Quelli che correvano numerosi alla bottega di Marianna, ora, erano tutti i bambini del quartiere di quella città. Tutti volevano i burattini di Pinocchio, e specialmente quello lì col naso lungo e col cappelluccio a forma di cono. Si era sparsa la voce di quel piccolo giocattolaio che da pochi giorni lavorava nel negozio di Marianna, e tutte le mamme pagavano volentieri quello scudo d'argento per un giocattolo così bello e divertente.
Marianna voleva dare a Pinocchio la metà dei suoi guadagni, ma il generoso burattino le disse: - Tieni pure questo denaro per l'avvenire dei tuoi figli. A me basta l'affetto con cui mi avete accolto, il cibo che mi date e il lettuccio per dormire. Io ho con me il dono di saper costruire questi giocattoli, e non ho nessun timore per il mio avvenire -
Pinocchio fabbricò un bel po' di burattini: Pantalone, Brighella, la servetta Rosaura, Arlecchino, Pulcinella, e tanti, tantissimi burattini col naso lungo, che erano di gran lunga i preferiti dei bambini.
Però Pinocchio già sapeva che non si sarebbe fermato per sempre in quella bottega e nella casa di Marianna, Domenico e Fiorella. Stavolta, però, ebbe il coraggio di dirlo prima.
- Uno di questi giorni dovrò partire, mi aspettano a casa. Mio babbo Geppetto sarà in pensiero - annunciò Pinocchio.
Marianna provò un forte dispiacere, e ancora più forte fu il dolore dei due bambini. Ma pian piano si rassegnarono alla realtà, e così Pinocchio, una sera, annunciò che il giorno dopo avrebbe ripreso il suo cammino.
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