Adesso la piccola Francesca ha due anni, e almeno due volte al mese si ferma a dormire nella famiglia di amici. Lei è contentissima, perché gioca con i figli degli amici, mentre i genitori hanno la possibilità di uscire a cena, di andare al cinema, insomma di prendersi del tempo come coppia.
"E noi - dice Paola, la mamma - ogni tanto teniamo i figli dei nostri amici".
Insomma, una sorta di gruppo di auto-mutuo aiuto tra genitori, sul modello delle grandi famiglie allargate di un tempo, nelle quali tutti, in qualche modo, si facevano carico dei bambini di casa.
L'arrrivo dei figli mette a dura prova l'equilibrio di coppia, nel senso che i coniugi devono riconoscere anche l'essere padre e l'essere madre del proprio partner - afferma la psicologa Rosa Rosnati. Il rischio è che lo spazio (spazio-tempo, ma anche spazio psicologico) dedicato al figlio saturi completamente lo spazio familiare e quindi anche quello di coppia.
Lo psicopedagogista Daniel Marcelli parla di un "bambino sovrano", nel senso che il figlio viene messo in una posizione di privilegio all'interno della famiglia e attorno a lui ruotano tutta la vita e le dinamiche familiari.
(da un articolo di Sabina Fadel)
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