Anche Riccardo Perpetuini, ventuno anni, valido centrocampista che nella Lazio ha saputo farsi apprezzare anche in Europa League, ha trovato sistemazione nell'ultima giornata di mercato, accettando di finire in comproprietà al Foggia, buona squadra di serie C. Certamente sarà un'esperienza utile, la sua, in attesa di una decisione definitiva per la stagione che verrà.
Qui Lazio by Luigi Jadicicco raccoglie tutti i laziali, a cominciare da quelli dei nostri paesi che sono orgogliosi di far parte di una terra ricca di gloria, di arte e di storia. Con loro i tifosi della Lazio, prima squadra di calcio di Roma. Degli amati paesi laziali trattiamo tutti i problemi, le attese, le speranze.
mercoledì 31 agosto 2011
Se ne va anche Floccari: Parma
E' deciso: ufficializzata anche la partenza di Sergio Floccari, destinazione Parma, dove l'attaccante calabrese potrà disputare senz'altro un buon campionato.
Floccari va a Parma in prestito (un paio di milioni) con diritto di riscatto a giugno prossimo (i restanti 6 milioni). Un sacrificio tecnico ritenuto necessario.
Di conseguenza, Libor Kozak resterà alla Lazio: insieme a Rocchi, sarà la riserva del grande duo Klose-Cissé.
Diciamo che la Lazio sta svendendo i suoi giocatori, ma la situazione economica ha contribuito a rendere difficile, se non impossibile, il mercato in uscita. Finora la Lazio ha sistemato Zarate, Floccari, Foggia e Makinwa. nell'ultima ora e mezza che resta deve pensare a Del Nero, Cavanda, Carrizo e Garrido. Zauri resta come rincalzo per Radu, dato che Lulic verrà utilizzato come centrocampista di destra.
Floccari va a Parma in prestito (un paio di milioni) con diritto di riscatto a giugno prossimo (i restanti 6 milioni). Un sacrificio tecnico ritenuto necessario.
Di conseguenza, Libor Kozak resterà alla Lazio: insieme a Rocchi, sarà la riserva del grande duo Klose-Cissé.
Diciamo che la Lazio sta svendendo i suoi giocatori, ma la situazione economica ha contribuito a rendere difficile, se non impossibile, il mercato in uscita. Finora la Lazio ha sistemato Zarate, Floccari, Foggia e Makinwa. nell'ultima ora e mezza che resta deve pensare a Del Nero, Cavanda, Carrizo e Garrido. Zauri resta come rincalzo per Radu, dato che Lulic verrà utilizzato come centrocampista di destra.
Venerdì 9 cominciamo noi: Milan-Lazio!
Lo sciopero dei calciatori è finito. Si comincia venerdì 9 settembre alle 20.45 proprio con Milan-Lazio.
Dice: tutto da perdere! Non è detto: noi abbiamo paura del Milan, ma anche il Milan ha un po' paura di noi. Secondo me, era più pericoloso cominciare con Lazio-Chievo. Visto che sgambetto ha fatto, ai campionissimi dell'Inter, la squadra del ciociaro Di Carlo, nostra tradizionale bestia nera all'Olimpico? Il Chievo è meglio incontrarlo sotto Natale, quando sarà un po' meno in forma.
Dice: tutto da perdere! Non è detto: noi abbiamo paura del Milan, ma anche il Milan ha un po' paura di noi. Secondo me, era più pericoloso cominciare con Lazio-Chievo. Visto che sgambetto ha fatto, ai campionissimi dell'Inter, la squadra del ciociaro Di Carlo, nostra tradizionale bestia nera all'Olimpico? Il Chievo è meglio incontrarlo sotto Natale, quando sarà un po' meno in forma.
Zarate è dell'Inter!
E così Marito Zarate se n'è andato. A Milano con l'Inter. Per due milioni e 700 mila euro di prestito e un riscatto a 15 milioni.
Il grosso affare l'ha fatto l'Inter, ma alla Lazio Zarate avrebbe avuto vita difficile ed è meglio che sia andata così. Magari ci dispiacerà perdere uno scudetto per un gol di Zarate che permetta all'Inter di conquistare nuovamente il tricolore.
Benedetto figliuolo! Non poteva scegliere magari una squadra inglese, per cui non avrebbe fatto danno a nessuno?
Il grosso affare l'ha fatto l'Inter, ma alla Lazio Zarate avrebbe avuto vita difficile ed è meglio che sia andata così. Magari ci dispiacerà perdere uno scudetto per un gol di Zarate che permetta all'Inter di conquistare nuovamente il tricolore.
Benedetto figliuolo! Non poteva scegliere magari una squadra inglese, per cui non avrebbe fatto danno a nessuno?
I primi due a uscire: Foggia e Makinwa
L'ultima giornata di mercato è cominciata bene per Tare: si sono verificate le prime due uscite. Ufficialmente, Pasqualino Foggia è passato alla Sampdoria (prestito con diritto di riscatto) e Makinwa al Pergocrema, serie C (stessa formula, ma per il nigeriano si trattava dell'ultimo anno di contratto con la Lazio).
L'uscita di Makinwa può essere importante, perchè libera un posto di extracomunitario per un eventuale acquisto in extremis.
L'uscita di Makinwa può essere importante, perchè libera un posto di extracomunitario per un eventuale acquisto in extremis.
Casamari Alatri Anagni Arpino: Cicerone per la Ciociaria
Si è avviato quest'anno un esperimento molto interessante: nel mese di agosto, visite guidate di due ore, dalle 17 alle 19, con itinerari specifici.
Il mercoledì, visita all'Abbazia di Casamarti, per conoscere architettura e spiritualità di un grande monastero cistercense.
Il giovedì, visita di Alatri e della sua Acropoli, un cantiere ciclopico orientato in direzione della costellazione dei Gemelli.
Il venerdì, visita di Anagni, per scoprire intrighi e misteri dei quattro grandi papi anagnini dal 13° al 15° secolo nel contrasto fra il Papato e l'Impero.
Il sabato, visita ad Arpino, tra il mito e la storia, da Saturno a Cicerone.
Bellissimo programma, curato dall'associazione culturale Cicerone. Prenotazione il giorno precedente. Visite garantite con minimo 5 paganti, gratis i bambini fino a 12 anni.
Il prossimo anno, si conta di potenziare e perfezionare il giro di visite.
Il mercoledì, visita all'Abbazia di Casamarti, per conoscere architettura e spiritualità di un grande monastero cistercense.
Il giovedì, visita di Alatri e della sua Acropoli, un cantiere ciclopico orientato in direzione della costellazione dei Gemelli.
Il venerdì, visita di Anagni, per scoprire intrighi e misteri dei quattro grandi papi anagnini dal 13° al 15° secolo nel contrasto fra il Papato e l'Impero.
Il sabato, visita ad Arpino, tra il mito e la storia, da Saturno a Cicerone.
Bellissimo programma, curato dall'associazione culturale Cicerone. Prenotazione il giorno precedente. Visite garantite con minimo 5 paganti, gratis i bambini fino a 12 anni.
Il prossimo anno, si conta di potenziare e perfezionare il giro di visite.
Zarate, Floccari e Foggia in uscita Ogbonna e Biondini in entrata
Ormai si contano solo le ore, per la chiusura: alle 19, tutto sarò finito. La Lazio rischia di rimanere a bocca asciutta: e per quanto riguarda gli acquisti potrebbe anche andar bene, mentre per le vendite sarebbe un enorme fallimento.
Tuttavia restano aperte, per la Lazio, almeno cinque possibilità: Zarate all'Arsenal, Floccari al Cesena e Foggia alla Sampdoria, mentre potrebbero finire in biancoceleste lo stopper torinese Ogbonna e il mediano cagliaritano Biondini.
Mercato difficilissino: la moneta non circola, giocatori in offerta quanti ne vuoi, ma nessun presidente, neanche di quelli più faciloni, intende cacciare di tasca qualche vero milione, tutti si arrangiano con le contropartite tecniche, coi prestiti onerosi e con i diritti di riscatto per la stagione che verrà.
Zarate ora vorrebbe andarsene in Inghilterra, ha rifiutato il Genoa e spera tanto nell'Arsenal. La cosa più probabile è che resti alla Lazio. Quasi fatta per Foggia alla Sampdoria, ma forse Lotito dovrà contribuire in parte a pagare lo stipendio a Pasqualino. Quanto a Floccari, forse si realizza il passaggio al Cesena, prestito con diritto di riscatto, in effetti un pagamento in due rate: tre milioni quest'anno e cinque il prossimo. In estrema ipotesi, Floccari potrebbe anche restare alla Lazio se Zarate parte e se Kozak accetta di farsi un'altra stagione in prestito: sono in molti che lo vogliono, Cagliari e Fiorentina più di tutti.
Ogbonna potrebbe venire alla Lazio solo se Lotito riuscisse a reperire sul mercato i dieci milioni necessari. Quanto a Biondini, il Cagliari potrebbe accettare Kozak in contropartita, sia pure parziale. Una cosa è sicura: se non succede un miracolo, a Formello resterà ancora una mezza squadra in esubero, e non sarà facile gestirla.
Tuttavia restano aperte, per la Lazio, almeno cinque possibilità: Zarate all'Arsenal, Floccari al Cesena e Foggia alla Sampdoria, mentre potrebbero finire in biancoceleste lo stopper torinese Ogbonna e il mediano cagliaritano Biondini.
Mercato difficilissino: la moneta non circola, giocatori in offerta quanti ne vuoi, ma nessun presidente, neanche di quelli più faciloni, intende cacciare di tasca qualche vero milione, tutti si arrangiano con le contropartite tecniche, coi prestiti onerosi e con i diritti di riscatto per la stagione che verrà.
Zarate ora vorrebbe andarsene in Inghilterra, ha rifiutato il Genoa e spera tanto nell'Arsenal. La cosa più probabile è che resti alla Lazio. Quasi fatta per Foggia alla Sampdoria, ma forse Lotito dovrà contribuire in parte a pagare lo stipendio a Pasqualino. Quanto a Floccari, forse si realizza il passaggio al Cesena, prestito con diritto di riscatto, in effetti un pagamento in due rate: tre milioni quest'anno e cinque il prossimo. In estrema ipotesi, Floccari potrebbe anche restare alla Lazio se Zarate parte e se Kozak accetta di farsi un'altra stagione in prestito: sono in molti che lo vogliono, Cagliari e Fiorentina più di tutti.
Ogbonna potrebbe venire alla Lazio solo se Lotito riuscisse a reperire sul mercato i dieci milioni necessari. Quanto a Biondini, il Cagliari potrebbe accettare Kozak in contropartita, sia pure parziale. Una cosa è sicura: se non succede un miracolo, a Formello resterà ancora una mezza squadra in esubero, e non sarà facile gestirla.
martedì 30 agosto 2011
Vita di collegio: 87. I sarcofagi ravennati
Come studente universitario, non feci mai nulla di particolarmente meritevole. Ascoltavo le lezioni di quei grandi professori, con l'aula magna sempre affollata anche perché la presenza era obbligatoria e registrata.
Spesso prendevo appunti, ma poi rimanevano lettera morta sui miei quaderni: anzi, no, era solo su quelli che applicavo la mia attenzione, ignorando praticamente i testi.
Durante le lezioni di storia dell'arte medioevale, tenute al buio per mezzo di diapositive dall'esimio professor Geza De Francovich sui sarcofagi ravennati, ebbi la pazienza e la perseveranza di riempire due album fitti fitti di appunti redatti con calligrafia microscopica. Alla fine del corso, il professor De Francovich mi fece l'onore di chiedermi quei due album, e da questi vennero tratte le dispense per l'anno scolastico.
Quindi andai a sostenere l'esame, che era uno dei più duri e di solito veniva ripetuto due o tre volte, il professor De Francovich mi ringraziò e poi mi mise un bel 23 che fotografava il mio profitto, senza il riconoscimento di alcun merito particolare. Comunque fu per me un grande onore, anche perché i miei appunti erano redatti con una certa cura e proprietà.
L'esame che mi diede più soddisfazione, dei miei primi cinque, fu proprio quello che temevo di più, cioè quello di Pedagogia. Io avevo prescelto Pedagogia con il professor Aldo Visalberghi, e la materia mi appassionò, anche se finii per studiarla con i miei soli appunti, senza libri e quindi in modo non completo. Ottenni comunque un bel 27, che di quei tempi era considerato un voto abbastanza prestigioso. In pedagogia ho poi svolto la mia tesi, quando ripresi gli studi dopo ben sette anni d'interruzione dovuti alla mia completa dedizione al giornalismo sportivo dal 1958 al 1964.
Spesso prendevo appunti, ma poi rimanevano lettera morta sui miei quaderni: anzi, no, era solo su quelli che applicavo la mia attenzione, ignorando praticamente i testi.
Durante le lezioni di storia dell'arte medioevale, tenute al buio per mezzo di diapositive dall'esimio professor Geza De Francovich sui sarcofagi ravennati, ebbi la pazienza e la perseveranza di riempire due album fitti fitti di appunti redatti con calligrafia microscopica. Alla fine del corso, il professor De Francovich mi fece l'onore di chiedermi quei due album, e da questi vennero tratte le dispense per l'anno scolastico.
Quindi andai a sostenere l'esame, che era uno dei più duri e di solito veniva ripetuto due o tre volte, il professor De Francovich mi ringraziò e poi mi mise un bel 23 che fotografava il mio profitto, senza il riconoscimento di alcun merito particolare. Comunque fu per me un grande onore, anche perché i miei appunti erano redatti con una certa cura e proprietà.
L'esame che mi diede più soddisfazione, dei miei primi cinque, fu proprio quello che temevo di più, cioè quello di Pedagogia. Io avevo prescelto Pedagogia con il professor Aldo Visalberghi, e la materia mi appassionò, anche se finii per studiarla con i miei soli appunti, senza libri e quindi in modo non completo. Ottenni comunque un bel 27, che di quei tempi era considerato un voto abbastanza prestigioso. In pedagogia ho poi svolto la mia tesi, quando ripresi gli studi dopo ben sette anni d'interruzione dovuti alla mia completa dedizione al giornalismo sportivo dal 1958 al 1964.
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Genazzano: salviamo Via Garibaldi
Sono trascorsi oltre due mesi dal tragico crollo di una parte di Via Garibaldi sul muro sottostante e sulle abitazioni adiacenti, e il sindaco Fabio Ascenzi si è sentito in dovere di avvertire la popolazione, tramite il suo personale facebook, sul procedere della situazione e sugli impegnativi studi geologici che stanno coinvolgendo sia la Regione che la Provincia.
La situazione è tutt'altro che semplice. Dipende dall'accertamento della stabilità del grande e antico edificio che sovrasta la zona del crollo, e a questo scopo sono impegnati tecnici e geologi della Regione, della Provincia, del Genio Civile e della Protezione Civile. Non si sta perdendo tempo.
Finora non è stato possibile ripristinare la viabilità della strada provinciale, e si sta predisponendo un servizio navetta per i pendolari lungo il corso dell'intera giornata. Per Via Garibaldi, si realizzerà un passaggio pedonale per raggiungere il Piazzale della Pace.
La situazione è tutt'altro che semplice. Dipende dall'accertamento della stabilità del grande e antico edificio che sovrasta la zona del crollo, e a questo scopo sono impegnati tecnici e geologi della Regione, della Provincia, del Genio Civile e della Protezione Civile. Non si sta perdendo tempo.
Finora non è stato possibile ripristinare la viabilità della strada provinciale, e si sta predisponendo un servizio navetta per i pendolari lungo il corso dell'intera giornata. Per Via Garibaldi, si realizzerà un passaggio pedonale per raggiungere il Piazzale della Pace.
Zamparini vede Lazio: la più forte dopo Inter e Milan
Maurizio Zamparini, si sa, è uno che con la testa fa scintille. Una mosca non passa impunemente sul suo naso. Però, non c'è dubbio che in quella testa c'è del sale, e quel naso si orienta immediatamente sul tartufo giusto.
Il presidente del Palermo ha dedicato una sua intervista radiofonica quasi interamente alla Lazio e alla sua campagna acquisti. Siccome non è tipo da fare complimenti tanto per farli, le sue dichiarazioni risultano molto importanti e gradite in casa Lazio.
La Lazio, secondo Zamparini, è oggi una squadra molto forte ed equilibrata, e dopo Inter e Milan deve essere considerata la più forte. Ecco una candidatura alla Champions League, quest'anno riservata appunto a tre sole squadre italiane. Lazio meglio di Napoli e di Juventus? Meglio di Udinese e di Roma? Badate che è un complimento da non poco.
Campagna acquisti: parole di vera ammirazione. Con pochi mezzi, Lotito si è assicurato fior di giocatori e di rinforzi in tutti i settori: segno d'intelligenza.
Poi Zarate: elogi a Reja, che sa usare la brusca e la striglia per questo cavallo pazzo, cercando di ridurlo alla ragione. Secondo Zamparini, Reja non solo non odia Zarate, ma lo ama e vorrebbe vederlo veramente grande, perchè di un grande giocatore si tratta. Vedrete che lo recuperiamo, e che resterà nostro, per fare la Lazio ancora più grande.
Che altro? Ci sono elogi per tutti, e perciò diciamo grazie a Zamparini. I suoi elogi non sono mai falsi e con un secondo fine.
Il presidente del Palermo ha dedicato una sua intervista radiofonica quasi interamente alla Lazio e alla sua campagna acquisti. Siccome non è tipo da fare complimenti tanto per farli, le sue dichiarazioni risultano molto importanti e gradite in casa Lazio.
La Lazio, secondo Zamparini, è oggi una squadra molto forte ed equilibrata, e dopo Inter e Milan deve essere considerata la più forte. Ecco una candidatura alla Champions League, quest'anno riservata appunto a tre sole squadre italiane. Lazio meglio di Napoli e di Juventus? Meglio di Udinese e di Roma? Badate che è un complimento da non poco.
Campagna acquisti: parole di vera ammirazione. Con pochi mezzi, Lotito si è assicurato fior di giocatori e di rinforzi in tutti i settori: segno d'intelligenza.
Poi Zarate: elogi a Reja, che sa usare la brusca e la striglia per questo cavallo pazzo, cercando di ridurlo alla ragione. Secondo Zamparini, Reja non solo non odia Zarate, ma lo ama e vorrebbe vederlo veramente grande, perchè di un grande giocatore si tratta. Vedrete che lo recuperiamo, e che resterà nostro, per fare la Lazio ancora più grande.
Che altro? Ci sono elogi per tutti, e perciò diciamo grazie a Zamparini. I suoi elogi non sono mai falsi e con un secondo fine.
lunedì 29 agosto 2011
Piglio: scuola calcio abbinata al Frosinone
Domenica 4 settembre parte la stagione della Scuola Calcio del Football Team, affiliata al Frosinone Calcio e guidata da Tommaso Falamesca, da Luigi Lunghi della scuola calcio Frosinone, e dallo psicologo Paolo Di Pietro.
A questi ragazzi - sono ben 90, di sette paesi diversi: Serrone, Trevi nel Lazio, Anagni, Alatri, Piglio, Paliano e Subiaco - per favore, non raccontiamo favole. Diciamo soltanto che, se diventeranno bravi, potranno aspirare a giocare in serie C, guadagnando un modesto stipendio.
A questi ragazzi - sono ben 90, di sette paesi diversi: Serrone, Trevi nel Lazio, Anagni, Alatri, Piglio, Paliano e Subiaco - per favore, non raccontiamo favole. Diciamo soltanto che, se diventeranno bravi, potranno aspirare a giocare in serie C, guadagnando un modesto stipendio.
L'impossibile miracolo della Lazio: vendere una squadra in tre giorni
Fra meno di tre giorni, mercoledì a mezzanotte, scade il termine del calciomercato, e la Lazio è ancora lì, con la sua bancarella tutta intera, una squadra di undici uomini da vendere in nome dello sfoltimento dei ranghi: ridurre la rosa da 35 a 24 giocatori.
Eccolì lì tutti in fila, schierati con un 4-4-2, undici giocatori, alcuni di primo rango, tutti in vendita e nessuno che se li prende: Carrizo; Cavanda Zauri Stendardo Garrido; Ceccarelli Del Nero Foggia Zarate; Makinwa Floccari. Merce che, abbiamo fatto già il conto, ha una valutazione intorno ai cinquanta milioni, ma con la fame internazionale che circola è svalutata in pieno. Inutile che Lotito pretenda indietro i suoi 20 milioni per Zarate, quelli furono i tempi che furono, e che ora non ci sono più.
Questa Lazio che era famosa per la micragnosità dei suoi premi ingaggio ora si sente dire: sì, Pasqualino Foggia va bene, ma ci dovete pagare voi metà del suo stipendio, se no non se ne fa nulla.
Fa specie che il portiere della nazionale argentina, Carrizo, non abbia trovato posto neanche in serie B col suo River Plate che lui ama tanto: ma in serie B gli ingaggi sono ridotti all'ultima sfoglia della cipolla.
Soldi soldi, soldi da saldi. Calcio italiano che sa di muffa, come un pezzo di pane che nessuno ha mangiato e che nessuno mangerà più. Poi ci vengono a dire che una simile categoria di ex lavoratori è riuscita a imporre uno sciopero nazionale. Di tanta nobiltà, oggi ci rimane soltanto tanta miseria; di quel che fu il calcio quattro volte campione del mondo sono rimaste solo le briciole, alle quali nemmeno i cani si accostano più.
E' un brutto segno. La campana suona a morto, e c'è ancora chi crede che sia l'Ave Maria.
Eccolì lì tutti in fila, schierati con un 4-4-2, undici giocatori, alcuni di primo rango, tutti in vendita e nessuno che se li prende: Carrizo; Cavanda Zauri Stendardo Garrido; Ceccarelli Del Nero Foggia Zarate; Makinwa Floccari. Merce che, abbiamo fatto già il conto, ha una valutazione intorno ai cinquanta milioni, ma con la fame internazionale che circola è svalutata in pieno. Inutile che Lotito pretenda indietro i suoi 20 milioni per Zarate, quelli furono i tempi che furono, e che ora non ci sono più.
Questa Lazio che era famosa per la micragnosità dei suoi premi ingaggio ora si sente dire: sì, Pasqualino Foggia va bene, ma ci dovete pagare voi metà del suo stipendio, se no non se ne fa nulla.
Fa specie che il portiere della nazionale argentina, Carrizo, non abbia trovato posto neanche in serie B col suo River Plate che lui ama tanto: ma in serie B gli ingaggi sono ridotti all'ultima sfoglia della cipolla.
Soldi soldi, soldi da saldi. Calcio italiano che sa di muffa, come un pezzo di pane che nessuno ha mangiato e che nessuno mangerà più. Poi ci vengono a dire che una simile categoria di ex lavoratori è riuscita a imporre uno sciopero nazionale. Di tanta nobiltà, oggi ci rimane soltanto tanta miseria; di quel che fu il calcio quattro volte campione del mondo sono rimaste solo le briciole, alle quali nemmeno i cani si accostano più.
