sabato 14 gennaio 2012

Alfaro, il piccolo dottore, in panchina contro l'Atalanta

Non s'è mai visto un giocatore d'oltre oceano inserirsi così rapidamente nel tessuto di una squadra italiana: Tano Alfaro, il dottorino di 23 anni, studente in medicina, capello ribelle, si è subito gettato nella mischia di Formello, è sceso in campo accanto a Klose, ha mostrato un bel dribbling e tanta voglia di fare. E' piaciuto a Reja, che domani a mezzogiorno se lo porterà in panchina contro l'Atalanta, e potrebbe anche farlo esordire per qualche minuto nel finale.
Emiliano ha un carattere simpatico e tanta voglia di sfondare. Forse non resterà alla Lazio, lo vorrebbe anche il Cesena, e assieme a Kozak potrebbe andarsene sulla riviera romagnola realizzando il tanto sperato cambio con il mediano Parolo. Ma potrebbe anche restare a Roma se davvero Sculli se ne tornerà a Genova, come sembra quasi sicuro: allora la Lazio avrebbe bisogno di un jolly offensivo come Alfaro, che può giocare in tutti e tre i ruoli di un ipotetico tridente.
Insomma, Alfaro si è dimostrato subito un acquisto utile. Inizialmente Reja non sembrava d'accordo. Ma Edy sa leggere immediatamente nell'anima dei giocatori che ha disposizione, e nell'anima di Tano l'Italiano - come lo chiamano in Urugyuay - ha saputo leggere tante di quelle buone qualità da far capire che il ragazzo ha fatto subito centro.
A Formello lo hanno accolto, poi, due compagni uruguagi, Gonzalez e Barreto, e così Emiliano si è sentito subito come a casa sua.
Sta a vedere che, dopo tante voci che si rincorrono, sarà proprio Alfaro a dare una mano a questa Lazio, che ha tanto bisogno della medicina giusta per guarire e riprendere la via della brillantezza e della piena efficienza?
N.B. Emiliano Alfaro, nella sua breve carriera uruguayana, quattro sole stagioni, ha disputato 125 partite e segnato 43 gol, una rete ogni tre incontri. Equivarrebbe a 12 reti nel campionato italiano, e non sarebbero da buttar via.

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