giovedì 21 giugno 2012

Pinocchio ancora burattino: 88. Un pagliaccio somarello

Come fare a diventare pagliaccio? E' presto detto. A Pinocchio tornò in mente che una volta, lui, era già stato una stella del circo: ricordate? Solo che allora era un somarello, saltava dentro a dei cerchi di fuoco, la gente lo applaudiva, finché...oh, no, meglio non pensare a quando si ruppe una gamba e decisero di farlo fuori, di farne pelle per un tamburo.
Questo non lo disse né a Wolfango né a Ofelia: si limitò a dire che già una volta aveva lavorato in un circo proprio come pagliaccio, e aveva avuto un certo successo.
- E poi? Perché hai cambiato mestiere? - chiese incuriosita Ofelia, che provava una grande simpatia per Pinocchio..
- Sai, mi ruppi un piede, cadendo, e da allora non tornai più nel circo. A pensarci bene, essendo di legno, avrei potuto benissimo farmi fare un piede nuovo da mio padre Geppetto, che era un falegname sopraffino -
Ofelia non era del tutto convinta di quel che Pinocchio le stava raccontando: sentiva che le nascondeva qualcosa. Ma per lei Pinocchio, così dinoccolato, e con quel naso così lungo, con quel berrettone a forma di cono su quella testaccia dura, era davvero un magnifico pagliaccio.
Wolfango fece fare dei provini a Pinocchio, e volle sentire le battute che il burattino improvvisava. Facevano veramente ridere, e avrebbe avuto un grande successo coi bambini che certamente non avevano mai visto un pagliaccio di legno che parlava, saltava e rideva come un bambino, e faceva delle mosse così buffe: andava avanti e indietro con la testa tutta da un lato, a piccoli scatti, come se lo muovessero i fili invisibili di un burattinaio.

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