi

Klose aveva riagguantato il pareggio, dopo un gol di tacco del genietto olandese dello Sporting. Ma al 47' del primo tempo, a recupero scaduto da mezzo minuto, lo Sporting trova un 2-1 irregolare con tiraccio di Insua da lontano che trova impreparata la difesa laziale.
Lì li scatena la buriana delle proteste laziali, e Reja viene espulso, Mandato in tribuna, accerchiato dai tifosi portoghesi, è stato impossibilitato a decidere perfino le sostituzioni.
L'arbitro belga, assolutamente insufficiente, ha poi cercato di rimediare ai suoi errori espellendo lo stesso Insua per seconda ammonizione.
La Lazio, così, ha avuto quaranta minuti a disposizione per pareggiare, ma lo Sporting, pur con un uomo in meno, si è battuto con la forza di un leone. La Lazio ha mancato due clamorose occasioni per pareggiare. Prima ha colpito la traversa con il terzino Konko con la porta completamente spalancata, poi Cissé, subentrato a Klose, ha offerto una palla d'oro a Rocchi che colpisce di testa a colpo sicuro...e spedisce fuori! Invece del gol numero 100 è arrivata un'incredibile occasione mancata.
Lo Sporting così si allontana, mentre la Lazio ha ancora quattro partite a disposizione, due con lo Zurigo fanalino di coda, una a Vaslui e la quarta all'Olimpico contro questo Sporting che si può benissimo battere dato che il pareggio a Lisbona lo avremmo ampiamente meritato.
Si è sentita moltissimo l'assenza di almeno un mediano pensante come Ledesma, mentre Cana non ha disputato un buon incontro pur in un ruolo di pura difesa. Bene Lulic e Gonzalez, e Klose nel suo primo tempo. Cissé ci ha messo molta volontà, è stato molto insidioso, ma non ha avuto fortuna. Sculli a metà ripresa è subentrato a Brocchi, dando un po' di vivacità in avanti, ma non è bastato. Hernanes ancora lento e poco efficace. Marchetti è stato bravo, e non ha avuto colpe sui due gol. Dias troppo nervoso ha rischiato l'espulsione, ed è stato sostituito da Radu nel finale. Diakité è apparso a volte insicuro. Rocchi ha protetto bene la palla, ma purtroppo ha falllito l'unica grande occasione che ha avuto.
La Lazio è stata senza dubbio sfortunata ed ha avuto un arbitro che ha deciso le sorti dell'incontro, ma i biancocelesti avrebbero avuto tutte le possibilità per raddrizzare la partita e strappare almeno il 2-2.
Nel finale, infatti, ai laziali è stato anche negato un calcio di rigore per fallo in area su Sculli, che l'arbitro ha punito come simulazione.

Premiati i vini di Acuto e Anagni : cesanese di Piglio

Premio "Cinque grappoli" assegnati dal Gambero Rosso e da Duemilavini a due vini del frusinate ( 15 in tutto il Lazio ) : Cesanese del Piglio Superiore Romanico 2009 di Coletti Conti (Anagni), e Cesanese del Piglio Superiore Torre del Piano Riserva 2009 di Casale della Joria, di Paolo Perinelli (Acuto).
E' l'ennesima conferma della qualità decisamente superiore del Cesanese di Piglio.

Piglio: boom per la 38.ma Sagra del Cesanese

Sabato 1 e domenica 2 ottobre, a Piglio, 38.ma Sagra del Cesanese.
Il 2 ottobre, ore 11, nell'aula consiliare, convegno sulla "Pro-Vocazione al Turismo del Vino", curata dall'assessore al turismo Raffaello Ceccaroni, il quale rileva:
1) la notevole crescita dell'identità vitivinicola di Piglio (creazione del Cesanese Docg)
2) la creazione, in zona, della Strada del Vino
3) nuove strutture ricettive che permettono il pernottamento
4) la nascita di nuove enoteche aperte tutto l'anno
5) la creazione del Tram del Vino, che su prenotazione organizza tour enogastronomici.
Evidente la crescita della Sagra e lo sviluppo di nuove risorse, grazie a un efficiente comitato organizzatore.

Le quattro età dell'uomo

Nel suo libro "Le età della vita", il cardinale Carlo Maria Martini cita un proverbio indiano che divide l'esistenza in quattro parti.
Nella prima si studia, nella seconda si insegna, nella terza si riflette, e nella quarta...si impara a mendicare.
Quel verbo "mendicare" ha una portata rivoluzionaria. Significa che abbiamo bisogno sempre degli altri, del loro amore e della loro cura.
Chi vuole intendere, intenda.
( dalla prefazione di Ferruccio De Bortoli, direttore del "Corriere della sera" )

Artena: un film giapponese la renderà famosa

Il pittoresco centro storico di Artena diventerà famoso nel mondo. E' stato infatti prescelto come scenario di un importante film giapponese, "La casa delle lucciole", che sarà girato a partire dal 6 ottobre. Regista il ben noto Hiroshi Yoshino, protagonisti la bellissima Hareka Ayase e il grande Nahoito Fujiki, nei ruoli di una ragazza del popolo che s'innamora di un potente signore.
Il sindaco Mario Petrichella è convinto che Artena avrà così una grande valorizzazione, e ringrazia il principe Borghese che ha favorito questa scelta.
Le vie centrali di Artena attorno a Piazza della Vittoria resteranno bloccate per tutto il periodo della realizzazione del film.

Sporting Lisbona-Lazio: Klose ci sarà

La vedranno in Tv tutti gli italiani, la Lazio a Lisbona, e speriamo che ci faccia fare una bella figura.
Lo Sporting è temibile, attaccherà in massa fin dall'inizio per andare subito in vantaggio: ma Reja ha preparato la tattica giusta. Contenere le furie portoghesi nel primo quarto d'ora, e poi partire all'attacco con il formidabile duo Klose-Rocchi, con il piccolo capitano lanciato verso il sospirato gol numero 100.
La Lazio a Lisbona vuole un risultato di prestigio, si batterà con tutte le sue forze, e a questo scopo Reja ha piazzato il guerriero Cana come medianno centrale difensivo, affiancandogli altri due "guerrieri": Brocchi e Gonzalez. Si affida anche alle ripartenze e alle idee di Hernanes, che lui considera in progresso e capace di mettere le ali ai piedi a Rocchi e Klose.
A posto la difesa, con Marchetti Konko Diakité Lulic. Radu non è ancora pronto, ma sarà in panchina con Bizzarri, Ledesma, Matuzalem, Cissé, Sculli e Kozak pronti a dare una mano.
La Lazio si gioca parte del suo futuro europeo, pronta a rimediare allo sfortunato 2-2 interno col Vaslui. Zurigo è tagliata fuori, la lotta per andare avanti sarà proprio fra Lazio e Vaslui, ma i laziali cercheranno di riportare dentro anche lo Sporting Lisbona per essere più sicuri.

mercoledì 28 settembre 2011

Piglio : apparizione a Medjugorje

Domenica scorsa, 25 settembre, un gruppo di 49 pellegrini di Piglio, Frosinone, Tecchiena, Roma, Nettuno, Arcinazzo ed Affile ha assistito a Medjugorje, alle ore 10, durante la messa, al miracolo del sole che ruota e pulsa, del cambio di tonalità di colore del sole, dal verde al rosso, alla comparizione in cielo della M di Maria, al profumo della collina delle apparizioni, e infine all'apparizione della Regina della Pace proprio mentre i pellegrini ricevevano la comunione.
Ogni fedele ha testimoniato quello che ha realmente visto, come riferisce il giornalista Giorgio Alessandro Pacetti che faceva parte del gruppo dei 49.
Delle due, l'una: o Pacetti è rimasto anche lui vittima di una suggestione collettiva, oppure a Medjugorje accade veramente qualcosa di assolutamente straordinario e meraviglioso.

La Polisportiva Lazio prima in Europa ( e nel mondo )

La Società Sportiva Lazio ha un primato che le viene universalmente riconosciuto: è la più grande polisportiva d'Europa e del mondo.
Infatti, ben ventimila atleti gareggiano con la maglia biancoceleste e con l'emblema dell'Aquila. Gli sport in cui la S.S. Lazio è presente sono ben 48: oltre al calcio maschile e femminile, c'è anche il calcetto, e poi tanti di quegli sport in cui atleti della Lazio hanno conquistato medaglie alle Olimpiadi e ai campionati del mondo: scherma, nuoto, pallanuoto, rugby, ciclismo (dove fu tesserato anche Fausto Coppi), paracadutismo, pallavolo, pallacanestro, tuffi, atletica leggera, e decine di altri.
Il presidente Claudio Lotito ha deciso di potenziare ancora questa gloriosa polisportiva, che non ha eguali nel mondo.

Vita di collegio: 100. L'avvento di Ghirelli

Andò via il factotum Giuseppe Melillo, ovviamente, perché, essendo di fatto il direttore uscente, non poteva che fare un'altra scelta nel nascente quotidiano politico "Telesera".
L'avvento di Ghirelli al Corriere dello Sport costituì una vera frustata di energia e di rinnovamento anche nello stile di scrittura del giornale. Si doveva guardare molto di più il lato umano dei fatti e dei personaggi sportivi che non quello strettamente tecnico.
Per me andava benissimo, e infatti Ghirelli mi utilizzò subito per due grosse iniziative: un'inchiesta a puntate su "Orlando e Menichelli", le ali della Roma e della Nazionale, e una serie d'interviste a grandi attori e registi, tra cui Anna Magnani e Renato Rascel, intitolata "Quelli che restano" durante le vacanze estive. Ghirelli riempì di manifesti le strade di Roma lanciando tutta una serie di novità, e in molti di questi manifesti figurava anche il mio nome.
Fu una stagione d'oro. Ghirelli resse il giornale fino all'estate successiva; l'editore milanese, che era uomo di destra, rimase alquanto interdetto da certe iniziative ghirelliane come quella d'intervenire nella politica. Non gradì, soprattutto, l'elogio del volo spaziale di Juri Gagarin, l'astronauta sovietico, nell'aprile del 1961.
Questo indusse l'editore a un clamoroso licenziamento di Ghirelli e alla chiamata di un inedito (e assai mediocre) tandem Luciano Oppo - Marcello Sabbatini.

La Leggenda dell'Orsa

Il mito dell'Orsa Maggiore, presente fra gli indiani d'America prima della scoperta di Colombo, e coincidente quasi alla lettera con quello, antichissimo, degli indoeuropei, degli Egiziani e degli Assiri (la leggenda di un' Orsa inseguita da tre cacciatori ), dimostra in maniera inoppugnabile che, quindicimila anni fa, le popolazioni euroasiatiche trasmigrarono dalla Siberia all'Alaska attraverso lo stretto di Bering, popolando via via il nuovo continente.
( da "Notte di stelle" di Margherita Hack e Viviano Domenici )

Paliano: tra mille polemiche la Selva diventa Monumento Naturale

Alla Regione Lazio è passato, in commissione Ambiente, ( 3 voti contrari di verdi, radicali e PD, 5 favorevoli della magggioranza ) l'istituzione del Monumento Naturale della Selva di Paliano, ex proprietà del principe Antonello Ruffo di Calabria.
Il perimetro è di 413 ettari, sessanta in più rispetto alla prima stesura. La discussione è durata tre ore, presenti i rappresentanti delle associazioni palianesi Retusava e Pulliano, che si sono detti insoddisfatti, in quanto chiedevano l'allargamento dell'area tra la Selva e Mola dei Piscoli.
L'opposizione sta valutando il ricorso all'autorità giudiziaria in riferimento alla vendita a privati di una parte dell'area ritenuta fondamentale, e che ora sarà esposta alla cementificazione. Sotto accusa l'assessore regionale all'ambiente Marco Mattei. Una parte dell'area, acquistata dalla Regione, è costata 5 milioni, mentre la parte venduta all'asta ai privati ha fruttato soltanto 7oo mila euro.
Il sindaco di Paliano, Maurizio Sturvi, ha dichiarato la sua soddisfazione per la decisione che protegge comunque il futuro della Selva.

