martedì 19 giugno 2012

La carità epistolare

Le organizzazioni umanitarie che battono alle nostre porte in maniera insistita sono quelle che escludo subito; ad altre corrispondo, ma con criteri soggettivi di selezione: prendo maggiormente in considerazione quelle cattoliche che operano nei Paesi poveri; ma anche tra queste la quantità di richieste è notevole e il continuo arrivo di buste rigonfie di carta rischia di portarmi al rifiuto totale. 
Certamente sento il dovere di contribuire, di sostenere chi opera, di dare un segno, ma posso caricarmi di tutti i problemi del mondo? Che fare? Qual è il comportamento giusto secondo il Vangelo? Le sarei grato se volesse indicarmi un criterio da seguire.
(da una rubrica di corrispondenza)

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