Burak è il nome del cavallo alato della mitologia turca. U nome che si addice benissimo a Burak Yilmaz, il famoso cannoniere turco che la Lazio sta sul punto di accogliere tra le sue file.
Burak ha veramente il fisico e la velocità di un cavallo alato. E' alto 188 centimetri e pesa 77 chili, dunque leggero e veloce malgrado la mole. Si è scoperto cannoniere inesorabile nel Trabzonspor negli ultimi due anni, in cui ha giocato 75 partite segnando la bellezza di 55 gol, e in particolare nell'ultimo campionato, quando ha segnato 32 gol in 30 partite giocate.
Sarà una forza della natura scatenata nell'attacco di Vlado Petkovic, al fianco di Miro Klose, dai cui scambi estremamente intelligenti Burak avrà tutto da guadagnare.
La Lazio ha anche una certa tradizione di attaccanti turchi, merce rarissima sul nostro mercato: nel 1951-52 ingaggiò il gigantesco Gulesin Sukru, un cognome che vuol dire zucchero, e che segnò ben 16 gol in sole 29 partite giocate.
Nei campionati dal 1964 al 1967 giocò invece il fantasioso trequartista Can Bartu, si pronuncia Gian Bartu, che giocò 46 partite e segnò 6 reti, giocatore estroso e discontinuo, dal fisico piuttosto fragile, e comunque dotato di alta classe.
Arriva ora il cavallo alato Burak Yilmaz, dal fisico robusto e dal passo velocissimo, che potrebbe essere uno dei numeri di richiamo per le platee del calcio italiano nel prossimo campionato, grazie alla ferma volontà di Lotito di portarlo alla Lazio, dove sarebbe il nuovo Chinaglia. E Chinaglia vuol dire scudetto.
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