Klose o Cissé per consentire a Rocchi di fare 100

Doveva essere Klose l'assistman per Rocchi, lanciato verso il gol laziale numero 100. Ma il grande Miro è alle prese con un risentimento muscolare, e forse Reja deciderà di non rischiarlo, nella fondamentale gara di Lisbona per l'Europa League, preservandolo per Firenze fra quattro giorni. Chiederà un altro sacrificio a Djibril Cissé, che sta tirando la carretta senza essere mai sostituito.
La squadra per Lisbona è praticamente fatta, se si esclude questo dubbio Klose-Cissé. Marchetti in porta, Konko- Lulic terzini, Diakité-Dias centrali. Poi la mediana, rivoluzionata, con Ledesma e Matuzalem a riposo e Brocchi-Cana-Gonzalez barriera tutta fisica a protezione della difesa. Hernanes in regia, alle spalle del duo Rocchi-Cissé, con qualche tenue speranza per il goleador Klose. Le ultimissime notizie danno comunque Klose per recuperato e disponibile.
Sarà comunque una bella formazione, teoricamente capace di vincere sul terreno di uno Sporting temibilisssimo, ma soltanto sesto, per il momento, nela classifica della seire A portoghese. I tre punti eventuali di Lisbona rilancerebbero la Lazio alla testa del suo girone, mentre un pareggio lascerebbe le cose in sospeso. Potrebbe pensarci Rocchi con il suo gol numero 100.
La Lazio ha ritrovato la forza della sua gran difesa, mentre in attacco resta capace di qualsiasi impresa, specialmente quando gioca in trasferta.

martedì 27 settembre 2011

Il digiuno della parola

La nostra società? E' un infinito parlare e lanciare messaggi senza contenuti.
Come difenderci da tutto questo fiume di parole? Forse con il silenzio, con un digiuno della parola e dell'informazione falsa nella quale i media tentano di affogarci.
In questo senso sarebbe utile un giorno alla settimana in cui essere liberi e indipendenti, capaci di riflettere sul nostro destino e su quello di chi ci sta accanto, sul mondo e su un universo che conosciamo ancora poco.
( da un articolo del filosofo Sabino Acquaviva )

Regione Lazio: 27 milioni di euro per rilanciare il Cotral

La giunta regionale del Lazio ha dato il suo consenso alla ricapitalizzazione del Cotral per la notevole cifra di 27 milioni di euro.
La cifra, destinata ad assestare il bilancio dell'azienda, sarà coperta con l'emisione di azioni offerte in opzione ai vecchi azionisti, con copertura eventuale da parte della Regione per le azioni non optate. Il passivo aziendale era di 26 milioni e 705 mila euro. La Regione è socio di maggioranza del Consorzio Trasporti Lazio.
Francesco Lollobrigida, assessore regionale ai trasporti, ha spiegato il pesante sacrificio della Regione con il proposito di salvaguardare i lavoratori, e soprattutto di risanare definitivamente l'azienda, con l'attenzione e il sacrificio di tutti.

Diakité , Lulic e Gonzalez iniezioni di giovinezza

Lazio, squadra che si affida tutta all'esperienza, e che non ha esitato a invecchiare un po' all'anagrafe con l'innesto dei senatori Klose e Cissé. Ma anche Lazio che si rinnova, con l'innesto di Diakité e di Lulic in difesa e di Gonzalez a centrocampo.
Pur non brillando ancora come potrebbe, la squadra biancoceleste sta sperimentando qualcosa di nuovo in quei ruoli che attualmente vedono infortunati i titolari: Biava e Radu, e aggiungiamoci anche Mauri, alla cui assenza ora deve ovviare il recupero di un Gonzalez che anche lui porta il suo contributo sulla bilancia del ringiovanimento.
Anche a Lisbona, contro lo Sporting, giovedì questi tre giocatori sono chiamati a dare una conferma della loro tonicità e della migliorata efficienza, che per ora si traduce in un rinnovo di fiducia nella difesa, apparsa piuttosto in ombra nella parte iniziale della stagione. Grazie a questi innesti giovani, la Lazio sta ritrovando una buona tenuta difensiva: il resto deve venire dalle potenzialità offensive, sul miglioramento delle quali nessuno ha dubbi malgrado la giornata di magra contro il Palermo.
A Lisbona, almeno inizialmente, Cissé fruirà di un turno di riposo e sarà sostituito da Rocchi, sempre a caccia del famoso gol numero 100. La genialità di Klose potrebbe fargliene dono.
Alle loro spalle, nel nuovo modulo 4-3-1-2, un Hernanes che sta piano piano ritrovando un po' di se stesso, e per ora intanto ha ritrovato la prestigiosa maglia verdeoro, un'impresa riservata solo a veri campioni.
Altre note positive recenti, il consolidamento delle prestazioni di Marchetti e Konko, ormai inseriti nel tessuto della squadra, compito non proprio facile e immediato in una formazione rinnovatissima.
Di tutti gli acquisti, per ora soltanto Cana e Stankevicius lasciano dei punti interrogativi, ma Reja è fiducioso, alla lunga, di poter contare anche su di loro. Una Lazio che crescerà. Il buon Edy ha dato appuntamento a gennaio, quando la corazzata Lazio, che non ama troppo il caldo, sarà più a suo agio con un clima...settentrionale come il suo allenatore.

lunedì 26 settembre 2011

Gli uomini e il cielo

Guardando indietro nei millenni, James Cornell, divulgatore scientifico e autore di un saggio sulle origini dell'astronomia, ha scritto: " Nelle società primitive il cielo era una carta geografica, un calendario, un orologio e altro ancora, forse più di quanto gli uomini moderni potranno mai concepire. Il cielo era al tempo stesso una parte integrante della vita quotidiana, e la presenza di un potere soprannaturale."
( Da "Notte di stelle", di Margherita Hack e Viviano Domenici )

Se i bambini tardano, niente paura

Niente paura se la cuginetta ha fatto il suo primo discorso spegnendo una sola candelina, mentre vostro figlio, a due anni, ancora non parla.
Uno studio pubblicato sul numero di agosto di "Pediatrics", la rivista dell'associazione americana dei pediatri, rassicura i genitori: anche se le prime parole tardano ad arrivare, la lentezza iniziale non compromette in nessun modo lo sviluppo futuro del bambino, e non avrà conseguenze né psicologiche, né espressive, né comportamentali nell'età adulta.
(da un articolo di Roberta Villa)

Vita di collegio: 99. Le Olimpiadi

Per le Olimpiadi del 1960, il Corriere dello Sport istituì due pubblicazioni speciali: un'edizione plurilingue, inglese, francese, tedesca e spagnola, riservata alle gare olimpiche, e un giornale per il Lazio, in cui si riversavano tutte le gare di calcio e di altri sport per alleggerire le pagine del quotidiano maggiore. In entrambi i giornali io ebbi un ruolo di un certo rilievo, ed ero talmente legato che non riuscii a seguire dal vivo nessuna delle gare olimpiche.
Nel giornaletto dello sport giovanile, intitolato, mi pare, "Sport nel Lazio", chiesi anche la collaborazione di mio fratello Silvestro, che mi fu molto utile nelle cronache delle serie minori, a cominciare da quella che allora era la serie D. Però queste pubblicazioni non durarono che per qualche mese, perché il quotidiano maggiore ben presto riassorbì tutto in una gestione più snella ed economica.
Intanto, si cominciava a parlare della vendita del Corriere dello Spoort a un editore milanese che stava studiando una grande espansione della stampa nel Centrosud. Si cercava anche un grande giornalista meridionale: il nome che emerse fu quello di Antonio Ghirelli, illustre scrittore e grande sostenitore delle tradizioni napoletane e meridionali.
Ghirelli aveva la fama di uomo severo e inflessibile, per cui il suo imminente avvento spaventò più di qualche vecchio redattore come Ezio De Cesari, Mario Pennacchia, Alberto Marchesi e Vittorio Finizio, per nominare solo i più famosi.
Quando arrivò Ghirelli, in realtà, nessuno dei giornalisti maggiori andò via, anzi ebbero una migliore valutazione. Cambiò qualcosa, invece, nei quadri intermedi, impaginatori, disegnatori, titolisti, per un rinnovo indispensabile della veste editoriale.

Filettino vuole davvero il Principato!

Il sindaco di Filettino, Luca Sellari, si è messo davvero in testa di creare il Principato di Filettino, e a questo fine si è affidato completamente ad un grande avvocato, Carlo Taormina.
E' una specie di rivolta legale, tesa a creare un movimento reattivo contro l'inerzia degli organi dello stato.
Tuttto il mondo è interessato: al comune di Filettino sono arrivati trentamila e.mail, e un magnate argentino si è proposto come principe ( sarebbe più gradito Emanuele Filiberto di Savoia ).
Le bandiere del Principato tanto sognato hanno sventolato lo scorso week end nell'hotel "Monte Viglio", davanti alla stampa, e Felicia Mazzocchi, presidente del Comitato , ha letto l'atto costitutivo.
L'avvocato Taormina ritiene lecita questa azione, in quanto tesa ad ottenere una specie di "punto franco".
Sogni di una notte di fine estate?

Lazio: quando sbagliano i campioni

Gabriele Cissé, finora, ha disputato una fetta di campionato entusiasmante: ma ieri, contro il Palermo, ha fatto cilecca. Quando, al 19' del secondo tempo, dopo un'ubriacante azione di Klose, la "Bestia" si è trovata la porta del Palermo spalancata, il suo tiraccio è finito alle stelle. Fosse entrato, ora la Lazio starebbe lassù, col gruppone a quota sette, solo un punto dietro a Udinese e Juventus.
Pazienza. Anche i grandi sbagliano. Sono uomini anche loro. Cissé finora ha lavorato come un...negro, non si è mai tirato indietro, non ha mai fruito del turn over, la stanchezza è umana e comprensibile. Pensare che giovedì a Lisbona Edy Reja sia costretto a concedergli un turno di riposo è un pensiero in più, in una trasferta così difficile.
Ma non solo Cissé deve addossarsi un po' di colpa per il mancato successo sul Palermo. Una giornata di piombo è capitata a tutta la linea mediana della Lazio. Matuzalem Ledesma Cana (solo un po' meno Brocchi, quando è entrato) sono incappati in una giornataccia: lenti, senza idee, ripetitivi e un po' scarichi. Anche loro hanno bisogno di una "revisione", e purtroppo l'assenza di Mauri comincia a farsi sentire, coincidendo con un periodo di scarsa vena del "Profeta" Hernanes. Diciamo che la Lazio non è ancora al cento per cento, ma solo al sessanta, e che Reja è atteso a un gran lavoro di recupero.
Bene invece la difesa, Marchetti Konko Diakité Dias e Lulic sono stati irreprensibili, e ci fa piacere soprattutto perché, Dias a parte, si tratta di elementi giovani e che possono ancora crescere di tono e di livello.
Ed ora...prima di Firenze, pensiamo un po' a Lisbona. Anche un buon pareggio non sarebbe da buttar via.

domenica 25 settembre 2011

La Lazio preme ma non sfonda: Palermo insidioso

Una certa delusione per la Lazio, ma la squadra non ha avuto il piede centrato, anche se le occasioni non sono mancate. A metà ripresa Cissé ha mancato la grande occasione, ma bisogna dire che il Palermo è stato molto insidioso, specialmente nel primo tempo, quando Marchetti si è dovuto esibire in due importanti parate su Pinilla ed Hernandez.
La Lazio avrebbe forse meritato qualcosa in più, ma le idee non sono state sempre chiare. Nella ripresa Reja ha sostituito Cana, un po' deludente sul piano costruttivo, con Cristian Brocchi, che ha dato un poco di brio in più al gioco biancoceleste, ma il grande duo Cissé-Klose, pur non demeritando, non è apparso nella giornata migliore, e la difesa rosanero, ben disposta in campo da Mangia, ha controllato quasi sempre le azioni più pericolose, meritando tutto sommato il pareggio. Sciupate nel finale dai laziali altre importanti occasioni.
Buona la prova della difesa, con Marchetti, Konko e Lulic in evidenza; qualche lentezza di troppo nella mediana, troppo compassata nell'elaborazione del gioco, e quindi con poco sostegno alle due punte. Nel finale Sculli ha sostituito Hernanes, neanche stavolta troppo brillante.
Una grande occasione mancata dalla Lazio, che con quei tre punti sarebbe salita a quota sette, a un solo punto dalla vetta della classifica. Sarebbe stato un recupero quasi prodigioso, ma bisogna accettare anche la forza degli antagonisti e prepararsi a rinnovare il tentativo di rimonta al prossimo turno a Firenze, contro i viola che in questo momento non sembrano disposti a regalare proprio nulla, vista la bravura con cui hanno impattato sul terreno del Napoli.
Comunque, Juventus, Udinese e Genoa sono state fermate, in testa c'è un foltissimo gruppone, e la squadra più forte di questo avvio di campionato è nientemeno che l'Atalanta, che senza la penalizzazione di sei punti sarebbe prima assoluta a quota 10!
La testa della classifica a quota 8 dopo 4 turni sta a significare un mediocre equilibrio, e la Lazio stessa, con i suoi 5 punti, si tiene ancora a contatto, sperando di entrare via via in forma e di far quadrare meglio il suo gioco.
Certamente, un duro lavoro aspetta Edy Reja: ma nulla è compromesso, e le speranze di risalita rimangono intatte. Segnaliamo con piacere la ritrovata armonia tra il pubblico e il tecnico friulano.