E' un brutto segno. La campana suona a morto, e c'è ancora chi crede che sia l'Ave Maria.
domenica 28 agosto 2011
Vita di collegio: 86: Due colleghi illustri
Io mi affrettai a dare i primi esami senza neanche approfondire adeguatamente; diedi cinque esami nel primo anno, e il totale era di sedici esami, di cui alcuni (italiano, latino, filosofia, francese, filologia romanza) di durata biennale. Votazioni medie. Ma nella mia mente si stava facendo largo la volontà di fare il giornalista sportivo, e la mia attenzione si andava gradualmente spostando verso questo settore.
Ogni tanto incontravo vecchi compagni del Pilo Albertelli, che si erano orientati prevalentemente su giurisprudenza: qualche volta andai anch'io ad ascoltare le lezioni del grande Aldo Moro, o si poteva incontrare un altro insegnante famoso: Giovanni Leone.
Dell'Albertelli vennero a lettere in due: Achille Tartaro, che poi divenne assistente di Sapegno e si fece un grande nome come studioso del Leopardi, e Aldo Pinchera, che chiese la tesi di laurea con Giacomo De Benedetti sul poeta triestino Umberto Saba, e per completarla impiegò la bellezza di otto anni, tanto grande era il perfezionismo richiesto dal suo grande insegnante.
La facoltà di Lettere della Sapienza, in quegli anni, aveva raggiunto un livello altissimo di qualità, e la laurea aveva ancora un buon valore culturale: dava in pratica accesso immediato all'insegnamento, anche perché in quegli anni si stava preparando l'introduzione della scuola media obbligatoria, istituita ufficialmente nel 1962.
Ed erano anche gli anni in cui l'Italia, piano piano, stava trovando la via di una forte ascesa economica, che l'avrebbe ben presto portata fra le primissime potenze mondiali. Anche gli anni della "Dolce Vita", che si andava sviluppando intorno a Via Veneto, e che noi giovani di allora vedevamo e toccavamo quasi con mano, incontrando per le strade Fellini, Mastroianni e Anita Ekberg, oltre a De Sica, Blasetti, Renato Rascel, la Lollobrigida e Sophia Loren.
Ogni tanto incontravo vecchi compagni del Pilo Albertelli, che si erano orientati prevalentemente su giurisprudenza: qualche volta andai anch'io ad ascoltare le lezioni del grande Aldo Moro, o si poteva incontrare un altro insegnante famoso: Giovanni Leone.
Dell'Albertelli vennero a lettere in due: Achille Tartaro, che poi divenne assistente di Sapegno e si fece un grande nome come studioso del Leopardi, e Aldo Pinchera, che chiese la tesi di laurea con Giacomo De Benedetti sul poeta triestino Umberto Saba, e per completarla impiegò la bellezza di otto anni, tanto grande era il perfezionismo richiesto dal suo grande insegnante.
La facoltà di Lettere della Sapienza, in quegli anni, aveva raggiunto un livello altissimo di qualità, e la laurea aveva ancora un buon valore culturale: dava in pratica accesso immediato all'insegnamento, anche perché in quegli anni si stava preparando l'introduzione della scuola media obbligatoria, istituita ufficialmente nel 1962.
Ed erano anche gli anni in cui l'Italia, piano piano, stava trovando la via di una forte ascesa economica, che l'avrebbe ben presto portata fra le primissime potenze mondiali. Anche gli anni della "Dolce Vita", che si andava sviluppando intorno a Via Veneto, e che noi giovani di allora vedevamo e toccavamo quasi con mano, incontrando per le strade Fellini, Mastroianni e Anita Ekberg, oltre a De Sica, Blasetti, Renato Rascel, la Lollobrigida e Sophia Loren.
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Bellegra: venerdì 2 settembre, tutti in bici per la cronoscalata!
Venerdì 2 settembre chiude l'Estate Bellegrana con una magnifica Cronoscalata in bicicletta curata dall'associazione ViviBellegra.
Gara in notturna, a partire dalle 20.30, con la partecipazione anche di ciclisti professionisti, che saranno impegnati sull'aspra salita all'inizio del paese, in via Roma, fino al culmine del centro storico, in Piazza Santa Lucia.
I partecipanti pagheranno una piccola quota d'iscrizione, e riceveranno in cambio un pacco dono contenente tra l'altro prodotti tipici dello slow food bellegrano.
Ci saranno vincitori di tre categorie: da zero a 25 anni, da 26 a 45, e infine oltre i 45, sezione alla quale possono partecipare le donne di qualsiasi età.
Sicura la presenza di un pubblico folto ed entusiasta.
Gara in notturna, a partire dalle 20.30, con la partecipazione anche di ciclisti professionisti, che saranno impegnati sull'aspra salita all'inizio del paese, in via Roma, fino al culmine del centro storico, in Piazza Santa Lucia.
I partecipanti pagheranno una piccola quota d'iscrizione, e riceveranno in cambio un pacco dono contenente tra l'altro prodotti tipici dello slow food bellegrano.
Ci saranno vincitori di tre categorie: da zero a 25 anni, da 26 a 45, e infine oltre i 45, sezione alla quale possono partecipare le donne di qualsiasi età.
Sicura la presenza di un pubblico folto ed entusiasta.
Giocatori, tornate subito ai campi: a coltivare patate!
Quei ragazzacci viziati che sono i calciatori italiani hanno toccato il fondo, organizzando lo sciopero del campionato che suona come un "De profundis". Io non so come non si vergognino di avanzare rivendicazioni economiche così pesanti, oltretutto dopo le figuracce già rifilate agli sportivi appena ad inizio di stagione.
Basta riflettere che, delle sette squadre che ci debbono rappresentare in Europa, fra Champions ed Europa League, ben tre sono state eliminate al primo colpo: il Palermo dagli svizzeri del Thun, la Roma dagli slovacchi del Bratislava, e l'Udinese dagli inglesi dell'Arsenal. Peggio di così! Si vede che il nostro calcio sta proprio precipitando, tra l'altro a conferma di quella eliminazione ai mondiali del SudAfrica proprio per mano della squadra slovacca quotata pressoché zero, con lo stesso allenatore che ha rifilato una figuraccia mondiale alla Roma.
Come si faccia ad avanzare pretese milionarie, in queste condizioni, solo i calciatori italiani non lo capiscono. L'Italia è a rotoli, e loro sono lì a chiedere di continuare a banchettare con i calici d'oro.
Si torni invece ai campi: ai campi veri, quelli dove si coltivano patate, che se continua così saranno merce preziosa per le nostre mense.
Mentre tutta Italia stringe la cinghia, i calciatori pretendono di continuare a folleggiare. Sono degli illusi. Non vedono che le quotazioni del calcio sono precipitate, e che non ci sono più soldi per comprare giocatori veri come Zarate: ci si deve arrangiare con prestiti e promesse di riscatto che non verranno mai mantenute. Avanza la disoccupazione anche per i calciatori, ed è ora che questi se ne accorgano.
Altrimenti può saltare davvero tutto. E ci abitueremo benissimo alle domeniche senza calcio. Andremo a battere le mani ai giocatori dilettanti, che magari pagano per poter giocare con la squadra del loro paese.
Basta riflettere che, delle sette squadre che ci debbono rappresentare in Europa, fra Champions ed Europa League, ben tre sono state eliminate al primo colpo: il Palermo dagli svizzeri del Thun, la Roma dagli slovacchi del Bratislava, e l'Udinese dagli inglesi dell'Arsenal. Peggio di così! Si vede che il nostro calcio sta proprio precipitando, tra l'altro a conferma di quella eliminazione ai mondiali del SudAfrica proprio per mano della squadra slovacca quotata pressoché zero, con lo stesso allenatore che ha rifilato una figuraccia mondiale alla Roma.
Come si faccia ad avanzare pretese milionarie, in queste condizioni, solo i calciatori italiani non lo capiscono. L'Italia è a rotoli, e loro sono lì a chiedere di continuare a banchettare con i calici d'oro.
Si torni invece ai campi: ai campi veri, quelli dove si coltivano patate, che se continua così saranno merce preziosa per le nostre mense.
Mentre tutta Italia stringe la cinghia, i calciatori pretendono di continuare a folleggiare. Sono degli illusi. Non vedono che le quotazioni del calcio sono precipitate, e che non ci sono più soldi per comprare giocatori veri come Zarate: ci si deve arrangiare con prestiti e promesse di riscatto che non verranno mai mantenute. Avanza la disoccupazione anche per i calciatori, ed è ora che questi se ne accorgano.
Altrimenti può saltare davvero tutto. E ci abitueremo benissimo alle domeniche senza calcio. Andremo a battere le mani ai giocatori dilettanti, che magari pagano per poter giocare con la squadra del loro paese.
sabato 27 agosto 2011
Frosinone: protestano i sedici comuni ciociari che rischiano il taglio
Sono ben sedici i comuni della provincia di Frosinone che rischiano il taglio, poiché la loro popolazione è inferiore ai mille abitanti. Si tratta di Rocca d'Arce, Collepardo, Vallemaio, S. Ambrogio sul Garigliano, Castelnuovo Parano, Vicalvi, Settefrati, Belmonte Castello, Colle San Magno, Casalattico, Falvaterra, Filettino, Terelle, Viticuso, San Biagio Saracinisco e Acquafondata.
I sindaci e gli amministratori di questi sedici comuni si sono riuniti a Frosinone, nel salone di rappresentanza della Provincia, per esprimere il loro dissenso. Anche il presidente della Provincia, Antonello Jannarilli, ha detto di sentirsi molto vicino a questi piccoli comuni, anche perché il loro taglio inciderebbe poco o nulla, lo zero virgola due, sul risanamento del bilancio dello stato.
Sostegno anche da parte del presidente del consiglio regionale Mario Abbruzzese, e di molti assessori provinciali: Abbate, Ruspandini, Paliotta, e consiglieri come Schietroma e Patrizi.
E' stata rivolta anche una lettera di appello al presidente della repubblica Giorgio Napolitano.
I sindaci e gli amministratori di questi sedici comuni si sono riuniti a Frosinone, nel salone di rappresentanza della Provincia, per esprimere il loro dissenso. Anche il presidente della Provincia, Antonello Jannarilli, ha detto di sentirsi molto vicino a questi piccoli comuni, anche perché il loro taglio inciderebbe poco o nulla, lo zero virgola due, sul risanamento del bilancio dello stato.
Sostegno anche da parte del presidente del consiglio regionale Mario Abbruzzese, e di molti assessori provinciali: Abbate, Ruspandini, Paliotta, e consiglieri come Schietroma e Patrizi.
E' stata rivolta anche una lettera di appello al presidente della repubblica Giorgio Napolitano.
Paris Saint Germain, Tottenham e Lazio le favorite dell'Europa League
Delle tantissime squadre europee dal sicuro blasone, secondo i bookmakers inglesi la Lazio è al terzo posto fra le aspiranti alla vittoria finale. Superano i biancocelesti soltanto i francesi del Paris Saint Germain e i londinesi del Tottenham; accanto alla Lazio, c'è anche il nome dell'Atletico Madrid.
Insomma, Lazio tra le grandi europee, quattro squadre di quattro grandi capitali: Parigi, Londra, Roma e Madrid. Il meglio del calcio europeo, ovviamente dopo la scremata della Champions League.
I nove gol al Rabotnicki hanno fatto salire molto le quotazioni della Lazio. Tutti hanno rispetto per giocatori del calibro di Klose, Cissé, Hernanes, Mauri e ora anche Rocchi, che sembra aver trovato l'elisir dell'eterna giovinezza. Ma la Lazio ha anche i Ledesma, i Radu, i Dias, i Marchetti da mettere in mostra. Insomma, una candidatura seria, anche se Reja non accetta questo discorso e invita tutti alla prudenza, perchè ogni partita può essere insidiosa. Lo ha dimostrato lo Slovan di Bratislava, che al primo colpo ha cancellato il grandissimo nome della Roma, che era essa pure fra le aspiranti più quotate.
Ma ora torniamo coi piedi per terra. Rinvio dunque della prima giornata di campionato, e ci toccherà esordire fra otto giorni con la partita più difficile: San Siro, contro i campioni d'Italia del Milan. Ma anche loro...debbono aver paura di noi.
Insomma, Lazio tra le grandi europee, quattro squadre di quattro grandi capitali: Parigi, Londra, Roma e Madrid. Il meglio del calcio europeo, ovviamente dopo la scremata della Champions League.
I nove gol al Rabotnicki hanno fatto salire molto le quotazioni della Lazio. Tutti hanno rispetto per giocatori del calibro di Klose, Cissé, Hernanes, Mauri e ora anche Rocchi, che sembra aver trovato l'elisir dell'eterna giovinezza. Ma la Lazio ha anche i Ledesma, i Radu, i Dias, i Marchetti da mettere in mostra. Insomma, una candidatura seria, anche se Reja non accetta questo discorso e invita tutti alla prudenza, perchè ogni partita può essere insidiosa. Lo ha dimostrato lo Slovan di Bratislava, che al primo colpo ha cancellato il grandissimo nome della Roma, che era essa pure fra le aspiranti più quotate.
Ma ora torniamo coi piedi per terra. Rinvio dunque della prima giornata di campionato, e ci toccherà esordire fra otto giorni con la partita più difficile: San Siro, contro i campioni d'Italia del Milan. Ma anche loro...debbono aver paura di noi.
venerdì 26 agosto 2011
Zurigo, Sporting Lisbona e Vaslui le avversarie della Lazio
Anche se in Europa ogni avversaria è sempre temibile, e lo sappiamo bene noi laziali che negli ultimi anni abbiamo preso sonore legnate, possiamo dire che la sorte è stata abbastanza tenera con noi per le prime uscite di quest'anno. I più forti sono senza dubbio i portoghesi dello Sporting Lisbona, mentre lo Zurigo è una squadra abbastanza tosta ma non insuperabile, e infine i rumeni del Vaslui non dovrebbero costituire un avversario troppo pericoloso. Ricordiamo che passsano il turno le prime due squadre classificate.
Si gioca sempre di giovedì, e sempre alle ore 19 o alle 21. La nostra prima uscita sarà il 15 settembre all'Olimpico contro i rumeni del Vaslui alle 19, mentre chiuderemo sempre in casa contro l'avversario più insidioso, lo Sporting Lisbona, in una partita che potrebbe essere quella decisiva. Comunque gli impegni sono serrati, e ormai si giocherà in pratica un incontro ogni tre giorni: necessario molto turn over, e per fortuna la Lazio ha una rosa ampia e abbastanza rassicurante.
Ma, ripetiamo, meglio andarci coi piedi di piombo.
Si gioca sempre di giovedì, e sempre alle ore 19 o alle 21. La nostra prima uscita sarà il 15 settembre all'Olimpico contro i rumeni del Vaslui alle 19, mentre chiuderemo sempre in casa contro l'avversario più insidioso, lo Sporting Lisbona, in una partita che potrebbe essere quella decisiva. Comunque gli impegni sono serrati, e ormai si giocherà in pratica un incontro ogni tre giorni: necessario molto turn over, e per fortuna la Lazio ha una rosa ampia e abbastanza rassicurante.
Ma, ripetiamo, meglio andarci coi piedi di piombo.
Vita di collegio: 85. L'anno della neve
Il mio primo anno di università fu quello della neve. Quanta neve, a Roma, nel febbraio del 1956! Il percorso da Via Carlo Alberto a via Mamiani, all'arco di Santa Bibiana, fino al piazzale Tiburtino e a via De Lollis, era coperto di neve per oltre trenta centimetri, e io lo percorrevo a piedi come tutti i giorni, in un quarto d'ora in tempi normali, almeno in mezz'ora adesso, scivolando e pattinando con l'aiuto di un ombrello.
Avevo fatto amicizia con una ragazza argentina, e le spiegavo che quello della neve era un fatto eccezionale. - Dite tutti così - mi rispose - ma io sto morendo di freddo! -
Alla facoltà di lettere avevo ritrovato tre ragazze del Conti Gentili di Alatri: Maria Pia e Lisetta di Fiuggi, e Felicia di Alatri. Le prime due avevano scelto l'indirizzo moderno come me, Felicia invece si era data al più severo indirizzo classico, con tanto di greco da affrontare.
Avevamo grandi insegnanti. Intanto il latinista Ettore Paratore, brillante oratore, di cui erano famose le alzate d'ingegno piuttosto ciniche, come la celeberrima "Ave, Troja fumans !" che Enea avrebbe rivolto alla sua città al momento di lasciarla, e l'insegnante l'aveva rigirata alla studentessa che durante l'esame aveva chiesto di poter fumare una sigaretta ed era stata invitata a ripresentarsi al prossimo appello.
Molto più mite era il professor Natalino Sapegno, autore della famosa storia della letteratura italiana, e molto brillanti il professor Almagià di geografia e il professor Schiaffini di storia della lingua, il professor Luigi Macchia di francese, il grande Visalberghi di pedagogia, Luigi Ronga di storia della musica, Alberto Maria Ghisalberti di filologia romanza, Lionello Venturi di storia dell'arte , Giacomo De Benedetti di letteratura contemporanea, Ginzburg di storia medioevale, Nino Valeri di storia moderna, Jole Ruggieri Scudieri di lingua spagnola e tantissimi altri di cui mi sfugge il nome. Un vero Parnaso di grandissimi insegnanti e scrittori.
Avevo fatto amicizia con una ragazza argentina, e le spiegavo che quello della neve era un fatto eccezionale. - Dite tutti così - mi rispose - ma io sto morendo di freddo! -
Alla facoltà di lettere avevo ritrovato tre ragazze del Conti Gentili di Alatri: Maria Pia e Lisetta di Fiuggi, e Felicia di Alatri. Le prime due avevano scelto l'indirizzo moderno come me, Felicia invece si era data al più severo indirizzo classico, con tanto di greco da affrontare.
Avevamo grandi insegnanti. Intanto il latinista Ettore Paratore, brillante oratore, di cui erano famose le alzate d'ingegno piuttosto ciniche, come la celeberrima "Ave, Troja fumans !" che Enea avrebbe rivolto alla sua città al momento di lasciarla, e l'insegnante l'aveva rigirata alla studentessa che durante l'esame aveva chiesto di poter fumare una sigaretta ed era stata invitata a ripresentarsi al prossimo appello.
Molto più mite era il professor Natalino Sapegno, autore della famosa storia della letteratura italiana, e molto brillanti il professor Almagià di geografia e il professor Schiaffini di storia della lingua, il professor Luigi Macchia di francese, il grande Visalberghi di pedagogia, Luigi Ronga di storia della musica, Alberto Maria Ghisalberti di filologia romanza, Lionello Venturi di storia dell'arte , Giacomo De Benedetti di letteratura contemporanea, Ginzburg di storia medioevale, Nino Valeri di storia moderna, Jole Ruggieri Scudieri di lingua spagnola e tantissimi altri di cui mi sfugge il nome. Un vero Parnaso di grandissimi insegnanti e scrittori.
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Anagni: due grandi del Rinascimento sulla scena, Machiavelli e Caravaggio.
Continuano i grandi spettacoli teatrali del Festival medioevale e rinascimentale, all'ombra delle Absidi della Cattedrale.
Spettacoli quanto mai affascinanti, che stanno richiamando grandi platee. Stasera, venerdì 26 agosto, alle 21, sarà il turno della "Mandragola", la famosa commedia di Niccolò Machiavelli che continua ad andare sulle scene dopo ben cinque secoli, sempre ammirata ed applaudita.
Il testo è stato adattato da Ugo Chiti, che ne cura anche la regia.
Domani sera, sabato 27, forse il numero più atteso di tutto il festival: le scene della vita maledetta del grande pittore Caravaggio, con protagonista Alessio Boni, testo di Massimo Pulini e regia di Gabriele Marchesini.
Grazie a questo Festival, Anagni sta vivendo serate indimenticabili.
Spettacoli quanto mai affascinanti, che stanno richiamando grandi platee. Stasera, venerdì 26 agosto, alle 21, sarà il turno della "Mandragola", la famosa commedia di Niccolò Machiavelli che continua ad andare sulle scene dopo ben cinque secoli, sempre ammirata ed applaudita.
Il testo è stato adattato da Ugo Chiti, che ne cura anche la regia.
Domani sera, sabato 27, forse il numero più atteso di tutto il festival: le scene della vita maledetta del grande pittore Caravaggio, con protagonista Alessio Boni, testo di Massimo Pulini e regia di Gabriele Marchesini.
Grazie a questo Festival, Anagni sta vivendo serate indimenticabili.
Se solo Zarate guardasse un po' Rocchi...
Se solo Zarate guardasse un po' l'esempio di Rocchi, non avrebbe tante farfalle per la testa, aspetterebbe di buon grado il suo momento e poi ci darebbe dentro con tutta la forza che ha.
Ma purtroppo, dentro la zucca di Maurito, c'è poco del cervello che rende grande il piccolo capitano, cento gol nei suoi sette campionati con la Lazio, alla quale ha avuto solo il difetto di arrivare quando era già grande ed aveva ventisette anni.
Rocchi non ha avuto la stima, la fiducia e un po' di spazio da parte di Reja se non adesso, e magari proprio perchè Zarate è stato messo un po' da parte. Ora è facile dire: "Sembra un ragazzino...".
Rocchi non è mai stato tanto bene quanto adesso, sprizza salute e intelligenza tattica da tutti i pori. A Skopje ha realizzato una doppietta, ha preso un palo interno e sicuramente, arrivato al suo gol laziale numero 99, si è fermato apposta per celebrare il gol numero 100 davanti al pubblico dell'Olimpico.
Per arrivare a tanto, Rocchi, bersagliato anche da troppi infortuni dopo quella maledetta frattura di Pechino alle Olimpiadi, ha dovuto stringere i denti per tre anni per ritrovare se stesso, e solo quel benedetto turn over per dar respiro a Klose e a Cissé gli ha permesso di dimostrare quanto ancora vale. Se solo Zarate avesse saputo fare la metà di tutto questo, ora saremmo a celebrare lui come un vero grande campione anziché la solita grande promessa capricciosa e nevrotica che ha finito per rubarsi la scena da solo, come un Balotelli o un Cassano che ogni tanto si lasciano prendere dalle loro fregole.
Calma, Zarate! Guarda Rocchi. I veri campioni sono fatti così.
Ma purtroppo, dentro la zucca di Maurito, c'è poco del cervello che rende grande il piccolo capitano, cento gol nei suoi sette campionati con la Lazio, alla quale ha avuto solo il difetto di arrivare quando era già grande ed aveva ventisette anni.
Rocchi non ha avuto la stima, la fiducia e un po' di spazio da parte di Reja se non adesso, e magari proprio perchè Zarate è stato messo un po' da parte. Ora è facile dire: "Sembra un ragazzino...".
Rocchi non è mai stato tanto bene quanto adesso, sprizza salute e intelligenza tattica da tutti i pori. A Skopje ha realizzato una doppietta, ha preso un palo interno e sicuramente, arrivato al suo gol laziale numero 99, si è fermato apposta per celebrare il gol numero 100 davanti al pubblico dell'Olimpico.
