Sono lì in tre, a trepidare sul binario di partenza, tre grandi attaccanti, giovani, integri, ed anche dal gol facile: Sergio Floccari, Mauro Zarate, Libor Kozak. E, con la valigia al piede, lì accanto c'è anche Pasqualino Foggia.
Sono giocatori che i tifosi laziali amano, anche se capiscono che la Lazio non potrà tenersi tutte e sette le sue punte. Cissé, Klose, Rocchi, Sculli sono le altre.
La Lazio è come l'Italia: ha troppe province, ha troppi comuni, deve dare una bella sforbiciata se vuole andare avanti, risparmiare, rialzare la testa, riprendere la via del rilancio internazionale.
Dei tre o quattro attaccanti da tagliare, che non sono per niente rimasugli ma fior di giocatori, Floccari è quello più conteso: lo hanno messo in programma Fiorentina, Cagliari, Parma, forse anche Napoli e Palermo. La scelta cadrà probabilmente su Cagliari, perchè, in mancanza di contanti, c'è un Biondini che interessa molto alla Lazio.
Zarate è nel cuore del tifo laziale, ma purtroppo è sempre più indiziato alla partenza: i suoi venti milioni di valutazione sono troppo comodi per i programmi della società, e sia pure a malincuore Lotito deciderà probabilmente di cederlo all'Atletico Madrid che lo desidera.
Pasqualino Foggia, valutato sui 5 milioni, potrebbe prendere la via di Cesena come conguaglio parziale per Parolo.
Invece si sta schiarendo ogni giorno di più l'orizzonte di Libor Kozak. Il giovane gigante praghese è ritenuto il sostituto naturale di Klose, e potrebbe risultare prezioso per gli schemi offensivi biancocelesti. Klose ha classe mondiale, ma va alternato saggiamente, data l'età, e fra campionato, Europa League e Coppa Italia la presenza alternativa di uno come Kozak si rende indispensabile.
Ma fino al 31 agosto il tormentone degli attaccanti laziali in uscita terrà sveglia la tifoseria dell'aquila Olimpia.
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