Una vita che non possiamo permetterci

Uno studioso dei fenomeni sociali come Zygmunt Bauman, nel suo recente libro-intervista "Vite che non possiamo permetterci", sostiene che l'epoca nella quale era possibile "godersela adesso e pagare dopo" è alle nostre spalle.
Se il mondo industriale era prosperato sullo sfruttamento della manodopera, quello postindustriale, cioè il nostro, è prosperato sullo sfruttamento dei consumatori.
Per rispondere alle seduzioni del mercato, ma anche per far girare l'economia, un po' tutti hanno avuto bisogno di farsi prestare denaro.
Alla fine, però, il conto è stato salato.
(da un articolo di Ugo Sartorio)

Paliano : venduto il piazzale della Selva

Con l'asta del 21 settembre, la Selva ha perduto definitivamente il piazzale, che è andato ai privati insieme al prato dove si svolgevano i concerti e i motoraduni, nell'area nota come "la Tana".
Il lotto venduto comprende tutto il piazzale fino alla Palianese sud, proprio davanti al ristorante "il Cardinale"( di proprietà della Regione), e si estende per 30 ettari all'interno del parco.
In agitazione i Verdi nei confronti dell'assessore regionale all'ambiente Marco Mattei.
Martedì 27 settembre, presso il Consiglio Regionale, importante audizione con il presidente della "Rete per la tutela della Valle del Sacco" e il presidente dell'associazione culturale Pulliano.
Ma ormai i buoi sono usciti dalla stalla: chi riuscirà a fermarli?
E poi si parla tanto di recupero degli spazi vitali per il futuro da parte della Regione!

Arriva il Palermo: è il giorno di Lorik Cana

E' il giorno di Lorik Cana. Finalmente il mediano albanese, tanto caro a Igli Tare, avrà l'occasione di giocare dal primo minuto al fianco di Ledesma.
Infatti Reja concederà un turno di riposo all'affaticato Cristian Brocchi, ma le caratteristiche di Cana sono molto simili a quelle dell'ex milanista: coltello fra i denti, grande vigoria fisica, ottime capacità difensive, e ora finalmente anche la forza di spingere in avanti, come ha sottolineato Reja che ne sta seguendo i progressi con molto interesse, dato che Cana porta anche un ringiovanimento della squadra.
Per il resto è tutto chiaro: Marchetti tra i pali ( a Cesena ha mostrato segni di crescita); Konko e Lulic terzini ( Radu non ha ancora i novanta minuti nelle gambe); Diakité e Dias centrali ( con Mobido che ormai si sta inserendo con una certa sicurezza, forte anche del grande affiatamento col connazionale Cissé). In mediana, accanto a Cana-Ledesma, conferma di Matuzalem, che non deve strafare, ma svolgere con calma il suo compito prevalente di copertura. Hernanes ha preso il compito di suggeritore del duo offensivo Cissé-Klose, uno dei più temibili del campionato.
Ma il Palermo...il Palermo è veramente temibile. Il giovane allenatore Mangia gli sta dando un gioco. Atleti in gamba non mancano, specialmente in avanti con il gagliardo Miccoli e con Hernandez e Pinilla. La difesa-mediana della Lazio deve stare con gli occhi bene aperti e vigilare davanti a Marchetti, perché mantenere protetta la rete vorrebbe dire alta probabilità di vittoria: con quei tre diavoli in avanti, qualche gol per la Lazio ci scappa sempre.
E che il volo di Olimpia, questa volta, sia portatore di vittoria e di Olimpico riconquistato.

sabato 24 settembre 2011

In Italia, 40 specie animali in pericolo

Da un articolo di Luisa Santinello stralciamo:
Nel nostro Paese sono più di quaranta le specie animali in pericolo. Dai mammiferi ai rettili, fino agli anfibi e agli invertebrati, tutta la specie di fauna locale è chiamata in causa: in ballo c'è la tutela di quella biodiversità frutto di un'evoluzione naturale lunga tre miliardi e mezzo di anni.
L'emergenza nel nostro Paese pare tragga origine dal secondo dopoguerra, con il boom edilizio, la massificazione della caccia e lo sviluppo di una rete viaria capillare, che hanno causato uno dei massimi scempi ambientalistici della storia nostrana. Dagli anni '70, con la creazione delle riserve naturali, "l'allarme estinzione" è stato in un certo senso tamponato o, per lo meno, su di esso si è sensibilizzata l'opinione pubblica. Ma la strada che porta al giusto equilibrio tra uomo e natura è ancora lunga e in salita.

L'impatto della tecnologia nell'ecologia mondiale

Da un articolo di Gian Antonio Dei Tos riprendiamo:
Da Hiroshima a Fukushima l'umanità è costretta a confrontarsi con gli effetti collaterali dell'energia nucleare. Per mantenere l'attuale sviluppo tecnologico, c'è bisogno ogni anno della quantità di energia potenzialmente prodotta da 18 mila centrali nucleari (oggi ne esistono circa 450 ); la maggior parte di questa energia deriva da fonti non rinnovabili (l'86 per cento da combustibili fossili).
Minacce per il pianeta sono anche l'uso dei pesticidi nell'agricoltura, le manipolazioni genetiche e l'utilizzo della clonazione animale. L'espansione urbana e la cementificazione, poi, danneggiano la disponibilità di riserve idriche e di territori fertili per le generazioni future.

Vita di collegio: 98. La lunga gavetta

Feci amicizia anche con i dirigenti giallorossi, che mi presero in simpatia. Mi ero inserito bene, i miei servizi al gionale erano apprezzati, e naturalmente uscivano tutti in prima pagina: la Roma trovava ampi spazi al Corriere dello Sport.
In redazione, però, ero guardato con una evidente antipatia, perché quel lavoro era svolto di norma da un giornalista già affermato, e non da un pivellino come me. Avevo 25 anni, ed ero entrato al "Corriere" soltanto un anno prima, mentre giornalisti professionisti, prima di arrivare a quel livello, avevano fatto una lunga gavetta di anni e anni, come Mario Pennacchia.
Qualcuno si era legato al dito questa mia affermazione, e stava aspettando solo il momento di farmela pagare, anche perché non ero assolutamente protetto né professionalmente né sindacalmente. Prima di diventare professionista avrei dovuto fare il "praticante", e il praticante veniva designato dalla proprietà ogni diciotto mesi, a suo insindacabile giudizio. C'era moltissima gente che lavorava nell'ombra per scavalcarmi, e non c'era nessuno disposto a prendere impegni per me. A quel livello lavoravano le famiglie, e la mia famiglia era del tutto assente, perché aveva altri problemi.
Durai comunque altri tre anni, sempre curando la Roma. Ma sarebbe occorsa la spallata giusta a mio favore, e questa spallata non venne mai. Io ingenuamente aspettai, credendo che bastassero solo le buone qualità per l'affermazione professionale. Oltretutto, il 1960 fu un anno molto agitato politicamente, e dominato da un evento sportivo che poneva altre questioni in secondo piano: le Olimpiadi di Roma.

Cave: la cultura di Caveintour per l'economia

Un gruppo di giovani professionisti locali ha creato l'associazione "Caveintour", che sarà presentata sabato 1 ottobre nell'aula consiliare del comune di Cave.
L'associazione è nata nel luglio scorso per promuovere il turismo nel territorio, organizzandolo su vari interessi: 1) enogastronomici; 2) storico-artistici; 3) religiosi; 4) naturalistici; 5) ludico-sportivi; 6) culturali.
Sono stati creati e descritti veri e propri percorsi, presentati nel sito www.caveintour.it
Sicuramente non mancherà una risposta concreta.

Il ritorno di Radu dà sicurezza alla Lazio

Finalmente una bella notizia dall'infermeria della Lazio: è sicuro il recupero di Stephan Radu, il nostro difensore sinistro titolare, che riprende il suo posto in un reparto bisognoso della sua presenza.
Un altro recupero vicino e altrettanto importante è quello di Mauri, che ormai sarà pronto fra un paio di partite, risolvendo una serie d'interrogativi creatisi nella sua zona tradizionale, quella che gli concede di fare tanti assist ed anche qualche bel gol.
Una Lazio, insomma, che si avvia a ritrovare completamente se stessa, e che dovrebbe anche riportare in prima linea Cissé accanto a Klose, realizzando il 4-3-1-2 già visto a Cesena, con Hernanes suggeritore diretto di un duo offensivo che sta facendo faville, e che dovrebbe esprimersi alla grande anche contro il Palermo.
I rosanero sono una squadra da prendere con le molle: basta chiedere referenze all'Inter, sepolta da quattro gol di Miccoli e compagni. La difesa laziale, ormai impostata su Konko-Diakité-Dias-Radu, deve stare con quattro occhi spalancati e deve chiedere opportuna copertura a Brocchi-Ledesma-Matuzalem, quest'ultimo in ballottaggio con l'albanese Cana, vero difensore aggiunto fra tanti piedi raffinati come quelli dell'argentino e dei due brasiliani, e con Hernanes rilanciato dalla convocazione inaspettata nella nazionale verdeoro.
Se la Lazio, aiutata dal volo di Olimpia, riuscirà a riappropriarsi del suo stadio, la marcia biancoceleste diventerà sempre più una marcia in ascesa.

venerdì 23 settembre 2011

Dove fiorisce la rosa selvatica...

I condannati alla fucilazione sotto il regime societico, prima dell'esecuzione si riempivano le tasche di semi di rosa selvatica.
Così, dopo tanti anni, il luogo dove fiorisce la rosa selvatica è diventato il sito della memoria.
( Da un articolo di Lucetta Scaraffia )

Piglio: sarà un cesanese d'annata

Le bottiglie del Cesanese di Piglio 2011 - dicono gli esperti - saranno sicuramente collocate tra i "pezzi di pregio" come quelle del 64, 70, 83, 95, 2000, 2003, 2008 e 2010.
La stagione asciutta e assolata ha favorito la gradazione dell'uva, rendendola zuccherina. Qualità ottima, prodotto sano, produzione media più bassa del 20 per cento a causa della grandinata del 4 maggio.
Matureranno per prime le uve bianche, da cui nascerà la "passerina del Frusinate" o "frusinello". A ottobre le uve nere del delizioso e robusto "Cesanese del Piglio DOC".
Domani 24 settembre, ore 16, l'azienda PILEUM presenterà la tipologia DOC gran Riserva.

Frosinone: feste di matrimonio con evasione fiscale

Venticinque finanzieri e funzionari dell'Agenzia delle Entrate di Frosinone hanno intrapreso, sabato scorso, un'ispezione nei ristoranti del frusinate in occasione di feste di matrimonio, per contrastare il fenomeno del lavoro nero e dell'evasione fiscale.
Sono stati scoperti in flagrante dieci lavoratori, tutti di nazionalità italiana, risultati privi di qualsiasi contratto di assunzione. Altri lavoratori, addetti alla preparazione di cibi e bevande, sono risultati privi della richiesta documentazione sanitaria.
L'impiego di manodopera irregolare o clandestina crea un danno non solo al fisco, ma anche al sistema economico, colpendo gli operatori rispettosi delle norme.
Qualcosa comincia muoversi nei controlli dovuti, ma prima ancora qualcosa dovrebbe muoversi nelle coscienze di noi cittadini italiani, troppo abituati alle comode furberie.