Per arrivare a tanto, Rocchi, bersagliato anche da troppi infortuni dopo quella maledetta frattura di Pechino alle Olimpiadi, ha dovuto stringere i denti per tre anni per ritrovare se stesso, e solo quel benedetto turn over per dar respiro a Klose e a Cissé gli ha permesso di dimostrare quanto ancora vale. Se solo Zarate avesse saputo fare la metà di tutto questo, ora saremmo a celebrare lui come un vero grande campione anziché la solita grande promessa capricciosa e nevrotica che ha finito per rubarsi la scena da solo, come un Balotelli o un Cassano che ogni tanto si lasciano prendere dalle loro fregole.
Calma, Zarate! Guarda Rocchi. I veri campioni sono fatti così.
giovedì 25 agosto 2011
Grande Rocchi: doppietta e 99 gol per la Lazio
Tutto facile, per la Lazio a Skopje. Il risultato finale è stato di 3-1, con una doppietta di capitan Tommaso Rocchi e una rete di Hernanes, subentrato nella ripresa al posto di Mauri.
Il Rabotnicki ha opposto una certa resistenza per tutto il primo tempo. Al 22' la Lazio ha segnato il primo gol con Rocchi dopo uno scambio con Mauri e Matuzalem, e dopo che un minuto prima aveva colpito anche un palo interno.
Però al 39' è arrivato il pareggio dei macedoni, con una lunga punizione di Lazarevski e un falso rimbalzo che ha tratto in inganno Bizzarri, rimasto beffato dal pallone.
Nela ripresa Reja ha cambiato modulo, passando dal 4-4-2 al suo amato 4-2-3-1, sostituendo prima Mauri con Hernanes e poi richiamando in panchina Kozak, apparso ancora poco rodato, per guadagnare un centrocampista in più, Ledesma.
E al 28' si sono visti immediatamente i frutti: grande rete di Hernanes su imbeccata preziosa di Ledesma.
La Lazio ora dilaga, e al 32' Rocchi sigla la sua doppietta, come aveva promesso, sfruttando un bellissimo taglio di Lulic schierato all'ala destra.
Tommaso Rocchi ha così raggiunto il gol numero 99 in partite ufficiali per la Lazio, e ha deciso di lasciarsi la rete numero 100 in una prossima partita allo Stadio Olimpico, di fronte al suo amato pubblico.
Il Rabotnicki ha opposto una certa resistenza per tutto il primo tempo. Al 22' la Lazio ha segnato il primo gol con Rocchi dopo uno scambio con Mauri e Matuzalem, e dopo che un minuto prima aveva colpito anche un palo interno.
Però al 39' è arrivato il pareggio dei macedoni, con una lunga punizione di Lazarevski e un falso rimbalzo che ha tratto in inganno Bizzarri, rimasto beffato dal pallone.
Nela ripresa Reja ha cambiato modulo, passando dal 4-4-2 al suo amato 4-2-3-1, sostituendo prima Mauri con Hernanes e poi richiamando in panchina Kozak, apparso ancora poco rodato, per guadagnare un centrocampista in più, Ledesma.
E al 28' si sono visti immediatamente i frutti: grande rete di Hernanes su imbeccata preziosa di Ledesma.
La Lazio ora dilaga, e al 32' Rocchi sigla la sua doppietta, come aveva promesso, sfruttando un bellissimo taglio di Lulic schierato all'ala destra.
Tommaso Rocchi ha così raggiunto il gol numero 99 in partite ufficiali per la Lazio, e ha deciso di lasciarsi la rete numero 100 in una prossima partita allo Stadio Olimpico, di fronte al suo amato pubblico.
Anagni: trionfano i grandi del Medioevo, Federico e Bonifacio
Nel suggestivo scenario delle Absidi della Cattedrale, in questi giorni ad Anagni sono tornate a giganteggiare le grandi figure del medioevo, come Federico II di Svevia e Bonifacio VIII nella scena drammatica dello "Schiaffo di Anagni".
E' stato il trionfo, in tre grandi serate, del 18° Festival del Teatro Medioevale e Rinascimentale. La regia di Vittorio Chia ha esaltato la figura del grande Federico II, fondatore tra l'altro della prima scuola poetica italiana, quella siciliana, e del suo leggendario amore con Bianca Lancia. I testi erano di Roberto D'Alessandro e Manuele Morgese.
Presenti il sindaco Carlo Noto, l'assessore alla cultura Daniele Natalia e l'assessore provinciale Antonio Abbate.
Regia di Velia Viti per le emozionanti scene dello "Schiaffo di Anagni", con tanto di sommossa popolare per la liberazione del pontefice dalle mani del Nogaret e di Sciarra Colonna.
Nuova serata oggi giovedì 25, ore 21, con "Il dialogo nella palude" di Marguerite Yourcenar. Regia di Giorgio Maria Martucci.
E' stato il trionfo, in tre grandi serate, del 18° Festival del Teatro Medioevale e Rinascimentale. La regia di Vittorio Chia ha esaltato la figura del grande Federico II, fondatore tra l'altro della prima scuola poetica italiana, quella siciliana, e del suo leggendario amore con Bianca Lancia. I testi erano di Roberto D'Alessandro e Manuele Morgese.
Presenti il sindaco Carlo Noto, l'assessore alla cultura Daniele Natalia e l'assessore provinciale Antonio Abbate.
Regia di Velia Viti per le emozionanti scene dello "Schiaffo di Anagni", con tanto di sommossa popolare per la liberazione del pontefice dalle mani del Nogaret e di Sciarra Colonna.
Nuova serata oggi giovedì 25, ore 21, con "Il dialogo nella palude" di Marguerite Yourcenar. Regia di Giorgio Maria Martucci.
Chi ha distrutto Zarate? Zarate!
Zarate vuole andare via. Anzi no. Dice che la colpa della sua situazione attuale, parole di uno dei suoi tanti, troppi manager, Luis Ruzzi, sono alcuni compagni che hanno deciso di farlo fuori.
No: la colpa è di Edy Reja che non lo vede bene e adesso neanche lo saluta, dopo tutti i pasticci che l'amico nostro ha combinato prima, durante e dopo Lazio-Rabotnicki.
Ma insomma: non è stato Zarate a voler rimanere fuori, altrimenti la sua possibilità di andar via si sarebbe ridotta ancora di più? E' un messale imbrogliato, dentro al quale nessuno riesce più a leggere.
Secondo noi, chi ha fatto fuori Zarate è proprio...Zarate. Lui e il fratello Raton. Ora ci si aggiunge anche Ruzzi. Solo Bozzo ci sembra un procuratore professionale, e se si salverà, Zarate lo dovrà proprio a lui. E all'interesse che Lotito ha di recuperare buona parte dei 20 milioni che gli è costato il giocatore, una cifra incredibile per un tirchio come il sor Claudio.
Se Zarate sta buono, una squadra forte in cui andare a giocare la troverà. Ma è ora che la smetta di fare sciocchezze. Se gli premeva il posto nella Lazio, come afferma, si sarebbe fatto trovare in peso forma all'appuntamento di Auronzo: avrebbe dovuto pesare 65 chilogrammi, e non 82 come effettivamente è stato. Ecco chi gli ha fatto del male.
E la smettano tanti falsi profeti di proclamare verità che fanno male : 1) a Zarate; 2) alla Lazio; 3) ai tifosi; 4) alla campagna abbonamenti; 5) al rispetto che un giocatore serio deve a se stesso. Noi lo abbiamo rispettato e amato anche troppo.
No: la colpa è di Edy Reja che non lo vede bene e adesso neanche lo saluta, dopo tutti i pasticci che l'amico nostro ha combinato prima, durante e dopo Lazio-Rabotnicki.
Ma insomma: non è stato Zarate a voler rimanere fuori, altrimenti la sua possibilità di andar via si sarebbe ridotta ancora di più? E' un messale imbrogliato, dentro al quale nessuno riesce più a leggere.
Secondo noi, chi ha fatto fuori Zarate è proprio...Zarate. Lui e il fratello Raton. Ora ci si aggiunge anche Ruzzi. Solo Bozzo ci sembra un procuratore professionale, e se si salverà, Zarate lo dovrà proprio a lui. E all'interesse che Lotito ha di recuperare buona parte dei 20 milioni che gli è costato il giocatore, una cifra incredibile per un tirchio come il sor Claudio.
Se Zarate sta buono, una squadra forte in cui andare a giocare la troverà. Ma è ora che la smetta di fare sciocchezze. Se gli premeva il posto nella Lazio, come afferma, si sarebbe fatto trovare in peso forma all'appuntamento di Auronzo: avrebbe dovuto pesare 65 chilogrammi, e non 82 come effettivamente è stato. Ecco chi gli ha fatto del male.
E la smettano tanti falsi profeti di proclamare verità che fanno male : 1) a Zarate; 2) alla Lazio; 3) ai tifosi; 4) alla campagna abbonamenti; 5) al rispetto che un giocatore serio deve a se stesso. Noi lo abbiamo rispettato e amato anche troppo.
mercoledì 24 agosto 2011
Vita di collegio:84. L'iscrizione a Lettere
Era l'estate del 1955, e io mi iscrissi alla facoltà di lettere alla Sapienza. Però ero combattuto fra due grandi amori, e prima di fare l'insegnante avrei voluto veramente tentare la strada del giornalismo sportivo, in cui queste due grandi passioni si incontravano: la letteratura e il gioco del calcio.
Infatti, nell'inverno precedente, costretto a letto dall'ingessatura fino a febbraio, avevo cominciato a scrivere di calcio sulla pagina sportiva del "Secolo d'Italia", che aveva sede in via Milano. Lì vicino, al Banco di Napoli in via Nazionale, lavorava mio fratello Vito, che aveva fatto amicizia con il vicedirettore di quel giornale e lo riceveva in omaggio ogni giorno.
Così io scrivevo su quelle pagine e vedevo pubblicati i miei articoli grazie al redattore sportivo Alberto Marchesi, brillante giornalista che scriveva anche sul Corriere dello Sport.
Io divenni abbastanza amico di Alberto Marchesi, e cominciai a pensare davvero di diventare giornalista sportivo, come poi avvenne per una quindicina d'anni, durante i quali convissero le due strade delle lettere e dello sport. Quale delle due avrebbe prevalso, era davvero nelle mani di Giove, del quale conobbi più i fulmini e le saette che non i trionfi e la gloria.
Infatti, nell'inverno precedente, costretto a letto dall'ingessatura fino a febbraio, avevo cominciato a scrivere di calcio sulla pagina sportiva del "Secolo d'Italia", che aveva sede in via Milano. Lì vicino, al Banco di Napoli in via Nazionale, lavorava mio fratello Vito, che aveva fatto amicizia con il vicedirettore di quel giornale e lo riceveva in omaggio ogni giorno.
Così io scrivevo su quelle pagine e vedevo pubblicati i miei articoli grazie al redattore sportivo Alberto Marchesi, brillante giornalista che scriveva anche sul Corriere dello Sport.
Io divenni abbastanza amico di Alberto Marchesi, e cominciai a pensare davvero di diventare giornalista sportivo, come poi avvenne per una quindicina d'anni, durante i quali convissero le due strade delle lettere e dello sport. Quale delle due avrebbe prevalso, era davvero nelle mani di Giove, del quale conobbi più i fulmini e le saette che non i trionfi e la gloria.
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Filettino principato: è nata già la nuova moneta
A Filettino, incontro il 29 agosto tra il sindaco Luca Sellari e l'intera amministrazione con l'avvocato Taormina (quello delle cause impossibili...) per procedere alla fattibilità della creazione del Principato di Filettino.
Per giungere a tanto, sarà necessario il 70 per cento dei voti del parlamento italiano.
E' stato comunque approvato lo stemma, appeso già all'ingresso del paese, e per il 17 settembre è previsto un convegno con duemila sindaci italiani: invitati anche Berlusconi e Tremonti.
E' pronta perfino la moneta che verrebbe adottata: il fiorito, con la fontana madre dell'Aniene (peraltro in secca) da un lato, e dall'altro il campanile e la faccia (tosta) del sindaco.
C'è forte richiesta di questa cartamoneta: da Bologna hanno offerto addirittura 500 euro in cambio di 10 fioriti. Così l'economia di Filettino rifiorirebbe d'un colpo, senza alcun altro provvedimento.
Per giungere a tanto, sarà necessario il 70 per cento dei voti del parlamento italiano.
E' stato comunque approvato lo stemma, appeso già all'ingresso del paese, e per il 17 settembre è previsto un convegno con duemila sindaci italiani: invitati anche Berlusconi e Tremonti.
E' pronta perfino la moneta che verrebbe adottata: il fiorito, con la fontana madre dell'Aniene (peraltro in secca) da un lato, e dall'altro il campanile e la faccia (tosta) del sindaco.
C'è forte richiesta di questa cartamoneta: da Bologna hanno offerto addirittura 500 euro in cambio di 10 fioriti. Così l'economia di Filettino rifiorirebbe d'un colpo, senza alcun altro provvedimento.
Zarate: non regaliamolo all'Inter!
Va bene: Zarate vuole andarsene. Lo abbiamo capito tutti. L'alternativa per restare sarebbe quella di mandar via Reja che gli sta sulle scatole: ma questo evidentemente è troppo, chi chiede questo è completamente fuori strada, perché proprio questo è il modo di sfasciare il giocattolo che da un anno e mezzo funziona a meraviglia.
Tutti vogliamo bene a Zarate e nessuno vorrebbe vederlo andar via. Ma gli Zarate passano e la Lazio resta. E' passata gente molto più valida di Maurito sul piano del rendimento, se non della classe, basta pensare a Nesta e a Nedved, eppure la Lazio non è crollata e si è sempre rifatta una reputazione.
Detto questo, non ci pare però una cosa intelligente dare via Zarate in prestito all'Inter, prestito oneroso quanto si voglia, al massimo due milioni. e poi quel diritto di riscatto a 15 milioni che si sa come andrebbe a finire: il prossimo anno ci ritroviamo di nuovo in casa Maurito, un Maurito deprezzato e umiliato che è meglio non averci a che fare.
Se proprio lo dobbiamo regalare, Maurito, allora regaliamolo all'Arsenal, prestito oneroso e riscatto a 15 milioni. Almeno lì non favorirebbe alcuna nostra rivale diretta im campionato, e forse imparerebbe quanto è dura la vita.
Già: è l'ovatta che ha fregato Zarate. L'ovatta del nostro amore eccessivo, della predilezione di Lotito, la sensazione ingiusta di poter fare quel che gli pare, ripresentarsi come un maialotto ben nutrito all'inizio del precampionato. Ma aveva a che fare con Reja. Uno che non perdona, che soprattutto predilige i giocatori che ce la mettono tutta pur di contribuire al gioco collettivo.
Se solo Zarate imparasse questo...
Tutti vogliamo bene a Zarate e nessuno vorrebbe vederlo andar via. Ma gli Zarate passano e la Lazio resta. E' passata gente molto più valida di Maurito sul piano del rendimento, se non della classe, basta pensare a Nesta e a Nedved, eppure la Lazio non è crollata e si è sempre rifatta una reputazione.
Detto questo, non ci pare però una cosa intelligente dare via Zarate in prestito all'Inter, prestito oneroso quanto si voglia, al massimo due milioni. e poi quel diritto di riscatto a 15 milioni che si sa come andrebbe a finire: il prossimo anno ci ritroviamo di nuovo in casa Maurito, un Maurito deprezzato e umiliato che è meglio non averci a che fare.
Se proprio lo dobbiamo regalare, Maurito, allora regaliamolo all'Arsenal, prestito oneroso e riscatto a 15 milioni. Almeno lì non favorirebbe alcuna nostra rivale diretta im campionato, e forse imparerebbe quanto è dura la vita.
Già: è l'ovatta che ha fregato Zarate. L'ovatta del nostro amore eccessivo, della predilezione di Lotito, la sensazione ingiusta di poter fare quel che gli pare, ripresentarsi come un maialotto ben nutrito all'inizio del precampionato. Ma aveva a che fare con Reja. Uno che non perdona, che soprattutto predilige i giocatori che ce la mettono tutta pur di contribuire al gioco collettivo.
Se solo Zarate imparasse questo...
martedì 23 agosto 2011
Trevi nel Lazio: allarme Aniene, il fiume scompare!
Stavolta l'allarme non viene dall'inquinamento, ma è addirittura più grave: il fiume Aniene rischia di scomparire. Il Comitato per l'Aniene, presieduto da Antonio Amati, segnala infatti che in territorio di Trevi nel Lazio, nelle vicinanze del Ponte delle Tartare, le acque del fiume sono addirittura scomparse, e l'Aniene rischia seriamente di andare in secca.
Amati dichiara che la scomparsa del fiume è sempre stata il suo incubo, e potrebbe davvero verificarsi se l'Acea dovesse portare a termine altre captazioni, come ha in animo di fare.
Regione, Comuni e Parco dei Monti Simbruini debbono intervenire, prima che sia troppo tardi.
Amati dichiara che la scomparsa del fiume è sempre stata il suo incubo, e potrebbe davvero verificarsi se l'Acea dovesse portare a termine altre captazioni, come ha in animo di fare.
Regione, Comuni e Parco dei Monti Simbruini debbono intervenire, prima che sia troppo tardi.
Kozak, Rocchi e Cana, gustose novità per Skopje
Mario Sconcerti dice che, fra le grandi, la Lazio è la squadra più completa. Non è vero, perchè ci mancano almeno un difensore centrale e un centrocampista di sinistra. Però, se andiamo a vedere il tipo di turn over che Reja si appresta ad effettuare giovedì prossimo a Skopie, partita di ritorno per l'Europa League, ci accorgiamo della grande abbondanza di giocatori che la Lazio ha a sua disposizione, pur tenendo fuori uomini come Zarate, Floccari, Foggia e compagni per non comprometterne le loro possibilità di vendita verso squadre che hanno i piedi in Europa.
Con Klose e Brocchi acciaccati, ecco subito l'occasione per due uomini molto attesi: Kozak e Cana, pedine assai valide per l'attacco e la mediana. Per dare un po' di respiro al lottatore Cissé, largo ancora a Rocchi, che attraversa uno stato di forma sensazionale ed è sempre un uomo da panorama europeo non solo per il suo senso del gol, ma anche per l'intelligenza con cui copre il campo (già l'anno scorso abbiamo proposto per lui un ruolo di suggeritore: e se fosse lui il centrocampista offensivo che la Lazio cerca?).
Peccato che Tata Gonzalez sia appena al rientro dai trionfi sudamericani, altrimenti quella di Skopje sarebbe stata proprio la partita adatta a lui per dimostrare che c'è e che la Lazio ha un'altra pedina importante su cui contare (sta a vedere che Sconcerti ha proprio ragione?).
Infine, Konko, Stankevicius e Sculli ancora indisponibili, potremmo vedere in campo forse due giovani di valore, Cavanda e Ceccarelli: però Reja coi giovani ci va con molta prudenza, preferendo quello che argutamente è stato definito "l'usato sicuro", cioè anziani dall'ottimo rendimento come Klose, Cissé, Dias, Biava, Brocchi, che della Lazio sono davvero le colonne.
Comunque, a Skopje andiamo sul sicuro. Possiamo anche perdere senza far drammi, ma sono sicuro invece che vedremo ancora una Lazio dal bel gioco, malgrado il vistoso turn over.
Con Klose e Brocchi acciaccati, ecco subito l'occasione per due uomini molto attesi: Kozak e Cana, pedine assai valide per l'attacco e la mediana. Per dare un po' di respiro al lottatore Cissé, largo ancora a Rocchi, che attraversa uno stato di forma sensazionale ed è sempre un uomo da panorama europeo non solo per il suo senso del gol, ma anche per l'intelligenza con cui copre il campo (già l'anno scorso abbiamo proposto per lui un ruolo di suggeritore: e se fosse lui il centrocampista offensivo che la Lazio cerca?).
Peccato che Tata Gonzalez sia appena al rientro dai trionfi sudamericani, altrimenti quella di Skopje sarebbe stata proprio la partita adatta a lui per dimostrare che c'è e che la Lazio ha un'altra pedina importante su cui contare (sta a vedere che Sconcerti ha proprio ragione?).
Infine, Konko, Stankevicius e Sculli ancora indisponibili, potremmo vedere in campo forse due giovani di valore, Cavanda e Ceccarelli: però Reja coi giovani ci va con molta prudenza, preferendo quello che argutamente è stato definito "l'usato sicuro", cioè anziani dall'ottimo rendimento come Klose, Cissé, Dias, Biava, Brocchi, che della Lazio sono davvero le colonne.
Comunque, a Skopje andiamo sul sicuro. Possiamo anche perdere senza far drammi, ma sono sicuro invece che vedremo ancora una Lazio dal bel gioco, malgrado il vistoso turn over.
lunedì 22 agosto 2011
Vita di collegio: 83. Grazie, Anacleto!
Con la frattura del femore avevo perduto metà dell' anno scolastico, ma feci in tempo a riprendere le redini del gioco, e, grazie a vari aiuti e circostanze favorevoli, a salvarmi. Fui rimandato a settembre in greco e matematica, ma del greco non avevo paura, ero capace di affrontarlo: quanto alla matematica, il mio fratello maggiore, Vito, si ricordò di avere un amico bravissimo, Anacleto Pompili, ufficiale dell'Aeronautica, campione di matematica, il quale accettò di darmi lezioni private a patto che io andassi con lui, ogni giorno, in Via Panama, ai Parioli, a riprendere il fratello Bruno, che prendeva lezioni di pianoforte da un grande musicista romano.
Bruno, che aveva un paio d'anni meno di me, era cieco dalla nascita, e aveva notevolissime capacità musicali, tanto da divenire con gli anni un eccellente compositore e pianista.
Io prendevo il tram numero 4 e raggiungevo Anacleto a Piazza Ungheria, dove su una panchina facevamo lunghe e preziose esercitazioni in trigonometria in attesa che Bruno concludesse la sua lezione. Così Anacleto, umano ed esperto, riuscì a farmi capire che cos'era la trigonometria, al contrario del mio professore di liceo, Rizzo, che non aveva il minimo di fiducia in me né intendeva dedicarmi qualche minuto delle sue lezioni. Tra le ripetizioni della Fancello e quelle del bravissimo Anacleto, riuscii finalmente a trovare la strada e a raggiungere la maturità a settembre.
Qui devo dire grazie ad Anacleto: ecco finalmente anche un uomo a cui debbo della gratitudine, alla quale devo aggiungere anche la mia ammirazione per questa grande famiglia di Acuto, capace di dare alla luce un musicista eccellente come Bruno, un ufficiale in gamba come Anacleto, un medico come Pino, mio amico e tifoso della Lazio che si divertì un anno a seguire un mio diario premiato dal giornale "Il Vittorioso", e altri due grandi amici come Antonio e Paolo, che erano rispettivamente il centravanti e il centromediano della squadra di calcio di Acuto insieme a me, a Santino e ai miei fratelli Silvestro e Luciano, a Peppe Bertucci, a Ruggero Perinelli, a Luigino Battistelli, a Tonino Attura detto "Bersaglia", ad Angelo Agostini, a mio cugino Pacifico Pompili e a Mario Ticconi, divenuto professore d'italiano come me.
