domenica 3 ottobre 2010

Contro il Brescia, Zarate riprende il suo posto

Olimpico, ore 14. 50: l'aquila Olimpia inizia il suo volo, che speriamo completi i tre giri dello stadio a significare che la Lazio vincerà.
Fosse così, i biancocelesti riprenderebbero subito la testa della classifica, per ora occupata dal Milan vittorioso ieri sera nell'anticipo di Parma con un fantastico gol di Pirlo da trenta metri.
Poi, in serata, avremo il derby d'Italia Inter-Juventus, e non è detto che i bianconeri vadano a San Siro solo per onor di firma, essendo usciti imbattuti dalla difficilissima trasferta inglese contro il Manchester City.
Questo potrebbe voler dire che la Lazio, se riuscisse davvero a battere le rondinelle, si ritroverebbe addirittura da sola in testa alla classifica. C'è da ubbriacarsi: ed è questo esattamente ciò che la Lazio non deve fare.
Piedi a terra e niente testa fra le nuvole. Battere il Brescia non sarà facile, e la squadra di Reja dovrà mettercela tutta e anche un po' di più. La sorpresa, in casi come questi, è sempre in agguato. Una squadra è veramente forte quando sa tenere a bada anche situazioni psicologiche di questo tipo.
Reja, piano piano, sta individuando quella che, al momento, risulta la formazione standard. Muslera fra i pali; Lichtsteiner e Radu difensori esterni, Biava e Dias centrali. Al centro della mediana Ledesma riprende il suo posto, affiancato da Brocchi e Mauri; Hernanes è il trequartista, addetto al lancio delle due punte titolari Floccari e Zarate.
Già: anche Maurito riprende il suo posto di titolare, rilanciato dal prezioso gol di Verona. Oggi l'argentino dovrebbe ritrovare la rete anche all'Olimpico, e nel finale
potrà lasciare un po' di spazio e un po' di gloria anche a Rocchi lanciato pure lui verso il gol numero 100.
Sta emergendo anche, di conseguenza, quella che è la squadra B, una formazione di tutto rilievo, come si deve per una formazione che punta in alto: Berni; Cavanda, Diakité, Stendardo, Garrido; Gonzalez, Matuzalem, Bresciano; Foggia (Del Nero);
Rocchi, Kozak. Una formazione che potrebbe benissimo essere quella titolare di almeno la metà delle squadre di serie A.
Questo è il tesoretto che Lotito e Tare ( presentato da Wikipedia come un campionissimo, autore di centinaia di gol: ma dove? ma quando? chi è l'autore di questo scherzo malefico? qualche ex laziale che ambiva al suo posto?) hanno saputo accumulare in tre o quattro anni. Lavorando con serietà. Diamogliene atto, se siamo veri laziali.
Ma ora, i novanta duri minuti contro il Brescia: qui si parrà la tua nobilitade!
Ah, dimenticavamo: stasera alle 18, cronaca-commento su Qui Lazio.

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