Sono parenti. Ma come è piena di supponenza, l'una, arrogante quando parla, insidiosa nei movimenti, i suoi splendidi colori gialli e neri sbandierati come un'offesa per la gente umile.
Piccola piccola e modesta, l'altra, silenziosa quasi sempre, tranne quando è in casa sua, l'alveare, e allora non fa che chiacchierare con le sue sorelle e cugine, fitta fitta, come un lavoro.
Sono parenti alla lontana, la vespa e l'ape. All'una è rimasto però quel pungiglione velenoso del quale non può fare a meno, mentre l'altra può anche pungerti un po', ma solo se la vai a disturbare mentre sta lavorando intensamente.
Sì, sono parenti, ma l'una produce miele, l'altra veleno. E' meglio che non s'incontrino mai, perché Rosetta, l'ape, ha la sua strada, quella dei fiori, e Aspasia, la vespa, ha pure la sua strada, ma quella del male e della vendetta.
Un giorno, però, Rosetta e Aspasia s'incontrarono davvero. Aspasia era elegantissima e portava una veletta davanti agli occhi, Rosetta aveva una ruvida tuta da operaia di cui non si vergognava affatto.
- Dai, Rosetta! tirati un momento su. Non star sempre lì a rimestare coi tuoi pentoloni di miele. Mettiti un bel vestito e vieni a passare una bella serata insieme a me. Conosco un localino...-
- Aspasia, Aspasia! Sai benissimo quanto ho da fare. Perché ti diverti a prendermi in giro ? Il mio divertimento è questo dei pentoloni, e non sono per niente una casalinga disperata -
Aspasia non si aspettava di essere trattata in modo così deciso dall'umile parente, e perciò le rispose in modo cattivo. - Lavora, lavora, povera sciocca! Poi arriva quel signore dalle gambe lunghe, mette le mani nella tua arnia e ti porta via tutto il miele, che ti è costato tanta fatica, tanti viaggi da fiore a fiore, i migliori giorni della tua vita. Povera stupida! -
- Aspasia, evidentemente tu non conosci la gioia del dono. Se la conoscessi, non parleresti così. Sai che nella vita è molto più bello donare che ricevere? Pensa alla gioia di quei bimbi che amano tanto il miele! Questi sono i piccoli grandi doni che noi facciamo, e qualcuno ci dice anche grazie. Noi api, in fondo, siamo lodate e siamo amate, siamo il simbolo dell'operosità e forse dell'amore. E voi? -
Aspasia guardò il suo elegantissimo vestito giallo e nero, e in fondo vide quel suo pungiglione tanto odiato dagli uomini. Allora, per un momento soltanto, le parve di capire quale è veramente il segreto della vita: l'amore, donare l'amore.
Per un momento soltanto, la robusta tuta della lontana parente Rosetta le parve addirittura bella. Allora scosse la testa, salutò secca secca, e si allontanò ronzando, senza sapere perchè. Il suo bellissimo vestito giallo e nero le parve all'improvviso una cosa del tutto inutile e senza significato.
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