Paolo Pompili, fratello di Anacleto, ha avuto poi un figlio-prodigio, che oggi è don Domenico Pompili, un importante esponente della CEI, un giovane sacerdote dall'avvenire radioso.
Bruno, che aveva un paio d'anni meno di me, era cieco dalla nascita, e aveva notevolissime capacità musicali, tanto da divenire con gli anni un eccellente compositore e pianista.
Io prendevo il tram numero 4 e raggiungevo Anacleto a Piazza Ungheria, dove su una panchina facevamo lunghe e preziose esercitazioni in trigonometria in attesa che Bruno concludesse la sua lezione. Così Anacleto, umano ed esperto, riuscì a farmi capire che cos'era la trigonometria, al contrario del mio professore di liceo, Rizzo, che non aveva il minimo di fiducia in me né intendeva dedicarmi qualche minuto delle sue lezioni. Tra le ripetizioni della Fancello e quelle del bravissimo Anacleto, riuscii finalmente a trovare la strada e a raggiungere la maturità a settembre.
Qui devo dire grazie ad Anacleto: ecco finalmente anche un uomo a cui debbo della gratitudine, alla quale devo aggiungere anche la mia ammirazione per questa grande famiglia di Acuto, capace di dare alla luce un musicista eccellente come Bruno, un ufficiale in gamba come Anacleto, un medico come Pino, mio amico e tifoso della Lazio che si divertì un anno a seguire un mio diario premiato dal giornale "Il Vittorioso", e altri due grandi amici come Antonio e Paolo, che erano rispettivamente il centravanti e il centromediano della squadra di calcio di Acuto insieme a me, a Santino e ai miei fratelli Silvestro e Luciano, a Peppe Bertucci, a Ruggero Perinelli, a Luigino Battistelli, a Tonino Attura detto "Bersaglia", ad Angelo Agostini, a mio cugino Pacifico Pompili e a Mario Ticconi, divenuto professore d'italiano come me.
Paolo Pompili, fratello di Anacleto, ha avuto poi un figlio-prodigio, che oggi è don Domenico Pompili, un importante esponente della CEI, un giovane sacerdote dall'avvenire radioso.
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Olevano Romano: ventricina più Cesanese, questo è il top!
"Il gusto della terra", tavola rotonda in preparazione della Sagra del Cesanese che si terrà a Olevano Romano il 28 agosto, è stata l'occasione per scoprire la ricchezza dello Slow Food della Terra del Cesanese.
Ed è stato il trionfo, per chi non la conosceva, della "ventricina", un tipo di coppa ricavata dal prosciutto magro di maiale, amalgamato con il grasso del ventre di maiale e con freschi aromi naturali.
E' risultato l'abbinamento ideale con il Cesanese di Olevano.
Il sindaco Marco Mampieri ha dato pieno sostegno alla manifestazione, che ha anticipato festosamente e con vivace partecipazione di folla la grande serata del 28 agosto, giorno della Sagra del Cesanese.
Ed è stato il trionfo, per chi non la conosceva, della "ventricina", un tipo di coppa ricavata dal prosciutto magro di maiale, amalgamato con il grasso del ventre di maiale e con freschi aromi naturali.
E' risultato l'abbinamento ideale con il Cesanese di Olevano.
Il sindaco Marco Mampieri ha dato pieno sostegno alla manifestazione, che ha anticipato festosamente e con vivace partecipazione di folla la grande serata del 28 agosto, giorno della Sagra del Cesanese.
Grazie, Sconcerti: ma la Lazio non è la squadra più completa!
Mario Sconcerti, giornalista della Gazzetta dello Sport, non è mai stato tenero con la Lazio. E ora, all'improvviso, analizzando la situazione tecnica delle squadre del campionato, se n'è uscito che i biancazzurri sono la formazione, forse, più completa e meglio assortita, che la Juve s'intravede appena, che Milan e Inter hanno i loro problemi, che la Roma è tutto un problema... E il Napoli? E l'Udinese? Insomma, abbiamo quasi vinto lo scudetto.
No, caro Sconcerti, non c'incanti: non è proprio così. La Lazio, sulla carta, ha i suoi bei buchi e le sue lacune. Lo sanno benissimo Lotito e Reja, e solo se potranno, riusciranno a rimediare. E' vero, ci avanza qualche grande giocatore tipo Zarate e Floccari, ma in compenso la difesa è incompleta e il centrocampo ha bisogno di rinforzi.
La Lazio, e deve andarle molto bene, potrà puntare al quarto posto, fra tante corazzate Potiomkin. E noi ne saremmo molto contenti. Vorrà dire che qualcuna delle grandi le sarà rimasta dietro.
No, caro Sconcerti, non c'incanti: non è proprio così. La Lazio, sulla carta, ha i suoi bei buchi e le sue lacune. Lo sanno benissimo Lotito e Reja, e solo se potranno, riusciranno a rimediare. E' vero, ci avanza qualche grande giocatore tipo Zarate e Floccari, ma in compenso la difesa è incompleta e il centrocampo ha bisogno di rinforzi.
La Lazio, e deve andarle molto bene, potrà puntare al quarto posto, fra tante corazzate Potiomkin. E noi ne saremmo molto contenti. Vorrà dire che qualcuna delle grandi le sarà rimasta dietro.
domenica 21 agosto 2011
Piglio: che stanga, miss Ciociaria!
Un gran pezzo da 1.90, la splendida miss Ciociaria 2011 eletta a Piglio nella magica serata di venerdì 19. Si chiama Anna Rita Baris, bionda e occhi azzurri, lontanissima dal prototipo Lollobrigida (mora, piccola, forme straripanti) ma sicuramente altrettanto splendida su canoni più moderni ed europei.
E' stato il sindaco Tommaso Cittadini in persona a porle sulla testa una scintillante corona d'oro. Seconda piazzata Silvia Colagiovanni, terza Leila Valente, altre due ragazze da sogno.
I gioielli sono stati forniti dalla ditta Mary Gold di Ferentino: tutto made in Ciociaria.
Miss Baby Chic è stata eletta Selene Paciotta di Ferentino, dalle linee mozzafiato.
Grande spettacolo, con ospiti applauditi come Alvaro Vitali e Stefania Corona. Regia di Tony De Bonis, presentazione di Silvano Ciocia e Paola Delli Colli. Grande folla ed entusiasmo. Piazza Roma: un gioiello d'arte incastonato nel castello di Piglio.
E' stato il sindaco Tommaso Cittadini in persona a porle sulla testa una scintillante corona d'oro. Seconda piazzata Silvia Colagiovanni, terza Leila Valente, altre due ragazze da sogno.
I gioielli sono stati forniti dalla ditta Mary Gold di Ferentino: tutto made in Ciociaria.
Miss Baby Chic è stata eletta Selene Paciotta di Ferentino, dalle linee mozzafiato.
Grande spettacolo, con ospiti applauditi come Alvaro Vitali e Stefania Corona. Regia di Tony De Bonis, presentazione di Silvano Ciocia e Paola Delli Colli. Grande folla ed entusiasmo. Piazza Roma: un gioiello d'arte incastonato nel castello di Piglio.
Inter e Fiorentina in coda per Zarate: ma Lotito vuole valuta straniera
Vendere Zarate, per la Lazio, è divenuta una necessità. E, ai cancelli di Formello, subito si è formata una lunga fila. - Portare venti milioni e vedere cammello argentino - sta lì a ricordare Lotito.
Lotito ha sempre amato Zarate: e chi non l 'ha amato? Ma necessità vuole che il piccolo fantasista innamorato del pallone (anche lui dieci euro? No, un po' di più!) debba andare altrove a trovarsi la piazza giusta, dove possa compiere le sue prodezze senza pesare troppo sul gioco della squadra.
Per Maurito ci vuole una squadra che di campioni ne abbia tanti e uno di più non fa male, e certo l'Inter sarebbe l'ideale per lui. L'Inter potrebbe anche darci quel terzino sinistro che cerchiamo da qualche parte, e Santon sarebbe l'uomo giusto.
Ma a questo punto sorge un altro interogativo: perchè la Lazio dovrebbe rafforzare un avversario temibile come l'Inter? O come la Fiorentina, altra squadra che vorrebbe tanto metter le mani su Maurito? Giustamente Claudio Lotito, a questo punto, vende Zarate solo in cambio di valuta straniera, sterline per la precisione: oltre all'Arsenal, in Inghilterra stimano Zarate altre grandi formazioni come il Tottenham o il Manchester, United o City non importa. Se Zarate deve andare a rafforzare una di queste squadre, tutto bene, può giocare un campionato che non ci riguarda o una Champions Laegue dalla quale siamo rimasti fuori per pura sfortuna.
Mancano dieci giorni alla chiusura del grande mercato. E Lotito ormai aspetta soltanto sterline, almeno diciotto milioni.
Lotito ha sempre amato Zarate: e chi non l 'ha amato? Ma necessità vuole che il piccolo fantasista innamorato del pallone (anche lui dieci euro? No, un po' di più!) debba andare altrove a trovarsi la piazza giusta, dove possa compiere le sue prodezze senza pesare troppo sul gioco della squadra.
Per Maurito ci vuole una squadra che di campioni ne abbia tanti e uno di più non fa male, e certo l'Inter sarebbe l'ideale per lui. L'Inter potrebbe anche darci quel terzino sinistro che cerchiamo da qualche parte, e Santon sarebbe l'uomo giusto.
Ma a questo punto sorge un altro interogativo: perchè la Lazio dovrebbe rafforzare un avversario temibile come l'Inter? O come la Fiorentina, altra squadra che vorrebbe tanto metter le mani su Maurito? Giustamente Claudio Lotito, a questo punto, vende Zarate solo in cambio di valuta straniera, sterline per la precisione: oltre all'Arsenal, in Inghilterra stimano Zarate altre grandi formazioni come il Tottenham o il Manchester, United o City non importa. Se Zarate deve andare a rafforzare una di queste squadre, tutto bene, può giocare un campionato che non ci riguarda o una Champions Laegue dalla quale siamo rimasti fuori per pura sfortuna.
Mancano dieci giorni alla chiusura del grande mercato. E Lotito ormai aspetta soltanto sterline, almeno diciotto milioni.
sabato 20 agosto 2011
Vita di collegio:82. Ripetizioni volanti
Il premio del Rotary, sessanta mila lire, ovviamente, fu incassato da mia madre, che aveva ben sette figli da tirare avanti, di cui forse soltanto uno, il maggiore, lavorava stabilmente. In questo modo, almeno, potei ripagarmi le spese per l'acquisto dei libri, che aveva gravato pesantemente sul bilancio familiare.
Un'altra mano veniva anche da qualche lezione privata che mi davano i dirigenti del collegio San Gabriele ai Parioli e del Nazareno al Tritone. Mi recavo personalmente a domicilio di belle famiglie: l'avvocato Tonna, il cui figlio era stato protagonista di un film sull'adolescenza;l'ambasciatore d'Argentina Smoquina, un paio di registi cinematografici, il petroliere Boatti, i cui figli frequentavano questi due ottimi istituti privati romani.
Ero un po' in contatto con queste famiglie assai distinte, e per poco non m'innamorai di una ragazza bellissima, Maristella, figlia del regista cinematografico italo-venezuelano Mirolo: una ragazza così semplice e cordiale con la quale mi trovavo benissimo, senza peraltro avere il coraggio se non di stringerle la mano per evitare per lei il pericolo d'innamorarsi di un ragazzo del popolo e senza molte speranze. Le impartivo lezioni di latino; la mamma, ugualmente cordiale, ci portava the e pasticcini alle cinque.
Una sera la incontrai in via del Corso, e mi disse che il giorno dopo si sarebbe trasferita a Caracas, in Venezuela, con tutta la famiglia. Rimasi commosso per il suo saluto affettuoso e per il suo addio.
Un'altra mano veniva anche da qualche lezione privata che mi davano i dirigenti del collegio San Gabriele ai Parioli e del Nazareno al Tritone. Mi recavo personalmente a domicilio di belle famiglie: l'avvocato Tonna, il cui figlio era stato protagonista di un film sull'adolescenza;l'ambasciatore d'Argentina Smoquina, un paio di registi cinematografici, il petroliere Boatti, i cui figli frequentavano questi due ottimi istituti privati romani.
Ero un po' in contatto con queste famiglie assai distinte, e per poco non m'innamorai di una ragazza bellissima, Maristella, figlia del regista cinematografico italo-venezuelano Mirolo: una ragazza così semplice e cordiale con la quale mi trovavo benissimo, senza peraltro avere il coraggio se non di stringerle la mano per evitare per lei il pericolo d'innamorarsi di un ragazzo del popolo e senza molte speranze. Le impartivo lezioni di latino; la mamma, ugualmente cordiale, ci portava the e pasticcini alle cinque.
Una sera la incontrai in via del Corso, e mi disse che il giorno dopo si sarebbe trasferita a Caracas, in Venezuela, con tutta la famiglia. Rimasi commosso per il suo saluto affettuoso e per il suo addio.
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Filettino: un principato per Emanuele Filiberto
A Filettino non ci stanno. Il sindaco Luca Sellari frigge dall'indignazione: sta convocando per i primi di settembre i sindaci dei 1500 piccoli comuni italiani che rischiano di essere cancellati. Ha convocato anche Berlusconi e Tremonti per convincerli che si tratta di una corbelleria.
Intanto ha lanciato un'idea rivoluzionaria: la creazione di un Principato di Filettino (che fa rima con San Marino). Ne è già pronto il principe: Emanuele Filiberto di Savoia. E sono state già stampate le prime monete di carta.
E' solo un fuoco di paglia?
Intanto ha lanciato un'idea rivoluzionaria: la creazione di un Principato di Filettino (che fa rima con San Marino). Ne è già pronto il principe: Emanuele Filiberto di Savoia. E sono state già stampate le prime monete di carta.
E' solo un fuoco di paglia?
Zarate non è utile al gioco della Lazio: facciamocene una ragione
Maurito Zarate: un giocatore troppo amato. Da quel Cagliari-Lazio 1-4 in cui esordì, tre anni fa, segnando una meravigliosa doppietta, Maurito ha trovato subito un posto enorme dentro il cuore dei tifosi biancocelesti, e lui stesso si è innamorato della Lazio.
Ma da allora, troppe acque torbide sono passate sotto i ponti del vecchio Tevere. Zarate, oltre che della Lazio, è innamorato anche del pallone, lo ama e se lo coccola come fosse una bambola per una bambina. Guai a levarglielo.
Troppe volte ci ha provato Reja a dirgli: il calcio è gioco collettivo, al massimo ti sono concessi cinque minuti di follia quando la squadra sta sul 2-0 e mancano dieci minuti alla fine. Se no, ogni mossa di un vero giocatore deve essere finalizzata al gioco di squadra, come in una partita a scacchi, dove se sbagli una mossa crolla tutto.
Maurito non l'ha capito. Altre squadre potranno lasciarglielo per un po' più di minuti, quel benedetto pallone, squadre dall'impianto più solido di quello della Lazio. Ne puoi trovare un paio in Italia, due o tre in Inghilterra, forse due in Spagna e in Germania. In uno di questi paesi Maurito può trovare una buona sistemazione e riportare nelle casse della Lazio quei benedetti 20 milioni.
Se Maurito vuole restare alla Lazio, deve cambiare completamente la sua mentalità. Sarà ben difficile che gli riesca. Ed allora è bene che parta. Noi tifosi piangeremo per due mesi, e poi ci dimenticheremo anche di lui, come avvenne per altri grandissimi campioni come Nedved.
Ma da allora, troppe acque torbide sono passate sotto i ponti del vecchio Tevere. Zarate, oltre che della Lazio, è innamorato anche del pallone, lo ama e se lo coccola come fosse una bambola per una bambina. Guai a levarglielo.
Troppe volte ci ha provato Reja a dirgli: il calcio è gioco collettivo, al massimo ti sono concessi cinque minuti di follia quando la squadra sta sul 2-0 e mancano dieci minuti alla fine. Se no, ogni mossa di un vero giocatore deve essere finalizzata al gioco di squadra, come in una partita a scacchi, dove se sbagli una mossa crolla tutto.
Maurito non l'ha capito. Altre squadre potranno lasciarglielo per un po' più di minuti, quel benedetto pallone, squadre dall'impianto più solido di quello della Lazio. Ne puoi trovare un paio in Italia, due o tre in Inghilterra, forse due in Spagna e in Germania. In uno di questi paesi Maurito può trovare una buona sistemazione e riportare nelle casse della Lazio quei benedetti 20 milioni.
Se Maurito vuole restare alla Lazio, deve cambiare completamente la sua mentalità. Sarà ben difficile che gli riesca. Ed allora è bene che parta. Noi tifosi piangeremo per due mesi, e poi ci dimenticheremo anche di lui, come avvenne per altri grandissimi campioni come Nedved.
venerdì 19 agosto 2011
Piglio: stasera Miss Ciociaria
Stasera, venerdì 19 agosto, nel pittoresco scenario di Piazza Roma, quella della grande trifora del Castello, con inizio alle ore 21, verrà eletta Miss Ciociaria. Si tratta dell'edizione numero 37.
Le concorrenti sfileranno davanti a una quotata giuria, presieduta da Vanessa Pratale, la miss uscente, e comprendente anche il comico Alvaro Vitali. La regia è di Tony De Bonis, con il valido sostegno dell'assessore al turismo Raffaello Ceccaroni e del sindaco Tommaso Cittadini.
Verrà eletta per l'accasione anche Miss Baby Chic, omaggio alla ragazza più elegante.
Già in altre edizioni, 1992 e 2007, Piglio è stata prescelta come sede della finale di miss Ciociaria: il suo ambiente così caratteristico si presta moltissimo a una simile manifestazione, un vero paradiso per i fotoreporter.
Le concorrenti sfileranno davanti a una quotata giuria, presieduta da Vanessa Pratale, la miss uscente, e comprendente anche il comico Alvaro Vitali. La regia è di Tony De Bonis, con il valido sostegno dell'assessore al turismo Raffaello Ceccaroni e del sindaco Tommaso Cittadini.
Verrà eletta per l'accasione anche Miss Baby Chic, omaggio alla ragazza più elegante.
Già in altre edizioni, 1992 e 2007, Piglio è stata prescelta come sede della finale di miss Ciociaria: il suo ambiente così caratteristico si presta moltissimo a una simile manifestazione, un vero paradiso per i fotoreporter.
Dodici giorni di tempo per vendere la Lazio Tre
Ha dodici giorni di tempo, Lotito, per vendere Zarate e con lui un'intera squadra, la Lazio Tre, così composta: Carrizo; Cavanda, Stendardo Zauri Garrido; Foggia, Del Nero Ceccarelli ; Makinwa Floccari Zarate.
Attribuendo un valore minimo di due milioni a Carrizo, Cavanda, Stendardo, Zauri, Garrido e Makinwa; un valore minimo di 3 milioni a Foggia Del Nero e Ceccarelli, un valore di 9 milioni a Floccari e di 20 a Zarate, si arriva a un capitale netto di 50 milioni, che non sarà per niente facile recuperare.
Trattative esistono o sono in abbozzo per ciascuno di questi giocatori: sono Zarate e Floccari, ovviamente, quelli che hanno una lista maggiore e più quotata di possibili acquirenti, dall'Arsenal per Maurito alla Fiorentina o al Cagliari per Floccari. Carrizo potrebbe finire all'Ajax, Makinwa al Pergocrema, Cavanda alla Nocerina, Garrido al Betis Siviglia. Qualche speranza di restare alla Lazio hanno invece Zauri, Stendardo e Ceccarelli, ma se ci fossero offerte interessanti potrebbero partire anche questi tre.
Molte cose bollono in pentola, ma nessuna è ancora arrivata alla cottura. E ormai i giorni del ballo sono vicini all'ultimo giro.Ricordiamo comunque che c'è sempre una valvola di riserva costituita dalla rinascente Salernitana, curata da Lotito.
Attribuendo un valore minimo di due milioni a Carrizo, Cavanda, Stendardo, Zauri, Garrido e Makinwa; un valore minimo di 3 milioni a Foggia Del Nero e Ceccarelli, un valore di 9 milioni a Floccari e di 20 a Zarate, si arriva a un capitale netto di 50 milioni, che non sarà per niente facile recuperare.
Trattative esistono o sono in abbozzo per ciascuno di questi giocatori: sono Zarate e Floccari, ovviamente, quelli che hanno una lista maggiore e più quotata di possibili acquirenti, dall'Arsenal per Maurito alla Fiorentina o al Cagliari per Floccari. Carrizo potrebbe finire all'Ajax, Makinwa al Pergocrema, Cavanda alla Nocerina, Garrido al Betis Siviglia. Qualche speranza di restare alla Lazio hanno invece Zauri, Stendardo e Ceccarelli, ma se ci fossero offerte interessanti potrebbero partire anche questi tre.
Molte cose bollono in pentola, ma nessuna è ancora arrivata alla cottura. E ormai i giorni del ballo sono vicini all'ultimo giro.Ricordiamo comunque che c'è sempre una valvola di riserva costituita dalla rinascente Salernitana, curata da Lotito.
giovedì 18 agosto 2011
Grandinata laziale: sei gol, Cissé doppietta, Klose un gol e tre assist
Troppo facile per la Lazio: 6-0 ai macedoni del Rabotnicki. Splendido gioco, con Cissé autore di una doppietta e Klose che ha siglato un gol e distribuito ben tre assist ai suoi compagni che sono andati tutti e tre a segno.
Nel primo tempo ha brillato su tutti Stefano Mauri, che al 20' ha fornito ad Hernanes la palla dell'1-0 ed al 39' ha siglato di persona il 2-0 su eccellente servizio di Klose.
La Lazio straripa nella ripresa. A nulla è servita la gran velocità e anche la grinta dei macedoni (tre difensori ammoniti).E una serie di grandi parate del loro giovane portiere Dimitrievski.
Dopo appena sei minuti dall'inizio della ripresa il 3-0, con grande girata di testa di Cissé servito da Klose. Al 20' il 4-0 ancora di Cissé su un bellissimo cross di Matuzalem subentrato a Brocchi. Esce anche Mauri ed esordisce Lulic nel ruolo d'interno. Infine entra Rocchi al posto dell'applauditissimo Cissé e subito va a rete per il 5-0 sull'ennesimo assist di Klose. Il 6-0 è stato giustamente siglato dal fuoriclasse tedesco, che ha ricevuto la palla da Rocchi, sdebitatosi così verso il generoso compagno.
Troppo forte la Lazio, o troppo debole il Rabotnicki? Facciamo una via di mezzo. Comunque una bella Lazio che promette davvero bene.
Zarate, convocato ma poi spedito in tribuna, ha chiesto ai dirigenti di assistere alla partita da casa. Appare sempre più probabile la sua partenza, destinazione Arsenal. Dispiace, ma ormai era inevitabile.
Nel primo tempo ha brillato su tutti Stefano Mauri, che al 20' ha fornito ad Hernanes la palla dell'1-0 ed al 39' ha siglato di persona il 2-0 su eccellente servizio di Klose.
