Il primo ci torna con la ricchissima esperienza che si è fatta un po' dovunque in Italia, il secondo ci arriva con freschi entusiasmi, magari non ancora collaudati, ma con idee chiare. Sarà un gran derby!
Zeman già lo ha acceso. Sa che a Roma lo avrebbero voluto nuovamente sia i romanisti che i laziali, ma la sua vera grande fede rimaneva quella giallorossa ancora a distanza di tredici anni, una specie di "incompiuta" alla quale intende dare un seguito concreto,
"La Roma meglio della Lazio - ha detto Zdenek senza mezzi termini - per i suoi programmi, i suoi uomini e le sue intenzioni. Si è sbilanciato, dunque, e la stracittadina già si è accesa.
Certo, alla Lazio, non c'è la stessa fede che dimostra Zeman, ma c'è forse una purezza di entusiasmo propria di chi è consapevoile di affrontare qualcosa di ardito, di nuovo, di avventuroso e romantico. Lotito non ha né i mezzi né le intenzioni smisurate degli americani, veleggia davvero "low coast", ama solo la piccola avventura, si affida a una fede colta al volo nell'animo di un allenatore giovane e deciso. Non ha fatto finora grandi cose, Vlado Petkovic. solo uno Young Boys due volte vicecampione di Svizzera e arrivato ai preliminari della Champions League dove si è preso il lusso di battere i russi di Spalletti e le loro enormi quotazioni. Vlado ha creato nello Young Boys una squadra agile, tutta offensiva, con grandi numeri, con grande gioco: se riuscisse a fare altrettanto nella Lazio vedremmo qualcosa di veramente simpatico nel calcio italiano, capace davvero di raccogliere la sfida di Zeman e di trasformare in un grande derby l'intero volto di Roma nel gioco del pallone.
Il derby è cominciato. La Roma si dichiara più forte. Forse lo è davvero, ma la Lazio ormai ha due anni di superiorità legata al nome di Edy Reja, che Petkovic in tende raccogliere e possibilmente potenziare. Avanti, ragazzi: comincia una storia nuova.
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