Una certa delusione per la Lazio, ma la squadra non ha avuto il piede centrato, anche se le occasioni non sono mancate. A metà ripresa Cissé ha mancato la grande occasione, ma bisogna dire che il Palermo è stato molto insidioso, specialmente nel primo tempo, quando Marchetti si è dovuto esibire in due importanti parate su Pinilla ed Hernandez.
La Lazio avrebbe forse meritato qualcosa in più, ma le idee non sono state sempre chiare. Nella ripresa Reja ha sostituito Cana, un po' deludente sul piano costruttivo, con Cristian Brocchi, che ha dato un poco di brio in più al gioco biancoceleste, ma il grande duo Cissé-Klose, pur non demeritando, non è apparso nella giornata migliore, e la difesa rosanero, ben disposta in campo da Mangia, ha controllato quasi sempre le azioni più pericolose, meritando tutto sommato il pareggio. Sciupate nel finale dai laziali altre importanti occasioni.
Buona la prova della difesa, con Marchetti, Konko e Lulic in evidenza; qualche lentezza di troppo nella mediana, troppo compassata nell'elaborazione del gioco, e quindi con poco sostegno alle due punte. Nel finale Sculli ha sostituito Hernanes, neanche stavolta troppo brillante.
Una grande occasione mancata dalla Lazio, che con quei tre punti sarebbe salita a quota sette, a un solo punto dalla vetta della classifica. Sarebbe stato un recupero quasi prodigioso, ma bisogna accettare anche la forza degli antagonisti e prepararsi a rinnovare il tentativo di rimonta al prossimo turno a Firenze, contro i viola che in questo momento non sembrano disposti a regalare proprio nulla, vista la bravura con cui hanno impattato sul terreno del Napoli.
Comunque, Juventus, Udinese e Genoa sono state fermate, in testa c'è un foltissimo gruppone, e la squadra più forte di questo avvio di campionato è nientemeno che l'Atalanta, che senza la penalizzazione di sei punti sarebbe prima assoluta a quota 10!
La testa della classifica a quota 8 dopo 4 turni sta a significare un mediocre equilibrio, e la Lazio stessa, con i suoi 5 punti, si tiene ancora a contatto, sperando di entrare via via in forma e di far quadrare meglio il suo gioco.
Certamente, un duro lavoro aspetta Edy Reja: ma nulla è compromesso, e le speranze di risalita rimangono intatte. Segnaliamo con piacere la ritrovata armonia tra il pubblico e il tecnico friulano.
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