A Roma un malato c'é: la Roma. Giornalisti, curatevi di essa e lasciate stare la Lazio

Il mio vecchio mestiere di giornalista sportivo mi dice: ci sono molti giornalisti romani che, essendo di fede romanista, sono costretti a seguire la Lazio per ragioni di apparente equilibrio, e vanno in brodo di giuggiole quando la Lazio si trova in difficoltà, contribuendo artatamente a incrementarle e moltiplicarle.
Ad essi dico: ragazzi, a Roma un malato c'è veramente, con tutto che voi lo amiate tanto: e questo malato è la Roma. Curatevi di essa, sta veramente male. E giacché ci siete, curatevi anche voi: una buona aggiustata al cervello non farebbe male, e vi aiuterebbe a vedere le cose come veramente stanno.
La Lazio si riprende anche senza le vostre "cure": lasciate perdere, e concentrate le vostre attenzioni sull'altra sponda del Tevere. La perdita dei Sensi è stata veramente tale, per tutti voi. La barca italo-americana comincia a fare acqua, e anche se siamo laziali questo ci dispiace. La Roma, amici giornalisti di parte, ha bisogno di voi, dei vostri buoni consigli e delle vostre buone intenzioni.
Smettela perciò di gufare contro la Lazio facendo finta di amarla.
Fuor di metafora: siete sicuri che l'idea di fare della Roma un nuovo Barcelona sia stata proprio originale, e non una bufala? Chi lascia la via vecchia per la nuova, sa quello che lascia e non quello che trova. E la via vecchia della Roma forse era quella giusta.

giovedì 22 settembre 2011

Vita di collegio: 97: Omino, l'eroe

Due gennaio 1960. La Roma riprende gli allenamenti dopo la pausa festiva. Io sono puntuale all'esordio. Mi accolgono bene sia l'ambiente giallorosso che i colleghi.
Ritrovo il bravo Francesco Rossi del Messaggero, già mio collega al Tifone, e con la sua famosissima e malridotta Volkswagen Maggiolino al ritorno mi accompagnerà al giornale. Ecco un bravo collega di cui ho sempre apprezzato la serietà e l'umanità, unite a un romanissimo spiritaccio di amicizia e di goliardia.
Il mio vero esordio fu il lunedì successivo a un Roma-Udinese, in cui Giacomino Losi , detto Omino, piccolo grande campione della difesa, disputò un'eroica partita con la testa spaccata e fasciata, giganteggiando. De Cesari mi chiamò a parte e disse: - Devi scrivere un pezzo epico, decantando l'eroismo di Omino -
Io non mi feci pregare, e il giorno dopo il pezzo, con la mia firma, ricevette congratulazioni ed elogi, in particolare da Ennio Mantella famoso redattore di ciclismo, che chiese a Melillo chi fosse l'autore di quell'articolo così vibrante. Anche un po' fasullo, aggiungo io, in quanto pompato a dovere. Cominciai a capire quello che la gente voleva, anche se non lo condividevo completamente. Comunque Losi quel peana lo meritava davvero.
L'estate successiva fui incaricato di seguire tutto il precampionato della Roma ad Abbadia San Salvatore, sul Monte Amiata. Lì ebbi bell'agio di fare amicizia con molti calciatori romanisti: i vari Lojacono, divenuto un caro amico, Angelillo, Manfredini, Cudicini, Fontana, Carpanesi,Guarnacci, Pistrin, Orlando, Menichelli, De Sisti, Losi, Ghiggia: una rosa di grandi campioni.

Gli scudetti degli ultimi 40 anni-1971-2011

Juventus 15 scudetti (1 scudetto però è stato revocato)
Milan 9 scudetti
Inter 7 scudetti
Lazio 2 scudetti
Napoli 2 scudetti
Roma 2 scudetti
Sampdoria 1 scudetto
Torino 1 scudetto
Verona 1 scudetto

Paliano: la Selva per ora...è salva

Bloccata in commissione, alla Regione Lazio, la proposta di lasciare ai privati un'area di 50 ettari della Selva di Paliano.
Ambientalisti e Verdi sono riusciti a porre l'alt a questa inconcepibile decisione, che avrebbe lasciato alla speculazione edilizia e alla cementificazione selvaggia una parte della Selva, destinata ad essere Area Protetta.
Si aspetta ora una decisione finale corretta e intelligente da parte delle autorità regionali. Noi saremo qui a vigilare, per il benessere dell'ambiente ciociaro, laziale e nazionale, e della natura in generale.

Credo in Reja - e nella Lazio - perché...

Credo in Edoardo Reja perché:
° è una persona onesta e coerente con se stessa
° ha sempre reagito con orgoglio quando ha incassato una sconfitta magari ingiusta
° a fine stagione ha sempre raggiunto un traguardo superiore alle risorse tecniche di cui disponeva
° continua a fare le sue scelte non guardando in faccia nessuno, magari facendo anche innervosire i tifosi: ma quelli che contano sono i risultati
° alla lunga, quelle che sembravano scelte antipatiche sono state sempre corrette alla luce dei risultati e dell'impegno reale dei giocatori (proprio a cominciare da Zarate, che lui voleva veramente che diventasse un grande giocatore)
° non ha mai dato retta alla "cornice" quando ha visto che questa era animata da intenzioni non corrette e magari miranti a scopi diversi dal sostegno alla squadra
° ha trattato la stampa a seconda dei suoi comportamenti, non sempre ispirati alla verità e alla coerenza
° è un uomo del nord che sa giudicare con freddezza il comportamento del suo ambiente, come ha dimostrato in una città ancora più "meridionale" di Roma quale è Napoli, dove lo amano molto e lo stimano
° ha perso i derby, è vero, e questo c'è molto dispiaciuto: ma ha perso le battaglie vincendo sempre la guerra finale, scavalcando la Roma in classifica benché la Lazio valesse la metà dei giallorossi
° ha saputo mantenere eccellenti e corretti rapporti con Claudio Lotito, un presidente non sempre facile da accettare e digerire nelle sue puntigliose ( ma oneste) decisioni
° volete altri motivi per cui crediamo in Reja? ma allora siete proprio in malafede, e a questa malafede vi lasciamo, perché la vita è stata cattiva con voi e vi ha creato una psiche contorta.

mercoledì 21 settembre 2011

Piano piano la Lazio...Forte forte la Lazio - Hernanes e Klose

Non abbiamo paura dei necrofori che vogliono affossare Reja e con lui la Lazio. Non abbiamo paura neanche quando chiudiamo il primo tempo a Cesena sotto di un gol che quel Mutu, da sempre nostro nemico, ha voluto affibbiarci dopo soli 14 minuti di gioco.
Poi la Lazio è venuta fuori col suo gioco: stavolta ha fatto tutto all'incontrario, è andata in svantaggio e poi ha rimontato. Non gli manca, dunque, neanche il fondo, ma solo un po' di buona sorte.
Un inizio bruciante di secondo tempo, coi biancocelesti riapparsi in campo facendo fiamme dalla bocca. Al 3', su calcio d'angolo, Diakité viene sbattuto a terra ed Hernanes realizza il sacrosanto rigore.
Ora la Lazio appare scatenata, Cissé e Klose sono devastanti, e all'8' una combinazione velocissima tra i due porta il cannoniere tedesco davanti al portiere cesenate e a farlo secco con abile mossa.
In cinque minuti rovesciate le sorti dell'incontro. La Lazio potrebbe continuare, ma piano piano Reja pensa a coprirsi, fa entrare Lulic al posto di Stankevicius, poi Matuzalem al posto di Hernanes, e infine l'albanese Cana al posto di Brocchi uscito in barella.
Anema e core, stavolta le armi della Lazio. E quel potenziale atomico costituito dal duo Cissé-Klose che hanno dato spettacolo. Due trasferte, quattro gol e quattro punti. Maledetta quella bastonata col Genoa, potevamo stare già in testa a una classifica che si è comunque accorciata.
Buttiamo fuori i necrofori dalla "cornice" della Lazio, cornice che coinvolge anche certe redazioni di giornali che proprio non ci amano. O, se ci amano, lo fanno per il verso sbagliato.

Vita di collegio: 96. Non ho mai tradito

Io, nel vedermi assegnare un compito così importante come quello di seguire la Roma, fondamentale per il Corriere dello Sport, ero incredulo per la grande felicità, ma De Cesari soggiunse: -Tu, qualunque cosa accada, devi essere "l'uomo mio". Mi devi essere fedele. Altrimenti ti ricaccio dalla "melma" dalla quale ti ho tirato fuori -
Mi fece giurare su quelle parole. Io lo feci, in perfetta buona fede. Qualche anno dopo ci fu chi aiutò un bel po' De Cesari perché mi considerasse un traditore, mentre io non lo avevo mai tradito.
Io volevo fare il giornalista a tutti i costi. E avevo scelto il giornalismo sportivo perché credevo che quello fosse un mondo sano e pulito. Ma nei miei pochi anni di esperienza ho conosciuto una fauna di jene e di sciacalli, capaci solo di azzannare e mordere le persone più indifese.
Già ne cominciavo a conoscere qualcuno, ma era troppo bello quel mestiere che stavo scegliendo, capace di unire il mio amore per il bello scrivere con il mio amore per lo sport.
Mio fratello Luciano, che insegnava al Collegio San Gabriele ai Parioli in qualità di aspirante al sacerdozio, seguiva i miei progressi al giornale e mi invitava spesso a fare la cronaca di un torneo di calcio interno all'istituto.
Ad uno di questi incontri volle che partecipassi anch'io, e lo feci volentieri. Senonché, in una mischia gigante, ricevetti una bella gomitata sul naso, e il giorno successivo mi ritrovai con una densa ecchimosi all'occhio destro. De Cesari mi aveva già organizzato il primo appuntamento alle Tre Fontane, per gli allenamenti della Roma, e quando vide come ero conciato, con un paio di occhiali neri, rinviò il mio esordio di una settimana per darmi il tempo di tornare alla normalità.

Regione: amministratore unico al Cotral!

Meglio una sola testa pensante che cinque teste di...consiglieri. Semplificare è guadagnare. Economie forzate alla Giunta Polverini: l'assessore alla mobilità, Francesco Lollobrigida, se ne fa portavoce.
La revoca dei cinque consiglieri è avvenuta in conseguenza a dissapori con la Regione, socio di maggioranza, a seguito di acquisti senza autorizzazione ed eccedenti il tetto delle spese, e per alcune promozioni inutili, a dispregio dell'attuale esigenza di risparmio, e in contrasto, fra l'altro, con i sindacati.Inoltre un forte attrito all'interno del PD era di grave ostacolo a una normale gestione.
Alla gestione precedente, tenuta dal centrosinistra, si rinfaccia una conduzione molto onerosa, senza acquisto di nuovi mezzi di trasporto, ormai vecchi di dodici anni, e capace di portare a un debito di 26 milioni di euro.
Così si arriva alla dittatura? No. Chi guida da solo è resposabile da solo, e revocabile senza problemi e discussioni in caso di errore.

La squadra si stringe intorno a Edy. Novità Stankevicius-Gonzalez

Compatta, vecchi e nuovi, la squadra della Lazio si stringe intorno a Reja. Non toccateci il vecchio saggio, sappiamo quanto vale e quanto sa ottenere da noi, la ruggine è solo all'esterno e non c'intaccherà. Qualcuno dia una revisione ai suoi circuiti cerebrali.
La Lazio, stasera a Cesena, è attesa a un'orgogliosa reazione. La Lazio vale, non basta una sconfitta a distruggerla, per quanto amara sia stata. La squadra si sta ancora formando, è composta di sette nuove unità che sono tante, su un totale di 31: circa un quarto, e se tu cambi un quarto di squadra devi aspettare un po' di tempo perchè questa torni ad essere compatta e pienamente efficiente.
Abbiamo inserito Klose, Cissé, Konko, Cana, Lulic, Stankevicius e Marchetti, senza contare il ritorno di Zauri che porta le modifiche a 8, un numero impressionante.
Radu sta migliorando, ma ancora non è pronto. E' un uomo-base, lui, e tanti problemi sono venuti proprio da quella parte. Stavolta la soluzione è affidata alla fisicità di Stankevicius.
Altra fisicità importante, quella di Tata Gonzalez, che ritrova il suo posto da titolare col provvisorio sacrificio di Sculli, finora uno dei più brillanti: ma per lui ci sarà sempre posto, è una pedina di ricambio fondamentale.
E vai, Lazio! I rancori degli altri, buttali a mare! Noi crediamo nel futuro, e anche in un futuro molto prossimo.

martedì 20 settembre 2011

Nella Lazio Reja ha perduto solo 18 partite su 55

Malafede di quel giornale - pare il Corriere dello sport - che ha sparato sulle 75 sconfitte di Edy Reja, mettendo nel conto tutta una carriera non sempre facile.
In realtà Reja, nella Lazio, ha disputato in tutto 55 incontri, vincendone 27, pareggiandone 10 e perdendone solo 18, comprese le sconfitte della mezza stagione alla disperata dopo la cacciata di Ballardini.
La Lazio, con Reja, ha totalizzato ben 92 punti, in queste 55 partite, segnando 80 gol e subendone 62. A questi risultati del solo campionato vanno aggiunti quelli della Coppa Italia e dell'Europa Leaue, che sono i seguenti: 5 vittorie, un pareggio e una sconfitta, con 18 reti segnate e 5 subite, per un totale di 32 vittorie, 11 pareggi e 19 sconfitte, 98 reti all'attivo e 67 al passivo, con 108 punti conquistati in 62 partite. Ditemi voi se queste sono le cifre di un allenatore di cui gli irresponsabili invocano il licenziamento.
Chi ha fede nella Lazio, non può non aver fede in Edy Reja, anche se è tanto antipatico. Ma lo era anche, e forse di più, Mourinho.

