C'era una volta la svizzera. Non la Svizzera in quanto nazione, che c'era, c'è e ci sarà, ma la svizzera in quanto polpetta. Era fatta di carne di vitello o di manzo, più o meno scelta secondo le tasche, tritata e manipolata dalle abili mani del macellaio e poi schiacciata da un apparecchio meccanico che faceva tante svizzere tutte uguali, piatte e perfettamente rotonde, pronte per essere cotte. Per la sua facile masticabilità era considerata umile cibo per persone anziane e bambini.
Ma un gionro, in pieni anni Ottanta, la svizzera scomparve e fu soppiantata dall'hamburger. Il nome viene dall'inglese: hamburger steak, cioè "bistecca d'Amburgo" La moda, venuta dall'America, si è estesa a tutto il mondo trionfando dappertutto.
Sembra soltanto un cambiamento di nome, ma c'è ben altro: la nuova polpetta è collocata con precisione geometrica dentro le due metà di un panino tutto speciale, morbido e piacevole al tatto.
(da un articolo di Paolo Pivetti)
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