Il Tonno cominciò a navigare veloce e silenzioso, risalendo sulla superficie del mare. In poche ore furono lontanissimi dalla città sottomarina, e Pinocchio cercò di ricacciare indietro il dispiacere di aver tradito Alissa e i suoi genitori, ai quali era sinceramente affezionato.
Per non farlo pensare, il Tonno cominciò a parlare. - Mi hai chiamato il mio Tonno salvatore. Lo sai, Pinocchio, che io mi chiamo veramente Salvatore? Anzi, Turdiddu, Salvaturiddu, perché sono di origini siciliane, vengo da quel bellissimo paese che si trova intorno al vulcano dell'Etna, alla città di Catania, alla meravigliosa località di Taormina. E' il mar Jonio: ci sei mai stato? -
- No - rispose Pinocchio. - Ultimamente ho fatto dei bei viaggi di avventura, ma dalle parti da dove vieni tu non ci sono mai stato. Se magari tu mi ci portassi...Ancora non me la sento di tornare a casa mia, da Geppetto e dalla Fata Turchina -
- Va bene - disse il Tonno Turiddu - Ti porterò con me a conoscere la Sicilia, le sue bellezze e le sue leggende -
Il Tonno cominciò a guizzare, tutto felice, dirigendosi verso le acque della bella Sicilia. A un tratto videro spuntare dalle onde, lontano lontano, una grande montagna isolata, dalla quale usciva un filo di fumo
- Vedi? - disse il Tonno - Quella montagna è l'Etna, è un vulcano altissimo, e può esplodere da un momento all'altro. Ogni cento anni circa esplode, e distrugge le città e uccide migliaia di persone -
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