Tanto rumore, attorno alla Lazio, ma in sostanza le cose non sono cambiate: sono sempre quelle del dopo Klose, cioè di una squadra che deve continuare a fare i miracoli nonostante le porte sbattute in faccia.
Le squalifiche durissime di Marchetti e Dias non ci danneggiano più di tanto, in quanto sappiamo che Bizzarri è un portiere fortissimo ed esperto, e quanto a Diakité, malgrado qualche persistente ingenuità, possiamo ben dire che quest'anno ha fornito un rendimento superiore a quello di André Dias, nervoso quanto mai e vorremmo proprio sapere perché.
Per il resto, la solita Lazio, anzi con il recupero di Candreva dopo il turno di squalifica, il nostro centrocampo si rafforza malgrado il nuovo immancabile infortunio a Matuzalem: con Ledesma, Cana, Gonzalez, Candreva e Mauri siamo più che a posto, come più che a posto è la difesa con Konko, Diakité, Biava recuperabile subito e l'esperto Scaloni, che sta facendo un buon finale di campionato contro ogni aspettativa.
E' l'attacco, questo sì, la nostra croce. Quel gol numero 100 di Rocchi faremo bene a non tirarlo più in ballo perchè non porta fortuna, ma Rocchi può rendersi utile in altri modi, magari integrando la sua azione con quella di Stefano Mauri o con lo stesso Candreva, apparso in palla e uno dei nostri migliori come rendimento nelle ultime settimane. Oltretutto, se con Klose abbiamo chiuso, da domenica prossima a Bergamo dovremmo avere il ritorno di Lulic, e questo sì che riapre il cuore alle nostre tenacissime, insoffocabili speranze. Prima battiamo il Siena, forte quanto si voglia e per noi duro da nominare dopo il 4-0 dell'andata, ma ormai in salvo e tranquillo, mentre noi abbiamo ancora da spremere le ultime nostre forze per puntare più in alto possibile. Fino alla Champions? E chi lo sa. Siamo stati talmente sfortunati, finora, che se la ruota della Dea Bendata gira, tutto diventa possibile, anche quello che può sembrare soltanto un miraggio di tifosi il cui cuore non si arrende mai.
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