La Lazio straripa nella ripresa. A nulla è servita la gran velocità e anche la grinta dei macedoni (tre difensori ammoniti).E una serie di grandi parate del loro giovane portiere Dimitrievski.
Dopo appena sei minuti dall'inizio della ripresa il 3-0, con grande girata di testa di Cissé servito da Klose. Al 20' il 4-0 ancora di Cissé su un bellissimo cross di Matuzalem subentrato a Brocchi. Esce anche Mauri ed esordisce Lulic nel ruolo d'interno. Infine entra Rocchi al posto dell'applauditissimo Cissé e subito va a rete per il 5-0 sull'ennesimo assist di Klose. Il 6-0 è stato giustamente siglato dal fuoriclasse tedesco, che ha ricevuto la palla da Rocchi, sdebitatosi così verso il generoso compagno.
Troppo forte la Lazio, o troppo debole il Rabotnicki? Facciamo una via di mezzo. Comunque una bella Lazio che promette davvero bene.
Zarate, convocato ma poi spedito in tribuna, ha chiesto ai dirigenti di assistere alla partita da casa. Appare sempre più probabile la sua partenza, destinazione Arsenal. Dispiace, ma ormai era inevitabile.
Vita di collegio:81. Il premio del Rotary
Anche nel 1955, comunque, avevo vinto un bel premio con la composizione di un mio tema: e stavolta a Roma, non in una piccola cittadina di provincia, anche se esteso a tutta la regione del Lazio.
Il tema parlava di "un pallido turista del nord che, giunto in Italia, trovava non soltanto la terra del sole, ma anche gente dinamica e intelligente e dall'animo aperto al progresso". Era un premio organizzato dal Rotary Club di Roma.
Io, secondo il mio solito, ne feci un lungo racconto autobiografico che colpì l'attenzione della commissione d'insegnanti del Pilo Albertelli, che doveva scegliere il tema più bello dell'istituto. Così, la candidatura del bravissimo Achille Tartaro, alunno che faceva già presagire la sua grandezza d'italianista all'Università della Sapienza, fu incredibilmente scavalcata da un ragazzotto ciociaro perfettamente sconosciuto.
I vincitori dei principali istituti superiori di Roma vennero convocati per una serata d'onore all'Hotel Excelsior, e ad essi venne consegnato un assegno variabile dalle ventimila alle sessanta mila lire: alcuni istituti, infatti, decisero di premiare fino a tre studenti, ma il Pilo Albertelli decise per il premio unico, ed a me toccarono sessanta mila lire. Una cifra niente male per quei tempi, ritengo equivalente ai 2000 euro di oggi.
Gran cenone, pergamena ricordo, flash dei fotografi, perfino la presenza del Film Luce. I miei fratelli mi videro al cinema, dove in quel periodo fu proiettato il tradizionale documentario nazionale.
Il tema parlava di "un pallido turista del nord che, giunto in Italia, trovava non soltanto la terra del sole, ma anche gente dinamica e intelligente e dall'animo aperto al progresso". Era un premio organizzato dal Rotary Club di Roma.
Io, secondo il mio solito, ne feci un lungo racconto autobiografico che colpì l'attenzione della commissione d'insegnanti del Pilo Albertelli, che doveva scegliere il tema più bello dell'istituto. Così, la candidatura del bravissimo Achille Tartaro, alunno che faceva già presagire la sua grandezza d'italianista all'Università della Sapienza, fu incredibilmente scavalcata da un ragazzotto ciociaro perfettamente sconosciuto.
I vincitori dei principali istituti superiori di Roma vennero convocati per una serata d'onore all'Hotel Excelsior, e ad essi venne consegnato un assegno variabile dalle ventimila alle sessanta mila lire: alcuni istituti, infatti, decisero di premiare fino a tre studenti, ma il Pilo Albertelli decise per il premio unico, ed a me toccarono sessanta mila lire. Una cifra niente male per quei tempi, ritengo equivalente ai 2000 euro di oggi.
Gran cenone, pergamena ricordo, flash dei fotografi, perfino la presenza del Film Luce. I miei fratelli mi videro al cinema, dove in quel periodo fu proiettato il tradizionale documentario nazionale.
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Fiuggi: ecco i Talenti musicali del Basso Lazio
A Fiuggi, nel magnifico scenario di Piazza Spada, davanti a migliaia di spettatori, nella giornate di Ferragosto sono state effettuate le selezioni e poi proclamati i vincitori del concorso "I talenti del Basso Lazio".
Hanno superato la selezione e sostenuto la prova finale, guadagnandosi comunque il premio per un viaggio-esibizione negli Stati Uniti, questi concorrenti: Diego Conti di Patrica, Gaia De Grecis di Roma, Giulia Gallone di Cervaro, Debora Di Vetta di Supino, Romina De Gasperis di Sora, Elia&Ilaria De Prosperis di Palestrina per il settore musica leggera, ed Elisa Lavesi di Veroli, pianista, Daniele Ingiosi di Piglio, fisarmonicista, e il Duo Pop Jazz di Arce, chitarra e sax, come strumentisti.
Vincitori assoluti sono risultati Daniele Ingiosi di Piglio con la sua fisarmonica, e Elia&Ilaria De Prosperis di Palestrina per la musica leggera.
Il premio "Giuseppe Camilloni" è stato assegnato al pianista Marco Velocci di Monte San Giovanni Campano.
Giuria di alta qualità, con Annabella Rossi, Gianluigi Zampieri, Rosa e Maria Fraccola e Giuseppe Barbirotta.
Due serate di alta classe, che hanno meritato il pubblico straripante ed entusiasta.
Hanno superato la selezione e sostenuto la prova finale, guadagnandosi comunque il premio per un viaggio-esibizione negli Stati Uniti, questi concorrenti: Diego Conti di Patrica, Gaia De Grecis di Roma, Giulia Gallone di Cervaro, Debora Di Vetta di Supino, Romina De Gasperis di Sora, Elia&Ilaria De Prosperis di Palestrina per il settore musica leggera, ed Elisa Lavesi di Veroli, pianista, Daniele Ingiosi di Piglio, fisarmonicista, e il Duo Pop Jazz di Arce, chitarra e sax, come strumentisti.
Vincitori assoluti sono risultati Daniele Ingiosi di Piglio con la sua fisarmonica, e Elia&Ilaria De Prosperis di Palestrina per la musica leggera.
Il premio "Giuseppe Camilloni" è stato assegnato al pianista Marco Velocci di Monte San Giovanni Campano.
Giuria di alta qualità, con Annabella Rossi, Gianluigi Zampieri, Rosa e Maria Fraccola e Giuseppe Barbirotta.
Due serate di alta classe, che hanno meritato il pubblico straripante ed entusiasta.
Oggi l'Europa all'Olimpico: ma Zarate non c'è
Torna l'Europa all'Olimpico, vola l'aquila per un cielo più ampio. Però Maurito non c'è: è bene che non sia nemmeno convocato, basta che giochi un solo minuto e per lui le speranze di essere acquistato da una grande formazione per la Champions League verrebbero a cadere, così come cadrebbe la sua valutazione economica.
Ai tifosi queste cose dispiacciono, ma bisogna pure considerarle. La Lazio sta facendo una scelta che non prevede Zarate, fa un taglio a un certo tipo di spattacolo per pensare al concreto.
Klose-Cissé va bene, ma va bene anche Rocchi e va bene soprattutto Kozak, l'uomo dal gol facile. Con questi quattro uomini, più il potenziale non indifferente fornito da Hernanes-Sculli-Mauri in fase di preparazione, questa Lazio non dovrebbe temere carenze in fatto di gol. Da qui il destino di Floccari e anche quello di Zarate, due giocatori amati, apprezzati e quotati ai quali purtroppo bisogna dire addio.
I macedoni del Rabotnicki vengono con intenzioni bellicose, e bisogna stare attenti. Vogliono fare almeno un gol in trasferta per rendere poi la vita difficile ai biancocelesti fra sette giorni a Skopje.
La Lazio è fatta: Scaloni terzino destro, Brocchi in coppia con Ledesma, Cissé defilato a sinistra accanto a Mauri ed Hernanes, Klose unica punta. Un 4-2-3-1 collaudatissimo, con cui Reja promette spettacolo e gol. Ma non bisogna illudersi: stavolta non sarà tanto facile, e bisognerà metterci l'anima.
Ai tifosi queste cose dispiacciono, ma bisogna pure considerarle. La Lazio sta facendo una scelta che non prevede Zarate, fa un taglio a un certo tipo di spattacolo per pensare al concreto.
Klose-Cissé va bene, ma va bene anche Rocchi e va bene soprattutto Kozak, l'uomo dal gol facile. Con questi quattro uomini, più il potenziale non indifferente fornito da Hernanes-Sculli-Mauri in fase di preparazione, questa Lazio non dovrebbe temere carenze in fatto di gol. Da qui il destino di Floccari e anche quello di Zarate, due giocatori amati, apprezzati e quotati ai quali purtroppo bisogna dire addio.
I macedoni del Rabotnicki vengono con intenzioni bellicose, e bisogna stare attenti. Vogliono fare almeno un gol in trasferta per rendere poi la vita difficile ai biancocelesti fra sette giorni a Skopje.
La Lazio è fatta: Scaloni terzino destro, Brocchi in coppia con Ledesma, Cissé defilato a sinistra accanto a Mauri ed Hernanes, Klose unica punta. Un 4-2-3-1 collaudatissimo, con cui Reja promette spettacolo e gol. Ma non bisogna illudersi: stavolta non sarà tanto facile, e bisognerà metterci l'anima.
mercoledì 17 agosto 2011
Acuto: attivata zona WIFI gratuita
Nella pineta adiacente l'ingresso principale del Comune è stata attivata una zona WIFI, ossia un punto internet ad alta velocità, completamente gratuito, per il centro anziani e l'aggregazione giovanile.
Il sindaco Augusto Agostini e il gruppo Alternatyva sono stati i promotori di questa iniziativa di alto significato sociale insieme alla M.G. Impianti di Giovanni Meloni che ha provveduto all'installazione.
Il sindaco Augusto Agostini e il gruppo Alternatyva sono stati i promotori di questa iniziativa di alto significato sociale insieme alla M.G. Impianti di Giovanni Meloni che ha provveduto all'installazione.
Frosinone: o.k. generale al Piano Casa
Unanimità di consensi al nuovo Piano Casa approvato dalla Regione Lazio.
Tutti concordi nel ritenerlo un ottimo strumento per il rilancio edilizio. Adesione di Curzio Stirpe dell'ANCE, di Silvio Ferraguti della Federlazio, Alfredo Delfi dell'ordine degli ingegneri, Bruno Marzilli degli Architetti specilistici, Mirella La Marra per i Geometri: ciascuno di essi ha espresso il proprio apprezzamento al presidente del Consiglio Regionale Mario Abbruzzese.
Gli esperti e i responsbili sono convinti che non mancherà una concreta risposta alle aspettative generali.
Tutti concordi nel ritenerlo un ottimo strumento per il rilancio edilizio. Adesione di Curzio Stirpe dell'ANCE, di Silvio Ferraguti della Federlazio, Alfredo Delfi dell'ordine degli ingegneri, Bruno Marzilli degli Architetti specilistici, Mirella La Marra per i Geometri: ciascuno di essi ha espresso il proprio apprezzamento al presidente del Consiglio Regionale Mario Abbruzzese.
Gli esperti e i responsbili sono convinti che non mancherà una concreta risposta alle aspettative generali.
Carrizo all'Ajax in cambio di un sogno: Toby Alderweireld
Alla Lazio hanno l'occhio fino: càpita l'occasione di poter cedere Carrizo all'Ajax, di sistemare per sempre una questione di non poco peso, ed ecco che, in cambio dei 5 milioni richiesti, i dirigenti biancazzurri avanzano la richiesta di un cambio, quello con il giovane difensore centrale Toby Alderweireld.
Il ragazzo, 22 anni, di nazionalità belga, viene valutato intorno ai 7 milioni, per cui lo scambio è fattibile almeno su base economica.
In verità, Toby è abbastanza quotato non solo in Olanda, ha un posto stabile nella nazionale belga, ha un grande fisico (1.86) ed è famoso per la lunghezza della sua falcata, molto veloce. Sa giocare anche a destra, per cui la Lazio avrebbe in lui un ottimo sostituto non solo di Biava e Dias, ma anche di Konko. Sarebbe cioè l'uomo ideale per completare una difesa già eccellente.
Alla Lazio nutrono speranze che questo cambio vada a termine, sia pure con un piccolo conguaglio economico. E sarebbe una soluzione preferibile a quella di Lugano, costosissimo e ormai anche lui passato oltre il versante della trentina, dunque non un uomo da avvenire.
Se Lotito chiudesse con il Brescia per Kone, anche per il centrocampo si avrebbe una soluzione giovane e abbastanza economica.
Il ragazzo, 22 anni, di nazionalità belga, viene valutato intorno ai 7 milioni, per cui lo scambio è fattibile almeno su base economica.
In verità, Toby è abbastanza quotato non solo in Olanda, ha un posto stabile nella nazionale belga, ha un grande fisico (1.86) ed è famoso per la lunghezza della sua falcata, molto veloce. Sa giocare anche a destra, per cui la Lazio avrebbe in lui un ottimo sostituto non solo di Biava e Dias, ma anche di Konko. Sarebbe cioè l'uomo ideale per completare una difesa già eccellente.
Alla Lazio nutrono speranze che questo cambio vada a termine, sia pure con un piccolo conguaglio economico. E sarebbe una soluzione preferibile a quella di Lugano, costosissimo e ormai anche lui passato oltre il versante della trentina, dunque non un uomo da avvenire.
Se Lotito chiudesse con il Brescia per Kone, anche per il centrocampo si avrebbe una soluzione giovane e abbastanza economica.
martedì 16 agosto 2011
Vita di collegio: 80. Ingratitudine
E' molto raro, nell'uomo, il sentimento della gratitudine, oltre a quello della solidarietà. Qualunque persona alla quale credo di aver fatto del bene, o si è dimenticata completamente di questo, oppure ha finto di dimenticare, diventando sfuggente, evitando d'incontrarti per non dirti grazie, e arrivando perfino a toglierti il saluto incontrandoti.
Seguendo questa teoria, verrebbe da cancellare per sempre l'idea di fare del bene al prossimo. Se tu facessi a un cane appena appena un po' di quel bene che sei riuscito a fare agli altri uomini, sicuramente quel cane ti verrebbe dietro per tutta la vita, mentre quegli uomini non fanno altro che guardarti "in cagnesco", per usare una parola che mal si adatta ai costumi di un cane.
Gli uomini hanno invece inventato un proverbio che rovescia questi termini: "Non far bene agli asini, perché ti tirano calci", che poi è il corrispettivo dell'evangelico "nolite proicere margaritas ante porcos", non gettate perle ai maiali. Gli unici calci che ho ricevuti, sono tutti di origine umana, e non posso nascondere neppure il fatto che qualche calcio d'ingratitudine l'ho tirato anch'io.
Dall'anno della mia maturità, 1955, non ho più visto le brave sorelle Fancello di Monteverde Vecchio. Ma l'idea del bene che mi hanno fatto non si è spenta in me, e nel mio animo, per loro, è regnato per sempre un vivo sentimento di gratitudine.
Seguendo questa teoria, verrebbe da cancellare per sempre l'idea di fare del bene al prossimo. Se tu facessi a un cane appena appena un po' di quel bene che sei riuscito a fare agli altri uomini, sicuramente quel cane ti verrebbe dietro per tutta la vita, mentre quegli uomini non fanno altro che guardarti "in cagnesco", per usare una parola che mal si adatta ai costumi di un cane.
Gli uomini hanno invece inventato un proverbio che rovescia questi termini: "Non far bene agli asini, perché ti tirano calci", che poi è il corrispettivo dell'evangelico "nolite proicere margaritas ante porcos", non gettate perle ai maiali. Gli unici calci che ho ricevuti, sono tutti di origine umana, e non posso nascondere neppure il fatto che qualche calcio d'ingratitudine l'ho tirato anch'io.
Dall'anno della mia maturità, 1955, non ho più visto le brave sorelle Fancello di Monteverde Vecchio. Ma l'idea del bene che mi hanno fatto non si è spenta in me, e nel mio animo, per loro, è regnato per sempre un vivo sentimento di gratitudine.
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Filettino, Collepardo, Castel San Pietro, Rocca di Cave e Capranica Prenestina tra i comuni destinati a sparire
Nella zona a cavallo tra la provincia di Roma e quella di Frosinone, la più vicina a noi culturalmente e geograficamente, ci sono almeno cinque piccoli comuni destinati a sparire, o meglio ad essere integrati nei comuni più vicini.
Si tratta di paesi dalle eccellenti risorse turistiche e tra l'altro sempre bene amministrati, come la magica Collepardo, con le sue grotte e la sua abbazia di Trisulti, che finirà inglobata nel grande comune di Alatri. O come la famosa Filettino, patria del gererale Graziani, e di recente anche della consorte del ministo Brunetta, nonché detentrice dei campi da sci di Staffi, che dovrebbe ingrossare il territorio di Trevi nel Lazio.
O come Castel San Pietro, il paese reso famoso dagli scenari di "Pane, amore e fantasia" e da quelli, recentissimi, di "Audace colpo di una postina intraprendente", paese che verrebbe inglobato dalla contigua Palestrina.
O come Rocca di Cave, la bella località montana famosa per il suo clima e i suoi panorami, che tornerebbe a far parte del Comune di Cave come già in passato.
O infine come la sorridente Capranica Prenestina con la sua frazione di Guadagnolo, luoghi rinomati del nostro turismo estivo romano, che finirà per far parte anch'essa del grande territorio di Palestrina.
Purtroppo le nostre zone sono così ricche di risorse spettacolari, che la scure dei tagli finirà per colpire in ogni caso nel vivo. Ci auguriamo comunque che il gioco valga la candela.
Si tratta di paesi dalle eccellenti risorse turistiche e tra l'altro sempre bene amministrati, come la magica Collepardo, con le sue grotte e la sua abbazia di Trisulti, che finirà inglobata nel grande comune di Alatri. O come la famosa Filettino, patria del gererale Graziani, e di recente anche della consorte del ministo Brunetta, nonché detentrice dei campi da sci di Staffi, che dovrebbe ingrossare il territorio di Trevi nel Lazio.
O come Castel San Pietro, il paese reso famoso dagli scenari di "Pane, amore e fantasia" e da quelli, recentissimi, di "Audace colpo di una postina intraprendente", paese che verrebbe inglobato dalla contigua Palestrina.
O come Rocca di Cave, la bella località montana famosa per il suo clima e i suoi panorami, che tornerebbe a far parte del Comune di Cave come già in passato.
O infine come la sorridente Capranica Prenestina con la sua frazione di Guadagnolo, luoghi rinomati del nostro turismo estivo romano, che finirà per far parte anch'essa del grande territorio di Palestrina.
Purtroppo le nostre zone sono così ricche di risorse spettacolari, che la scure dei tagli finirà per colpire in ogni caso nel vivo. Ci auguriamo comunque che il gioco valga la candela.
Sul binario di partenza: Floccari 100, Zarate 80, Kozak 10
Sono lì in tre, a trepidare sul binario di partenza, tre grandi attaccanti, giovani, integri, ed anche dal gol facile: Sergio Floccari, Mauro Zarate, Libor Kozak. E, con la valigia al piede, lì accanto c'è anche Pasqualino Foggia.
Sono giocatori che i tifosi laziali amano, anche se capiscono che la Lazio non potrà tenersi tutte e sette le sue punte. Cissé, Klose, Rocchi, Sculli sono le altre.
La Lazio è come l'Italia: ha troppe province, ha troppi comuni, deve dare una bella sforbiciata se vuole andare avanti, risparmiare, rialzare la testa, riprendere la via del rilancio internazionale.
Dei tre o quattro attaccanti da tagliare, che non sono per niente rimasugli ma fior di giocatori, Floccari è quello più conteso: lo hanno messo in programma Fiorentina, Cagliari, Parma, forse anche Napoli e Palermo. La scelta cadrà probabilmente su Cagliari, perchè, in mancanza di contanti, c'è un Biondini che interessa molto alla Lazio.
Zarate è nel cuore del tifo laziale, ma purtroppo è sempre più indiziato alla partenza: i suoi venti milioni di valutazione sono troppo comodi per i programmi della società, e sia pure a malincuore Lotito deciderà probabilmente di cederlo all'Atletico Madrid che lo desidera.
Pasqualino Foggia, valutato sui 5 milioni, potrebbe prendere la via di Cesena come conguaglio parziale per Parolo.
Invece si sta schiarendo ogni giorno di più l'orizzonte di Libor Kozak. Il giovane gigante praghese è ritenuto il sostituto naturale di Klose, e potrebbe risultare prezioso per gli schemi offensivi biancocelesti. Klose ha classe mondiale, ma va alternato saggiamente, data l'età, e fra campionato, Europa League e Coppa Italia la presenza alternativa di uno come Kozak si rende indispensabile.
Ma fino al 31 agosto il tormentone degli attaccanti laziali in uscita terrà sveglia la tifoseria dell'aquila Olimpia.
Sono giocatori che i tifosi laziali amano, anche se capiscono che la Lazio non potrà tenersi tutte e sette le sue punte. Cissé, Klose, Rocchi, Sculli sono le altre.
La Lazio è come l'Italia: ha troppe province, ha troppi comuni, deve dare una bella sforbiciata se vuole andare avanti, risparmiare, rialzare la testa, riprendere la via del rilancio internazionale.
Dei tre o quattro attaccanti da tagliare, che non sono per niente rimasugli ma fior di giocatori, Floccari è quello più conteso: lo hanno messo in programma Fiorentina, Cagliari, Parma, forse anche Napoli e Palermo. La scelta cadrà probabilmente su Cagliari, perchè, in mancanza di contanti, c'è un Biondini che interessa molto alla Lazio.
Zarate è nel cuore del tifo laziale, ma purtroppo è sempre più indiziato alla partenza: i suoi venti milioni di valutazione sono troppo comodi per i programmi della società, e sia pure a malincuore Lotito deciderà probabilmente di cederlo all'Atletico Madrid che lo desidera.
Pasqualino Foggia, valutato sui 5 milioni, potrebbe prendere la via di Cesena come conguaglio parziale per Parolo.
Invece si sta schiarendo ogni giorno di più l'orizzonte di Libor Kozak. Il giovane gigante praghese è ritenuto il sostituto naturale di Klose, e potrebbe risultare prezioso per gli schemi offensivi biancocelesti. Klose ha classe mondiale, ma va alternato saggiamente, data l'età, e fra campionato, Europa League e Coppa Italia la presenza alternativa di uno come Kozak si rende indispensabile.
Ma fino al 31 agosto il tormentone degli attaccanti laziali in uscita terrà sveglia la tifoseria dell'aquila Olimpia.
lunedì 15 agosto 2011
Valmontone: nasce la città dei piccolissimi
Le giovani mamme di Valmontone hanno da oggi una nuova e importante risorsa: poter tenere i propri bambini, da zero a tre anni, in una struttura modernissima in Via Pratolungo 46. Si tratta di un asilo nido, e in contemporeanea di un centro estivo e di un doposcuola, dunque una vera "accademia dei piccoli", che saranno ospitati a tempo pieno dalle sette del mattino fino alle 18.3o di ogni giorno (il sabato fino alle 12.30).