Vita di collegio: 95. Il massaggiatore Canestri

Giuseppe Melillo era il redattore capo del Corriere dello Sport, ma in realtà ne era il direttore, titolo che spettava solo pro forma al grande, ma ormai vecchio, giornalista Bruno Roghi.
Mi rivolsi a Melillo per cominciare a scrivere qualcosa: era il 18 marzo 1959, il giorno dopo c'era un incontro Italia-Olanda fra squadre dilettanti, e lui mi disse: - Va' allo Stadio Flaminio e fa' le interviste negli spogliatoi ! -
Io andai, tutto felice. Era il giorno di San Giuseppe, non l'avrei mai dimenticato. Ma il giorno dopo, quando andai a leggere l'articolo sul "Corriere", trovai che il commissario tecnico Dino Canestri era diventato il "massaggiatore". Qualcuno, dalla mente incredibilmente perversa e cinica, aveva corretto malignamente il mio articolo, dato che Dino Canestri lo conoscevo benissimo e benissimo sapevo quale era il suo ruolo, per il quale lo avevo intervistato.
Qualcuno, evidentemente, non gradiva la mia intrusione improvvisa, e aveva sistemato le cose a modo suo, a scapito della serietà del giornale. Quando incontrai Melillo il giorno dopo, si mise a gridare: "Aiuto! Aiuto!", come se fossi un appestato. E per riguadagnarmi un pizzico di fiducia ci volle più di un mese di cose fatte bene.
Ancora oggi mi chiedo chi sia stata quell'anima persa a combinare quell'azione disonesta, e col senno di poi mi restano due o tre sospetti. Angherie del genere ne ho subìte in quantità, perché se non sei uno che ha santi in Paradiso (vero, Pistilli?) troverai lungo le scogliere della vita solo diavoli disposti a inforchettarti.
La passione che sospinge un giovane a ricercare la via per la quale si sente portato è però così forte da far superare ogni ostacolo. Qualche mese dopo Ezio De Cesari, caporedattore del calcio, mi chiamò da una parte e mi chiese se ero disposto a seguire gli allenamenti della Roma.

Uno scatto per Palestrina

Dilettanti allo sbaraglio, ma anche fotografi professionali in gara per gli scatti più pittoreschi e originali, tali da valorizzare il profilo della città di Palestrina.
Il Comune e l'assessorato alla cultura hanno bandito un bel concorso, intitolato "Uno scatto per Palestrina". Ogni partecipante potrà presentare tre foto. Un'apposita commissione le esaminerà e sceglierà le tre migliori, che avranno un consistente premio in denaro.
Ma anche tutte le altre foto potranno essere utilizzate e presentate in raccolte che serviranno, come dice il tema del concorso, a mettere in luce "la città di Palestrina tra arte, cultura, tradizione e ambiente a 150 anni dall'unità d'Italia".
Come è noto, di recente Palestrina è stata inserita tra "le meraviglie d'Italia".
Per ulteriori informazioni, si può consultare il bando del concorso sul sito www.comune.palestrina.rm.it.

Non dimentichiamo che Reja ha un altissimo quoziente di punti conquistati e si è sempre risollevato

Sarà antipatico quanto volete: e infatti lo sta scontando. Sarà inviso alla platea biancoceleste, che non gli perdona di non aver vinto ancora un derby. Ma la stessa platea biancoceleste dimentica che Reja, negli ultimi dieci anni almeno, è stato l'allenatore che ha fatto conquistare alla Lazio un quoziente punti eccellente, una salvezza miracolosa dopo l'affondamento di Ballardini, e un quarto posto (a pari merito) l'anno dopo, con una squadra che certamente non valeva quel traguardo, portatore se non altro dell'Europa League.
I tifosi laziali dimenticano tutto questo, e azzannano Reja già alla prima sconfitta, disgraziata fra l'altro, con giocatori che si scontrano fra loro e si eliminano quasi per fare un dispetto.
Reja è stato sempre antipatico. Anche a me, fra l'altro, perché certe sue convinzioni e scelte non mi convincono. Ma poi guardo ai punti portati in fienile e rabbrividisco al pensiero di chi, come soluzione possibile ai mali laziali, arriva a proporre l'assai malinconico e poco energico Donadoni.
Donadoni, in mano alla tifoseria laziale, non durerebbe lo spazio di un mattino, e così altri nomi avanzati.
Io Reja me lo tengo, perché a proposito di risultati ha sempre reagito vigorosamente a una sconfitta, e per ogni sconfitta ha saputo ottenere almeno tre vittorie, cioè guadagnare nove punti in quattro partite.
Reja oggi ha in mano una squadra ancora magmatica, ma capace di fare bel gioco e di ubbriacare gli avversari per quei pochi momenti in cui riesce a giocare come può. Diamole il tempo di veder crescere questi momenti sì, e di aumentare il margine di sicurezza dei gol all'attivo per assorbire meglio le incertezze difensive, per ora inevitabili.
In questa Lazio, e in questo Reja, con tutto che sa rendersi così antipatico, noi ci crediamo.

lunedì 19 settembre 2011

Acuto: la fede delle confraternite

Il pittoresco e molto curato centro cittadino di Acuto ha accolto domenica 18 settembre il "Cammino diocesano delle confraternite" dedicato al tema della famiglia.
Le confraternite locali del Sacramento, di San Francesco Saverio e della Santissima Trinità hanno accolto ben 28 confraternite e 350 confratelli della diocesi di Anagni-Alatri.
Che spettacolo di fede e di colori, per le belle vie di Acuto! Cappucci, vessilli, stendardi hanno animato il paese come in un gran giorno del medioevo, quando si fece festa alla vita e alla fede per aver scampato la fine del mondo prevista per l'anno Mille. Fu in quella occasione che nacquero le prime confraternite in Europa.
Il vescovo di Anagni-Alatri, monsignor Lorenzo Loppa, ha celebrato una messa solenne nella meravigliosa chiesa di S. Maria Assunta.
Il tema centrale delle celebrazioni era: "La famiglia, la fame e il lavoro". Lo ha sviluppato fra gli altri don Bruno Veglianti, delegato diocesano.
Presenti il sindaco di Acuto, Augusto Agostini, e i priori delle tre confraternite paesane e del Gruppo di preghiera Padre Pio.

Genazzano: successo di "Fermenti ", festa agricola e musicale

Genazzano, la caratteristica cittadina medioevale che è un po' la perla dei Monti Prenestini, sebbene strozzata da quella brutta frana di via Garibaldi, per i due giorni di sabato 17 e domenica 18 ha dato vita a una festa agricola d'incredibile vivacità, intitolata giustamente "Fermenti" e dedicata alla scoperta e al rilancio di sementi dimenticate negli anni. Ha organizzato l'associazione "Saltatempo".
Bella soprattutto la mostra del MUSAC, Mutua delle sementi autoctone e contadine dei Monti Prenestini e dell'alta valle del Sacco. Il "contadino" Bruno e sua moglie hanno presentato con amore alcune sementi di prodotti campagnoli usati una volta e poi dimenticati, ricordando a tutti che un ragazzo di Affile sta rilanciando l'economia del paese con lo zafferano.
Riaperte per l'occasione tutte le vecchie cantine. Genazzano ha un ottimo vino e una rinomata cucina. Peccato che i vigili urbani, invece di aiutare un traffico davvero in difficoltà, si siano limitati all'antipatico e utile compito di appioppare multe a destra e sinistra.
Musica a volontà, per questa sesta edizione di "Fermenti", e gruppi folkloristici internazionali che sbucavano da ogni dove, facendo ballare e cantare tutti: il dixiland di Alvaro Wilson, la funk balcanica di Brassmati, la murga argentina dei Portas Arriba, la taranta e la pizzica degli SciarabBallo, il ballo latino degli Tzacatal, le invenzioni teatrali dei VerbaVolant.
Una festa calda e particolarmente riuscita, per i vicoli dell'antica città di Brancaleone.

Ci vorrà del tempo perché la Lazio diventi una squadra.

Troppi arrivi e troppe partenze: è chiaro che ci vorrà molto tempo perché la Lazio diventi una squadra.Per ora è solo la somma di molte individualità.
Parte Muslera e va bene, arriva Marchetti e bisogna dargli tutti il tempo di ambientarsi e soprattutto di riprendersi dopo il lungo ozio forzato.
Parte Lichtsteiner e va bene, arriva Konko, ha un serio infortunio, deve avere il tempo di riprendersi e di conoscere i compagni, e il suo sostituto provvisorio, Zauri, si dimostra troppo arrugginito e nervoso.
Parte Zarate, e va bene. arriva Cissé che è molto più punta di lui, ha grinta e bravura, ma si deve ancora fondere in pieno con il gioco della squadra.
Parte Floccari e va bene, arriva Klose che è un fuoriclasse e fa tutto da campione, ma fa i miracoli su un tessuto di squadra che gli è ancora estraneo.
Parte Foggia e va bene, non aveva mai contato tanto per la Lazio. Al suo posto arriva Lulic di cui si sta studiando ancora il vero ruolo. Per ora è il vice di Radu colpito da un brutto infortunio, come lo è Mauri, la cui assenza peserà, almeno fino a quando non si sveglierà Hernanes dal suo attuale inspiegabile torpore.
La Lazio manca di anima a centrocampo, e forse avrà bisogno che l'altro acquisto importante, Cana, si decida a dare finalmente il meglio della sua grinta.
Troppi acquisti, troppo lavoro da compiere per inserirli favvero nel tressuto della squadra. Rimane fuori ancora l'oggetto misterioso Stankevicius. E Reja non ricorre volentieri a forze giovanili (Cavanda, Ceccarelli, Crescenzi, Zampa, Barreto) che potrebbero rivelarsi utili se usate "cum granu salis".
Più che una squadra, Reja si trova un vulcano magmatico fra le mani. I tifosi non sembrano disposti a dargli né il tempo né la pazienza necessari per formare quella bellissima Lazio che potrebbe essere, e che ancora non é.

domenica 18 settembre 2011

Lazio già stanca? La squadra manca di fondo

La Lazio non ha fondo ed è già stanca: tutte e tre le partite finora giocate si somigliano maledettamente. Biancocelesti arrembanti nella prima parte, vanno a segno e sembrano dominare, brillando anche come gioco, Ma i gol non bastano mai, bisogna farne una riserva per quello che succederà poi: due gol del Milan e pareggio; due gol del Vaslui e per fortuna pareggio per il vigoroso recupero di Sculli; due gol del Genoa e stavolta arriva la prima, cocentissima sconfitta.
Reja non è stato mai troppo amato dal suo pubblico, ed è chiaro che alla fine è stato sonoramente fischiato e ha fatto collezione di cori e d'insulti. Però a questo punto bisogna cominciare davvero a preoccuparsi.
Lazio fin troppo bella all'inizio, basta rileggere le cronache all'incontrario e accorgersi degli sperticati elogi iniziali per Klose, per Cissè, per Lulic, per il solito Sculli che ha acceso le nostre speranze.
Poi, piano piano, ne abbiamo viste di tutti i colori, e i giocatori laziali si sono fatti male da soli, stavolta letteralmente: terrificante lo scontro fra Biava e Ledesma, il primo esce dal campo e il secondo ci resta con la testa fasciata. Il Genoa nel frattempo ha sfondato con Palacio, e affonderà poi la Lazio con Cuska.
Ed ora? Siamo già stanchi? Troppo, troppo presto. Manchiamo assolutamente di fondo e dobbiamo trovare un immediato rimedio. La difesa scricchiola anche quando presenta tutti i titolari. Occorrono soluzioni coraggiose, cercare gli elementi più resistenti alla distanza.. Abbiamo appena tre giorno e poi avremo Cesena-Lazio. Quello comincerà ad essere il giorno de
lla verità.

Vita di collegio: 94. Le scuse di Rizieri Grandi

Arrivederci. Ci avevo provato e non mi era riuscito. Mi ostinavo a far tutto da solo, ignorando che era assolutamente necessaria una buona spinta iniziale da parte di qualche potente.
Avevo già effettuato qualche cronaca di calcio minore anche col Messaggero. Anzi, la cronaca di una partita di quarta serie, Astrea-Bastia, una volta consegnata, mi era stata affidata per una stesura più ampia per l'edizione umbra, cosa che io avevo fatto lì sui due piedi, facendo rimanere ammirato il redattore che aveva detto agli altri collaboratori: -Guardate: Jadicicco ha già terminato il secondo articolo, e voi siete ancora alle prese con il primo -
Un redattore un po' pietoso, Domenico Gentili, per consolazione mi aveva affidato la cronaca di una partita di baseball di serie A, ed io l'avevo effettuata arrampicandomi sugli specchi, perché di baseball non sapevo praticamente nulla. Perciò decisi di non pensarci più, e di puntare esclusivamente al Corriere delllo Sport, come in effetti feci.
Due anni dopo, quando il Corriere mi mandò ad Abbadia San Salvatore a seguire il precampionato della Roma, vi trovai Rizieri Grandi, inviato del Messaggero. Il baffuto e simpatico Rizieri, appena mi vide, mi chiese argutamente scusa per avermi portato in giro con quella famosa cronaca di Lazio-Atalanta, ma io, sinceramente, neanche me ne ricordavo più.
Anzi, per l'occasione, diventammo anche amici. E stavolta non gettò neanche la colpa su Gianni Melidoni, redattore dello sport minore, come aveva fatto in precedenza sempre per prendermi simpaticamente in giro. Melidoni, altro giovane, gli dava evidentemente fastidio, destinato com'era a fare una brillante carriera e a diventare nientemeno che direttore responsabile del Messaggero.

