- No, lui non è in vendita - disse la giocattolaia con un sorriso. E' soltanto un mio aiutante. Ma se vuoi, ho altri burattini: Arlecchino, Pulcinella, Pantalone! -
- No, no, voglio quello e basta. Come si chiama? -
- Mi chiamo Pinocchio, bambino. Ma se vuoi un burattino come me, torna domani, e io te lo farò trovare. Un po' più piccolino, ma molto divertente -
Il bambino disse di sì, e uscì tutto contento con la sua mamma. - Allora torneremo domani!-
La giocattolaia, quando i clienti furono usciti, poichè era l'ora del pranzo, si rivolse a Pinocchio e disse: -Davvero sai costruire dei burattini che ti somigliano? Sarebbe proprio una grande fortuna! -
Pinocchio spiegò: - Per me è facile. Ne ho già costruiti tanti, in passato. Basta avere del legno buono, dei chiodi, della colla da falegname e un po' di barattoli di vernice rossa, verde, marrone, rosa, bianca e azzurra, e avremo tanti piccoli Pinocchio, col naso lungo, col berrettino a cono e un bel vestito a fiori. Ma posso costruire anche tanti Arlecchino e Pulcinella, se vuoi -
- Bravo, Pinocchio! Sì che lo voglio! E poi li venderai proprio tu, perché ho visto con quanta curiosità e simpatia ti guardano i miei piccoli clienti. Tu resterai con me, ti pagherò bene, potrai mangiare con i miei figlioletti e dormire qui dietro nel retrobottega, dove c'è spazio per un letto e un armadio per te -
Pinocchio accettò con soddisfazione. Nel pomerigggio cominciò a lavorare con legno, colla e vernici, e prima di sera aveva già costruito tre o quattro piccoli burattini-giocattolo, per ora soltanto dei Pinocchi col naso lungo e il cappellino a cono.
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