I bambini sono per ora curati da tre maestre specializzate e professionali, Manuela, Francesca e Monica, ma se i posti verranno ricoperti tutti, per un totale di trenta, le maestre potranno salire fino a nove.
L'impianto è nuovissimo e moderno, costruito con il rispetto di tutte le norme di sicurezza. Il costo è di 480 euro mensili: abbastanza elevato, ma poi non troppo se si pensa che una mamma lavoratrice sarebbe costretta altrimenti ad assumere una badante.
Dunque, una ricchezza in più per Valmontone, come sottolinea il giornalista Giancarlo Flavi, che ha illustrato le caratteristiche del nuovo impianto su La Notizia Quotidiana, il bel portale web che ogni giorno offre abbondanti notizie sulle attività e sulle vicende della nostra zona.
I bambini sono per ora curati da tre maestre specializzate e professionali, Manuela, Francesca e Monica, ma se i posti verranno ricoperti tutti, per un totale di trenta, le maestre potranno salire fino a nove.
L'impianto è nuovissimo e moderno, costruito con il rispetto di tutte le norme di sicurezza. Il costo è di 480 euro mensili: abbastanza elevato, ma poi non troppo se si pensa che una mamma lavoratrice sarebbe costretta altrimenti ad assumere una badante.
Dunque, una ricchezza in più per Valmontone, come sottolinea il giornalista Giancarlo Flavi, che ha illustrato le caratteristiche del nuovo impianto su La Notizia Quotidiana, il bel portale web che ogni giorno offre abbondanti notizie sulle attività e sulle vicende della nostra zona.
Carrizo all'Ajax, Floccari a Parma o Cagliari
Sul mercato del 31 agosto, merce laziale di prima categoria in vendita. Carrizo, Floccari, Foggia, Garrido, Del Nero, Cavanda, Makinwa, forse perfino Kozak se Floccari non trovasse un buon acquirente.
Vendere uno solo di questi pezzi è estremamente difficile: tutti i presidenti piangono miseria, e poi i giocatori laziali sono abituati a premi d'ingaggio non vertiginosi ma sempre di rilievo. Una squadra di provincia non si può accollare certi impegni. Per cui: o riduci le pretese, o resti al chiodo.
Carrizo, al ritorno dall'Argentina, ha una piazza discreta sia al suo paese sia miracolosamente in Olanda, all'Ajax, che deve sostituire Stekelenberg. Ma anche tra i mulini a vento piangono miseria: la Lazio sarebbe felice di piazzare l'ex portiere della nazionale argentina per un milione e mezzo, ma gli olandesi offrono solo un prestito annuale, che poi verrebbe a costare all'incirca la stessa cifra. Per cui, Carrizo dovrebbe trovare sicuramente posto all'Ajax, e potrebbe essere una buona soluzione sia per lui che per la squadra olandese, oltreché per la Lazio, che libererebbe il posto per un extracomunitario, pur rimettendoci un bel po' di soldi sulla cifra che venne a costare tre anni fa. Ma ormai è acqua passata, sotto i ponti del vecchio Tevere.
Il mercato della Lazio, in realtà, è condizionato da Floccari. Il suo costo di 8 milioni pesa come un macigno. Lo vuole il Cagliari, che ha bisogno come il pane di una punta così: siamo convinti che in Sardegna Sergio farebbe scintille. Però Cellino arriverebbe al massimo a una comproprietà di 4 milioni, mentre potrebbe fare un buon affare (alla pari?) rinunciando al mediano Biondini, che non ha voluto rinnovare il contratto e che alla Lazio sarebbe ben gradito.
Comunque Floccari è desiderato anche a Parma, se i biancocrociati non dovessero riavere Amauri.
Ma se proprio Floccari non trovasse acquirenti, la Lazio sarebbe costretta a cedere Kozak in prestito, e in questo caso il Cesena avrebbe via libera e potrebbe dare in cambio anche Parolo, altro possibile rinforzo per il centrocampo laziale.
Al posto di Parolo, potrebbe arrivare dal Brescia il più economico Kone, che è ugualmente bravo. E poi è un altro...albanese alla corte di Tare.
Insomma, una matassa intricata, che si deve sciogliere di qui a due settimane. E in queste due settimane dovrebbero essere sistemati anche Foggia, Cavanda, Garrido, Makinwa e Del Nero.
Non sarà facile, e si aprirebbe la solita antipatica sottosezione a Formello, con malumore di tutti.
Ma non si era detto che qualche prestito alla nuova Salernitana avrebbe impedito questo malessere?
Vendere uno solo di questi pezzi è estremamente difficile: tutti i presidenti piangono miseria, e poi i giocatori laziali sono abituati a premi d'ingaggio non vertiginosi ma sempre di rilievo. Una squadra di provincia non si può accollare certi impegni. Per cui: o riduci le pretese, o resti al chiodo.
Carrizo, al ritorno dall'Argentina, ha una piazza discreta sia al suo paese sia miracolosamente in Olanda, all'Ajax, che deve sostituire Stekelenberg. Ma anche tra i mulini a vento piangono miseria: la Lazio sarebbe felice di piazzare l'ex portiere della nazionale argentina per un milione e mezzo, ma gli olandesi offrono solo un prestito annuale, che poi verrebbe a costare all'incirca la stessa cifra. Per cui, Carrizo dovrebbe trovare sicuramente posto all'Ajax, e potrebbe essere una buona soluzione sia per lui che per la squadra olandese, oltreché per la Lazio, che libererebbe il posto per un extracomunitario, pur rimettendoci un bel po' di soldi sulla cifra che venne a costare tre anni fa. Ma ormai è acqua passata, sotto i ponti del vecchio Tevere.
Il mercato della Lazio, in realtà, è condizionato da Floccari. Il suo costo di 8 milioni pesa come un macigno. Lo vuole il Cagliari, che ha bisogno come il pane di una punta così: siamo convinti che in Sardegna Sergio farebbe scintille. Però Cellino arriverebbe al massimo a una comproprietà di 4 milioni, mentre potrebbe fare un buon affare (alla pari?) rinunciando al mediano Biondini, che non ha voluto rinnovare il contratto e che alla Lazio sarebbe ben gradito.
Comunque Floccari è desiderato anche a Parma, se i biancocrociati non dovessero riavere Amauri.
Ma se proprio Floccari non trovasse acquirenti, la Lazio sarebbe costretta a cedere Kozak in prestito, e in questo caso il Cesena avrebbe via libera e potrebbe dare in cambio anche Parolo, altro possibile rinforzo per il centrocampo laziale.
Al posto di Parolo, potrebbe arrivare dal Brescia il più economico Kone, che è ugualmente bravo. E poi è un altro...albanese alla corte di Tare.
Insomma, una matassa intricata, che si deve sciogliere di qui a due settimane. E in queste due settimane dovrebbero essere sistemati anche Foggia, Cavanda, Garrido, Makinwa e Del Nero.
Non sarà facile, e si aprirebbe la solita antipatica sottosezione a Formello, con malumore di tutti.
Ma non si era detto che qualche prestito alla nuova Salernitana avrebbe impedito questo malessere?
domenica 14 agosto 2011
Cana Cissé Klose nomi nuovi per Lazio-Rabotnicki
Squadra già fatta, per giovedì sera alle 21 contro i macedoni del Rabotnicki. Reja schiererà, secondo il modulo 4-2-3-1, la miglior Lazio possibile.
Saranno in campo: Marchetti; Scaloni Biava Dias Radu; Cana Ledesma; Mauri Hernanes Cissè; Klose. Nella ripresa potranno trovare spazio Zauri, Diakité, Brocchi, Zarate e Rocchi.
L'aquila Olimpia inaugurerà ufficialmente i suoi voli per la stagione 2011-2012, con tutte le migliori intenzioni di portare fortuna.
Saranno in campo: Marchetti; Scaloni Biava Dias Radu; Cana Ledesma; Mauri Hernanes Cissè; Klose. Nella ripresa potranno trovare spazio Zauri, Diakité, Brocchi, Zarate e Rocchi.
L'aquila Olimpia inaugurerà ufficialmente i suoi voli per la stagione 2011-2012, con tutte le migliori intenzioni di portare fortuna.
Zagarolo: che delusione, niente derby col Palestrina
Delusione, a Zagarolo, per l'inclusione nel girone E della serie D, insieme a Viterbese e Flaminia Civitacastellana.
Tutti aspettavano il derby con il Palestrina, che invece è stato inserito nel girone G, che comprende ben undici squadre laziali.
Malcontento anche a Gaeta, incluso nel girone H, che comprende solo squadre del Sud.
Tutti aspettavano il derby con il Palestrina, che invece è stato inserito nel girone G, che comprende ben undici squadre laziali.
Malcontento anche a Gaeta, incluso nel girone H, che comprende solo squadre del Sud.
Vita di collegio: 79. Le sorelle Fancello
Rientrato in classe dopo la frattura, ebbi la fortuna di trovare una nuova insegnante di scienze, la professoressa Fancello, che si prese cura di me, vedendomi forse soffrire col mio bastone e la mia gamba dolorante. Un giorno mi chiamò a colloquio, e mi disse: - Vedo che frequenti in modo regolare, e che potresti anche andare meglio se ti applicassi maggiormente. Che problemi hai? -
Io risposi che avevo una famiglia numerosa, mia madre era una vedova con sette figli e aveva anche problemi economici.
-Bene - mi disse. - Io ho una sorella laureata in matematica che può darti qualche lezione gratuitamente, visto che è quella la materia in cui hai più gravi lacune -
Mi diede appuntamento per il giorno successivo a casa loro, nel pomeriggio, in un appartamento a Monteverde Vecchio. Frequentai le lezioni private, che la Fancello di matematica mi impartiva con molta pazienza. - Ricordati che nella vita anche tu un giorno potrai aiutare qualche ragazzo in difficoltà facendo lezioni d'italiano -
Fu una profezia, perché qualche anno dopo avvenne esattamente così.
L'aiuto delle sorelle Fancello si dimostrò provvidenziale. Il professore di matematica si ammorbidì alquanto nei miei confronti, anche se continuò a ritenermi negato per la disciplina. Non avevo nè basi nè attitudini. Ma davo qualche cenno di ripresa, e già questo era sufficiente. In italiano e latino andavo abbastanza bene, le cose si stavano sistemando.
Devo notare, a questo punto, che nella mia vita ho avuto più volte aiuto da parte di una donna, un'insegnante, e, io stesso insegnante in futuro, da qualche collega donna, sempre nel campo professionale, mentre con i maschi non ho mai incontrato questa fortuna. Forse solo un paio di sacerdoti sono riusciti a darmi una mano in un momento di difficoltà.
Io risposi che avevo una famiglia numerosa, mia madre era una vedova con sette figli e aveva anche problemi economici.
-Bene - mi disse. - Io ho una sorella laureata in matematica che può darti qualche lezione gratuitamente, visto che è quella la materia in cui hai più gravi lacune -
Mi diede appuntamento per il giorno successivo a casa loro, nel pomeriggio, in un appartamento a Monteverde Vecchio. Frequentai le lezioni private, che la Fancello di matematica mi impartiva con molta pazienza. - Ricordati che nella vita anche tu un giorno potrai aiutare qualche ragazzo in difficoltà facendo lezioni d'italiano -
Fu una profezia, perché qualche anno dopo avvenne esattamente così.
L'aiuto delle sorelle Fancello si dimostrò provvidenziale. Il professore di matematica si ammorbidì alquanto nei miei confronti, anche se continuò a ritenermi negato per la disciplina. Non avevo nè basi nè attitudini. Ma davo qualche cenno di ripresa, e già questo era sufficiente. In italiano e latino andavo abbastanza bene, le cose si stavano sistemando.
Devo notare, a questo punto, che nella mia vita ho avuto più volte aiuto da parte di una donna, un'insegnante, e, io stesso insegnante in futuro, da qualche collega donna, sempre nel campo professionale, mentre con i maschi non ho mai incontrato questa fortuna. Forse solo un paio di sacerdoti sono riusciti a darmi una mano in un momento di difficoltà.
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Palestrina: quanti derby in serie D!
Batte già alle porte il sentitissimo campionato di serie D: si comincia domenica 4 settembre, e restano dunque appena tre settimane per la preparazione.
E' uscita la composizione dei gironi, e il Palestrina è stato sistemato nel girone G, settimo dei nove gironi che comprendono le 162 squadre della categoria. Data la grande forza del calcio laziale, in questo girone ritroviamo la bellezza di 11 squadre del Lazio sulle 18 concorrenti: ci sarà quindi un'abbondanza straodinaria di derby e d'incontri straregionali.
Oltre al Palestrina, c'è il Sora, c'è il Marino, c'è l'Anziolavinio, c'è l'Astrea di Roma, il Cynthia di Genzano, il Monterotondo, il Fidene, il Sant'Elia Fiumerapido, il Civitavecchia e l'Atletico Boville, vale a dire 8 squadre della provincia di Roma e 3 della provincia di Frosinone.
Il Palestrina ha una grande occasione a disposizione, e non deve lasciarsela sfuggire. Sarà comunque una stagione molto appassionante da vivere, per i ragazzi arancioverdi.
E' uscita la composizione dei gironi, e il Palestrina è stato sistemato nel girone G, settimo dei nove gironi che comprendono le 162 squadre della categoria. Data la grande forza del calcio laziale, in questo girone ritroviamo la bellezza di 11 squadre del Lazio sulle 18 concorrenti: ci sarà quindi un'abbondanza straodinaria di derby e d'incontri straregionali.
Oltre al Palestrina, c'è il Sora, c'è il Marino, c'è l'Anziolavinio, c'è l'Astrea di Roma, il Cynthia di Genzano, il Monterotondo, il Fidene, il Sant'Elia Fiumerapido, il Civitavecchia e l'Atletico Boville, vale a dire 8 squadre della provincia di Roma e 3 della provincia di Frosinone.
Il Palestrina ha una grande occasione a disposizione, e non deve lasciarsela sfuggire. Sarà comunque una stagione molto appassionante da vivere, per i ragazzi arancioverdi.
Lo scambio Floccari-Biondini utile sia al Cagliari che alla Lazio
Un mercato stanco, di quelli dove non circola un soldo. Eppure sulla piazza ci sono fior di giocatori.
La Lazio, ad esempio, straripa di attaccanti, e le avanzano uno Zarate, un Floccari e un Kozak, tutti e tre elementi di spicco e dal gol abbastanza facile.Non dimentichiamoci neanche di Foggia, che a Roma è di troppo, ma che altrove potrebbe fare il suo bel campionato.
Quiale dunque è il probelma? Un po', certamente, il costo eccessivo, dai venti milioni di Zarate ai dieci di Floccari, mentre Kozak è senza prezzo, nel senso che la Lazio lo darebbe al massimo in prestito per un anno, e le restano Klose, Cissé, Rocchi, Sculli , cioè quattro punte per un posto solo disponibile in attacco. Con questi strani schieramenti tattici, di attaccanti ne avanzano sempre in gran quantità, senza pensare che anche un Hernanes è un tipo da doppia cifra in fatto di gol, e che fra i ragazzi c'è un Ceccarelli che promette scintille.
Di Floccari si dice che tutti lo vogliono e nessuno se lo prende. Ma il Cagliari, che ha dovuto rinunciare a Suazo, ne avrebbe un gran bisogno: e guarda caso a Cagliari c'é un Biondini che non ha rinnovato il contratto, ma che alla Lazio sarebbe assai utile per completare lo schieramento di centrocampo. Per questa ragione, riteniamo che alla fine Lotito e Cellino, dimenticandosi gli ultimi "vaffa", possano stringersi la mano e concludere un affare che appare utilissimo sia alla bella squadra di Sardegna che alla Lazio "sogno di mezza estate 2011".
La Lazio, ad esempio, straripa di attaccanti, e le avanzano uno Zarate, un Floccari e un Kozak, tutti e tre elementi di spicco e dal gol abbastanza facile.Non dimentichiamoci neanche di Foggia, che a Roma è di troppo, ma che altrove potrebbe fare il suo bel campionato.
Quiale dunque è il probelma? Un po', certamente, il costo eccessivo, dai venti milioni di Zarate ai dieci di Floccari, mentre Kozak è senza prezzo, nel senso che la Lazio lo darebbe al massimo in prestito per un anno, e le restano Klose, Cissé, Rocchi, Sculli , cioè quattro punte per un posto solo disponibile in attacco. Con questi strani schieramenti tattici, di attaccanti ne avanzano sempre in gran quantità, senza pensare che anche un Hernanes è un tipo da doppia cifra in fatto di gol, e che fra i ragazzi c'è un Ceccarelli che promette scintille.
Di Floccari si dice che tutti lo vogliono e nessuno se lo prende. Ma il Cagliari, che ha dovuto rinunciare a Suazo, ne avrebbe un gran bisogno: e guarda caso a Cagliari c'é un Biondini che non ha rinnovato il contratto, ma che alla Lazio sarebbe assai utile per completare lo schieramento di centrocampo. Per questa ragione, riteniamo che alla fine Lotito e Cellino, dimenticandosi gli ultimi "vaffa", possano stringersi la mano e concludere un affare che appare utilissimo sia alla bella squadra di Sardegna che alla Lazio "sogno di mezza estate 2011".
sabato 13 agosto 2011
Paliano: torna la Grande Corsa di San Rocco in notturna
Una gara podistica estremamente affascinante torna per le strade centrali di Paliano domenica sera 14 agosto: è la grande Corsa di San Rocco, appuntamento organizzato dalla FIDAL, dall'Atletica Frosinone, e curata dall'assessore allo sport Fabrizio Desideri.
L'appuntamento è per le 19.30 in Piazza XVII Martiri: si parte alle 21 in punto, lungo un percorso di dieci chilometri. E' una gara a carattere regionale, suddivisa in varie categorie, maschili e femminili, per gruppi di età.
Collateralmente, sono organizzate anche gare riservate ai bambini, sia maschi che femmine, dai sei ai quattordici anni, su percorsi ridotti. Tutte le gare saranno assistite dalla presenza di un'ambulanza, con interventi medici garantiti.
L'appuntamento è per le 19.30 in Piazza XVII Martiri: si parte alle 21 in punto, lungo un percorso di dieci chilometri. E' una gara a carattere regionale, suddivisa in varie categorie, maschili e femminili, per gruppi di età.
Collateralmente, sono organizzate anche gare riservate ai bambini, sia maschi che femmine, dai sei ai quattordici anni, su percorsi ridotti. Tutte le gare saranno assistite dalla presenza di un'ambulanza, con interventi medici garantiti.
Un terzino alla Lazio? Manga
Campagna acquisti conclusa? Alla Lazio dicono di sì. Ma dopo essersi accorti che Lulic non è un terzino sinistro, bensì un centrocampista di destra, ecco che viene a mancare un vero sostituto di Radu.
E allora? Nessuno spavento:è pronto Manga. Bruno Ecuele Manga, classe 1988, centrale del Lorient, massima serie francese, alto uno e 86, roccioso, potente nel gioco aereo, molto attento nella fase difensiva, un giocatore quasi completo.
Costa 7 milioni, e per Lotito, spendere 7 milioni per un giocatore di riserva è veramente uno spreco. Ma se si vuole un vero rinforzo, non c'è altro da fare. Se no ti tieni Zauri, che regge ancora bene.
Comunque c'è anche un altro problema: Manga è extracomunitario, viene dal Gabon, e la Lazio ne ha già due di troppo: Carrizo e Makinwa. Carrizo potrebbe restare in Argentina al suo River Plate. Quanto a Makinwa, si potrebbe sistemare al Pergocrema in serie C, una squadra che ha già acquistato quattro giovani giocatori dalla Lazio, con la quale è in ottimi rapporti.
Infine c'è chi ancora aspetta un centrocampista di sinistra che dia una mano ad Hernanes. I nomi più quotati sono quelli di Parolo, Biondini e Kone. I primi due costano molto, otto/dieci milioni, il terzo potrebbe arrivare con tre/quattro. Sarebbero le ultime stilettate al borsellino di Claudio Lotito. Ma la Lazio sarebbe così una squadra davvero completa e pronta al grande volo.
E allora? Nessuno spavento:è pronto Manga. Bruno Ecuele Manga, classe 1988, centrale del Lorient, massima serie francese, alto uno e 86, roccioso, potente nel gioco aereo, molto attento nella fase difensiva, un giocatore quasi completo.
Costa 7 milioni, e per Lotito, spendere 7 milioni per un giocatore di riserva è veramente uno spreco. Ma se si vuole un vero rinforzo, non c'è altro da fare. Se no ti tieni Zauri, che regge ancora bene.
Comunque c'è anche un altro problema: Manga è extracomunitario, viene dal Gabon, e la Lazio ne ha già due di troppo: Carrizo e Makinwa. Carrizo potrebbe restare in Argentina al suo River Plate. Quanto a Makinwa, si potrebbe sistemare al Pergocrema in serie C, una squadra che ha già acquistato quattro giovani giocatori dalla Lazio, con la quale è in ottimi rapporti.
Infine c'è chi ancora aspetta un centrocampista di sinistra che dia una mano ad Hernanes. I nomi più quotati sono quelli di Parolo, Biondini e Kone. I primi due costano molto, otto/dieci milioni, il terzo potrebbe arrivare con tre/quattro. Sarebbero le ultime stilettate al borsellino di Claudio Lotito. Ma la Lazio sarebbe così una squadra davvero completa e pronta al grande volo.
venerdì 12 agosto 2011
Vita di collegio: 78. Sei mesi ingessato
A farla breve, rimasi ingessato per ben sei mesi, fino alla fine di gennaio 1955. Nel frattempo era arrivata la triste notizia della mia bocciatura agli esami di maturità. Il rappresentante di classe prof. Alberto Bragaglia mi aveva difeso a spada tratta, dicendo che sapevo scrivere in modo meraviglioso, e questo sarebbe bastato a porre in secondo piano le lacune in altre materie.
L'unico che fu contento fu mio fratello maggiore, Vito: non perché fosse sadico, ma semplicemente perché ero a suo carico per l'assistenza sanitaria, e se fossi stato promosso alla maturità l'assistenza sarebbe cessata automaticamente. A pagamento, sarebbero occorse cifre vertiginose per la mia lunghissima degenza in clinica.
Meno male. Almeno un aspetto positivo, in tutta la doppia disgrazia, c'era stato. Per sei mesi fui costretto a letto. Tolta l'ingessatura, per camminare dovetti aiutarmi con un bastone. Tornai a scuola a febbraio, camminando a fatica e con acuti dolori muscolari. Per fortuna, stavolta il reinserimento avvenne in modo positivo, e quindi tutto finì per aggiustarsi. Dopo un mese, la muscolatura della gamba si era rinsaldata, e potei camminare con sufficiente disinvoltura.