Frosinone: commercio e turismo da tutto il mondo

Ieri, sabato 17 settembre, alla Villa Comunale di Frosinone, si sono dati appuntamento 75 operatori di commercio turistico da tutto il mondo. L'iniziativa è della locale Camera di Commercio, con il presidente Florindo Buffardi, sostenuto da una efficiente segreteria, e deciso a dare un grosso segnale di risveglio con il Workshop turistico internazionale.
Bisogna tornare all'impresa - afferma Buffardi. Il rilancio del turismo ciociaro parte da Frosinone, e non da Fiuggi o Cassino, perché è necessaria la presenza di una potente organizzazione, come il Buy Lazio, che ha permesso il confronto di 120 operatori operatori turistici nostrani con 75 buyers europei.
Oggi, domenica, si realizza il "Turismo fuori porta", basato sulla gastronomia, l'artigianato artistico e sui prodotti tipici. Seguirà il turismo termale, con la Beauty Farm tanto di moda. Infine si pensa all'Asia per l'attivazione di un grande turismo nuovo.
E' prevista la partecipazione a Fiere europee del settore turistico specifico. E' già in atto il lancio di belle iniziative come le "Strade del Vino e dei Sapori".

Quel Cavanda lì io non l'avrei buttato

No, quel Cavanda lì io non l'avrei buttato. A Torino a farsi le ossa: è tornato con le ossa rotte. Per fortuna Bollini l'ha ripreso in carica nella sua Primavera, e il ragazzino di colore, vincendo l'aria di diffidenza creatasi intorno a lui, sta inanellando una serie di prestazioni alla grande. Dopo Lazio-Palermo 6-2, Cavanda è stato definito "uomo di categoria superiore", un terzino aggressivo e potente e dalla grande corsa, come si era presentato l'anno scorso nel ritiro di Auronzo.
Data la carenza e gli infortuni, la difesa titolare dei biancocelesti è apparsa quest'anno un po' in difficoltà: manca Stankevicius, è mancato a lungo Konko, manca ancora Radu, una vera moria. Di Garrido non se ne parla proprio.
Reja è stato coscretto a rispolverare il capitano di tanti anni fa, preistoria ormai: il povero Zauri, in cinque giorni, tra Milano e Vaslui, è stato costretto a vivere una specie di psicodramma dalle conseguenze prevedibili.
Cavanda non sarebbe stato buono, magari di rincalzo, magari a poter dire che anche lui è un terzinp? L'errore, se commesso dai vecchi, è molto pià grave che non l'errrore di un giovane. E chissà se Cavanda, il Cavanda ricostruito da Bollini, sarebbe stato vittima di errori di nervosismo così gravi.
A proposito: nella Primavera stanno esplodendo altri fior di giocatori, Ceccarelli e Barreto su tutti, capaci tra l'altro di mitragliate di gol. Reja ha tanti bei titolari, ma per fortuna ha anche tanti giovani dalla forte personalità, che possono essere molto utili in particolari circostanze. Basta ricordarsene.

sabato 17 settembre 2011

La Lazio in borsa supera la Roma!

Clamoroso in borsa: le azioni della S.S. Lazio stanno andando fortissimo in questi ultimi tempi, e hanno superato quota 0,897, scavalcando la rivale A.S. Roma, rimasta a quota 0,674. E pensare che all'inizio dell'anno solare la situazione era esattamente l'opposto: Roma a 0,800 e Lazio ad appena 0,400. Oltretutto, la Lazio ormai è a pochissimi centesimi dalla Juventus, che è quotata 0, 933, e a breve potrebbe diventare la più forte società di calcio quotata in borsa.
In questi pochi mesi, infatti, sul fronte Lazio tutto bene: quinto posto in classifica (anzi, quarto a pari merito con l'Udinese), conquista dell'Europa League, bella campagna acquisti con Klose e Cissé, e ora un buon avvio della nuova stagione. E la Roma? Deludente sesto posto in classifica alle spalle della rivale biancocelese, addio della famiglia Sensi, vendita agli americani di Di Benedetto, campagna acquisti al risparmio, discutille scelta del tecnico, e cattivo avvio di stagione, con eliminazione dall'Europa League e brutta sconfitta casalinga con il Cagliari.
Comunque, piedi a terra: tutto cambia, specialmente in borsa. Ma chi ben comincia...

Colleferro: domani si torna a "Passeggiare tra i sogni"

Torna, domani 18 settembre, il mercatino della terza domenica di ogni mese, conosciuto ormai col pittoresco nome di "Passeggiando tra i sogni".
La calda estate di quest'anno ha portato una lunga sospensione, ma con il primo fresco autunnale riprende in pieno l'allegro mercatino, ricco di bancarelle creative e fantasiose. Migliaia sono i visitatori di tutto il territorio. Organizza l'associazione culturale "Ulisse", con il patrocinio del Comune e dell'assessorato al commercio.
Si va dai mobili antichi all'arredamento, dalla porcellana agli argenti Sheffield, alla numismatica, al piccolo collezionismo,conchiglie, libri, giornali, fumetti, cartoline antiche, maioliche e terracotte, pizzi, merletti, vecchi dischi in vinile, oli e acquarelli del primo novecento, lampade, bigiotteria e orologi d'epoca.Il mercatino apre alle 9 e si prolunga fino a sera inoltrata.
Un vero paradiso per gli amatori e i curiosi.

Lulic-Sculli: la Lazio vola sulla sinistra

Pur nella deludente partita con il Vaslui, la Lazio ha potuto trovare i suoi motivi di consolazione soprattutto nel comportamento di due uomini di rincalzo: Lulic e Sculli. Il bosniaco ha potuto riprendere il suo ruolo originario di terzino sinistro, e lo ha fatto con una certa efficacia. Buon colpitore di testa, dotato di senso dell'anticipo e di continuità nella corsa veloce, si è integrato a meraviglia con un altro recente innesto, Sculli, sulla corsia di sinistra, dandosi una mano reciproca e facendo dimenticare le pesanti assenze di Radu e Mauri.
Queste assenze, purtroppo, sono destinate a perdurare ancora, per cui si può capire la soddisfazione con cui Reja ha accolto le belle e promettenti prove di Lulic e di Sculli, autore fra l'altro del perentorio colpo di testa del miracoloso pareggio in inferiorità numerica. Se aggiungiamo che sul lato sinistro si muove anche quel fulmine di guerra che è Djibril Cissé, nuovo idolo della tifoseria biancoceleste, si può benissimo affermare che la Lazio è potente e prepotente proprio nei settori della sinistra, un'arma in più per schiavardare i risultati anche quando sono compromessi.
Contro il Genoa, dunque, tutto in ordine, con il rientro di Konko e Klose dal primo minuto, e solo con qualche dubbio riguardante la mediana, dove forse Reja concederà un turno di riposo, ben meritato, a Ledesma, puntando sul duo Brocchi-Matuzalem, mentre stavolta si aspetta una gran prova di Hernanes finora rimasto un po' nell'ombra.
Chiusa la campagna abbonamenti a quota 19.700, la Lazio anche qui ha fatto un altro piccolo passo in avanti verso il recupero pieno di quella lazialità che da qualche stagione lascia a desiderare. Ma bisogna pur decidersi a dare pieno sostegno a questa società che, zitta zitta, ha ripresa la sua strada verso le vette del calcio italiano.

venerdì 16 settembre 2011

Vita di collegio: 93. Al Messaggero

Prima di finire al Corriere dello Sport, avevo provato anche alla pagina sportiva del Messaggero, in via del Tritone.
Mi presentai direttamente a Rizieri Grandi, che era il redattore capo. Mi accolse con apparente bontà, mi chiese quello che volessi fare, e io risposi: "Qualunque cosa che sia calcio".
Avevo ventiquattro anni, e Rizieri Grandi ne aveva 55. Si fece una risatella sotto i baffoni neri, e disse: bene! domenica c'è Lazio-Atalanta. Portami una cronaca di Lazio-Atalanta.
D'accordo. Stretta di mano. Risatina gelida di tutta la redazione, cinque o sei giornalisti, tra cui Piero Guida, Francesco Rossi, Gianni Melidoni e Domenico Gentili.
Io lavoravo già per il Tifone, e la pesante ironia che avevo avvertita nelle parole e nell'atteggiamento di Rizieri Grandi non mi aveva poi pesato tanto. Decisi di lasciar tutto, finché non venne la domenica e io mi dissi: - Non vorrei dargliela per vinta, gli porterò lo stesso la cronaca, tanto devo seguire la partita per il mio settimanale e fare più di un articolo -
Feci così. Anzi, fu il primo articolo che feci, non troppo lungo e non troppo corto, sintetico e abbastanza ben curato. Prima di andare al lavoro in Via Capo le Case passai per Via del Tritone 161, la sede del Messaggero, che era a un passo da lì.
Avevo il tesserino di giornalista, e il portiere, che già mi conosceva, mi fece passare. Andai da Rizieri Grandi , che era alle prese con il suo servizio sull'incontro, e gli consegnai il foglio con l'articolo. Era passata poco più di un'ora dalla partita, e Rizieri Grandi, prendendo il foglio e dandogli un'occhiata con aria sbalordita, mi disse queste testuali parole: -Ragazzino, noi siamo impegnati seriamente. Perciò lasciaci lavorare e vattene -

Cave: Festa della Famiglia domenica a Villa Clementi

Dopodomani, domenica 18 settembre, si celebra a Cave, nel parco di Villa Clementi, la prima Festa diocesana della Famiglia.
Gran raduno dalle 10 alle 20, con momenti di preghiera, ma anche di gare e giochi per bambini e adulti.
Organizza il Comune di Cave in supporto all'iniziativa della Diocesi Suburbicaria di Palestrina, che ha programmato la settimana pastorale sul tema: "Educare alla vita buona del Vangelo".
Nella parrocchia della Sacra Famiglia di Palestrina sono fissati momenti di aggregazione lunedì 19, martedì 20 e mercoledì 21, con doppio appuntamento alle 17 e alle 21.
L'idea era partita a maggio dal vescovo Domenico Sigalini, e poi è stata rinviata per altri impegni. Al caro don Domenico, che sta molto migliorando dal suo gravissimo infortunio, le preghiere e le speranze di tutta la diocesi.

Lazio: turn over sì, ma con giudizio...

Ben sette gli uomini nuovi rispetto a San Siro: Marchetti, Lulic e Matuzalem subito, Rocchi e Sculli, Diakité e Gonzalez: tutti nomi non certo di rincalzi. Ma tutti in una volta possono far male, e il gioco di squadra indubbiamente ne soffre.
Tuttavia, non fosse stato per quei dieci minuti di follia a inizio di ripresa, la Lazio avrebbe svolto ugualmenmte bene il suo compito e messa al sicuro la prima vittoria in Europa League : chiedere informazioni a quel fenomeno del portiere lituano Cerniauskas.
Reja è stasto molto sfortunato quando, pochi istanti prima che Zauri combinasse la frittata del rigore-espulsione, aveva deciso di chiamare in campo Konko, e la cattiva sorte non gliene ha dato il tempo. Sarebbe bastata questa mossa per salvare capra e cavoli, e sicuramente la vittoria sarebbe ugualmente arrivata malgrado l'esagerazione del turn over.
Erano fuori troppi uomini sicurezza, da Klose a Hernanes, da Biava a Brocchi, e soprattutto Mauri, che oggi costituisce un vero punto di forza della squadra e purtroppo dovremo farne a meno per qualche settimana. Anche Brocchi ha i suoi problemi, e domenica non sarà facile mettere su una squadra pienamente efficiente contro un Genoa niente affatto disposto a lasciarci via libera.
La Lazio è forte, ma delle volte nenanche la forza basta ad assicurare i risultati. Ci vuole anche molta calma e soprattutto quella concentrazione che dovrebbe derivarci dall'esperienza degli uomini-base.
La nota consolante è la grandissima forza di volontà che ha permesso a Sculli di salvare un risultato utile e a Kozak di mancare l'incredibile gol che si è spento sulla traversa: altrimenti sarebbe stata davvero un'impresa storica, una doppia rimonta con la Lazio ridotta in dieci.

giovedì 15 settembre 2011

Sculli salva un prezioso pareggio - Lazio in 10 manca il 3-2 con Kozak

Durissimo avversario, il Vaslui, per una Lazio che ha esagerato nel turn over.
Un buon primo tempo: al 34' Rocchi si procura un rigore e Cissé lo realizza. Sembra fatta, i biancocelesti straripano ma mancano troppi gol. Ne sarebbe bastato solo un altro: ma il portiere rumeno ha fatto miracoli.
Nella ripresa, incredibile cambiamento di scena. La Lazio sembra molle sulle gambe, il Vaslui prima pareggia con un gol di testa del brasiliano Wesley, poi Zauri perde la testa, commette un fallaccio in area e viene espulso: il giusto rigore viene realizzato dallo stesso Wesley, uno dei migliori insieme al bravissimo portiere Cerniauskas e all'altro brasiliano Adailton.
La Lazio ha una reazione nervosa, e a venti minuti dalla fine Sculli acciuffa l'insperato pareggio con un bel gol di testa su prezioso cross di Cissé. Assalto finale, pur in inferiorità numerica, con gli innesti di Kozak, Konko ed Hernanes al posto di Rocchi, Gonzalez e Sculli. Al 40' Kozak, a un metro dalla rete, colpisce di testa la traversa e la Lazio viene a mancare una incredibile vittoria.
La Lazio ha sbagliato, ha pagato, si trova un avversario in più, cioè il Vaslui, e dovrà compiere il miracolo di andare a vincere a Lisbona fra 14 giorni.

