Se sapeste che orchestrina sanno organizzare in due, sul tronco di un pino, un picchio e una cicala in pieno mese di agosto! Il primo suona il tamburo a un ritmo magistrale e instancabile, e quanto alla cicala, la sua arpa vibra con toni via via più incalzanti verso le note più alte. Un duo veramente magico.
La gente che passa vicino a quell'albero, nella grande pineta di montagna, lì per lì rimane ammirata, ma poi, con l'andar dei minuti, passa avanti alla ricerca di un po' di pace e di silenzio.
Però la cicala Milena e il picchio Dondò sono talmente innamorati della loro musica da non stancarsi mai, ma proprio mai.
Ogni tanto, tuttavia, sono costretti brevemente a interrompersi, e allora si scambiano queste considerazioni:
- Amico Dondò, ma a furia di batterlo sul tronco, il tuo becco non si fa male? -
- Mia cara Milena, potrei chiederti altrettanto per le tue elitre, le tue ali così elastiche da produrre quel bel suono ininterrotto. Ma non ti fanno male, le tue alucce, a furia di strofinarle tra loro? -
- Si vede che la natura ci ha fatto dei doni particolari - ribatté orgogliosamente la cicala Milena. -A me le elitre vibranti, a te il tuo robusto becco. Ecco perciò la nostra bella orchestrina di agosto. Qualcuno che l'apprezza c'è sempre, e così pure qualcuno che la rimpiangerà quando verrà il cattivo tempo. Ma dimmi: col tuo becco di diamante, hai mai trovato qualcosa di prezioso nel tronco di un albero? -
- Mi sorprendo, comare Milena: non sai che io cerco solo qualche insetto per nutrirmi, salvando così le piante dai loro parassiti? Tu, col tuo canto, piuttosto, che scopo hai? -
- Ma non senti che caldo? Agito le mie elitre come un ventaglio, in continuazione, per potermi rinfrescare. Forse non sono utile agli altri, ma lo sono sicuramente a me stessa -
Il picchio Dondò rimase un attimo pensieroso, e poi si lasciò andare: - Ora capisco, cicala Milena, perché la formica ti odia tanto. Lei si spacca la schiena per il continuo lavoro, e tu non fai altro che sventolarti e cercare il fresco, oltretutto rompendole pure un poco i timpani con il tuo frinire. Non ti sorprendere se poi, d'inverno, ti scaccerà di casa quando andrai a chiederle l'elemosina di un pezzetto di pane -
Dondò si fermò appena in tempo, essendosi accorto di aver esagerato. Come si può essere compagni in una piccola orchestrina, se non si va completamente d'accordo? Infatti, riprese a picchiettare, ma Milena non lo accompagnò con il suo frinire. E quando, dopo un po', la cicala Milena si decise a riprendere il suo concerto, si rese conto con gran dispiacere che Dondò non l'accompagnava più col suo tamburo.
Forse una bella armonia e una bella amicizia si erano interrotte per sempre, per una sciocca parola di troppo.
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