L'unico che fu contento fu mio fratello maggiore, Vito: non perché fosse sadico, ma semplicemente perché ero a suo carico per l'assistenza sanitaria, e se fossi stato promosso alla maturità l'assistenza sarebbe cessata automaticamente. A pagamento, sarebbero occorse cifre vertiginose per la mia lunghissima degenza in clinica.
Meno male. Almeno un aspetto positivo, in tutta la doppia disgrazia, c'era stato. Per sei mesi fui costretto a letto. Tolta l'ingessatura, per camminare dovetti aiutarmi con un bastone. Tornai a scuola a febbraio, camminando a fatica e con acuti dolori muscolari. Per fortuna, stavolta il reinserimento avvenne in modo positivo, e quindi tutto finì per aggiustarsi. Dopo un mese, la muscolatura della gamba si era rinsaldata, e potei camminare con sufficiente disinvoltura.
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Valmontone: datela a noi, la statua di Totò!
Saputo che il sindaco di Alassio vuole rimuovere la statua di Totò da una piazza della città ligure, l'ex sindaco di Valmontone Angelo Miele, ora consigliere regionale, si è offerto per ospitarla nei giardini pubblici di Valmontone, città molto amata dal principe Antonio De Curtis.
Alla memoria di Totò, a Valmontone è già dedicato un busto bronzeo sotto un alberello che ancora esiste (l'albero di Totò), che il buon comico napoletano risollevò e raddrizzò dopo che era stato danneggiato dai violenti bombardamenti del 1943.
A Valmontone Totò è molto amato, e non c'è nulla di provocatorio nella richiesta di Angelo Miele nello scambio proposto al sindaco di Alassio Roberto Avogadro, ma solo un gesto di grande affetto. Polentoni e terroni non c'entrano affatto, anche perché l'arte di Totò è universale.
Alla memoria di Totò, a Valmontone è già dedicato un busto bronzeo sotto un alberello che ancora esiste (l'albero di Totò), che il buon comico napoletano risollevò e raddrizzò dopo che era stato danneggiato dai violenti bombardamenti del 1943.
A Valmontone Totò è molto amato, e non c'è nulla di provocatorio nella richiesta di Angelo Miele nello scambio proposto al sindaco di Alassio Roberto Avogadro, ma solo un gesto di grande affetto. Polentoni e terroni non c'entrano affatto, anche perché l'arte di Totò è universale.
Djibril Cissé, la furia azzurra
Djibril Cissé, la furia azzurra. Se n'è avuta una nuova conferma ieri sera contro i forti spagnoli della Real Sociedad: passati appena quattro minuti, Cissé si avventa con tutta la sua furia su un pallone alto in area, e con un colpo violento di testa e una formidabile torsione lo scaraventa nella rete del portiere spagnolo. Sono passati appena pochi minuti, dunque, e Cissé ha già deciso tutto, ancora una volta.
Cissé, entrato nello scenario del precampionato quando la Lazio era già a metà strada, ha segnato cinque reti in cinque incontri, decidendo quattro volte su cinque il risultato a favore della Lazio.
Reja, vedendone le capacità potenziali di estrema efficacia, ha sistemato Cissé leggermente più indietro alla punta unica, Klose o Rocchi, per sfruttarne al massimo la violenza delle proiezioni. Cissé poi finisce per scambiarsi di ruolo con la punta titolare, diventa punta anche lui, e la sua furia rimane devastante.
Queste sono le premesse. Finora abbiamo visto poco in contemporanea Klose e Cissé, ma il loro potenziale si somma e diventa esplosivo. L'anno scorso, nel precampionato, la Lazio giocò 13 partite segnando 39 gol; quest'anno ha giocato solo undici partite, ma di gol ne ha segnati ben 54, una cifra più elevata di almeno il trenta per cento, con 11 gol di Klose e 5 di Cissé sceso in campo solo in metà incontri, i più duri.
Un precampionato è come una rondine: non fa primavera. Ma almeno l'annuncia. E annuncia una Lazio tremendamente più forte in attacco.
Cissé, entrato nello scenario del precampionato quando la Lazio era già a metà strada, ha segnato cinque reti in cinque incontri, decidendo quattro volte su cinque il risultato a favore della Lazio.
Reja, vedendone le capacità potenziali di estrema efficacia, ha sistemato Cissé leggermente più indietro alla punta unica, Klose o Rocchi, per sfruttarne al massimo la violenza delle proiezioni. Cissé poi finisce per scambiarsi di ruolo con la punta titolare, diventa punta anche lui, e la sua furia rimane devastante.
Queste sono le premesse. Finora abbiamo visto poco in contemporanea Klose e Cissé, ma il loro potenziale si somma e diventa esplosivo. L'anno scorso, nel precampionato, la Lazio giocò 13 partite segnando 39 gol; quest'anno ha giocato solo undici partite, ma di gol ne ha segnati ben 54, una cifra più elevata di almeno il trenta per cento, con 11 gol di Klose e 5 di Cissé sceso in campo solo in metà incontri, i più duri.
Un precampionato è come una rondine: non fa primavera. Ma almeno l'annuncia. E annuncia una Lazio tremendamente più forte in attacco.
giovedì 11 agosto 2011
Lazio dinamite su Real Sociedad : 2-0. Splendidi gol di testa di Cissé e Sculli
Olimpia ha ricominciato il suo volo vittorioso: ancora una splendida vittoria della Lazio sul Real Sociedad, con due reti perentorie di testa di Cissé e Sculli, una per tempo. E due Lazio diverse nei due tempi, anche se non hanno giocato i nazionali impegnati ieri, come Klose, Radu, Cana, Cavanda,Lulic e gli infortunati Konko e Stankevicius oltre a Tata Gonzalez campione d'America.
Nel primo tempo la Lazio ha schierato Marchetti; Scaloni Biava Dias Garrido; Brocchi Ledesma; Hernanes, Mauri, Cissé; Rocchi.
Passano appena quattro minuti, e la Lazio va a rete con uno stacco imperioso di testa e gran torsione di Cissé: un gol da autentico fuoriclasse. Applausi a non finire. Altre azioni pregevoli della Lazio, Real Sociedad viva, potrebbe pareggiare al 45' ma il bravissimo Marchetti salva la sua rete con un intervento prodigioso. Eccellenti le prove di Dias e Cissè, bravi Marchetti,Ledesma e Rocchi.
Secondo tempo con Bizzarri; Zauri Biava (Diakité) Dias Garrido; Matuzalem Brocchi; Mari (Sculli)Hernanes, Zarate; Kozak.
Dopo un periodo di stasi e di gioco poco concludente, la Lazio raddoppia al 37' con un altro prepotente gol di testa di Sculli servito da un bel cross di Matuzalem. Nel finale, parecchio nervosismo e qualche brutto fallo. Ma nell'insieme, una Lazio convincente e determinata.
Nel primo tempo la Lazio ha schierato Marchetti; Scaloni Biava Dias Garrido; Brocchi Ledesma; Hernanes, Mauri, Cissé; Rocchi.
Passano appena quattro minuti, e la Lazio va a rete con uno stacco imperioso di testa e gran torsione di Cissé: un gol da autentico fuoriclasse. Applausi a non finire. Altre azioni pregevoli della Lazio, Real Sociedad viva, potrebbe pareggiare al 45' ma il bravissimo Marchetti salva la sua rete con un intervento prodigioso. Eccellenti le prove di Dias e Cissè, bravi Marchetti,Ledesma e Rocchi.
Secondo tempo con Bizzarri; Zauri Biava (Diakité) Dias Garrido; Matuzalem Brocchi; Mari (Sculli)Hernanes, Zarate; Kozak.
Dopo un periodo di stasi e di gioco poco concludente, la Lazio raddoppia al 37' con un altro prepotente gol di testa di Sculli servito da un bel cross di Matuzalem. Nel finale, parecchio nervosismo e qualche brutto fallo. Ma nell'insieme, una Lazio convincente e determinata.
Piglio: ricordo di San Massimiliano Kolbe
Il 14 febbraio 1937, padre Kolbe saliva a piedi l'aspra via che conduceva al Convento di San Lorenzo a Piglio, per incontrarvi padre Quirico Pignalberi e fondare con lui la Milizia dell'Immacolata, che oggi conta un milione d'iscritti.
Il frate polacco rimase tre giorni al convento - ricorda il giornalista Giorgio Pacetti su La Notizia Quotidiana - ma furono tre giorni che hanno lasciato un ricordo incancellabile. La gente del Piglio lo ha ricordato sempre con amore, e nel 1982 volle dedicargli come perenne memoria una monumentale croce di ferro alta 4 metri sulla vetta del Monte Scalambra.
Per solennizzare l'anniversario della morte del Santo martire di Auschwitz (14 agosto 1941) Radio Maria trasmetterà dal Convento di San Lorenzo la recita del rosario e dei vespri domenica 14 agosto, dalle 16.30 alle 17.30.
Il frate polacco rimase tre giorni al convento - ricorda il giornalista Giorgio Pacetti su La Notizia Quotidiana - ma furono tre giorni che hanno lasciato un ricordo incancellabile. La gente del Piglio lo ha ricordato sempre con amore, e nel 1982 volle dedicargli come perenne memoria una monumentale croce di ferro alta 4 metri sulla vetta del Monte Scalambra.
Per solennizzare l'anniversario della morte del Santo martire di Auschwitz (14 agosto 1941) Radio Maria trasmetterà dal Convento di San Lorenzo la recita del rosario e dei vespri domenica 14 agosto, dalle 16.30 alle 17.30.
Lugano, ritorno di fiamma per la Lazio
Di Lugano alla Lazio sono almeno due anni che se ne parla. Lotito ha una specie di cotta per il grande centrale della nazionale uruguayana e del Galatasaray. Ultime notizie clamorose: Diego Lugano non ha rinnovato il contratto con il Fenerbahce, è in trattative da tempo per passare alla Juventus, ma in casa bianconera scarseggia assai il contante, per cui la Lazio sta pensando di fare il colpaccio.
E' una scorrettezza? Ma ricordiamo che la Juventus più volte ha fatto secca la Lazio in molte trattative che Lotito stava mandando troppo per le lunghe.
Avendo saputo che con un'offerta di tre milioni e mezzo, massimo quattro, presentandosi con il danaro in bocca, Lugano potrebbe benissimo venire alla Lazio, Lotito si accinge (forse) a fare il colpaccio che da due anni tenta e da due anni non gli riesce.
Fusse che fusse la volta bona? Diego Lugano starebbe, alla grande Lazio 2011-12, come il cacio sui maccheroni. E da noi ha già un buon amico, Tata Gonzalez.
E' una scorrettezza? Ma ricordiamo che la Juventus più volte ha fatto secca la Lazio in molte trattative che Lotito stava mandando troppo per le lunghe.
Avendo saputo che con un'offerta di tre milioni e mezzo, massimo quattro, presentandosi con il danaro in bocca, Lugano potrebbe benissimo venire alla Lazio, Lotito si accinge (forse) a fare il colpaccio che da due anni tenta e da due anni non gli riesce.
Fusse che fusse la volta bona? Diego Lugano starebbe, alla grande Lazio 2011-12, come il cacio sui maccheroni. E da noi ha già un buon amico, Tata Gonzalez.
mercoledì 10 agosto 2011
Vita di collegio: 77. La frattura
Sostenuti gli esami di maturità nel 1954, i primi giorni di luglio mi recai in villeggiatura al mio paese natale di Acuto.
Ero consapevole che gli esami non erano andati un granché bene, avevo dei dubbi sull'esito, non potevo però sospettare che le cose sarebbero andate tanto male. Ma la stagione era sotto l'influenza di una cattiva stella, per me, che avrebbe influito su tutta la mia vita.
Il giorno 10 luglio, una domenica, si disputava un incontro amichevole tra due squadre di calcio di Acuto e di Fiuggi giù al campo sportivo della Ciancola. Io ero in campo con gli amici di sempre: Santino, Angelino, Luigino, Tonino, Paolo e Luciano, i soliti di sempre.
Il campo era sassoso e in salita, e a un certo punto la mia gamba destra rimase bloccata da un sasso sporgente. Si sentì un rumore secco, e mi ritrovai steso per terra con un urlo. La gente accorse. Ai bordi del campo c'erano due miei fratelli, Vito e Silvestro, e si resero conto che il femore della mia gamba destra si era spezzato. Fu trovato un camioncino coperto, e dopo una rapida consultazione mi portarono alla clinica Fioretti in Viale Manzoni a Roma. Avevo venti anni compiuti da pochi giorni.
Nella clinica lavoravano degli ottimi ortopedici, e il più bravo di essi, il prof. Pecorella, dopo aver esaminato il mio arto posto in trazione, visto che la frattura dell'apice del femore era nettissima e senza frammenti, decise di non compiere un intervento cruento, ma di aggiustare manualmente l'arto ponendolo sotto rigida ingessatura. All'esterno non c'era dunque alcun segno di ferita. I due tronconi si rinsaldarono presto, e già al primo controllo la lastra mostrò l'incipiente processo di crescita del callo osseo.
Ero consapevole che gli esami non erano andati un granché bene, avevo dei dubbi sull'esito, non potevo però sospettare che le cose sarebbero andate tanto male. Ma la stagione era sotto l'influenza di una cattiva stella, per me, che avrebbe influito su tutta la mia vita.
Il giorno 10 luglio, una domenica, si disputava un incontro amichevole tra due squadre di calcio di Acuto e di Fiuggi giù al campo sportivo della Ciancola. Io ero in campo con gli amici di sempre: Santino, Angelino, Luigino, Tonino, Paolo e Luciano, i soliti di sempre.
Il campo era sassoso e in salita, e a un certo punto la mia gamba destra rimase bloccata da un sasso sporgente. Si sentì un rumore secco, e mi ritrovai steso per terra con un urlo. La gente accorse. Ai bordi del campo c'erano due miei fratelli, Vito e Silvestro, e si resero conto che il femore della mia gamba destra si era spezzato. Fu trovato un camioncino coperto, e dopo una rapida consultazione mi portarono alla clinica Fioretti in Viale Manzoni a Roma. Avevo venti anni compiuti da pochi giorni.
Nella clinica lavoravano degli ottimi ortopedici, e il più bravo di essi, il prof. Pecorella, dopo aver esaminato il mio arto posto in trazione, visto che la frattura dell'apice del femore era nettissima e senza frammenti, decise di non compiere un intervento cruento, ma di aggiustare manualmente l'arto ponendolo sotto rigida ingessatura. All'esterno non c'era dunque alcun segno di ferita. I due tronconi si rinsaldarono presto, e già al primo controllo la lastra mostrò l'incipiente processo di crescita del callo osseo.
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"Scorci di Bellegra", concorso di pittura
Un modo originale e intelligente per attirare l'interesse sul proprio paese è sicuramente quello che il nuovo sindaco di Bellegra, Domenico Moselli, ha programmato per domenica 21 agosto insieme all'assessore al turismo e alla Pro Loco: si tratta del concorso pittorico intitolato "Scorci di Bellegra".
Ogni pittore potrà scegliere il suo angolo e l'oggetto della sua ispirazione; le opere migliori saranno acquistate dal Comune di Bellegra ed esposte in modo da metterne in risalto il valore.
Possono partecipare anche i bambini, in un'apposita categoria, che si propone di mettere in luce la loro originalità e creatività.
Tutte le informazioni necessarie possono essere richieste sul sito www.bellegra.ablavet.com. Sarà necessaria la vidimazione delle tele concorrenti.
Ogni pittore potrà scegliere il suo angolo e l'oggetto della sua ispirazione; le opere migliori saranno acquistate dal Comune di Bellegra ed esposte in modo da metterne in risalto il valore.
Possono partecipare anche i bambini, in un'apposita categoria, che si propone di mettere in luce la loro originalità e creatività.
Tutte le informazioni necessarie possono essere richieste sul sito www.bellegra.ablavet.com. Sarà necessaria la vidimazione delle tele concorrenti.
Floccari verso il Benfica - Può arrivare Biondini
Ufficialmente, la Lazio ha chiuso la sua campagna acquisti, ma siccome sono sul mercato cinque o sei giocatori biancocelesti in esubero, è possibile che da qualche vendita importante vengano fuori i milioni per almeno un altro acquisto.
Tutto ruota intorno al nome di Sergio Floccari: desiderato dalla Fiorentina e da un altro paio di squadre italiane, all'improvviso è uscito fuori il nome del Benfica, che vorrebbe inserirlo nella sua lista per la Champions League approfittando del fatto che la Lazio lo ha lasciato fuori dal suo elenco per l'Europa League.
Una destinazione come quella di Lisbona sarebbe ben gradita da Floccari soprattutto per la grande opportunità di giocare la Champions League. Da parte sua la Lazio potrebbe ottenere almeno gli 8 milioni della normale valutazione del giocatore.
Con quegli 8 milioni, Lotito spera di poter far suo il centrocampista cagliaritano Biondini, vecchio pallino di Reja: il giocatore non ha rinnovato il contratto con il Cagliari, tra l'altro in scadenza nel 2012, per cui Cellino finirebbe per accettare volentieri una robusta offerta della Lazio (6/7 milioni), anche se i rapporti fra i presidenti della Lazio e del Cagliari sono stati sempre agrodolci.
Alla Lazio servirebbe anche un terzino, visto che Lulic verrà utilizzato come centrocampista: ma forse si risolverà tutto con il reinserimento del giovane e bravo Cavanda nella prossima lista dei 25.
Tutto ruota intorno al nome di Sergio Floccari: desiderato dalla Fiorentina e da un altro paio di squadre italiane, all'improvviso è uscito fuori il nome del Benfica, che vorrebbe inserirlo nella sua lista per la Champions League approfittando del fatto che la Lazio lo ha lasciato fuori dal suo elenco per l'Europa League.
Una destinazione come quella di Lisbona sarebbe ben gradita da Floccari soprattutto per la grande opportunità di giocare la Champions League. Da parte sua la Lazio potrebbe ottenere almeno gli 8 milioni della normale valutazione del giocatore.
Con quegli 8 milioni, Lotito spera di poter far suo il centrocampista cagliaritano Biondini, vecchio pallino di Reja: il giocatore non ha rinnovato il contratto con il Cagliari, tra l'altro in scadenza nel 2012, per cui Cellino finirebbe per accettare volentieri una robusta offerta della Lazio (6/7 milioni), anche se i rapporti fra i presidenti della Lazio e del Cagliari sono stati sempre agrodolci.
Alla Lazio servirebbe anche un terzino, visto che Lulic verrà utilizzato come centrocampista: ma forse si risolverà tutto con il reinserimento del giovane e bravo Cavanda nella prossima lista dei 25.
martedì 9 agosto 2011
Gallinaro: i grandi modelli ciociari
I modelli, e soprattutto le modelle della Ciociaria hanno ispirato i grandi pittori degli ultimi due secoli, da Manet fino a Picasso e Matisse. Famosa la bellissima Rosalina Pesce, della Val Comino, che fu la Seminatrice di Roty, finita sulle monete d'argento francesi.
Il prof. Michele Santulli ha documentato tutto questo nel suo libro "Modelli e modelle ciociari nella pittura a Roma, Parigi e Londra nel 1800-1900".
Il Comune di Gallinaro, con il sindaco Pietro Volante e il sostegno operativo della Pro Loco, ha organizzato una mostra-documentario nell'ultimo week end, arricchita dalla presenza festosa di zampognari e di gruppi folklorici. Presenti anche personalità della Provincia.
Il prof. Michele Santulli ha documentato tutto questo nel suo libro "Modelli e modelle ciociari nella pittura a Roma, Parigi e Londra nel 1800-1900".
Il Comune di Gallinaro, con il sindaco Pietro Volante e il sostegno operativo della Pro Loco, ha organizzato una mostra-documentario nell'ultimo week end, arricchita dalla presenza festosa di zampognari e di gruppi folklorici. Presenti anche personalità della Provincia.
Nei 25 della Lazio, dentro Zauri e fuori Floccari
La Lazio ha varato la lista per l'Europa League: sono 25 nomi, che non comprendono gli infortunati Konko e Stankevicius e Tata Gonzalez, appena al rientro dall'Uruguaye dunque assolutamente impreparato.
Nella lista ci sono importanti novità: la prima è l'aggregazione di Zauri e non di Garrido, che risulta in vendita; la seconda è l'esclusione di Floccari, per motivi d'infortunio, ma in realtà perché anche lui è sul mercato e sicuramente dovrebbe partire. Comunque, questa è solo una prima lista: dopo la gara ad eliminazione con il Rabotnicki, cioè dopo il 25 agosto, verrà fatta una nuova definitiva lista per l'Europa League, e sono possibili importanti variazioni, tra cui il rientro di Konko, Stankevicius e Gonzalez.
I 25, per ora, sono: tre portieri, Marchetti, Bizzarri e Berardi; otto difensori: Scaloni, Biava, Dias, Diakité, Zauri, Radu, Lulic, Crescenzi; nove centrocampisti: Ledesma, Cana, Brocchi, Matuzalem, Mauri, Hernanes, Zampa, Sculli e Ceccarelli; cinque attaccanti: Klose, Cissé, Rocchi , Zarate e Kozak.
Dalla lista sono stati esclusi Garrido, Del Nero, Stendardo e Carrizo, che saranno sicuramente posti in vendita. Ad essi bisogna aggiungere Cavanda, che è destinato ad un'altra annata in prestito per fare la dovuta esperienza.
I quattro giovani sono Berardi, Crescenzi, Zampa e Ceccarelli, sicuramente tra i più brillanti del nostro rinascente vivaio.
Nella lista ci sono importanti novità: la prima è l'aggregazione di Zauri e non di Garrido, che risulta in vendita; la seconda è l'esclusione di Floccari, per motivi d'infortunio, ma in realtà perché anche lui è sul mercato e sicuramente dovrebbe partire. Comunque, questa è solo una prima lista: dopo la gara ad eliminazione con il Rabotnicki, cioè dopo il 25 agosto, verrà fatta una nuova definitiva lista per l'Europa League, e sono possibili importanti variazioni, tra cui il rientro di Konko, Stankevicius e Gonzalez.
I 25, per ora, sono: tre portieri, Marchetti, Bizzarri e Berardi; otto difensori: Scaloni, Biava, Dias, Diakité, Zauri, Radu, Lulic, Crescenzi; nove centrocampisti: Ledesma, Cana, Brocchi, Matuzalem, Mauri, Hernanes, Zampa, Sculli e Ceccarelli; cinque attaccanti: Klose, Cissé, Rocchi , Zarate e Kozak.
Dalla lista sono stati esclusi Garrido, Del Nero, Stendardo e Carrizo, che saranno sicuramente posti in vendita. Ad essi bisogna aggiungere Cavanda, che è destinato ad un'altra annata in prestito per fare la dovuta esperienza.
I quattro giovani sono Berardi, Crescenzi, Zampa e Ceccarelli, sicuramente tra i più brillanti del nostro rinascente vivaio.
Giù le mani da Hernanes: se Moratti lo vuole, porti 100 milioni
Moratti sogna Hernanes. Dovendo far fronte alla sicura partenza di Schnejder, e non avendo molte possibilità di avere Tevez, il presidente dell'Inter, bruciatissimo dalla sconfitta nel derby di Pechino, ha fatto un grande sogno: Hernanes!