Fiuggi: sabato giornata ecologica. Tutti al lago di Canterno

Sabato 17 settembre, ore 9: appuntamento all'agriturismo "Le giunchette" da parte dei Verdi di Frosinone, degli "Amici del lago di Canterno", Legambiente e Lipu, per dar vita a una giornata di pulizia delle sponde del lago dalla sporcizia, dal degrado e dalle discariche abusive.
E' una giornata di mobilitazione contro i "mostri" del lago di Canterno: è stato preparato un dossier sulle principali problematiche di questo importante bacino idrico, a cominciare dalla captazione dell'acqua da parte dell'Enel, che mette in serio rischio l'ecosistema locale.
Un'iniziativa che coglie in pieno lo stato d'animo di una larga parte della popolazione di Fiuggi e di tutti i comuni che circondano il bacino di Canterno, davvero bisognoso di attenzioni e di cure.

Senad Lulic è il nuovo Kolarov ?

La vera novità di questo Lazio-Vaslui - ore 19, Stadio Olimpico, Europa League, primo volo dell'aquila Olimpia - è il giovane terzino bosniaco Senad Lulic, destinato a raccogliere nella Lazio l'eredità di Alexandar Kolarov, di cui proprio ieri sera abbiamo ammirato la grande prodezza del gol che ha riagguantato il Napoli, con un calcio di punizione semplicemente sbalorditivo.
Se ricordiamo che per anni e anni una vera bandiera della Lazio è stato un altro serbo, Sinisa Mihajlovic, dobbiamo ritenere che non c'è due senza tre, e che anche Senad Lulic avrà una grande carriera nella prima squadra di Roma.
Lulic ci era stato presentato come una vera rivelazione, terzino di stampo offensivo come Kolarov, ma anche centrocampista e regista di manovra offensiva, come lo stesso Kolarov ed anche come Sinisa, vero animatore del gioco biancoceleste per lunghi annni, con le sue punizioni, i suoi calci d'angolo, i suoi lunghissimi e perfetti lanci all'attacco. E tutti con quel fisico di ferro che contraddistingue la gente slava. Tare non poteva essersi sbagliato, nell'insistere sull'acquisto di Lulic: tutt'al più qualche perplessità poteva presentarsi nella scelta precisa del ruolo.
Reja stava per farne un centrocampista avanzato di destra, ma in realtà stava studiando Lulic e ora lo ha riportato al ruolo iniziale di terzino sinistro alla Kolarov, avendo capito che sul ragazzo si poteva davvero contare e che bisognava dargli il necessario periodo di ambientamento. Non era andato bene da terzino sinistro nelle primissime uscite ad Auronzo, ma da qui a dire che fosse un fallimento in quel ruolo ci voleva solo malafede o precipitazione nei giudizi.
La verità viene sempre fuori alla distanza. Ora sono passate settimane preziose, e Lulic ha compiuto passi avanti. Contiamo di vederlo brillare stasera contro i temibili rumeni del Vaslui, e poi in un'altra lunga serie di occasioni importanti. Mai detto che uno slavo non possa brillare e convincere, in una Lazio che quei giocatori lì sa accoglierli e apprezzarli per quanto valgono, cioè tantissimo.

mercoledì 14 settembre 2011

Vita di collegio: 92. Il Corriere dello Sport

Cominciò a questo punto a maturare in me l'idea di trasferirmi al "Corriere dello Sport", dove avrei ricominciato da zero. Per il momento avrei tenuto anche il mio ruolo nel "Tifone", fino a quando al Corriere non fossi venuto a guadagnare altrettanto.
Fu una scelta audace e pagata a caro prezzo. Al Corriere non venivano accettati, da De Cesari a Pennacchia, alcuni miei scritti che si riferivano all'ambiente di Largo dei Lombardi, sede del quotidiano, mentre al Tifone il mio contemporaneo lavoro al Corriere era visto di malocchio.
Quando cominciò la nuova stagione, decisi perciò di lasciare il Tifone e le sue trentamila lire. Nel frattempo mi stavo facendo largo, a piccoli passi, nel "Corriere dello Sport", lavorando nel settore giovanile e dilettantistico. Con umiltà e impegno cercai, e ci riuscii, di entrare nell'organico dei collaboratori fissi, ottenendo grosso modo lo stesso trattamento che avevo al Tifone.
Ai ragazzi di oggi che hanno la passione per il giornalismo, ricordo che è una strada estremamente difficile, che la chiave giusta è sempre stata una "familiarità" con i potenti e i proprietari dei giornali: nessuna meritocrazia iniziale. Questa, al più, si può acquisire in seguito, quando si è "diventati" giornalisti. Per chi tenta l'avventura senza queste premesse, tutto rimane davvero un'avventura senza alcuna garanzia.

Palestrina: monsignor Sigalini si è svegliato

Buone notizie, finalmente, dal Policlinico Gemelli: ieri pomeriggio martedì 13 settembre il vescovo di Palestrina monsignor Domenico Sigalini si è svegliato dal coma farmacologico e ha potuto ringraziare tutti coloro che gli erano vicini.
In mattinata era stato operato allo stomaco: operazione perfettamente riuscita. Le condizioni generali sono discrete, non è più sedato né ventilato meccanicamente. Le condizioni neurologiche sono in graduale ripresa, anche se la prognosi resta riservata. Si può parlare comunque in concreto di un recupero delle funzionalità.
Le incoraggianti notizie sono state fornite dal professor Massimo Antonelli. La Diocesi di Palestrina è più che mai vicina al suo vescovo, chiamato familiarmente "don Domenico".

Lazio: sono troppi 31 giocatori? forse no

Finora, alla Lazio, si è parlato tantissimo di giocatori in esubero. Reja ha dichiarato più volte che gli bastano 25 giocatori, e con gli attuali 31 c'è un margine di 6 giocatori che andrebbe accantonato.
Poi ci si è accorti, ad esempio, che Zauri è un valido giolly di rincalzo per la difesa, e infatti in questo periodo si è sostituito efficacemente a Stankevicius ed anche a Radu, due infortunati che mancheranno ancora per un po' alla squadra.
Ci si è accorti che può essere utile lo stesso Carrizo: squalificato Marchetti, promosso Bizzarri, a San Siro il tanto discusso portiere argentino si è seduto in panchina e ha dato sicurezza a Reja, che altrimenti si sarebbe dovuto affidare al giovanissimo e inesperto Berardi. Avercene uno in più non fa male, quando si hanno ben tre competizioni importanti a cui partecipare, con un turn over forzato e pesante da realizzare con saggezza.
Può essere utile anche Stendardo, e vedrete che verrà il suo turno anche per lui, almeno in panchina se non direttamente in campo. Lui il campo sappiamo che lo tiene bene, ogni volta che è stato chiamato.
Ancora: l'infortunio di Cana, il ritardo di Lulic, potrebbero chiamare in causa lo stesso Del Nero che ha rinunciato a trasferirsi altrove nella convinzione che, come ogni anno, una domenica o un giovedì la sua presenza potrebbe risultare utile alla Lazio, sia in difesa che a centrocampo.
E Cavanda? E' tornato con la Primavera, ma non ha rinunciato alle sue possibili ricomparse in prima squadra, magari in Coppa Italia o in Europa League, per far tirare il fiato a qualche titolare sovraffaticato. Lo stesso discorso vale anche per i giovanissimi Ceccarelli, Zampa e Crescenzi, del resto inseriti di diritto nella lista dell'Europa League.
Insomma, alla Lazio, oggi nessun giocatore si sente inutile e da buttar via, anche perchè tutti questi di cui stiamo parlando sono atleti di buona struttura e non certo delle pedine di scarto.
Anche Reja, a questo punto, se n'è accorto, e comincia a pensare che tutto sommato una rosa "extra large" non è da considerare un male, ma anzi una vera risorsa in più. Anche perchè fra breve si comincerà con la Coppa Italia, un "titulo" che in casa biancoceleste è considerato molto simpatico e che può fare la sua bella figura in bacheca, non solo come portaombrelli.

martedì 13 settembre 2011

Vita di collegio: 91: Il "Tifone" di Evangelisti

Anno 1959. Si avvicinano le Olimpiadi. E' tempo anche di politica sportiva. Il "Tifone" diventò un bocconcino appetibile, essendo anche vicino al CONI e conoscendo le pieghe di quella politica sportiva.
Riccardo Lalli convocò la redazione per dirle che il settimanale sarebbe stato acquistato da Franco Evangelisti, onorevole DC e braccio destro di Andreotti. Noi tutti avremmo finito per star meglio, perché le basi economiche del giornale si consolidavano.
Franco Evangelisti si presentò con una bella cena e una serie di programmi che contava di realizzare. Si stava per portare a termine la ristrutturazione dell'Olimpico, un'opera colossale, alla quale il settimanale dedicò un ampio servizio anche fotografico da me curato. Evangelisti era anche un dirigente influente della Roma, nella quale riuscì a salire anche al vertice insieme a D'Arcangeli, a Marini Dettina e ad Anacleto Gianni. I miei rapporti personali con Franco Evangelisti erano alquanto rugginosi, in quanto eravamo quasi compaesani e io conoscevo momenti del suo passato politico non proprio limpidissimi.
Intanto nel giornale erano entrati altri collaboratori, il più importante dei quali fu Lino Cascioli, amicissimo di Franco e Gilberto Evangelisti. A Cascioli fu affidato un ruolo molto importante: seguire tutte le trasferte, sia della Roma che della Lazio, e questo veniva a tarpare gran parte delle mie speranze, quelle cioè di seguire io la Lazio, di cui ero tifoso, e Cascioli, romanista, le sorti dei giallorossi.
Il mio ruolo nel Tifone si riduceva a gestire parzialmente la pagina della Lazio ed alcune rubriche minori, e inoltre dovevo curare la correzione delle bozze, compito ingrato e pesante. Inoltre, data anche la mia incapacità di farmi largo a spallate, mi rendevo conto che il mio avvenire era rigidamente incasellato e chiuso.

Cave: apre il Liceo Artistico!

Questa mattina, martedì 13 settembre, è stato inaugurato a Cave il Liceo Artistico Statale, sezione staccata di Roma 2. Presenti il sindaco Massimo Umbertini e l'assessore alla cultura Silvia Mancini. Il dirigente scolastico è la professoressa Maria Grazia Dardanelli.
Il lavoro preparatorio è stato lungo e accurato; l'istituto è intitolato all'artista Enzo Rossi, ed è fornito di vari laboratori, di una biblioteca e di sussidi audiovisivi. Sette sono gli indirizzi: Pittura, Scultura, Architettura, Arredamento, Moda, Oreficeria , Grafica. Ampie e interessanti, dunque, le possibilità di scelta ai fini professionali.
Per la città di Cave, in fatto di studi superiori, dopo le Commerciali e l'Alberghiero, si tratta di una nuova importante conquista culturale.

