martedì 3 gennaio 2012

Un posticino a Zarate io lo lascerei...

Si torna a parlare di Zarate, alla Lazio. Fallito l'inserimento nell'Inter, può tornare anche subito a casa: Ranieri non gli concede neanche un briciolo di speranza.
Ma Zarate, se non vale tutti i 20 milioni spesi da Lotito per assicurarselo, tuttavia vale molto di più di quel poco che Ranieri lo considera, e poiché sarebbe utilizzabile anche in Europa League, io alla Lazio lo farei tornare subito: accanto a Klose, e in qualche caso magari anche accanto a Klose e Cisse, Maurito sarebbe degno e capace di ben figurare. Magari non per una partita intera, ma per mezz'ora o un quarto d'ora, potrebbe anche aiutare a risolvere qualche incontro messo male.
Lotito deve salvare il patrimonio costituito da Maurito Zarate: e solo la Lazio può dargli la possibilità di un riscatto immediato.
Dicono che Zarate non vorrebbe tornare alla Lazio, che spera ancora di sfondare nell'Inter se gliene fosse concessa l'opportunità. Ma non crediamo, conoscendo il carattere di Ranieri, che questo possa accadere, e sarebbe comunque solo una speranziella piccola piccola. A Zarate, in assoluto, non conviene restare a Milano, e per poco che possa fare alla Lazio, sarebbe sicuramente molto più di quanto gli verrebbe concesso in nerazzurro.
Resta l'attrito Reja-Zarate. Maurito l'ha ben presente. Ma capisce anche che Reja, se lo strapazzava, era per il suo bene e per farlo reagire. Invece Ranieri ha detto: - Zarate a un certo punto stacca la spina. E di un giocatore che stacca la spina in campo un allenatore non sa che farsene -
Con Reja non siamo a questo punto. Qualche cosa, di Zarate, Reja saprebbe che farsene. E riuscirebbe un po' meglio a creargli qualche occasione anche per brillare e per essere - forse - decisivo. Non è che Zarate meriti un monumento per la sua ultima stagione biancoceleste, ma almeno 9 reti era riuscito a segnarle ugualmente, secondo dopo le 11 di Hernanes. Zarate aveva segnato il gol della vittoria a Chievo, 1-0; la prima rete del 2-0 casalingo al Napoli; il secondo dei 3 gol all'Inter, 3-1; l'inutile gol del 2-1 sul terreno della Juventus, ma in una partita che avremmo dovuto come minimo pareggiare se non ci fosse stata una sventatezza di Cavanda in zona recupero; poi aveva segnato il gol decisivo della vittoria sul Cesena, 1-0: il quarto gol laziale nella vittoriosa trasferta a Catania, 4-1; aveva segnato il rigore iniziale contro l'Inter nella sconfitta a San Siro per 2-1, pure questa immeritata; e infine, nella trasferta di Lecce vittoriosa per 4-2, aveva messo a segno una bella doppietta, con un primo gol su rigore, in quella famosa partita lì che qualcuno vorrebbe "aggiustata".
Insomma, Zarate la sua parte l'aveva fatta, e come, pensando a quanto è stato discusso e come poi è dovuto partire. Un contributo di almeno otto punti nella classifica finale della Lazio, quarto posto alla pari con l'Udinese.
Zarate non è stato mai indegno della Lazio: e un posticino in questa Lazio lo meriterebbe sempre.

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