Niente è cambiato, per la Lazio, rispetto all'anno scorso: biancocelesti brillanti in campo e dominatori nel primo tempo, un colpo di fortuna e l'arbitro Rizzoli permettono all'Inter di acciuffare un immeritato pareggio con Milito.
Nella ripresa, invece di continuare ad attaccare, la Lazio ha pensato di coprirsi di più le spalle, sono entrati Matuzalem per Hernanes, Konko per Gonzalez e Cisse per Zauri: malgrado ciò, la dinamica del gioco non si è spostata che di poco a favore dei nerazzurri, che hanno però conquistato il centrocampo con Snejider ed Obi. Ma ormai, l'ingenuità di Zauri nel dare via libera a Pazzini, partito in fuorigioco, aveva regalato all'Inter il 2-1, e la fortuna ha continuato a sghignazzare alle nostre spalle, impedendo per ben due volte, la prima con Klose e la seconda con Cisse, di raccogliere i frutti meritati del nostro gioco e del nostro buon volere.
Un 2-2 sarebbe stato il punteggio più giusto e salomonico, anche se una Lazio più furba avrebbe potuto anche fare centro, come stanno ad attestare il clamoroso palo iniziale colto da Rocchi, e un probabile calcio di rigore nella ripresa per fallo di mano di Lucio.
Ma ormai è andata. Il latte è stato versato, l'Inter ha raccolto più del dovuto e la Lazio ha lasciato un bel pollo fumante nelle mani di Ranieri, il solito fortunello nei confronti di Reja.
Ora bisogna ricominciare daccapo. Siamo quinti e abbiamo anche il fiato della Roma di Luis Enrique alle spalle. In questo girone di ritorno ci giochiamo tutto, e dobbiamo almeno difendere il diritto all'Europa League e magari aspettare qualche passo falso di chi ci sta davanti per poter sperare ancora nella Champions. I soli tre posti disponibili sono prenotati per ora da Juventus, Milan e Udinese, ma anche l'Inter ormai aspira alla spartizione della torta: a noi restano soltanto le briciole.
Ora Lotito deve fare il colpaccio, abbiamo bisogno di qualcosa di sostanzioso tra centrocampo ed attacco, e non dovremmo neanche dimenticare la difesa, ultimamente apparsa piuttosto scoperta. Non basta la sola volontà, ci vuole anche un po' di fortuna e di oculatezza per raddrizzare la barca quando ancora è tutto da decidere.
Nessun commento:
Posta un commento