venerdì 5 agosto 2011

Vita di collegio: 74. Zii e cugini

L'accoglienza degli zii era sempre festosa, e il nostro arrivo nella Capitale gli aveva fatto molto piacere: avevamo tante cose in arretrato da dirci, per aggiornare i nostri fatti più recenti. Loro risiedevano a Roma da più di trent'anni, e i nostri veri rapporti si limitavano solo al mese delle vacanze estive.
Il cugino che più di tutti stava in contatto con noi era Augusto, detto Pucci con un curioso vezzeggiativo che da bambino si è trascinato dietro per tutta la vita. Augusto aveva due fratelli più grandi, Nando e Carlo, e una sorellina più piccola, Maria Luigia detta Mimmina. Augusto aveva solo due anni meno di me, e ci facevamo spesso delle belle passeggiate, nel corso delle quali mi mostrava alcuni degli angoli più belli della nostra zona, come i prati del Colle Oppio o le strade che portavano al Colosseo, oppure la magnifica passeggiata del Pincio.
Pucci era molto legato a noi ed al paese di Acuto. Sposatosi con una bella ragazza bionda del nostro paese, ha finito per trasferirsi di nuovo, trovando interessi nella politica locale.
Di cugini e cugine, a Roma, ne avevamo una gran quantità, circa una dozzina, per cui la compagnia non ci mancava mai. Nella grande casa di via Merulana vivevano due sorelle di mia madre, Agnese e Teresa; la prima aveva tre figlie giovanissime, Livia, Marisa e Anna, mentre Teresa, primogenita di cinque sorelle, aveva figli già grandi come Marcello, marinaio nella seconda guerra mondiale, Nando, missionario in Brasile, Enrica, una bella ragazza mora di venti anni, e Claudio, il più giovane, che si era diplomato maestro elementare e avrebbe vinto subito il concorso di direttore didattico.
Insomma, la compagnia non ci mancava davvero.

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