Delle tre sorelle, Isola si sarebbe sposata di lì a un anno, dopo un paio d'anni si sarebbe sposata Maria Vittoria, l'ultima; la penultima, Amalia, sarebbe rimasta nubile, svolgendo il lavoro di maestra d'asilo secondo il metodo montessoriano. Luciano, il più giovane dei figli maschi, era ancora in collegio dai monfortani, ma si era spostato a Roma nel ben noto collegio del San Gabriele ai Parioli, dove insegnava nella scuola elementare. Di lì a due anni, dopo una lunga crisi spirituale, ne sarebbe uscito, aggregandosi alla famiglia e trovando un posto al Banco di Santo Spirito.
Comunque, eravamo sempre numerosi nella casa di via Carlo Alberto, e, a parte il freddo invernale, ci trovavamo abbastanza bene. Il salto dal paese alla città era stato compiuto con una certa disinvoltura: mia madre, a Roma, aveva ritrovato non solo le tre sorelle, Agnese, Teresa e Amalia, con relative famiglie, ma anche molte amiche e amici dell'infanzia, per cui si ritrovò sempre bene e in compagnia.
Le difficoltà economiche, inizialmente, erano molto notevoli: ricordo che mia madre riusciva ad ottenere dei prestiti da alcune amiche più agiate, restituendo comunque in tempi più o meno lunghi il dovuto in base ai lavori di Silvestro e di Amalia. Presto contribuii anch'io con delle lezioni private che riuscii a trovare rivolgendomi a scuole private tipo Nazareno e San Gabriele.
Le esigenze di una grossa famiglia come la nostra erano tante, e non sempre si riusciva a far fronte a tutto. Per esempio, l'acquisto dei miei libri al liceo ci poneva in notevoli difficoltà.
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