mercoledì 27 ottobre 2010

Il bue e l'asinello - 26 - storie di animali

Vi abbiamo parlato già di tanti animali, ma non ancora di quelli che Gesù Bambino ebbe come compagni nella grotta di Betlemme, quel 25 dicembre di oltre duemila anni fa. Ci dovremmo proprio vergognare.
Quei due animali lì sono il simbolo di tante cose. La natura stessa ha provveduto subito a farli incontrare, perché li vediamo spesso spesso nelle nostre campagne.
Il bue è il simbolo della semina, del lavoro attivo e diretto; l'asinello, invece, è il simbolo del trasporto, cioè dei servizi, un lavoro meno produttivo ma altrettanto utile. Pensare alla campagna di una volta senza un asinello è come pensare il mondo moderno senza l'automobile.
Eppure, Gesù li volle come compagni solo perché il loro fiato lo riscaldava, e riscaldava anche la Madonna e San Giuseppe. Un altro tipo di lavoro, quello dei servizi domestici, in una stagione dell'anno in cui le due povere bestie non potevano fare altro.
Se estendiamo l'incontro con questi due preziosi animali a quello delle rispettive consorti, il campo delle utilità si amplia assai. La mucca ci dà il latte, i vitelli, e in ultima analisi le bistecche (il Bambino Gesù ci perdoni...); quanto all'asinella, la sua utilità è molto più voluttuaria, e nella storia ne sanno qualcosa personaggi femminili famosi come Cleopatra e Poppea, che nel latte d'asina scoprirono una fenomenale cura di bellezza e di ringiovanimento.
Ma che succede oggi, fuori della grotta o capanna di Betlemme, quando un bue e un asinello s'incontrano? Voi non ci crederete, ma qualcuno ha scoperto in questi due animali uno strumento meraviglioso dal punto di vista dell'utilità psicologica, riferita ad esempio ai bambini portatori di handicap e specialmente ai bambini autistici.
Passare delle ore in groppa a un asinello o a un vitello fa sentire molto a loro agio questi bambini, che nei due animali forse ricompongono la cara e simpatica compagnia fatta al Bambino Gesù quando ebbe bisogno che qualcuno lo aiutasse contro quel crudele di Erode.
Il bue si chiama Domenico, è paziente, lento, emana calore e bontà. L'asinello si chiama Francesco, è mite, sorridente, sembra allegro e sempre in vena di voler farti ridere. Con due compagni così, si va lontano per il mondo, e c'è il caso che la vostra missione sia portatrice di pace e di armonia.
- Ciao, Francesco - sembra dire Domenico all'altro.
- Ciao, Domenico! - sembra rispondere l'altro con allegria.
I due se la intendono a meraviglia. Sono più di duemila anni che vanno insieme, e non hanno mai litigato. Ogni anno li ritroviamo là, nella capannuccia di Betlemme. E c'è sempre quella famosa stella cometa a indicarci ancora il cammino della pace e della fratellanza.

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