mercoledì 6 ottobre 2010

Perché l'aquila è maschio ma si chiama Olimpia

Nessun mistero, sull'aquila della Lazio: è maschio, ma il suo nome è Olimpia non perché riferito all'animale in se stesso, ma al simbolo della società.
Questo simbolo vuole richiamare alla mente la città, Olimpia, in cui sorsero i primi giochi atletici che si rinnovavano ogni quattro anni, e che diedero origine appunto alle Olimpiadi.
La Lazio sorse, il 9 gennaio 1900, ad opera di nove ragazzi romani che volevano rinnovare il fascino delle Olimpiadi, che rinascevano anch'esse in quello stesso anno in epoca moderna ad Atene. Bianco e azzurro sono i colori della Grecia, bianco e azzurro i colori di questa nuova e grande società sportiva, la Lazio, una delle più gloriose al mondo come palestra di tutti gli sport.
Giusto dunque che l'aquila si chiami Olimpia, in quanto simbolo di tutto ciò, di un'idea grande e nobile che quei nove ragazzi seppero cogliere un giorno di 110 anni fa.
Ed è bello, senza pensare all'animale del simbolo né tanto meno al suo sesso, veder volare l'aquila della Lazio, ogni quindici giorni, sul cielo dello Stadio Olimpico di Roma.
Grazie a Claudio Lotito che ha fatto rivivere questa nobile idea, la quale sta affascinando Roma e non soltanto Roma, se perfino negli Stati Uniti sono in molti ad appassionarsi a questo fenomeno. Lo conferma il vivissimo interesse con cui anche sul nostro sito gli articoli che parlano dell'aquila Olimpia sono accolti ogni volta.
Anche commercialmente, questo simbolo sta prendendo piede. Si calcola che almeno mille persone ogni volta siano attirate dall'interesse di veder volare l'aquila ogni quindici giorni sul cielo dell'Olimpico.
Altre squadre stanno pensando a qualcosa del genere: ma né la zebra della Juve, né il diavolo del Milan, né il biscione dell'Inter, né il ciuco del Napoli, né la lupa della Roma potranno mai volare.
Peccato.

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