Djibril Cissé, la furia azzurra. Se n'è avuta una nuova conferma ieri sera contro i forti spagnoli della Real Sociedad: passati appena quattro minuti, Cissé si avventa con tutta la sua furia su un pallone alto in area, e con un colpo violento di testa e una formidabile torsione lo scaraventa nella rete del portiere spagnolo. Sono passati appena pochi minuti, dunque, e Cissé ha già deciso tutto, ancora una volta.
Cissé, entrato nello scenario del precampionato quando la Lazio era già a metà strada, ha segnato cinque reti in cinque incontri, decidendo quattro volte su cinque il risultato a favore della Lazio.
Reja, vedendone le capacità potenziali di estrema efficacia, ha sistemato Cissé leggermente più indietro alla punta unica, Klose o Rocchi, per sfruttarne al massimo la violenza delle proiezioni. Cissé poi finisce per scambiarsi di ruolo con la punta titolare, diventa punta anche lui, e la sua furia rimane devastante.
Queste sono le premesse. Finora abbiamo visto poco in contemporanea Klose e Cissé, ma il loro potenziale si somma e diventa esplosivo. L'anno scorso, nel precampionato, la Lazio giocò 13 partite segnando 39 gol; quest'anno ha giocato solo undici partite, ma di gol ne ha segnati ben 54, una cifra più elevata di almeno il trenta per cento, con 11 gol di Klose e 5 di Cissé sceso in campo solo in metà incontri, i più duri.
Un precampionato è come una rondine: non fa primavera. Ma almeno l'annuncia. E annuncia una Lazio tremendamente più forte in attacco.
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