Torna l'Europa all'Olimpico, vola l'aquila per un cielo più ampio. Però Maurito non c'è: è bene che non sia nemmeno convocato, basta che giochi un solo minuto e per lui le speranze di essere acquistato da una grande formazione per la Champions League verrebbero a cadere, così come cadrebbe la sua valutazione economica.
Ai tifosi queste cose dispiacciono, ma bisogna pure considerarle. La Lazio sta facendo una scelta che non prevede Zarate, fa un taglio a un certo tipo di spattacolo per pensare al concreto.
Klose-Cissé va bene, ma va bene anche Rocchi e va bene soprattutto Kozak, l'uomo dal gol facile. Con questi quattro uomini, più il potenziale non indifferente fornito da Hernanes-Sculli-Mauri in fase di preparazione, questa Lazio non dovrebbe temere carenze in fatto di gol. Da qui il destino di Floccari e anche quello di Zarate, due giocatori amati, apprezzati e quotati ai quali purtroppo bisogna dire addio.
I macedoni del Rabotnicki vengono con intenzioni bellicose, e bisogna stare attenti. Vogliono fare almeno un gol in trasferta per rendere poi la vita difficile ai biancocelesti fra sette giorni a Skopje.
La Lazio è fatta: Scaloni terzino destro, Brocchi in coppia con Ledesma, Cissé defilato a sinistra accanto a Mauri ed Hernanes, Klose unica punta. Un 4-2-3-1 collaudatissimo, con cui Reja promette spettacolo e gol. Ma non bisogna illudersi: stavolta non sarà tanto facile, e bisognerà metterci l'anima.
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