La Lazio che non ti aspetti: rinnovata nell'entusiasmo, nell'orgoglio, anche nel fisico inaspettatamente pimpante. Un 2-0 netto e gagliardo sul terreno dell'Atalanta che non scherza davvero e che ha totalizzato 52 punti effettivi in campionato, solo uno in meno della Roma.
Il recupero del mastino Lulic è stato determinante, ha ridato sprint e voglia di giocare a tutta la squadra. Così anche la presenza in panchina di Klose e poi la sua mezz'ora finale di gioco, premessa e promessa di una gran partita domenica prossima contro l'Inter.
Dopo 35 minuti Libor Kozak ha sbloccato a nostro favore una partita impegnativa e difficile, e la squadra ha fatto il resto, con un Lorik Cana imperioso e battagliero, premiato anche da uno straordinario gol in chiusura di partita con un gran tiro da trenta metri. Avevamo tre quarti di squadra tra squalificati e infortunati, ma non si è affatto avverrtito, tutti hanno dato tutto: e pensare che al 20' un altro in fortunio ha fatto fuori Garrido, e anche Zauri, chiamato a sostituirlo, ha fatto molto bene la sua parte.
Caduto impensatamente il Napoli a Bologna, a impedirci di sognare è rimasta la solita Udinese, agevolata da un incontro facile facile contro un Genoa ridotto in nove uomini per una doppia espulsione. Ma non è finita: domenica i friulani dovranno scendere a Catania, e la squadra di Montella è capacissima di compiere la prodezza, anche se all'Udinese basta purtroppo anche un solo punto, perchè a quota 62 alla pari con la Lazio vittoriosa sull'Inter, sarebbe la squadra di Guidolin a passare per il vantaggio nei confronti diretti. Comunque, ci batteremo fino in fondo e staremo a sperare fino in fondo: la speranza è l'ultima a morire.
Ottava vittoria in trasferta, traguardo raggiunto solo dalla Lazio vittoriosa dei due scudetti. Diciamo che questo primato c'inorgoglisce, e sta a significare che con un po' di sfortuna in meno la Champions League sarebbe stata nostra con netto distacco.
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