venerdì 16 settembre 2011

Lazio: turn over sì, ma con giudizio...

Ben sette gli uomini nuovi rispetto a San Siro: Marchetti, Lulic e Matuzalem subito, Rocchi e Sculli, Diakité e Gonzalez: tutti nomi non certo di rincalzi. Ma tutti in una volta possono far male, e il gioco di squadra indubbiamente ne soffre.
Tuttavia, non fosse stato per quei dieci minuti di follia a inizio di ripresa, la Lazio avrebbe svolto ugualmenmte bene il suo compito e messa al sicuro la prima vittoria in Europa League : chiedere informazioni a quel fenomeno del portiere lituano Cerniauskas.
Reja è stasto molto sfortunato quando, pochi istanti prima che Zauri combinasse la frittata del rigore-espulsione, aveva deciso di chiamare in campo Konko, e la cattiva sorte non gliene ha dato il tempo. Sarebbe bastata questa mossa per salvare capra e cavoli, e sicuramente la vittoria sarebbe ugualmente arrivata malgrado l'esagerazione del turn over.
Erano fuori troppi uomini sicurezza, da Klose a Hernanes, da Biava a Brocchi, e soprattutto Mauri, che oggi costituisce un vero punto di forza della squadra e purtroppo dovremo farne a meno per qualche settimana. Anche Brocchi ha i suoi problemi, e domenica non sarà facile mettere su una squadra pienamente efficiente contro un Genoa niente affatto disposto a lasciarci via libera.
La Lazio è forte, ma delle volte nenanche la forza basta ad assicurare i risultati. Ci vuole anche molta calma e soprattutto quella concentrazione che dovrebbe derivarci dall'esperienza degli uomini-base.
La nota consolante è la grandissima forza di volontà che ha permesso a Sculli di salvare un risultato utile e a Kozak di mancare l'incredibile gol che si è spento sulla traversa: altrimenti sarebbe stata davvero un'impresa storica, una doppia rimonta con la Lazio ridotta in dieci.

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