Possibile che Lotito, se gli offro 30 milioni, non mi cede il suo Profeta?
Sì, commendator Moratti: è proprio possibile. Perchè Hernanes è la prima pietra di una nuova grande, la Lazio, e non pare proprio possibile che un dirigente, per quanto folle sia, voglia privarsi di un giocatore fondamentale per l'avvenire della sua società.
Lo chiediamo a Reja? Già si sa che cosa potrebbe rispondere. Se lo chiediamo a Lotito, potrebbe anche uscire fuori una possibilità di vendita, ma a...100 milioni. Se Moratti vuole rifare grande l'Inter, deve tirar fuori una cifra di questo genere: altrimenti, giri al largo e cerchi altrove quel giocatore che potrà risolvere tutti i suoi enormi problemi.
Possibile che Lotito, se gli offro 30 milioni, non mi cede il suo Profeta?
Sì, commendator Moratti: è proprio possibile. Perchè Hernanes è la prima pietra di una nuova grande, la Lazio, e non pare proprio possibile che un dirigente, per quanto folle sia, voglia privarsi di un giocatore fondamentale per l'avvenire della sua società.
Lo chiediamo a Reja? Già si sa che cosa potrebbe rispondere. Se lo chiediamo a Lotito, potrebbe anche uscire fuori una possibilità di vendita, ma a...100 milioni. Se Moratti vuole rifare grande l'Inter, deve tirar fuori una cifra di questo genere: altrimenti, giri al largo e cerchi altrove quel giocatore che potrà risolvere tutti i suoi enormi problemi.
lunedì 8 agosto 2011
Vita di collegio: 76. Contatti col "Tifone"
Un'altra spiegazione, purtroppo, venne fuori da un altro fatto. L'estate successiva, durante le vacanze ad Acuto, giocando a pallone mi fratturai il femore della gamba destra in modo insolito, con la gamba bloccata da un sasso sporgente. Il mio amico d'infanzia, Santino, ricordò che due o tre anni prima, in uno scontro di gioco a Vico nel Lazio, ci eravamo fatti male in due, e il mio antagonista aveva riportato la frattura di una gamba anche lui: possibile quindi che la mia gamba destra fosse stata a sua volta danneggiata e magari incrinata, sicché al primo impatto violento venne fuori una frattura altrimenti poco spiegabile.
Il prof. Toscano rimase alquanto impressionato dal mio exploit nel salto sulla gamba sinistra, quella integra. Ma, nel brevetto atletico, io eccellevo anche nel salto in alto e nella velocità, mentre ero del tutto negativo nel getto del peso.
Durante l'anno scolastico, cominciai anche a frequentare lo Stadio Flaminio, dove assistevo agli incontri giovanili della Lazio, squadra Primavera, e al torneo De Martino, che ogni mercoledì vedeva impegnate le riserve delle squadre di serie A. La Lazio schierava anche dei buoni giocatori che avevano smaltito qualche infortunio e stavano per rientrare in prima squadra.
Partecipai a un concorso bandito dal "Tifone", settimanale sportivo romano. Si trattava di fare la cronaca di un derby Roma-Lazio primavera. Lo vinsi. C'erano in palio 5 mila lire, per quei tempi una bella cifretta. Nella Roma giocava all'ala destra un ragazzo di Acuto, Patrizio Cori. Erano i miei primi contatti con il giornalismo sportivo.
Il prof. Toscano rimase alquanto impressionato dal mio exploit nel salto sulla gamba sinistra, quella integra. Ma, nel brevetto atletico, io eccellevo anche nel salto in alto e nella velocità, mentre ero del tutto negativo nel getto del peso.
Durante l'anno scolastico, cominciai anche a frequentare lo Stadio Flaminio, dove assistevo agli incontri giovanili della Lazio, squadra Primavera, e al torneo De Martino, che ogni mercoledì vedeva impegnate le riserve delle squadre di serie A. La Lazio schierava anche dei buoni giocatori che avevano smaltito qualche infortunio e stavano per rientrare in prima squadra.
Partecipai a un concorso bandito dal "Tifone", settimanale sportivo romano. Si trattava di fare la cronaca di un derby Roma-Lazio primavera. Lo vinsi. C'erano in palio 5 mila lire, per quei tempi una bella cifretta. Nella Roma giocava all'ala destra un ragazzo di Acuto, Patrizio Cori. Erano i miei primi contatti con il giornalismo sportivo.
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Cento anni fa: così Anticoli è diventata Fiuggi
Cento anni fa, il 9 agosto 1911, nasceva Fiuggi, mutando il nome dell'antico borgo Anticoli di Campagna. Avvenne anche per evitare la fastidiosa omonimia con Anticoli Corrado, che allora si trovava nella stessa provincia di Roma (la provincia di Frosinone, si sa, è nata soltanto nel 1927).
Il sindaco di Fiuggi, Fabrizio Martini, intende solennizzare domani martedì 9 agosto il centenario con varie manifestazioni. Prima di tutto renderà "Omaggio alla Saggezza", consegnando una pergamena ai nati entro il 1921, cioè agli ultra novantenni, che sono quasi un centinaio, per la precisione 88: la più "saggia" è Annunziata Fiore, nata nel 1908, ed ha perciò 103 anni. Acqua e aria di Fiuggi vogliono dunque dire longevità.
Alle 18, sempre di martedì 9 agosto, ci sarà la sfilata della Fanfara dei Carabinieri. Sarà scoperta una targa in memoria di Pietro Martini (1872-1953), promotore del cambio della denominazione, sostenuto anche dal primo ministro Giovanni Giolitti, assiduo frequentatore delle terme fiuggine.
Ne ha fatta di strada, in cento anni, questo vecchio paese di Ciociaria!
Il sindaco di Fiuggi, Fabrizio Martini, intende solennizzare domani martedì 9 agosto il centenario con varie manifestazioni. Prima di tutto renderà "Omaggio alla Saggezza", consegnando una pergamena ai nati entro il 1921, cioè agli ultra novantenni, che sono quasi un centinaio, per la precisione 88: la più "saggia" è Annunziata Fiore, nata nel 1908, ed ha perciò 103 anni. Acqua e aria di Fiuggi vogliono dunque dire longevità.
Alle 18, sempre di martedì 9 agosto, ci sarà la sfilata della Fanfara dei Carabinieri. Sarà scoperta una targa in memoria di Pietro Martini (1872-1953), promotore del cambio della denominazione, sostenuto anche dal primo ministro Giovanni Giolitti, assiduo frequentatore delle terme fiuggine.
Ne ha fatta di strada, in cento anni, questo vecchio paese di Ciociaria!
Da Wolfsburg annunciano: Floccari-Kjaer si può fare
Sergio Floccari preferirebbe andare alla Fiorentina, ma da Wolfsburg, in Germania, si parla del suo cambio con Simon Kjaer, lo stopper svedese di 22 anni che ha militato due anni con il Palermo. Il Wolfsburg ha esordito in campionato con uno scintillante 3-0 che non lascerebbe troppo spazio alle ambizioni di Floccari, e d'altra parte il biondo Simon non ha problemi a restare in Germania: però anche il suo agente, pur dicendosi scettico, non esclude che ci si possa mettere a tavolino e risolvere la questione nel senso desiderato dalla Lazio, che così sfoltirebbe un po' la sua rosa sovrabbondante e soprattutto si assicurerebbe un grande rinforzo difensivo.
Tutto dipende da quali siano le vere intenzioni di Lotito, che parla di campagna acquisti chiusa e di sola necessità di sfoltire il quadro dei giocatori in esubero.
Tutto dipende da quali siano le vere intenzioni di Lotito, che parla di campagna acquisti chiusa e di sola necessità di sfoltire il quadro dei giocatori in esubero.
Ma quanto segnano questi laziali!
Sta nascendo una Lazio esplosiva in fase di attacco, dopo le tante magre degli anni scorsi. Non bisogna illudersi, ma dal mattino si vede spesso il buon giorno.
Finora, nelle dieci partite amichevoli disputate, la Lazio ha segnato 49 gol (subendone 9), quasi cinque a partita.
Sul piano individuale, ben quindici i giocatori finora andati a segno, esattamente metà della rosa:
KLOSE 11
ZARATE 5
SCULLI 5
FLOCCARI 5
CISSE' 4 (metà incontri)
ROCCHI 4
HERNANES 4
BROCCHI 2
MATUZALEM 2
DEL NERO 2
MAURI 1
DIAS 1
BIAVA 1
DIAKITE' 1
CECCARELLI 1
Finora, nelle dieci partite amichevoli disputate, la Lazio ha segnato 49 gol (subendone 9), quasi cinque a partita.
Sul piano individuale, ben quindici i giocatori finora andati a segno, esattamente metà della rosa:
KLOSE 11
ZARATE 5
SCULLI 5
FLOCCARI 5
CISSE' 4 (metà incontri)
ROCCHI 4
HERNANES 4
BROCCHI 2
MATUZALEM 2
DEL NERO 2
MAURI 1
DIAS 1
BIAVA 1
DIAKITE' 1
CECCARELLI 1
domenica 7 agosto 2011
Rocchi-Cissé, Lazio forte anche con l'Aris: 2-0
Anche la Lazio di Rieti ha brillato, contro l'Aris Salonicco. Un bel 2-o, con reti prepotenti di Rocchi e Cissé. Il franco-ivoriano ha fatto scintille, anche se a inizio ripresa ha calciato alle stelle un rigore che Rocchi si era procurato dopo uno scambio con Mauri.
Cissé, Rocchi, Ledesma, Cana, Mauri, Dias e Lulic erano gli uomini da seguire in questa partita, e il loro comportamento è stato positivo. Interessante Lulic, schierato come interno avanzato sulla destra, con Cissé a fare sfracelli con la sua corsa inarrestabile sulla sinistra.
A un certo punto Reja ha scambiato i compiti di Rocchi e Cissé, mandando come punta avanzata Djibrill e incaricando Rocchi della copertura.
La Lazio ha brillato particolarmente nel primo tempo: al 21' Rocchi porta in vantaggio la squadra dopo una brillante azione Ledesma-Mauri: è stato il gol dei tre capitani. Undici minuti dopo , su angolo battuto da Mauri, Cissé va in gol con un prepotente colpo di testa.
Nella ripresa si sono visti in campo anche Foggia, Del Nero e per pochi minuti anche Kozak.
La Lazio si è schierata con questa formazione: Bizzarri; Zauri Diakité Dias Radu; Cana Ledesma;LulicMauri Cissè; Rocchi. Buona anche la prova di Cana.
Nella ripresa, dopo il 3-0 mancato da Cissé dal dischetto (tiro d'effetto finito altissimo), il gioco è andato gradatamente spegnendosi. Ma ormai c'era ben poco da aggiungere a quanto di bello fatto nel primo tempo. Grandi applausi del pubblico di Rieti all'uscita dal campo di Cissé. E partita scintillante anche di capitan Rocchi.
Cissé, Rocchi, Ledesma, Cana, Mauri, Dias e Lulic erano gli uomini da seguire in questa partita, e il loro comportamento è stato positivo. Interessante Lulic, schierato come interno avanzato sulla destra, con Cissé a fare sfracelli con la sua corsa inarrestabile sulla sinistra.
A un certo punto Reja ha scambiato i compiti di Rocchi e Cissé, mandando come punta avanzata Djibrill e incaricando Rocchi della copertura.
La Lazio ha brillato particolarmente nel primo tempo: al 21' Rocchi porta in vantaggio la squadra dopo una brillante azione Ledesma-Mauri: è stato il gol dei tre capitani. Undici minuti dopo , su angolo battuto da Mauri, Cissé va in gol con un prepotente colpo di testa.
Nella ripresa si sono visti in campo anche Foggia, Del Nero e per pochi minuti anche Kozak.
La Lazio si è schierata con questa formazione: Bizzarri; Zauri Diakité Dias Radu; Cana Ledesma;Lulic
Nella ripresa, dopo il 3-0 mancato da Cissé dal dischetto (tiro d'effetto finito altissimo), il gioco è andato gradatamente spegnendosi. Ma ormai c'era ben poco da aggiungere a quanto di bello fatto nel primo tempo. Grandi applausi del pubblico di Rieti all'uscita dal campo di Cissé. E partita scintillante anche di capitan Rocchi.
Vita di collegio: 75. La gara di zompi
Al Pilo Albertelli non c'era una palestra per svolgere le lezioni di ginnastica, ed eravamo costretti a recarci in un grande impianto situato in via Bixio, un po' oltre Piazza Vittorio. Ci voleva un quarto d'ora, dal nostro istituto di via Manin.
Avevamo un insegnante di educazione fisica appassionatissimo, il professor Toscano. Si faceva accorpare le due ore settimanali, per avere l'opportunità di lavorare almeno un'ora e mezza, scartato il tempo necessario al trasferimento. Oppure, qualche volta, ci chiedeva il sacrificio supplementare per un appuntamento pomeridiano.
Oltre ai consueti esercizi alla pertica, alla fune, alla spalliera svedese e al salto della cavallina, il prof. Toscano prediligeva una strana gara: il salto su una gamba sola, alternativamente, la destra e la sinistra, percorrendo l'intera palestra in lunghezza.
Stranamente, saltando con la destra, io riuscivo a coprire il percorso con quindici salti, mentre, saltando con la sinistra, risultavo primo con tredici salti, a pari merito con Papalini, che era di gran lunga il più alto e il più atletico della classe.
Come mai? Riesco a spiegarmelo solo ricordando che al gioco del calcio io ero prevalentamente un mancino: con la sinistra il mio tiro era più forte e preciso. Può darsi dunque che quella mia gamba fosse più muscolosa della destra.
Avevamo un insegnante di educazione fisica appassionatissimo, il professor Toscano. Si faceva accorpare le due ore settimanali, per avere l'opportunità di lavorare almeno un'ora e mezza, scartato il tempo necessario al trasferimento. Oppure, qualche volta, ci chiedeva il sacrificio supplementare per un appuntamento pomeridiano.
Oltre ai consueti esercizi alla pertica, alla fune, alla spalliera svedese e al salto della cavallina, il prof. Toscano prediligeva una strana gara: il salto su una gamba sola, alternativamente, la destra e la sinistra, percorrendo l'intera palestra in lunghezza.
Stranamente, saltando con la destra, io riuscivo a coprire il percorso con quindici salti, mentre, saltando con la sinistra, risultavo primo con tredici salti, a pari merito con Papalini, che era di gran lunga il più alto e il più atletico della classe.
Come mai? Riesco a spiegarmelo solo ricordando che al gioco del calcio io ero prevalentamente un mancino: con la sinistra il mio tiro era più forte e preciso. Può darsi dunque che quella mia gamba fosse più muscolosa della destra.
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Frosinone: 14 grandi eventi culturali
Il presidente della Provincia di Frosinone, Antonello Jannarilli, ha presentato un piano di sostegno per le grandi manifestazioni culturali del Frusinate nel 2011.
Sono ben 14 eventi: il Certamen ciceroniano di Arpino, il Blues Festival di Isola Liri, Atina Jazz Festival, il Festival delle città medioevali, il Sound Wawe Festival, il Fiuggi Family Festival, i Fasti Verulani, il festival lirico di Casamari, Cassino Arte, il festival internazionale del Folklore, il festival del teatro medioevale e rinascimentale, Ascolta la Ciociaria, il premio letterario Val di Comino di Alvito, e le Giornate della Scienza.
Questo pacchetto di manifestazioni ha il compito di potenziare l'offerta culturale dell'intera provincia. A tal fine è stato assicurato un sostanzioso budget all'assessorato alla cultura.
Subito un appuntamento domani lunedì 8 agosto a Casamari con il Festival Lirico; tra l'11 e il 13 il Sound Wawe Festival a Monte San Giovanni Campano, e fra il 12 e il 15 agosto il Festival del Folklore di Alatri.
Sono ben 14 eventi: il Certamen ciceroniano di Arpino, il Blues Festival di Isola Liri, Atina Jazz Festival, il Festival delle città medioevali, il Sound Wawe Festival, il Fiuggi Family Festival, i Fasti Verulani, il festival lirico di Casamari, Cassino Arte, il festival internazionale del Folklore, il festival del teatro medioevale e rinascimentale, Ascolta la Ciociaria, il premio letterario Val di Comino di Alvito, e le Giornate della Scienza.
Questo pacchetto di manifestazioni ha il compito di potenziare l'offerta culturale dell'intera provincia. A tal fine è stato assicurato un sostanzioso budget all'assessorato alla cultura.
Subito un appuntamento domani lunedì 8 agosto a Casamari con il Festival Lirico; tra l'11 e il 13 il Sound Wawe Festival a Monte San Giovanni Campano, e fra il 12 e il 15 agosto il Festival del Folklore di Alatri.
Per la difesa va bene Koch: ha il fattore k
Rispunta alla Lazio il nome di Philippe Koch, ventenne difensore centrale svizzero militante nello Zurigo. La Lazio l'ha già cercato qualche tempo fa e ora rispunta all'orizzonte. Andrebbe benissimo, essendo stato collaudato in tutte le nazionali giovanili elvetiche. Il suo contratto scade nel 2014 e il costo è moderato. Si aggira sui tre milioni. E' alto 1.78 ed ha un buon fisico.
Ma quello che conta di più è il fattore K. Quest'anno tutti gli acquisti della Lazio sono caratterizzati da questa lettera: Klose, Konko, Stankevicius, e, con un po' di fantasia, Marketti, Kana, Kissé e Lulik. Se non hanno il k non li vogliamo. Poi c'è anche Kozak, che di k ne ha addirittura due. E' il marchio dell'affermazione in biancoceleste.
Scherzi a parte, speriamo che il difensore centrale arrivi. Così come la mezzala sinistra. Speriamo sempre nel cesenate Marco Parolo. Si può aspettare fino al 31 agosto, nella speranza che gli esuberi laziali trovino un'adeguata sistemazione e Lotito trovi i soldi per pagare i due ultimi rinforzi.
Ma quello che conta di più è il fattore K. Quest'anno tutti gli acquisti della Lazio sono caratterizzati da questa lettera: Klose, Konko, Stankevicius, e, con un po' di fantasia, Marketti, Kana, Kissé e Lulik. Se non hanno il k non li vogliamo. Poi c'è anche Kozak, che di k ne ha addirittura due. E' il marchio dell'affermazione in biancoceleste.
Scherzi a parte, speriamo che il difensore centrale arrivi. Così come la mezzala sinistra. Speriamo sempre nel cesenate Marco Parolo. Si può aspettare fino al 31 agosto, nella speranza che gli esuberi laziali trovino un'adeguata sistemazione e Lotito trovi i soldi per pagare i due ultimi rinforzi.
sabato 6 agosto 2011
Brilla la Lazio sul Cluj: splendidi Hernanes e Klose
Lazio veramente brillante a Fiuggi, contro i rumeni del Cluj. Un quattro a uno perentorio, anche se gli ospiti non si sono mai mostrati arrendevoli, ed hanno avuto anche loro qualche occasione per passare, specialmente nel primo tempo, e hanno ottenuto la meritata rete della bandiera con il centravanti Cojocnean a sette minuti dalla fine.
La Lazio ha schierato Marchetti; Scaloni, Biava, Stendardo, Radu; Brocchi, Matuzalem; Sculli, Hernanes, Zarate; Klose. Ormai siamo al 4-2-3-1, schema nel quale la Lazio si trova a meraviglia, con Klose unica punta e Zarate largo sulla sinistra.
I rumeni hanno resistito fino al 37', quando Hernanes si procura un rigore con un'azione irresistibile e realizza dal dischetto.
La ripresa è stata tutta in discesa: al 10' ecco lo splendido bis di Klose su iniziativa di Sculli. Ancora 5 minui e 3-0 con Brocchi, gol bellissimo su prezioso invito di Hernanes. Chiude al 28' un altro gol meraviglioso di Del Nero, che appena entrato compie una prodezza nel dribbling e conclude in modo pregevole al bersaglio. Le rete dei rumeni è arrivata al 38' con un rimpallo che ha favorito l'attaccante Cojocnean.
Buona prova complessiva della squadra, con punte di merito per Hernanes, Klose, Zarate e Stendardo in difesa. Cana è rimasto in panchina. Domani replica dell'altra Lazio a Rieti, con Dias, Ledesma, Mauri e Cissé che cercheranno di replicare in bellezza contro i greci dell'Aris Salonicco.
La Lazio ha schierato Marchetti; Scaloni, Biava, Stendardo, Radu; Brocchi, Matuzalem; Sculli, Hernanes, Zarate; Klose. Ormai siamo al 4-2-3-1, schema nel quale la Lazio si trova a meraviglia, con Klose unica punta e Zarate largo sulla sinistra.
I rumeni hanno resistito fino al 37', quando Hernanes si procura un rigore con un'azione irresistibile e realizza dal dischetto.
La ripresa è stata tutta in discesa: al 10' ecco lo splendido bis di Klose su iniziativa di Sculli. Ancora 5 minui e 3-0 con Brocchi, gol bellissimo su prezioso invito di Hernanes. Chiude al 28' un altro gol meraviglioso di Del Nero, che appena entrato compie una prodezza nel dribbling e conclude in modo pregevole al bersaglio. Le rete dei rumeni è arrivata al 38' con un rimpallo che ha favorito l'attaccante Cojocnean.
Buona prova complessiva della squadra, con punte di merito per Hernanes, Klose, Zarate e Stendardo in difesa. Cana è rimasto in panchina. Domani replica dell'altra Lazio a Rieti, con Dias, Ledesma, Mauri e Cissé che cercheranno di replicare in bellezza contro i greci dell'Aris Salonicco.
Frosinone: i programmi del Piano Casa
Il presidente del Consiglio della Regione Lazio, Mario Abbruzzese, illustrerà, lunedì 8 agosto (ore 11, grattacielo Edera) il piano casa riferito nello specifico alla provincia di Frosinone. Sono presenti tutte le autorità e le competenze provinciali, con Cursio Stirpe, Marcello Pigliaceli, Silvio Ferraguti, Alfredo Delfi, Bruno Marzilli e Mirella La Marra.
Fra i punti trattati : la possibiltà di ampliamento di edifici e villette esistenti fino al 20 per cento; edilizia per studenti universitari; ricostruzione appartamenti di edilizia sociale; aumento fino al 60 per cento della volumetria di condomini in degrado; aree libere per edilizia sociale; recupero fino al 50 per cento di abitazioni agricole; recupero volumi per impianti sportivi.
L'entrata in vigore del Piano è prevista per il 28 agosto.
Fra i punti trattati : la possibiltà di ampliamento di edifici e villette esistenti fino al 20 per cento; edilizia per studenti universitari; ricostruzione appartamenti di edilizia sociale; aumento fino al 60 per cento della volumetria di condomini in degrado; aree libere per edilizia sociale; recupero fino al 50 per cento di abitazioni agricole; recupero volumi per impianti sportivi.
L'entrata in vigore del Piano è prevista per il 28 agosto.
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