Rocchi cerca il gol numero 100 contro i rumeni del Vaslui

Giovedì 15, torna all'Olimpico l'Europa League, e torna il volo dell'aquila Olimpia. Ma quello è il giorno dedicato a capitan Tommaso Rocchi, proteso alla conquista del gol numero 100 nelle partite ufficiali della Lazio.
Il massiccio turn over che Reja attuerà riguarda infatti in primo luogo proprio Tommaso Rocchi, l'indomito capitano che prenderà il posto del grande Klose: Miro ovviamente non può sostenere tre partite di fila in una sola settimana. Non mancherà invece il lanciatissimo Cissé, che all'Europa ci tiene tanto e che anzi vorrebbe, con i suoi gol, portare a Roma quell'ambita Coppa. Giovedì, comunque, sarà lui a dare una grande mano a Rocchi per il desiderato gol numero 100.
Fra i pali ci sarà Marchetti, che deve giocare sempre per ritrovare la sua splendida forma di due anni fa. A centrocampo Matuzalem sostituirà Brocchi al fianco di Ledesma, mentre rivedremo sicuramente Tata Gonzalez, rilanciato dal campionato sudamericano: probabilmente prenderà il posto di Hernanes, oppure di Mauri.
Nessuna novità per i terzini: conferma di Konko, che deve riprendere il passo giusto, e di Zauri, che si fa preferire a Lulic per la sua maggiore esperienza. Diakité invece darà un turno di riposo a Biava affiancando il baluardo centrale Dias.
Pur con tutte queste novità, sarà ugualmente una gran bella Lazio. I rumeni del Vaslui sono da temere, perchè domenica scorsa hanno rifilato un 3-0 alla capolista del loro campionato : prudenza dunque in difesa, con il duo Ledesma-Matuzalem in copertura.

lunedì 12 settembre 2011

Vita di collegio: 90. La mente altrove

Mi si aprivano orizzonti abbastanza incoraggianti, ma la mia mente era ormai rivolta altrove, anche perché la preparazione del latino orale richiedeva lo studio di una massa esorbitante di testi, tra cui l'intera Eneide di Virgilio: e Paratore era solito bocciare per un paradigma di verbo sbagliato tra i cinque che proponeva come domanda preliminare: posco, poscis, poposci, poscitum, poscere; pango, pangis, pepigi, pactum, pangere...
Per me era molto più bello cominciare a fare articoli di una certa importanza sulla Roma e sulla Lazio, o sulla politica sportiva e il CONI, l'atletica leggera e i campionati europei...Sul "Tifone" si firmava per lo più con pseudonimi, ma anche con la propria firma, e i miei esordi furono seguiti da una immediata affermazione.
I colleghi anziani, come Cenzo Bianculli , Enrico Camaleone ed Ennio Viero si chiedevano chi fosse quella nuova firma, e ricordo che il direttore Riccardo Lalli era molto cauto, ci teneva moltissimo che un giovane non si montasse la testa: una settimana ti portava alle stelle, e la settimana successiva sembrava che ti volesse stroncare e contenere. Il bastone e la carota come si fa per i cavalli.
Ma avere subito la tessera per la Tribuna Stampa, allo stadio, per ora il Flaminio, fra qualche anno l'Olimpico ancora in ristrutturazione, era per me una cosa davvero entusiasmante. E poi quelle trentamila lire mensili, un piccolo grande stipendio per un ragazzo poco più che ventenne, mi giustificavano della delusione provocata nei miei familiari per quello che si annunciava come un addio agli studi universitari.

Palestrina: si spera per monsignor Sigalini

Stazionarie le condizioni del Vescovo di Palestrina monsignor Domenico Sigalini, ricoverato al Policlinico Gemelli in gravissime condizioni, per fratture multiple, in seguito alla caduta in un dirupo nei pressi del santuario della Santissima Trinità a Vallepietra il 6 di questo mese di settembre.
Monsignor Sigalini è assistito amorevolmente dalla sorella Bianca e curato con la massima attenzione dal professor Antonelli in sala di rianimazione al Policlinico Gemelli. Il vescovo di Palestrina sembra in grado di avvertire la presenza e le parole di chi lo assiste.
Il personale medico del Gemelli conta, con una serie di microinterventi, di migliorare gradualmente le sue condizioni.
L'attività diocesana di Palestrina è curata dal suo vicario generale monsignor Felice Gabrielli.
Al vescovo Sigalini il nostro sincero augurio di riaverlo presto all'opera nella sua tanto apprezzata attività spirituale e sociale.

Questa Lazio mi piace

Questa Lazio, ancora incompleta e in rodaggio, sinceramente mi piace.
Loro due, sì, Klose e Cissé: fuoriclasse veri, e subito risultati tali alla prova più difficile, sul terrreno dei campioni d'Italia. Il gol di Klose, finta magistrale su Nesta e delizioso tocco sul palo opposto, è stata una delle più intelligenti realizzazioni che ricordiamo. La deliziosa girata di testa di Cissé sul perfetto cross di Mauri è stata pure bellissima.
Non potevamo sperare di battere il Milan, ma ci siamo andati molto vicino e gli abbiamo fatto vedere i sorci verdi.
Questa Lazio penso che si ripeterà in avanti e migliorerà nei reparti arretrati, quando potremo recuperare Radu e quando Konko sarà entrato in forma: inoltre potremo contare sui progressi di Lulic e di Cana, mentre Ledesma e Mauri sono già in gran forma, e quanto ad Hernanes, non brillantissimo a San Siro, sappiamo tutti che questa sarà la sua grande stagione.
Questa Lazio ci piace. Non è perfetta, ma è perfettibile. Starà presto su in alto , e ci resterà. Cissé ci ha promesso l'Europa League, e su di lui ci contiamo. Sarà una bella stagione, per noi laziali. Zarate non ha voluto aspettare e ha preferito un ruolo marginale nell'Inter. Da noi poteva avere più spazio e forse più gloria, ma ormai è andata così.

lunedì 5 settembre 2011

Vita di collegio - racconto

Undici anni, il padre è morto da pochi mesi, la madre ha altri sei figli, tutti giovani, sulle spalle. Il paese non ha le scuole medie. E' un ragazzo intelligente, deve in qualche modo proseguire gli studi. L'unica soluzione è il seminario.
Ma il ragazzo ha la vocazione, oppure no? Nessuno se lo chiede, neanche i superiori del seminario, che conoscono benissimo la media di riuscita: su dieci ragazzi che entrano, uno solo diventerà sacerdote.
E' esattamente la media che due grosse famiglie del paese hanno segnato: sei ragazzi in seminario i Pilozzi, quattro gli Jadicicco, un solo sacerdote, il bravissimo don Angelo Pilozzi.
Fatalmente, per il protagonista di questo racconto, dopo quattro anni, arriva il momento dell'addio, e neanche lui sa bene perché. Si è stancato della vita di seminario, nel suo cuore si sta probabilmente sviluppando il sentimento dell'amore, finora rimasto completamente nascosto.
Ma il ritorno a casa, assieme al fratello minore che era arrivato anche lui in seminario senza però neanche riuscire ad inserirsi, crea seri problemi alla famiglia, il cui unico provento è lo stipendio del figlio maggiore, di appena 24 anni. I due ragazzi gettano al vento un anno scolastico, poi il minore trova una sistemazione in un altro collegio più lontano, a Pescina, in Abruzzo.
Il protagonista, Luigi, per un anno viaggia in trenino da Acuto ad Alatri, dove frequenta il liceo-ginnasio Conti-Gentili. L'anno dopo si inserisce come istitutore nel collegio interno allo stesso Conti-Gentili, ha diritto al vitto e allo studio in cambio della custodia di una camerata di ragazzi più piccoli.
L'anno successivo viene licenziato, ma trova sistemazione, sempre come istitutore, presso un collegio di orfani nella stessa Alatri.
La famiglia, intanto, si è trasferita a Roma in un vecchio stabile in Via Carlo Alberto, presso il mercato di Piazza Vittorio. Sono sette persone che vivono ancora dell'impiego di Vito, il primogenito, partigiano a venti anni, e appena laureato in giurisprudenza: tutti stanno aspettando che almeno un altro figlio trovi lavoro.
Ormai anche per Luigi la via di Roma è segnata: cambia liceo, e da Alatri si trasferisce al Pilo Albertelli, l'ex Umberto I, vicino all'abside di Santa Maria Maggiore. C'è arrivato dopo lunghe peripezie, che non sono comunque finite.
Raggiunta la maturità nel liceo classico, si iscrive all'Università della Sapienza nella facoltà di lettere moderne. Ma il suo tarlo è il giornalismo sportivo: per seguirlo, rinuncia perfino a un posto al Banco di Santo Spirito, lasciandolo al fratello minore uscito anche lui dal collegio religioso.
Luigi avrà una parabola di giornalista sportivo breve ma intensa, prima al settimanale "Tifone" e poi al "Corriere dello Sport". Non avrà fortuna. Un po' per colpa del suo carattere fragile, un po' per le bricconerie di un caporedattore che non si sente sicuro neanche del suo posto. Da qui la decisione di concludere gli studi interrotti per sette anni, e di dedicarsi completamente alla scuola, come farà nel 1967 trasferendosi nel piccolo paese di montagna di Trevi nel Lazio, provincia di Frosinone.
Qui si conclude, per ora, questa vicenda, più interessante di un romanzo. Ma il seguito del racconto è subito in arrivo.

Regione: 500 euro agli studenti meritevoli

La regione Lazio ha deciso di attribuire 2700 borse di studio da 500 euro per gli studenti meritevoli della scuola media superiore durante l'anno scolastico 2011-12. Si tratta di un finanziamento di 1.3 milioni di euro: ogni Comune stilerà una graduatoria di merito di studenti la cui famiglia abbia un reddito non superiore ai 15 mila euro, iscritti al 1° e al 3° anno di scuola secondaria di secondo grado con votazione media pari o superiore a 8/10 nell'anno scolastico 2010-11.
La Regione Lazio - spiega l'assessore all'istruzione Gabriella Sentinelli - intende in questo modo tener conto sia del merito che della condizione eonomica.

Lulic e Cana, due rinforzi insperati

Senad e Lorik, due rinforzi insperati. Sono state le partite intenazionali a restituirci due giocatori che consideravamo perduti, o quasi. E invece possono essere benissimo dei titolari, se ce ne fosse bisogno.
Lulic ha giocato una maestosa partita da terzino destro in Bielorusia-Bosnia 2-0. Sapevamo che era un terzino e ci eravamo accorti che a sinistra non funzionava: ma una volta restituito al suo posto naturale di destro, si è visto subito un giocatore veloce e aggressivo, sicuro di sé, padrone della verticale destra, uno dei punti di forza della nazionale bosniaca. Un nuovo Lichtsteiner? Le caratteristiche sono esattamente quelle, con in più, forse, una tecnica migliore. Sicché ora Reja è lì a chiedersi se venerdì, contro il Milan, convenga rischiare un Konko che non ha mai giocato un incontro ufficiale con la Lazio, oppure se ricorrere a Lulic che appare rodatissimo e in gran forma.
Qualcosa di analogo è accaduto per Lorik Cana in Albania-Francia 1-2. Gli albanesi hanno perso, contro lo squadrone francese, ma si sono battuti con grande efficacia e dignità, e l'uomo- rivelazione è stato proprio Lorik Cana schierato come difensore centrale anzichè come mediano, ruolo per il quale la Lazio lo ha acquistato rimanendone solo parzialmente soddisfatta. Perché Lorik si è dimostrato un difensore puro, dal fisico imponente, dalla grinta impressionante, rapido e aggressivo come si conviene. La Lazio stava cercando disperatamente un sostituto giovane di Biava e Dias, bravissimi ma un po' avanti con gli anni, ed ecco che se lo ritrova in casa inaspettatamente e senza spendere un soldo.
Infatti, Cana può fare benissimo il vice Brocchi, ma altrettanto bene il vice Biava. E Reja ha tirato un respiro di sollievo. Anche perché, come laterale di centrocampo, si ritrova anche un Tata Gonzalez che è stato il migliore in campo con il suo Uruguay vittorioso per 3-2 contro l'Ucraina. E intanto Miro Klose ha fatto meraviglie in Germania-Austria 6-2, dimostrando una forma e uno spirito prodigiosamente giovanili. Reja ha tratto indicazioni assai positive dal mercoledì internazionale, senza aver bisogno di disputare una partita amichevole per la sua squadra che è stata l'unica a riposarsi. Così venerdì, contro il Milan, sarà veramente fresca e vogliosa di far bene.

domenica 4 settembre 2011

Acuto: cammino di fraternità

Domenica 18 settembre la ridente cittadina di Acuto sarà al centro di un sentitissimo convegno, il ventiduesimo della serie, denominato " Il Cammino della Fraternità", organizzato dalle tre confraternite del Santissimo Sacramento, di San Francesco Saverio e della Santissima Trinità.
Sarà diretto dal delegato diocesano don Bruno Veglianti, che subentra in questo delicato compito a don Alberto Ponzi.
Il convegno riguarda le confraternite, i sodalizi e le pie unioni dell'intera diocesi di Anagni-Alatri, che sfileranno per le vie dell'antico centro storico di Acuto con i loro costumi tradizionali, cappucci, vessilli e stendardi. La solenne celebrazione eucaristica sarà presieduta dal vescovo diocesano monsignor Lorenzo Loppa.
La nascita delle confraternite risale a dopo l'Anno Mille, sviluppandosi in Germania, Francia e in varie regioni italiane come reazione religiosa alla temuta fine del mondo nell'anno del millennio.