sabato 16 giugno 2012

Pinocchio ancora burattino: 83. Pinocchio legato per la vita

Il burattino provava uno strano sentimento per Polifemo, a metà strada fra l'amicizia e la paura. 
Una mattina Polifemo prese una grande corda e disse a Pinocchio: - Vieni qui, amico mio. Io mi fido di te, ma voglio essere sicuro. Ti lego alla vita con questa lunga corda, in modo che tu ti possa muovere comodamente ma non possa mai scappare. L'altro capo della corda lo lego alla mia vita -
Nel dir così, Polifemo passò la corda intorno al corpo di Pinocchio, e poi gli fece un nodo dietro, stretto così forte che il burattino non avrebbe mai potuto scioglierlo. La corda era lunga più di dieci metri, e l'altro capo era legato intorno alla vita di Polifemo. Pinocchio si poteva muovere quanto voleva, ma in effetti era prigioniero.
Questo ruppe per sempre l'amicizia tra Pinocchio e Polifemo. Il ciclope credeva che il burattino non si sarebbe offeso se lui lo teneva legato in quel modo: in fondo era soltanto un pezzo di legno, poteva benissimo accontentarsi. Sì, era un pezzo di legno che parlava, ragionava e rideva come se fosse una persona: ma che voleva di più? Polifemo lo trattava benissimo, gli aveva fatto un bel letto di paglia sempre fresca, gli dava da mangiare le più grandi prelibatezze, tenera carne di agnello, ricotte, formaggi, olive amare siciliane molto gustose, e vino di primissima qualità, dolce: si chiamava marsala e sembrava un liquore.
Ma Pinocchio, con la sua testa di legno, stava già pensando a quella bella cosa che è la libertà. In fondo voleva bene a Polifemo: il gigante non si era mai arrabbiato con lui; il paragone con Ulisse proprio non reggeva. Ma quella lunga corda che li teneva uniti era un legame di schiavitù.

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