lunedì 25 ottobre 2010

Il camaleonte e la mantide - 25 - storie di animali

Che strani animali ci capita d'incontrare oggi, non molto frequenti sulle nostre scene: il camaleonte e la mantide religiosa!
Il camaleonte è possibile incontrarlo più spesso di quanto non si creda, in quanto ha la capacità suprema di mimetizzarsi, cioè di confondersi con l'ambiente in cui gli capita di aver a che fare: se sta su un albero, magari si trasforma in modo da sembrare un rametto con piccole foglie; se sta su un prato fra i sassi, finge di essere un sasso: è capace di tutto!
La mantide religiosa, invece, è inconfondibile, per quanto rara da incontrarsi: verde, verdissima, un po' simile a una cavalletta, ma con le due zampe raggruppate in alto come se stesse in preghiera. Ma quale preghiera! Quella è capace di divorarsi il marito per intero, dopo essersi accoppiata: per questo la chiamano anche la mantide assassina, e credo che sia più corretto. Mamma mia, che coraggio, e che scherzetti ti può giocare la natura!
Il camaleonte è un animale che sembra non voler esistere autonomamente, e vuole passare indifferente il più possibile: ma quando, quella mattina, si vide davanti la mantide assassina riuscì a farsi coraggio, a farsi riconoscere, è una specie di cavalluccio marino che vive sulla terra. Il nostro camaleonte, di nome Abbondio, si parò davanti alla mantide Cleopatra e le disse: - Ma come fai ad essere così crudele? Quanti mariti ti sei già divorati? Ed hai pure il coraggio di pregare! Meno male che non sono della tua specie!-
Cleopatra mosse per un attimo quelle sue zampette accostate come mani giunte, e ribatté: - Tu sei un vero vigliacco! Ti nascondi e ti camuffi per paura di qualunque piccola cosa. Non prenderei mai per marito uno come te. I miei mariti lo sanno benissimo che cosa li attende, e si sacrificano per offrirmi in dono la miglior figliolanza possibile: lo fanno dunque per puro amore. Quanto a me, io sto già pregando per il mio lui, ma sono ancora innocente e verginella, e prego il Signore che mi mandi il marito più buono possibile! -
Abbondio provò un brivido lungo la schiena. - Una mantide innocente? Dovevo incontrare proprio una bestia così rara? Ma hai già confessato quali sono le tue terribili intenzioni. Perché non provi a farti monaca e a non divorarti proprio nessuno? Così veramente potresti pregare senza essere una vergognosa ipocrita -
La mantide Cleopatra capì le buone intenzioni del camaleonte Abbondio, ma conmtinuò decisa per la sua strada. Un fidanzato lei già lo aveva, il giorno delle nozze era già stato fissato: sarebbe stato di lì a dieci giorni. Per ora poteva andare avanti tranquilla verso il suo destino, e pregare, pregare, pregare solo per la gioia di farlo, senza nessun rimorso sulla coscienza.
Il povero Abbondio, invece, era sempre lì pieno di paure, e una volta si trasformava in sasso, un'altra volta in foglia, e qualche volta perfino in un riccio di castagna. Che brutta cosa è la vita, per chi non ha il coraggio delle sue azioni!

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