Gabriele Cissé, finora, ha disputato una fetta di campionato entusiasmante: ma ieri, contro il Palermo, ha fatto cilecca. Quando, al 19' del secondo tempo, dopo un'ubriacante azione di Klose, la "Bestia" si è trovata la porta del Palermo spalancata, il suo tiraccio è finito alle stelle. Fosse entrato, ora la Lazio starebbe lassù, col gruppone a quota sette, solo un punto dietro a Udinese e Juventus.
Pazienza. Anche i grandi sbagliano. Sono uomini anche loro. Cissé finora ha lavorato come un...negro, non si è mai tirato indietro, non ha mai fruito del turn over, la stanchezza è umana e comprensibile. Pensare che giovedì a Lisbona Edy Reja sia costretto a concedergli un turno di riposo è un pensiero in più, in una trasferta così difficile.
Ma non solo Cissé deve addossarsi un po' di colpa per il mancato successo sul Palermo. Una giornata di piombo è capitata a tutta la linea mediana della Lazio. Matuzalem Ledesma Cana (solo un po' meno Brocchi, quando è entrato) sono incappati in una giornataccia: lenti, senza idee, ripetitivi e un po' scarichi. Anche loro hanno bisogno di una "revisione", e purtroppo l'assenza di Mauri comincia a farsi sentire, coincidendo con un periodo di scarsa vena del "Profeta" Hernanes. Diciamo che la Lazio non è ancora al cento per cento, ma solo al sessanta, e che Reja è atteso a un gran lavoro di recupero.
Bene invece la difesa, Marchetti Konko Diakité Dias e Lulic sono stati irreprensibili, e ci fa piacere soprattutto perché, Dias a parte, si tratta di elementi giovani e che possono ancora crescere di tono e di livello.
Ed ora...prima di Firenze, pensiamo un po' a Lisbona. Anche un buon pareggio non sarebbe da buttar via.
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