Si chiamava "Il circo di Ofelia", come Pinocchio lesse sulla grande insegna. Sul prato nel quale il circo si era sistemato c'era un grande cancello, e il burattino vide una bellissima bambina vestita da ballerina, con un tutù rosa e delle belle scarpine di raso, che stava compiendo dei movimenti per allenarsi, al suono di una musichetta allegra che veniva da un organino.
- Oh, che bel burattino! - disse la bambina quando vide passare Pinocchio. - Dove sei diretto? Perchè non ti fermi qui con noi nel circo? Sei fortunato, perchè in questo momento ci manca proprio un pagliaccio, e tu, con quel naso lì, saresti la nostra fortuna! -
Pinocchio rimase incantato a guardare la bella ballerina. Era proprio graziosa, con due grandi occhi azzurri e i capelli biondo oro. E poi era così gentile...
- Mi chiamo Pinocchio, e per l'appunto non ho molto da fare e mi fermerei volentieri. Sai, una volta ho lavorato anch'io in un circo...-
- Io sono Ofelia - disse la piccola ballerina. Prese Pinocchio per una mano e lo portò da suo padre , che era il proprietario del circo. Era un omone alto e robusto, con un paio di grandi baffi e due occhi che ridevano.
- Questo è Pinocchio - disse Ofelia al suo babbo. - Ha già fatto il pagliaccio in un altro circo e ha detto che si fermerebbe volentieri con noi .-
- Affare fatto! - disse l'omone, che si chiamava Wolfango. - Vedremo presto quel che sai fare, perchè domani sera daremo il primo spettacolo. Ma solo a guardarti capisco che abbiamo fatto un buon affare ad assumerti: colazione, pranzo, cena, un buon lettino per la notte, e anche qualche soldarello per le piccole spese -
Pinocchio, molto soddisfatto, strinse la mano a Wolfango ed entrò solennemente nel Circo di Ofelia.
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